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ciato il frigorifero. Ma è tutto qui, solo un'idea, basata su delle supposizioni.<br />

Credo che l'assassino sia la stessa persona, ma non ne sono affatto sicura.<br />

Non è una novità per te, del resto. Ti ho detto anche che non voglio<br />

puntare il dito su uno che poi magari è innocente e benedetto dagli angeli.»<br />

«È tutto qui, quello che mi tieni nascosto?» mi interrogò lui, «o c'è qualcos'altro?»<br />

«Mi stai prendendo in giro, e non mi piace,» affermai, alzando la voce.<br />

«Se c'è qualcosa che ti dà fastidio, dimmela.»<br />

«Ti sto prendendo in giro?» urlò Nelson e fece un passo verso di me. «E<br />

tu, allora? Ho avuto fiducia in te. Ho discusso con te il caso. Cristo, mi sono<br />

perfino lasciato andare a dirti che cosa provo per te, maledizione, e tu<br />

mi rinfacci di prenderti in giro! Andiamo, Judith, sto indagando su un delitto.<br />

Devo sapere assolutamente tutto. Non posso permettermi di prenderti<br />

in giro. E adesso piantala.»<br />

Mi avvicinai, gli misi le braccia intorno al collo e gli morsicai leggermente<br />

il labbro inferiore. «Non arrabbiarti. Per favore.» Lo baciai, dapprima<br />

tanti bacetti delicati, poi più forti. «Per favore, Nelson.»<br />

Mi appoggiò le mani sul fondo della schiena e mi strinse a sé. Cominciò<br />

a strofinarsi contro di me ritmicamente, su e giù, su e giù. «Judith.» Ecco,<br />

questo si chiama arrendersi, pensai, e mi concessi un piccolo gemito di<br />

piacere. «Judith.» Mi baciava con passione, con tutta la lingua. E a un tratto<br />

si scostò. «No.»<br />

Lo guardai stupefatta. «No?»<br />

«No. Non ora.» Inghiottimmo, simultaneamente. «Dobbiamo parlare.»<br />

«Siamo condannati,» gli dissi, «lo sai, vero? Siamo i personaggi di una<br />

terribile tragedia greca, destinati a dividere lo stesso letto in un cupo angolo<br />

dell'Ade e a essere eternamente frustrati. Quando sei pronto tu, io non ce<br />

la faccio, e quando sono io che ti voglio, tu vuoi parlare.» Mi trascinai fino<br />

al divano e mi sedetti.<br />

«Ci arriveremo,» sorrise Nelson. Sedette vicino a me e mi baciò dolcemente<br />

sulla fronte.<br />

«No, mai,» risposi tristemente. E io che ero pronta a violare i voti nuziali,<br />

a stracciare il mio contratto di matrimonio, a gettare al vento ogni precauzione<br />

e ogni rimorso! E dovevo accontentarmi di un misero assaggio!<br />

«D'accordo Sharpe. Se lei vuole parlare di affari, parliamone pure. Quale<br />

importantissimo frammento di informazione mi sono tenuta per me? Coraggio.<br />

Lei è arrabbiato con me, se lo ricorda? Io sono Judith, l'immatura,<br />

quella che adora farsi gioco del prossimo.»

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