Newsday
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«Va bene,» conclusi, e mi alzai.<br />
«Va bene? È tutto? Non mi vuoi dire chi è stato? Risparmiarmi un sacco<br />
di lavoro? Dimostrarmi che razza di pasticcioni sono i poliziotti?»<br />
«Tu non sei un pasticcione. Il fatto è che non sono sicura, mi manca<br />
qualcosa.»<br />
«E lo vieni a dire a me!»<br />
«Ci arriveremo,» dissi io, «salterà fuori.»<br />
«Judith, detesto dirti una cosa simile, ma ho lavorato abbastanza a questo<br />
caso per sapere che la tua fiducia è ingiustificata.»<br />
«Fidati di me,» lo rassicurai e diedi un'occhiata all'orologio. «Oh Dio,<br />
devo andare a prendere mio figlio da un amico e sono già in ritardo di<br />
mezz'ora!»<br />
«D'accordo. Ci vediamo domani verso le nove e mezza.»<br />
«Domani? Ma senti, ti ho appena spiegato...»<br />
«Hai accettato di guardare le fotografie. Te ne ricordi?»<br />
«Va bene,» concessi e mi diressi all'armadio a muro per prendere il cappotto.<br />
«Non mi saluti nemmeno, Judith?»<br />
«Ciao.»<br />
«Arrivederci a domani,» disse Nelson.<br />
Tutto il pomeriggio e tutta la sera, mentre facevo aeroplani di carta con i<br />
bambini o mentre mi leccavo via dalle labbra il sugo dell'hamburger, baciai<br />
Sharpe ancora e ancora, ma questa volta mi concessi di sollevargli la<br />
camicia e accarezzargli il petto, permisi alle mie dita di abbassargli la lampo<br />
dei jeans e di insinuarsi dentro. Purtroppo però le mie fantasie assomigliavano<br />
a un coitus interruptus; ero pur sempre, dopo tutto, una donna<br />
sposata.<br />
Perciò, per un principio di giustizia, cercai di ricostruire qualche scena<br />
con Bob. Nel suo appartamentino di studente, la prima volta che eravamo<br />
stati a letto insieme e non avevamo neppure trovato il tempo per scostare il<br />
copriletto. In una stanza d'albergo in Florida, con i bambini al sicuro nell'appartamento<br />
dei miei suoceri, dove avevamo fatto l'amore in un'immensa<br />
vasca da bagno di marmo, con cherubini dorati che ci guardavano immobili<br />
dai rubinetti. Ma il tempo aveva opacizzato i miei centri nervosi.<br />
Tutte le scopate programmate, di venti minuti ciascuna, sul letto matrimoniale,<br />
avevano impresso nella mia coscienza un diagramma del corpo di<br />
Bob, del suo odore, della sua voce, del suo modo di fare. Bob aveva co-