Newsday
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tenevo i bambini in garage. «Entrate,» ci chiamò con impazienza, «è tutto<br />
a posto.» Poi mi sussurrò all'orecchio, mentre gli passavano davanti:<br />
«Piantala di fare l'isterica.» Era tutto a posto davvero. La maniglia nuova,<br />
sulla porta della cucina, scintillava per darci il benvenuto, e l'odore di vernice<br />
stagnava ancora nell'aria. Nessuna finestra rotta, tutte le porte ben<br />
chiuse.<br />
«Ehi, bambini,» fece Bob col suo sorriso più smagliante, «che ne direste<br />
se questa sera vi facessi una doccia specialissima nel mio bagno?»<br />
«Oh, papà!» mormorò Kate.<br />
«Io e Kate insieme?» si informò Joey.<br />
«Sicuro, perché no? Andate su e cominciate a svestirvi, voi due,» ordinò<br />
con una risatina, come un caro babbo coccolone in una commedia degli<br />
anni cinquanta. Fino a quel momento aveva fatto il bagno ai bambini solo<br />
una volta per ciascuno, appena nati, poi si era rifiutato di ripetere l'esperimento.<br />
«Mi rendono nervoso, ho paura di farli cadere,» si era giustificato.<br />
E in fondo, in fondo anch'io temevo che li facesse cadere, se non altro per<br />
dar prova di coerenza. Di sopra i bambini squittivano e ridacchiavano nelle<br />
loro camere, resi euforici dall'idea di aver attirato l'attenzione di Bob.<br />
Rimasi in soggiorno mentre facevano la doccia, ad ascoltare i loro gridolini<br />
di piacere appena attutiti dalla distanza. Quando infine scesero, con i<br />
visini raggianti e i capelli bagnati e ben divisi dalla scriminatura, mi sentii<br />
come una sterile zitella che dà la buona notte ai figli di una feconda sorella.<br />
«Buonanotte, mamma,» cantilenarono in coro.<br />
«Andiamo ragazzi, vi metto a letto tutti e due.» Bob si era arrotolato le<br />
maniche e aveva i peli delle braccia divisi in umidi mazzetti.<br />
«Mi leggi una favola, papà?» pregò Kate.<br />
«È un po' troppo tardi, tesoro.» La bimba accettò la risposta senza fare<br />
capricci. Mano nella mano, i tre felici Singer se ne andarono a passo di<br />
danza. Io aspettai. Passò circa una mezz'ora prima che mi rendessi conto<br />
che Bob non sarebbe ridisceso. Allora mi avviai lentamente di sopra.<br />
Bob era a letto, in pigiama verde a righe bianche, la coperta ben tesa e<br />
ripiegata attorno al petto. Aveva in mano una copia di Business Week e<br />
sembrava affascinato dal contenuto della rivista. Sulla copertina c'era un<br />
tizio in beige, con la cravatta a farfalla e il gomito appoggiato a un grosso<br />
mappamondo.<br />
«Possiamo parlare?» esordii.<br />
«Sto leggendo.»