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«Tutto, Judith, tutto. Comincia a parlare, e se il tenente avrà qualcosa da<br />

chiederti lo farà.» E Bob sorrise a Sharpe con modestia, conscio di avergli<br />

reso un enorme favore.<br />

«Mr Singer,» disse Sharpe mentre prendeva penna e taccuino dalla tasca<br />

interna della giacca, «le dispiace lasciare la stanza?»<br />

Seguì un attimo di assoluto silenzio, uno di quei momenti in cui i pensieri<br />

si congelano durante il tragitto dal cervello alla bocca e restano immobili,<br />

pietrificati dalla sorpresa. Silenzio perfetto, profondo, finché Bob non<br />

riuscì a gracchiare: «Che cosa?»<br />

«Le dispiace lasciare la stanza? Vorrei parlare con Mrs Singer da solo.»<br />

«Gradirei poter cominciare a lavorare, Mr Singer,» aggiunse.<br />

Le tre frasi avevano dato a Bob il tempo per riprendersi un po'. «Senta,<br />

Sharpe, nel caso se lo sia dimenticato, mia moglie ha il diritto di avere<br />

qualcuno accanto a lei. Se non vuole me, chiamerò il mio avvocato. Mia<br />

moglie ha certamente diritto a una consulenza legale nel corso dell'interrogatorio.»<br />

«Ma cosa vai dicendo, 'interrogatorio'?» sbottai a dire io. «Non ha neppure<br />

portato con sé il tubo di gomma.»<br />

«Sta' zitta, Judith, per una volta in vita tua. Ora mi ascolti, Sharpe...»<br />

«Mr Singer, vorrei solo rivolgere a sua moglie alcune domande. Non fa<br />

parte degli individui sospetti. Se, in qualsiasi momento, la situazione lo richiedesse,<br />

non mancherò di informarla dei suoi diritti.»<br />

«Già, si capisce,» borbottò Bob. Mi aspettavo da un momento all'altro<br />

che tirasse fuori la lingua a Sharpe e gli dicesse: «Raccontalo a tuo nonno!»<br />

«Senta, Mr Singer,» cominciò a dire cortesemente Sharpe.<br />

Lo interruppi. «Bob, potresti per favore lasciare la stanza? Se avrò bisogno<br />

di qualche cosa ti chiamerò.» Se avesse rifiutato, se avesse pestato i<br />

piedi o alzato la voce, avrei ripiegato immediatamente. Ma Bob si limitò a<br />

guardarmi fisso, con la mascella un po' contratta. «Senti Bob, perché non<br />

vai a prendere Joey da Marilyn Tuccio e lo porti a far due passi o qualcosa<br />

del genere?»<br />

Mio marito mi lanciò una di quelle occhiate profonde, gelide, che riescono<br />

bene solo alle persone con gli occhi azzurri, e si strinse il nodo della<br />

cravatta. «D'accordo Judith, se non vuoi il mio aiuto, fanne pure a meno.<br />

Però non venire poi a piangere da me.» Afferrò il cappotto e la giacca, che<br />

aveva lasciato sullo sgabello del pianoforte, e si diresse impettito verso la<br />

porta.

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