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«Ah, quanto sei maturo!» gli strillai. «Grazie, grazie infinite. Non scorderò<br />

mai la tua gentilezza. Un marito che denuncia sua moglie. Grazie<br />

davvero.» Mi alzai e gli voltai le spalle.<br />

«Se stai pensando di andare da qualche parte, non farlo. Il tenente sarà<br />

qui fra un quarto d'ora. Vuole parlarti.»<br />

12<br />

Quando squillò il campanello, gettai per terra le scarpe con fare distratto<br />

e allungai i piedi sul divano. Bob mi incenerì con lo sguardo, poi trasse alcuni<br />

lunghi respiri, che, di solito precedevano una ben orchestrata romanza<br />

composta di osservazioni sarcastiche. Ma non trovò niente da dire. Evitai<br />

di guardarlo e concentrai invece la mia attenzione sugli effetti prismatici<br />

del sole pomeridiano che batteva su un portacenere di cristallo, sul tavolino.<br />

«Il campanello,» sibilò Bob, «non pensi di andare ad aprire?»<br />

«Ho forse l'aspetto di un maggiordomo?» risposi con studiata indifferenza.<br />

Bob si strinse nelle spalle e si rassegnò ad andarci lui. «Va bene Judith,<br />

apro io. Fammi soltanto un favore: rimettiti le scarpe. Non sei più una ragazzina.»<br />

Gettai un'occhiata alle famigerate scarpe, sdruciti mocassini imitazione<br />

Gucci che sembravano beffarmi con le linguette in fuori, e le spedii<br />

con un calcio sotto il divano.<br />

Sentii la porta che si apriva e un suono di voci smorzate. Udii che entravano,<br />

e poi la voce di Bob che diceva: «Questo è il tenente Sharpe.» Ebbi<br />

la sensazione che si fossero fermati a circa un metro di distanza da me e<br />

che mi osservassero, quasi fossi una strega che aveva disegnato un cerchio<br />

magico, impossibile da attraversare. «Judith,» disse Bob, riuscendo a malapena<br />

a reprimere un gemito.<br />

Alzai la testa per guardare Sharpe. E dovetti inghiottire, per nascondere<br />

la sorpresa. Invece del volgare mastino fascista, con tanto di sigaro masticato<br />

e carnagione a chiazze giallastre, che mi ero immaginata, fui colpita<br />

da un paio di grandi occhi scuri, liquidi, dolci. L'uomo aveva i capelli grigi,<br />

ma non dimostrava più di trentotto o trentanove anni. Non sembrava né<br />

rozzo né volgare. La mansuetudine di quel viso dal naso piccolo, all'insù,<br />

era attenuata solo da un'espressione molto intelligente e stanca. Aveva le<br />

borse sotto gli occhi, due macchie azzurrine, e un'ombra grigio chiara.<br />

Bob si schiarì la gola, pronto a ripetere le presentazioni, ma Sharpe at-

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