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siderazione la possibilità di districarmi con garbo dalla faccenda: il copione,<br />

sempre lo stesso, mi era noto. Dovevo rimanere ferma dov'ero, a occhi<br />

bassi, e lentamente, molto lentamente, sollevare la testa in modo che Bob<br />

scorgesse due lacrime lucenti scivolarmi sulle guance impallidite. Si sarebbe<br />

commosso, ma solo un po', per cui avrei dovuto buttarmi tra le sue<br />

braccia, concedermi un piccolo singhiozzo e mormorare: «Tesoro, sono<br />

stata talmente sciocca.» Allora mi avrebbe stretto forte e avrebbe detto:<br />

«Non preoccuparti, piccola. Sistemerò tutto io.» Magari mi avrebbe anche<br />

accarezzato i capelli. «Il delitto Fleckstein,» ripetei per la terza volta, «ti<br />

ho già parlato di quella maledetta faccenda. Non mi stai mai ad ascoltare?»<br />

«Che cosa c'entriamo noi con il delitto Fleckstein? Chi diavolo è entrato<br />

in casa mia?»<br />

«Posso farti notare, Robert, che la casa appartiene a entrambi? Non credi<br />

che potresti fare lo sforzo di chiamarla 'casa nostra'?»<br />

Bob picchiò il pugno sul frigorifero. «Va bene,» sbraitò, «mi vuoi dire<br />

allora cosa ha a che fare quel delitto del cazzo con la nostra strafottutissima<br />

casa? Ti va bene così?»<br />

«Sei talmente carino quando ti arrabbi,» cominciai a dire con leggerezza<br />

e capii immediatamente di essermi spinta troppo in là. Strinse i pugni e fece<br />

un passo verso di me. «Va bene, calmati. Ho solo fatto qualche indagine,<br />

niente di serio.»<br />

«Che cosa?» gracchiò lui.<br />

«Ho fatto ad alcune persone un paio di domande sul delitto,» spiegai e<br />

mi strinsi nelle spalle per dimostrargli quanto l'intera storia mi fosse indifferente.<br />

Un piccolo intrigo nella mia vita colma di momenti squisiti e affascinanti,<br />

«Judith, sei impazzita?»<br />

«Mi pare che tu mi abbia posto questa domanda diverse volte, ultimamente.»<br />

«Certo, me ne hai dato l'occasione.» Aveva abbassato un po' la voce ma<br />

teneva ancora i pugni chiusi. Quando si accorse che li guardavo si ficcò le<br />

mani in tasca.<br />

«No, non è affatto vero. Vedi, tu ti ecciti all'idea di ricostruire l'immagine<br />

pubblica di uno sporco personaggio. Io mi eccito all'idea di un bel delitto.<br />

È questione di gusti. Tu ti occupi delle tue cose e io delle mie.»<br />

«Si da il caso che le mie cose, come dici tu, costituiscano la mia professione.<br />

E si dà il caso che tu invece debba fare la moglie e la madre.» Si<br />

fermò e sembrò ricordarsi di qualcosa. «E la studiosa di storia, naturalmen-

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