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«Non era un bacio sincero,» ripeté Nancy alzando gli occhi al cielo. Poi<br />

tornò a fissare lo sguardo su di me e aggiunse: «Sei in cerca di consolazione<br />

e contemporaneamente vuoi sapere la verità?»<br />

«Sì.»<br />

«D'accordo,» proclamò lei. «Ora, ti dispiacerebbe dirmi dove sei stata<br />

ieri sera? Sarò lieta di ascoltarti.» Si gettò indietro una lunga ciocca di capelli<br />

ramati. «A meno che tu non sia andata davvero all'A&S, nel quale caso<br />

puoi anche trascurare i particolari.»<br />

«No. Sono stata dai Dunck e li ho intervistati sul caso Fleckstein.»<br />

«Questa poi, allora hai fatto davvero qualcosa.»<br />

«Non ci avresti creduto, vero?» chiesi con la massima indifferenza che<br />

riuscivo a simulare.<br />

«Judith, non ho abbastanza energia per fare delle supposizioni e poi discuterne<br />

le conseguenze. Diciamo che trovo interessante che tu sia andata<br />

dai Dunck. Ora devo farmi una doccia. Vieni su con me, così parli intanto<br />

che mi preparo.»<br />

Salimmo per la scala di plastica trasparente fino alla camera di Nancy.<br />

Mi lasciai cadere sul letto, l'unico mobile della stanza, ammantato da una<br />

coperta di pelliccia bianca e sistemato su di una pedana laccata, pure bianca,<br />

a circa trenta centimetri dal pavimento.<br />

«Hai già fatto il letto?» gridai per farmi sentire al di sopra dello scroscio<br />

dell'acqua che Nancy faceva scorrere in bagno.<br />

«No,» urlò, «lo fa Larry tutte le mattine, prima di andare in ufficio. Ha<br />

paura che venga qualcuno e veda che adopero lenzuola in colori pastello.<br />

Dio, ti immagini che vergogna? Allora, che cosa è successo dai Dunck?»<br />

«Devo gridare?»<br />

«Sì.»<br />

A voce altissima le feci un riassunto dell'intervista, nonché un'accurata<br />

descrizione delle unghie dei piedi di Dicky.<br />

«Questa è una delle cose più nauseabonde che abbia mai sentito,» commentò<br />

Nancy. Si avvicinò alla parete di fronte al letto e diede un calcetto.<br />

Si spalancò uno sportello, rivelando uno stanzino con nicchie per le scarpe,<br />

le borse, i golfini. «Preferisco di gran lunga quelli che si mettono le dita<br />

nel naso o si grattano il sedere. Oh, a proposito della famiglia Fleckstein,<br />

ieri ho visto il Tortellino!»<br />

«Non ti capisco. Non ti capisco proprio,» mi indignai, «sono almeno<br />

venti minuti che mi trovo qui e non mi hai detto una parola del Tortellino.<br />

Sai bene quanto mi interessa questo delitto, Nancy.»

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