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PARKINSONISMO VASCOLARE: ASPETTI CLINICI - Limpe

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<strong>PARKINSONISMO</strong> <strong>VASCOLARE</strong>: <strong>ASPETTI</strong> <strong>CLINICI</strong><br />

Ubaldo Bonuccelli, Chiara Logi<br />

Dipartimento di Neuroscienze, Università di Pisa<br />

UO Neurologia, USL12 di Viareggio<br />

Introduzione<br />

Nel 1929 Critchley descrisse una sindrome definita "parkinsonismo aterosclerotico" in<br />

pazienti ipertesi, caratterizzata da rigidità, ipomimia facciale e disturbo della marcia (1).<br />

Tale condizione clinica presentava molti aspetti in comune con la Malattia di Parkinson<br />

(MP) idiopatica, tuttavia generalmente il tremore era assente, la storia naturale della<br />

malattia progrediva più rapidamente e coinvolgeva più spesso e più gravemente gli arti<br />

inferiori rispetto ai superiori.<br />

Critchey ipotizzò che multiple lesioni vascolari a carico dei gangli della base fossero<br />

responsabili dei sintomi neurologici del parkinsonismo aterosclerotico.<br />

Nel tempo l'ipotesi originale è stata riconsiderata: Hughes e collaboratori hanno dimostrato,<br />

attraverso uno studio neuropatologico, la presenza di lesioni vascolari striatali ed<br />

extrastriatali in un'alta percentuale di pazienti con MP idiopatica confermata autopticamente,<br />

e solamente un esiguo numero di casi con lesioni vascolari dei gangli della<br />

base in assenza di corpi di Lewy (2).<br />

Tali ricercatori concludevano che i "veri" casi di parkinsonismo vascolare (PV) erano<br />

estremamente rari.<br />

Tuttavia, un recente studio neuropatologico su 39 pazienti con parkinsonismo, ha dimostrato<br />

in 5 casi un parkinsonismo vascolare, nessuno dei quali era stato diagnosticato clinicamente<br />

(3), evidenziando quanto il PV possa essere sottostimato dai clinici.<br />

Il PV quindi è una forma abbastanza diffusa di parkinsonismo secondario, per il quale è<br />

di fondamentale importanza una corretta diagnosi differenziale rispetto alla MP idiopatica,<br />

vista la diversa progressione clinica, la risposta al trattamento, la potenziale strategia<br />

terapeutica di prevenzione secondaria e la prognosi.<br />

Epidemiologia<br />

L'incidenza e la prevalenza del PV non sono perfettamente conosciute, poiché non esistono<br />

criteri diagnostici specifici che permettano di stimare i valori reali.<br />

In un recente studio prospettico su di un campione di oltre 5000 pazienti anziani, il PV<br />

costituiva il 4.4% di tutti i casi di parkinsonismo identificati durante lo studio (4).<br />

Analogamente, in un precedente studio di popolazione italiano, su 68 casi di parkinsonismo,<br />

8 (12%) sono stati diagnosticati come PV (5).<br />

Uno studio clinico-radiologico su pazienti con disturbo della marcia e parkinsonismo, ha<br />

dimostrato che circa 1/3 dei pazienti che in precedenza erano stati colpiti da stroke, ad<br />

un anno di distanza presentava uno o più segni extrapiramidali (6).<br />

Tuttavia, rimane comunque difficile distinguere pazienti che sviluppano un parkinsonismo<br />

secondario a lesioni vascolari da quelli che presentano MP idiopatica e sviluppano<br />

lesioni vascolari 'aggiuntive'.


Storia naturale e quadri clinici<br />

Il PV può presentare una progressione "a gradini", ovvero modesti ma improvvisi peggioramenti<br />

del quadro clinico dovuti al prodursi di nuove lacune vascolari, oppure rapida<br />

progressione clinica.<br />

Sono solitamente presenti fattori di rischio cardiovascolari come ipertensione, diabete<br />

mellito, iperc o l e s t e rolemia, fumo, storia familiare o personale di disturbi circolatori cere b r a l i .<br />

Winikates e Jankovic hanno proposto dei criteri per porre diagnosi di PV, basati su caratteristiche<br />

cliniche e radiologiche (7).<br />

Dai dati ottenuti è emerso che un esordio acuto della sintomatologia extrapiramidale<br />

era presente solo in 1/4 dei pazienti diagnosticati come PV, la maggioranza comunque<br />

aveva presentato disturbi vascolari cerebrali in passato.<br />

Il tipico tremore a riposo parkinsoniano era generalmente assente, ma il 20% dei casi presentava<br />

un tremore a riposo.<br />

L'ipertono, quasi sempre presente, era spesso "misto", ovvero una combinazione di ipertonia<br />

plastica e spastica.<br />

In letteratura sono state riportate varie sindromi cliniche, corrispondenti a peculiari quadri<br />

neuroradiologici: il quadro clinico della forma classica di PV, denominata "lower body<br />

parkinsonism", si caratterizza per disturbo della marcia con deambulazione a basi allargate,<br />

conservazione delle sincinesie, tendenza alla retropulsione, assenza di tremore a<br />

riposo, ridotta od assente risposta alla levodopa, evidenza radiologica di encefalopatia<br />

aterosclerotica sottocorticale (8); si distingue poi un parkinsonismo "puro", estremamente<br />

raro, spesso clinicamente sovrapponibile alla MP idiopatica, descritto in pazienti con<br />

infarti dei gangli della base (9); un altro quadro, sostenuto da uno stato multinfartuale<br />

diffuso, si caratterizza con segni di parkinsonismo associati a segni piramidali e pseudobulbari<br />

come disartria, disfagia e labilità emotiva, deterioramento cognitivo, disturbi sfinterici<br />

(7); è stata descritta infine una sindrome del tutto simile alla Paralisi Sopranucleare<br />

Progressiva (PSP) con lesioni vascolari (10).<br />

La cosiddetta "overlap syndrome", indicherebbe la contemporanea presenza di PV e MP<br />

nello stesso paziente, caratterizzata da una buona risposta alla terapia dopaminergica.<br />

Classicamente è stata osservata una ridotta od assente risposta alla levodopa in pazienti<br />

con PV, tuttavia un recente studio ha dimostrato una risposta positiva al farmaco in un<br />

sottogruppo di 17 pazienti con PV confermato al riscontro autoptico.<br />

La risposta positiva alla levodopa presentata da tali pazienti è stata comparata, alle<br />

lesioni vascolari dei gangli della base ed al grado di rarefazione neuronale della<br />

Sostanza Nera (SN):10 su12 pazienti che in vita avevano una documentata buona/ottima<br />

risposta alla levodopa, presentavano un quadro neuropatologico caratterizzato da<br />

macroscopici infarti o lacune nei gangli della base e microscopica perdita neuronale<br />

nella SN, mentre solamente un paziente su cinque che avevano dimostrato una risposta<br />

al farmaco modesta o assente presentava lacune vascolari nel putamen; nessuno di<br />

questi ultimi presentava infarti lacunari o ridotta cellularità nella SN (11).<br />

Tali dati suggeriscono che un numero significativo di pazienti con PV potrebbe rispondere<br />

alla terapia dopaminergica, e per tale ragione appare raccomandabile somministrare<br />

levodopa a tutti i pazienti con sospetto PV ad un adeguato dosaggio e per un<br />

periodo di tempo sufficientemente lungo (almeno 3 mesi), prima di concludere per una<br />

mancata risposta al farmaco.<br />

Conclusioni<br />

Gli aspetti clinici del PV sono eterogenei e rendono difficoltosa la diagnosi differenziale;<br />

d'altra parte la presenza di una patologia cerebrovascolare documentata alle neuroimmagini<br />

sebbene supporti la diagnosi di PV, non stabilisce una relazione di causaeffetto.


Infatti è ancora da chiarire il fatto che lesioni vascolari cerebrali apparentemente simili<br />

inducono parkinsonismo in alcuni pazienti e non in altri.<br />

Nonostante recenti dati abbiano sottolineato l'importanza delle caratteristiche anatomo-patologiche<br />

della lesione vascolare nell'eziologia e nelle manifestazioni cliniche del<br />

PV (12), la ricerca dovrà dare ancora molte risposte in questo ambito, così come<br />

dovranno essere definiti nuovi criteri diagnostici per il PV basati sulle caratteristiche sia<br />

cliniche, che anatomopatologiche e neuroradiologiche della malattia.<br />

I dati di neuroimmagine funzionale dopaminergica,in particolare ottenuti con SPET e PET,<br />

potranno apportare ulteriori informazioni utili a comprendere la patogenesi e migliorare<br />

la diagnostica del PV.


BIBLIOGRAFIA<br />

1. Critchley M,<br />

Arteriosclerotic parkinsonism.<br />

Brain 1929; 52: 23-83.<br />

2. Hughes AJ, Ben-Schlomo Y, Daniel SE, Lees AJ.<br />

What features improve the accuracy of clinical diagnosis in Parkinson's disease:<br />

a clinicopathologic study.<br />

Neurology 1992; 42: 1142-1146.<br />

3. Bower JA, Dickson DW, Taylor L, Maraganore DM, Rocca WA.<br />

Clinical correlates of the pathology underlying parkinsonism:<br />

a population perspective.<br />

Mov Disord 2002; 17: 910-916.<br />

4. Benito-Leon J, Bermejo-Pareja F, Morales-Gonzales JM, Porta-Etessam J, Trincado R,<br />

Vega S, Louis ED; neurological Disorders in central Spain (NEDICES) Study Group.<br />

Incidence of Parkinson's disease and parkinsonism in three elderly populations<br />

of central Spain.<br />

Neurology 2004; 62: 734-41.<br />

5. Baldereschi M, Di Carlo A, Rocca WA et al.<br />

Parkinson's disease and parkinsonism in a longitudinal study: two-fold higher<br />

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ISLA Working Group. Italian Longitudinal Study on Aging.<br />

Neurology 2000; 55: 1358-63.<br />

6. Van Zagten M, Lodder J, Kessels F.<br />

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to small deep infarcts and white matter lesions.<br />

Mov Disord 1998; 13: 89-95.<br />

7. Winikates J, Jankovic J.<br />

Clinical correlates of vascular parkinsonism.<br />

Arch Neurol 1999; 56: 98-102.<br />

8. Zijmans JCM, Poels PJE, van der Straaten J et al.<br />

Quantitative gait analysis in patients with vascular parkinsonism.<br />

Mov Disord 1996; 11: 501-8.<br />

9. Murrow RW, Schweiger GD, Kepes JJ, Koller WC.<br />

Parkinsonism due to a basal lacunar state: a clinicopathological correlation.<br />

Neurology 1990; 40: 897-900.<br />

10. Dubinsky RM, Jankovic J.<br />

Progressive supranuclear palsy and a multi-infarct state.<br />

Neurology 1987; 37: 570-6.


11. Zijlmans JCM, Katzenschlager R, Daniel SE, Lees AJ.<br />

The L-dopa response in vascular parkinsonism.<br />

J neurol Neurosurg Psych 2004 ; 75 : 545-7.<br />

12. Zijlmans JC, Daniel SE, Hughes AJ, Revesz T, Lees AJ.<br />

Clinico-pathological investigation of vascular parkinsonism,<br />

including clinical criteria for diagnosis.<br />

Mov Disord 2004; 19: 630-40.

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