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Storia di Gavirate e della sua fede - Decanato

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La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

Tu mi cammini a fianco, o Signore, orma non lascia in terra il tuo passo.<br />

Non vedo te: ma sento e respiro la tua presenza in ogni filo d’erba, in ogni atomo<br />

d’aria che mi nutre. (Ada Negri)<br />

La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> è la storia del varesotto, un territorio omogeneo per storia e cultura<br />

abitato da 9000 anni, che è costituito da una piccola parte <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Varese che<br />

comprende il laghi e va dal confine svizzero, al Ticino e a Vergiate con centro nel Campo<br />

dei Fiori.<br />

<strong>Gavirate</strong> ebbe una vocazione agricola che gran parte <strong>della</strong> <strong>sua</strong> storia che durò sino quando<br />

fu istituito nel 1539 il mercato che le portò la vocazione commerciale che dura sino ad oggi<br />

e che fu affiancata dalla vocazione turistica nata prima nel me<strong>di</strong>oevo con le residenze<br />

nobiliari e poi in epoca moderna e con l’arrivo <strong>della</strong> ferrovia prima alle belle ville e poi col<br />

turismo popolare.<br />

La <strong>sua</strong> storia va al passo con quella dell’Italia ed in particolare con quella <strong>di</strong> Milano, con<br />

cui ha avuto sempre stretti legami seguendone le vicissitu<strong>di</strong>ni e gli sconvolgimenti dovuti<br />

alle invasioni <strong>di</strong> numerosi popoli che hanno mischiato le razze e lasciato numerose tracce<br />

sia archeologiche, sia nell’indole e sia nelle abitu<strong>di</strong>ni dei suoi abitanti.<br />

La cultura in cui viviamo è frutto <strong>di</strong> intrecci e mescolanze <strong>di</strong> influssi e tra<strong>di</strong>zioni assimilati,<br />

rielaborati e ritrasmessi che ne hanno fatto la nostra ricchezza e la fonte del genio italico.<br />

Qui anche la <strong>fede</strong> cristiana ha origini antiche anche se non facilmente databili e le cui tracce<br />

cercheremo in questo breve viaggio.<br />

La venerazione dei cristiani per Maria risale dagli inizi del cristianesimo e fu spesso contrastata<br />

poiché si temeva che si trasformasse in una forma <strong>di</strong> superstizione pagana come<br />

ancor oggi è ritenuto da alcune professioni protestanti.<br />

In realtà il culto <strong>di</strong> Maria, madre <strong>di</strong> Gesù, come ben esplicita l’Ave Maria, è un segno <strong>di</strong> affetto<br />

per Gesù che l’ha scelta come Madre <strong>sua</strong> e nostra e ben si adatta al temperamento latino<br />

<strong>di</strong> per sé portato ai comportamenti affettuosi anche con la <strong>di</strong>vinità.<br />

La venerazione dei <strong>Gavirate</strong>si per Maria e mostrata anche dal fatto che la festa del paese è<br />

il 15 settembre festa dell’Addolorata, beata Vergine dei Dolori, e non alla festa <strong>di</strong> san Giovanni<br />

Evangelista come avverrebbe in quasi tutti i paesi.<br />

<strong>Storia</strong> nel territorio e dei fatti più importanti<br />

Le civiltà precristiane<br />

È l’epoca <strong>di</strong> cui si vanno formando i nuclei dei futuri paesi che vedono:<br />

dal 7000 a.C. popoli preistorici<br />

gli Etruschi, i primi italiani, nel 800 a.C, il popolo preromano più importante dell’Italia<br />

ed unico in Europa che seppe elevarsi ad un grado <strong>di</strong> civiltà paragonabile a quello del-<br />

Kairòs 1


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

<br />

<br />

<br />

le civiltà antiche (reperti a Golasecca).<br />

753 a.C. fondazione <strong>di</strong> Roma<br />

388 a.C. invasione dei Celti<br />

nel II secolo a.C. comincia l’influenza <strong>di</strong> Roma con la fondazione dei pagi, piccoli villaggi<br />

rurali, con assegnato un magistri pagi che teneva i libri catastali, riscuoteva i tributi<br />

e presiedeva ai Paganalia, le feste dei pagani, epoca <strong>della</strong> probabile fondazione <strong>di</strong><br />

Fignano<br />

Inizio dell’era cristiana<br />

In Lombar<strong>di</strong>a la prima <strong>di</strong>ocesi a Milano è istituita nel 200, nel 313 l’e<strong>di</strong>tto <strong>di</strong> Costantino<br />

concede in forma ufficiale la libertà <strong>di</strong> culto e nel 380 il cristianesimo è proclamato religione<br />

<strong>di</strong> stato.<br />

Nel 374 sant’Ambrogio è vescovo <strong>di</strong> Milano, a Brebbia avviene la conversione del tempio<br />

romano in chiesa paleocristiana e sul Sacro Monte si ritiene che avvenga la de<strong>di</strong>cazione alla<br />

Vergine <strong>di</strong> un tempietto romano.<br />

La storia <strong>della</strong> <strong>fede</strong> dei gaviratesi è scritta nelle pietre delle sue chiese e delle sue cappelle<br />

che testimoniano che a <strong>Gavirate</strong> esisteva su un poggio roccioso un tempietto de<strong>di</strong>cato a<br />

Maria sopra a Fignano, eretto su un rovine sacre pagane, forse de<strong>di</strong>cate ad una dea, già<br />

dal IV se l’evangelizzazione è fatta nel 350 da san Eusebio vescovo <strong>di</strong> Eusebio o dai santi<br />

Giulio e Giuliano, o nel VII secolo da parte dei missionari <strong>di</strong> Casteseprio.<br />

476 – 887 - Il primo me<strong>di</strong>o evo e l’epoca feudale<br />

Questo periodo vede il predominio dei popoli germani e <strong>Gavirate</strong> è sotto la pieve <strong>di</strong> Brebbia<br />

dove c’era l’unico battistero con collegiata, da cui partivano i curati e i cappellani per i<br />

paesi a lei affidati ossia da:<br />

Bardello, Bernate, Besozzo, Biandronno, Bogno, Brebbia, Bregano, Cadrezzate, Cardana,<br />

Carnisio, Cazzago Brabbia, Cocquio, Comabbio, Comerio, <strong>Gavirate</strong>, Inarzo, Ispra,<br />

Malmesso, Monate, Monvalle, Olginasio, Osmate, San Andrea, Ternate, Travedona,<br />

Trevisago, Voltorre<br />

Con la fine dell’impero romano cominciano le vicende che cambieranno l’aspetto<br />

dell’Europa e dell’Italia che prima subisce numerose invasioni per poi arrivare al sacro<br />

romano impero.<br />

Tra il IX e il XI secolo sotto l’impero germanico, santa Maria sopra Fignano viene inglobata<br />

nella costruzione <strong>della</strong> nuova chiesa de<strong>di</strong>cata a san Giorgio De Guirate, santo caro ai<br />

germanici, con un altare de<strong>di</strong>cato a san Omobono, in un posto che forse era fortificato o<br />

dove forse esisteva un castello come da alcuni cenni su documenti me<strong>di</strong>evali.<br />

In quest’epoca <strong>Gavirate</strong> comincia a <strong>di</strong>ventare più importante <strong>di</strong> Fignano.<br />

870 prima ed incerta citazione <strong>di</strong> Groppello, il cui nome significa secondo alcuni locus<br />

coppello e secondo altri dal gotico kruppa.<br />

Kairòs 2


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

Inizia il culto dei 5 Gau<strong>di</strong> e 5 dolori <strong>di</strong> Maria<br />

Il questo periodo il nostro territorio viene dominato da:<br />

476 Visigoti Il cui nome non significa Goti dell’ovest, ma Goti saggi<br />

494 – 568 Ostrogoti Il cui nome non significa Goti dell’est, ma Goti risplendenti (probabile<br />

fondazione <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong>)<br />

568 – 774 Longobar<strong>di</strong><br />

774 – 887 Sacro romano impero <strong>di</strong> Carlo magno (742 – 814) territorio <strong>della</strong> Pieve <strong>di</strong><br />

Brebbia nella Contea <strong>di</strong> Castelseprio<br />

887 – 951 Regno italico in<strong>di</strong>pendente (il sacro romano impero si sud<strong>di</strong>vide in parecchi<br />

stati in<strong>di</strong>pendenti a carattere prevalentemente nazionali)<br />

962 – 1152 Regni feudali (tra il 1100 – 1150 è costruito il chiostro <strong>di</strong> Voltorre (chiostro<br />

da claustrum, ossia recinto, riparo) dai monaci benedettini cluniacensi <strong>di</strong>pendenti da<br />

san Benigno <strong>di</strong> Fruttuaria (Ivrea))<br />

Durante la dominazione longobarda ebbe <strong>di</strong>ffusione il culto <strong>di</strong> san Giovanni Battista decollato<br />

ritenuto protettore particolare <strong>della</strong> gens longobarda come se fosse un’unica famiglia,<br />

culto praticato anche a <strong>Gavirate</strong> come è testimoniato da un altare con pala che rappresentava<br />

la decapitazione e<strong>di</strong>ficato dai Besozzi e fatto rimuovere e trasferire nella cappella<br />

<strong>di</strong> san Abbon<strong>di</strong>o, da san Carlo.<br />

Nel 962 si hanno le prime notizie documentate su Oltrona, il cui nome <strong>di</strong> origine antica<br />

(etrusca, greca e latina) e la necropoli romana trovata, fanno ritenere <strong>di</strong> più antica fondazione.<br />

Nei primi anni XI secolo Guido d’Arezzo (995-1050) inventa le sette note che avranno la<br />

prima grande applicazione nel canto gregoriano.<br />

1152 – 1250 - I comuni<br />

1152 Federico I <strong>di</strong> Svevia detto il Barbarossa, è nominato re <strong>di</strong> Germania è chiamato in Italia<br />

dai comuni lombar<strong>di</strong> oppressi dalle mire espansionistiche <strong>di</strong> Milano che nel 1162 dopo<br />

due anni <strong>di</strong> asse<strong>di</strong>o è rasa al suolo perché scacciai delegati imperiali e si ribella al potere<br />

imperiale coiì come avviene a Crema.<br />

Nel 1159 è citato Johannes de <strong>Gavirate</strong>, probabilmente Besozzi, scacciato da Milano, con<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>della</strong> <strong>sua</strong> casa milanese, perché amico del Barbarossa.<br />

Poi i comuni nel 1176 nella battaglia <strong>di</strong> Legnano battono il Barbarossa che riconosce loro<br />

larga autonomia ed inizierà il periodo d’oro.<br />

Il periodo d’oro<br />

In questo periodo si ha lo sviluppo delle autonomia locali ed un periodo <strong>di</strong> grande floridezza<br />

economica che porterà alla realizzazione <strong>di</strong> un importante patrimonio artistico e a<br />

viaggi avventurosi come quello <strong>di</strong> Marco Polo in Cina (1271 – 1295)<br />

Nel 1233 comincia il culto dell’Addolorata per merito <strong>di</strong> 7 nobili fiorentini che istituirono<br />

la compagnia <strong>di</strong> Maria Addolorata, detta dei serviti che verso il 1250 arrivano in Lombar<strong>di</strong>a.<br />

Nel 1236 i 5 gau<strong>di</strong> e dolori <strong>di</strong>ventano 7<br />

Kairòs 3


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

Nel XII – XIII secolo <strong>Gavirate</strong> si costruisce la chiesa parrocchiale <strong>di</strong> san Giovanni Evangelista<br />

<strong>di</strong> fronte a quella <strong>di</strong> san Giorgio che sarà poi chiamata in cimitero e probabilmente<br />

viene e<strong>di</strong>ficata la chiesa <strong>di</strong> Armino de<strong>di</strong>cata a san Rocco.<br />

Al XIV secolo risale il palazzo dei Besozzi (poi Litta Visconti, Maggioni, Puricelli e Guerra)<br />

<strong>di</strong> piazza Matteotti, questo palazzo era circondato da orti e poteva vedere la chiesetta <strong>della</strong><br />

Natività, e aveva annesso l’oratorio privato de<strong>di</strong>cato a san Pancrazio che successivamente<br />

fu aperto al pubblico.<br />

1428 documento che testimonia <strong>Gavirate</strong> comune rurale o rustico, ha uno statuto con rappresentanti<br />

chiamati consoli, decani, iurati, deputati, estimati, che sceglievano il podestà<br />

per la composizione delle piccole liti.<br />

1450 Johann Gutenberg (1400-1468) <strong>di</strong> Magonza (Germania), inventa i caratteri mobili e<br />

stampa il primo libro: La Bibbia latina, detta Margarina<br />

Nel 1485 da un documento risulta che <strong>Gavirate</strong> ha acquisito una propria autonomia avendo<br />

un suo cappellano residente e nel 1510 che ha un rettore, fatti che in<strong>di</strong>cano l’acquisita<br />

importanza del paese.<br />

12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo arriva a san Salvator<br />

A questo periodo si può far risalire la nascita <strong>della</strong> parrocchia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong>.<br />

E perio<strong>di</strong> più importanti sono:<br />

1152 – 1250 I comuni<br />

1250 – 1402 Le Signorie<br />

o Milano col territorio <strong>di</strong> Varese è governata da:<br />

1247 Della Torre (Torriani)<br />

1277 Visconti che fanno <strong>di</strong>ventare Milano ducato<br />

1278 conte Azus de Cocho è feudatario a Cocquio e <strong>Gavirate</strong><br />

1287 Castelseprio viene <strong>di</strong>strutta dai Visconti<br />

1454 Sforza<br />

• Fine del granducato <strong>di</strong> Milano e inizio dello sviluppo degli stati regionali<br />

• 1479 – 1492 Il Rinascimento, con Ludovico il Moro a Milano<br />

1492 – 1599 Le gran<strong>di</strong> monarchie europee<br />

Il sacro romano impero si sud<strong>di</strong>vide in parecchi stati in<strong>di</strong>pendenti a carattere prevalentemente<br />

nazionali contesi dai più forti feudatari.<br />

Questo è un periodo <strong>di</strong> grande instabilità caratterizzato da numerose guerre e dalla lotte<br />

tra Spagna e Francia con forte presenza del papato, che porta a frequenti cambiamenti delle<br />

zone d’influenza<br />

Agli inizi del 1500 si costruisce la nuova chiesa parrocchiale, che poi ampliata <strong>di</strong>verrà<br />

l’attuale chiesa parrocchiale, che ingloba san Giorgio e che si chiamerà parrocchia <strong>di</strong> san<br />

Giovanni Evangelista e san Giorgio con un altare de<strong>di</strong>cato alla madonna <strong>di</strong> Loreto e una<br />

Kairòs 4


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

cappella de<strong>di</strong>cata alla visitazione <strong>di</strong> santa Elisabetta a Maria a cui probabilmente appartiene<br />

l’affresco che si intravede nella attuale cappella dell’Addolorata <strong>di</strong>etro il Cristo.<br />

1510 un documento menziona un legato per la celebrazione <strong>di</strong> una messa e testimonia la<br />

presenza nella nuova parrocchiale <strong>di</strong> un altare de<strong>di</strong>cato a san Antonio<br />

1520 Nasce la riforma protestante che, tra le altre cose, vuole eliminare il culto a Maria e<br />

per reazione a fianco <strong>della</strong> Madonna compare il Cristo morto come avverrà anche a <strong>Gavirate</strong>.<br />

1535 – 1714 - La dominazione spagnola<br />

Con la morte <strong>di</strong> Francesco II Sforza il ducato <strong>di</strong> Milano perde l’autonomia ed inizia con<br />

Carlo V la funesta dominazione spagnola.<br />

Fu questo un periodo <strong>di</strong>fficile e calamitoso del Varesotto, poiché la Spagna impone una fiscalità<br />

molto onerosa per mantenere un esercito numeroso che spadroneggiava.<br />

Il 20 giugno 1539, Carlo V consente su richiesta del conte Vitaliano Visconti Sforza Borromeo,<br />

feudatario <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> <strong>di</strong>:<br />

“istituire il mercato o fiera in cadauno giorno <strong>di</strong> venerdì per animali, merci e tutto<br />

ciò che essi portano, per meriti <strong>di</strong> <strong>fede</strong>ltà per le la calamità degli abitanti, che in<br />

questi tempi <strong>di</strong> guerra ebbe a soffrire per saccheggio e <strong>di</strong>struzione campi, demolizioni<br />

<strong>di</strong> piante e altri guasti che la guerra porta seco”<br />

che inizierà una nuova era <strong>della</strong> vita a <strong>Gavirate</strong> poiché favorirà la nascita <strong>di</strong> numerose botteghe<br />

(nel 1722 ne risulteranno censite 57 mentre nel territorio circostante non ne risulterà<br />

nessuna).<br />

1551 A questo periodo si fa risalire la costruzione da parte <strong>della</strong> famiglia Besozzi <strong>della</strong><br />

chiesetta <strong>di</strong> santa Maria in via, la prima che si incontrava sulla strada che da Bardello<br />

giungeva a <strong>Gavirate</strong>, de<strong>di</strong>cata prima alla Natività <strong>della</strong> Beata Vergine Maria, poi alla Beata<br />

Vergine Lauretana, e detta la giesola.<br />

1558 si <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un catasto da cui si ricava che a <strong>Gavirate</strong> c’è una estensione rurale<br />

11.200 pertiche (654,51 mq) <strong>di</strong> proprietà:<br />

• comunale:<br />

4052 non coltivabili<br />

1427 bosco<br />

5376 coltivabili<br />

• 100 pieve <strong>di</strong> Besozzo<br />

• 727 monastero <strong>di</strong> Voltorre<br />

• 325 chiesa <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> (60 vigne, 100 arativi, 100 bosco, 30 pascolo, 3 orto)<br />

• le altre sud<strong>di</strong>vise tra 133 proprietari<br />

e le coltivazioni sono per pertiche:<br />

• 1304 <strong>di</strong> vigne un terzo del coltivato<br />

• 1746 <strong>di</strong> coltivo <strong>di</strong> frumento, segale e miglio<br />

• 1868 <strong>di</strong> selva (noci e castagni)<br />

Kairòs 5


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

• 370 <strong>di</strong> prato asciutto<br />

• 8 <strong>di</strong> prato<br />

• 10 <strong>di</strong> prato acqua<br />

• 16 <strong>di</strong> orti dove le coltivazioni più significative sono rape e fagioli<br />

in questo periodo la vita era grama e la speranza dei <strong>fede</strong>li si esprimeva nella preghiera:<br />

Dalla peste, fame e guerra liberaci signore<br />

1559 La pace <strong>di</strong> Cateau Cambrèsis segna la definitiva spartizione dell’Italia tra Spagna e<br />

Francia con l’istituzione <strong>di</strong> numerosi stati locali.<br />

1560 san Carlo, a 22 anni, <strong>di</strong>venta car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Milano e Segretario dello zio papa Pio IV,<br />

quando la con<strong>di</strong>zione <strong>della</strong> chiesa e del clero era <strong>di</strong>sastrosa e avvia una rigorosa e profonda<br />

riforma <strong>di</strong> tutta la <strong>di</strong>ocesi secondo quanto stabilito dal concilio <strong>di</strong> Trento.<br />

Un esempio <strong>della</strong> situazione del clero la possiamo vedere nella relazione che un delegato<br />

del car<strong>di</strong>nale fa sul parroco <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong>, il gaviratese Antonio Lanzavecchia.<br />

ha pochi libri, non tutti quelli necessari: esaminato fu trovato incapace <strong>di</strong> leggere e<br />

<strong>di</strong> capire il latino, non è istruito riguardo ai sacramenti … Non sa confessare. Solo<br />

da 15 giorni abita nella chiesa parrocchiale con un maestro <strong>di</strong> grammatica.<br />

Al suddetto rettore fu subito tolta la facoltà <strong>di</strong> confessare e nel 1574 sarà sostituito.<br />

1567 un delegato <strong>di</strong> san Carlo visita:<br />

la chiesa <strong>di</strong> san Giovanni Evangelista in cimitero (poi santa Marta)<br />

• collocata nella parte destra <strong>di</strong> chi guarda dell’area <strong>della</strong> piazza <strong>della</strong> attuale chiesa, era<br />

separata dalla nuova parrocchiale da una pubblica strada che attraversava un cimitero<br />

e scendeva, attraverso l’attuale giar<strong>di</strong>no parrocchiale, verso Pozzolo.<br />

la nuova parrocchiale<br />

• ha bisogno <strong>di</strong> riparazioni, ha a tre navate, sei pilastri in mattoni, 2 finestre sulla facciata,<br />

2 finestre sulle pareti laterali, 4 finestre oblunghe il alto sulla destra <strong>della</strong> navata<br />

centrale, il campanile, accessibile da una porta dalla parte orientale dell’altare, è piramidale<br />

con 2 campane, la sacrestia è dalla stessa parte dell’altare ed è a volta, una porta<br />

sulla facciata, con sopra una finestra circolare, e due laterali, tre archi <strong>di</strong> pietra sostengono<br />

soffitto <strong>della</strong> navata centrale e tre archi per le navate laterali con soffitto in legno<br />

• l’altare maggiore è in una cappella a volta in parte <strong>di</strong>pinta con le figure del Padre e dei<br />

quattro evangelisti e sopra l’altare le Cristo e san Pietro e san Giovanni<br />

• altari mobili <strong>di</strong> sant’Antonio, san Giovanni Battista decollato e sant’Omobono, poi<br />

sant’Abbon<strong>di</strong>o<br />

• nel pavimento 26 sepolcri con lapi<strong>di</strong> tranne quella destinata ai sacerdoti e due fosse<br />

• cappella a volta con effige <strong>di</strong> sant’Ambrogio e san Rocco in rilievo (ora conservati ad<br />

Armino) de<strong>di</strong>cata alla vergine Maria e santa Elisabetta (visitazione) con crocifisso<br />

visita il convento delle suore Orsoline <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e rileva che su una popolazione <strong>di</strong> circa<br />

500 persone ci sono 7 non confessi <strong>di</strong> cui 2 concubinarii<br />

Kairòs 6


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

da questo momento la tenuta dei registri <strong>di</strong>venta più regolare e permetti <strong>di</strong> sapere che:<br />

1568 sono registrati 9 inconfessi <strong>di</strong> cui un ban<strong>di</strong>to, un concubinario ed uno in <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a<br />

col fratello<br />

1569 nella vecchia chiesa si san Giovanni al cimitero non si celebra più ma si seppelliscono<br />

i morti perché senza tetto e senza pavimento<br />

La parrocchia è costituita dai rioni <strong>di</strong> Armino, Pozzolo, Fignano e <strong>Gavirate</strong><br />

San Carlo accoglie la supplica <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> Armino che chiedono <strong>di</strong> seppellire loro morti<br />

a Cocquio.<br />

La chiesa che <strong>di</strong>sta mezzo miglio (750 m) da tutti i rioni e i ragazzi non vanno a catechismo,<br />

la scuola <strong>della</strong> dottrina cristiana viene fatta in ogni festa dopo il pranzo ed è<br />

prevista una multa agli assenti<br />

Sono rilevati 6 inconfessi, <strong>di</strong> cui due donne, una concubina ed una per negligenza<br />

1573 nascita <strong>della</strong> confraternita dei Disciplini<br />

1574 prima visita <strong>di</strong> san Carlo a <strong>Gavirate</strong> (12 luglio)<br />

San Carlo visita <strong>Gavirate</strong>, Voltorre ed Armino e dalla relazione <strong>della</strong> prima visita si può rilevare<br />

che:<br />

chiude l’epoca dei rettori appartenenti alla famiglia Lanzavecchia<br />

separa Trevisago da <strong>Gavirate</strong><br />

sposta la pieve <strong>di</strong> Brebbia a Besozzo<br />

trova in situazione pietosa tutte le chiese tra cui la cappella <strong>di</strong> santa Maria <strong>della</strong> Natività<br />

<strong>della</strong> famiglia Besozzi, la prima che incontravano quelli che venivano da Bardello<br />

e che la situazione <strong>della</strong> parrocchiale, che si chiama dei santi Giovanni e Giorgio, è <strong>di</strong>sastrosa<br />

perché:<br />

le pareti sono da intonacare o imbiancare<br />

le finestre sono senza inferiate e vetri<br />

le pitture e le pale sono indecenti<br />

le suppellettili, specie quelle del culto eucaristico sono da rinnovare<br />

gli altari mobili sono troppi, malmessi ed irregolari ed uno è de<strong>di</strong>cato alla Madonna<br />

nera <strong>di</strong> Loreto secondo la moda del tempo <strong>di</strong>ffusa da Venezia con la traduzione italiana<br />

del 1483 del monaco vallambrosiano Bartolomeo sulla <strong>sua</strong> storia scritta nel 1470<br />

ed emana molte <strong>di</strong>sposizioni che miglioreranno la situazione come rileveranno le visite dei<br />

suoi delegati negli anni successivi.<br />

La confraternita dei <strong>di</strong>sciplini, composta <strong>di</strong> soli uomini, con tonaca <strong>di</strong> sacco con cintura <strong>di</strong><br />

corda, <strong>di</strong>sciplina per flagellarsi appesa al fianco. era l'unica esistente e da poco rifondata,<br />

in un documento si <strong>di</strong>ce che sotto il titolo <strong>di</strong> santa Marta esistevano sin dal 1220.<br />

Avevano sede nella chiesa parrocchiale sopra un soppalco in legno e San Carlo saputo che<br />

alcuni sono poco timorati <strong>di</strong> Dio chiede al parroco Prando <strong>di</strong> richiamarli e se è il caso <strong>di</strong> allontanarli.<br />

Chiede loro <strong>di</strong> ripristinare la chiesa <strong>di</strong> san Giovanni in cimitero, posta nel sagrato<br />

dell’attuale chiesa, che poi <strong>di</strong>venterà santa Marta, per farne la loro sede.<br />

Kairòs 7


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

San Carlo richiede la costituzione <strong>della</strong> confraternita del SS. Sacramento per uomini e<br />

donne con obblighi <strong>di</strong>:<br />

spese per il culto<br />

processioni eucaristiche III domenica del mese con comunione<br />

accompagnano il viatico<br />

visitano gli infermi<br />

li preparano alla morte<br />

ma la richiesta va incontro al fallimento<br />

Grazie alla documentazione si può anche avere un censimento <strong>della</strong> popolazione e delle<br />

professioni da cui si ricavano le seguenti informazioni le periodo1574 – 1588:<br />

su 213 battesimi 6 sono figli naturali <strong>di</strong> cui 1 solo <strong>di</strong> padre ignoto<br />

c’è un ricorso <strong>di</strong> due vittime contro Stefano da Pozzolo, noto come usuraio, al car<strong>di</strong>nale<br />

che richiede al parroco <strong>di</strong> pretendere annullamento del contratto e <strong>di</strong> non ammettere<br />

alla comunione sino a prova<br />

a <strong>Gavirate</strong> ci sono 8 famiglie con servitù, Bernardo Lanzavecchia aveva con due case<br />

ed ad Armino Giulia Besozzi aveva 3 case e servitù<br />

c’era come particolare elemosina ai poveri, in sostituzione <strong>della</strong> decima del raccolto<br />

(vino, fagioli, rape, noci, castagne) l’obbligo <strong>di</strong> pagare una libbra <strong>di</strong> pane ogni tre pertiche<br />

<strong>di</strong> terreno coltivato.<br />

Il Bosco <strong>della</strong> comunità, la Gionata, viene affittato e il ricavato nella festa dei santi Simone<br />

e Giuda 28 ottobre è destinato a comprare formaggio per i poveri dando priorità<br />

ai forestieri<br />

presso la chiesa a nord era annessa una casa con porcile e fienile, abitata da un quasi<br />

monaco, Bernardo figlio <strong>di</strong> Cesare Besozzi<br />

ci sono persone <strong>di</strong> età <strong>di</strong> 65, 68, 69 e due <strong>di</strong> 70<br />

nel 1576 interdetto ad alcuni scellerati che prendono in casa una ragazza a titolo <strong>di</strong><br />

domestica, la tengono 15 giorni, un mese al massimo e la prostituiscono a tutti con<br />

gran<strong>di</strong>ssimo scandalo<br />

nel 1581 Camillo d’Armino, colpevole <strong>di</strong> eresia è condannato al pagamento <strong>di</strong> una multa<br />

per spese da de<strong>di</strong>care alla chiesa <strong>di</strong> Besozzo<br />

la festa <strong>di</strong> san Bartolomeo <strong>di</strong> Trevisago, sospesa perché occasione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni<br />

intimazione ad Orazio Besozzi che paga un affitto insufficiente e riven<strong>di</strong>ca la proprietà<br />

del bosco la Gionata, il cui ricavato era destinato ad elemosina ai poveri, a lasciarlo libero,<br />

pena l’interdetto<br />

san Carlo sottolinea il <strong>di</strong>sinteresse dei possidenti per le necessità <strong>della</strong> chiesa che sollecita<br />

come correzione delle loro mancanze<br />

la peste a Milano del 1575 – 1577 non arriva a <strong>Gavirate</strong> come da relazione alla <strong>di</strong>ocesi<br />

del parroco dell’epoca.<br />

Kairòs 8


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

Censimento degli abitanti<br />

anno luogo focolari anime a comunione<br />

non a comunione<br />

1567 88 260<br />

1568 89 481<br />

1574 armino 27 146 101 45<br />

fignano 25 145 80 65<br />

gavirate 37 190 139 51<br />

pozzolo 12 55<br />

101 536<br />

1578 123 680<br />

1581 700<br />

1586 564<br />

1596 504<br />

non a comunione sono i ragazzi sotto i 10 -12 anni<br />

Mestieri<br />

Professione<br />

Armino Fignano <strong>Gavirate</strong><br />

Massari 20 17 17<br />

Agricoltori 1<br />

Tessitori 1<br />

Prestinaio 1 1<br />

Barbiere 1 1<br />

pisonanti (braccianti) 2 2<br />

calicare (calzolaio ?) 1 1 1<br />

Pescatori 1<br />

Macellai 1<br />

Sarti 1<br />

Ferrerio 1<br />

Calicaro 1<br />

Sbirro 1<br />

Calcolare 1<br />

Margazoro 1<br />

Notaio 1<br />

Mercanti 2<br />

senza occupazione (benestanti<br />

o vedove capofamiglia)<br />

3 8 5<br />

1578 visita del vicario monsignor Bernar<strong>di</strong>no Tarugi<br />

Dalla relazione <strong>della</strong> visita si può notare che controlla che si siano adempiute le richieste<br />

del car<strong>di</strong>nale e:<br />

fa eliminare 4 altari laterali<br />

richiede <strong>di</strong> trasformare due finestre <strong>della</strong> facciata in porte laterali<br />

or<strong>di</strong>na la costruzione <strong>di</strong> 3 cappelle esterne:<br />

Kairòs 9


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

san Abbon<strong>di</strong>o<br />

santa Maria<br />

battistero (prima appoggiato al primo pilastro e poi alla parete <strong>di</strong> sinistra)<br />

• Bardello, Cardana, Ternate, Comerio e Comabbio sono senza sacerdote<br />

1581 II visita san Carlo<br />

Mentre nella prima visita la situazione richiedeva una forte azione organizzativa, in questa<br />

visita emerge maggiormente la <strong>sua</strong> attività pastorale ed in particolare:<br />

• ad Armino c’è san Rocco, cappella famiglia Besozzi (poi dal 1672 san Carlo), che i <strong>fede</strong>li<br />

non vanno alla parrocchia per la messa domenicale e pertanto li minaccia d’interdetto<br />

• verifica che situazione delle chiese è migliorata<br />

• richiede un maggior coinvolgimento dei frati del monastero <strong>di</strong> Voltorre dove ci sono<br />

prima i benedettini e poi i canonici regolari <strong>di</strong> santa Maria <strong>della</strong> passione <strong>di</strong> Milano che<br />

assicurano solo messa mentre per i sacramenti i <strong>fede</strong>li si devono rivolgere a <strong>Gavirate</strong><br />

• Voltorre,Oltrona (prima pieve <strong>di</strong> Varese), Groppello e Comerio vengono uniti e sono<br />

seguiti dal parroco <strong>di</strong> Barasso.<br />

• ad Oltrona porta le reliquie dei santi Vitale ed Agricola<br />

L’interdetto significa censura o pena ecclesiastica spirituale con cui sono vietati ai <strong>fede</strong>li<br />

<strong>di</strong>vini uffici, alcuni sacramenti e la sepoltura ecclesiastica, senza intendere sciolta la comunione<br />

con la chiesa come avviene invece con la scomunica.<br />

fondazione <strong>di</strong> Pozzolo (XVI secolo)<br />

dalla documentazione parrocchiale:<br />

1589 la confraternita dei <strong>di</strong>sciplini ha 10 persone aderenti<br />

1592 la chiesa <strong>di</strong> san Giovanni in cimitero è in con<strong>di</strong>zioni pietose<br />

1594 viene istituita la parrocchia <strong>di</strong> Oltrona<br />

1596 crolla il tetto <strong>di</strong> san Giovanni in cimitero<br />

28 gennaio 1596 Visita <strong>di</strong> Federico Borromeo<br />

Il suo impegno personale è rivolto a:<br />

visitare tabernacolo e battistero<br />

cresimare<br />

comunicare<br />

pre<strong>di</strong>care<br />

visitare le confraternite, specialmente quelle <strong>della</strong> dottrina cristiana<br />

comporre paci per liti siano gravi (famosa quella del dei Promessi sposi)<br />

riprendere i <strong>fede</strong>li quando il caso lo richieda<br />

e or<strong>di</strong>na:<br />

un cancello alla cappella del battistero e se non si provvederà non si potranno effettuare<br />

battesimi come avviene per un anno<br />

ripete l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> san Carlo <strong>di</strong> ampliare la cappella dell’altare maggiore che sarà compiuta<br />

nel 1600<br />

Kairòs 10


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

inoltre questa visita mostra quanto sia stata feconda l’attività <strong>di</strong> san Carlo poiché anche a<br />

<strong>Gavirate</strong> si notano gran<strong>di</strong> progressi precisando lo stato delle chiese <strong>di</strong>:<br />

san Giovanni Evangelista<br />

posta davanti la porta principale <strong>della</strong> chiesa parrocchiale, è usata solo come cimitero<br />

chiesa parrocchiale<br />

la cappella del battistero<br />

cappella <strong>di</strong> Maria, detta del Rosario, a forma <strong>di</strong> ottagono costruita <strong>di</strong> recente al posto <strong>di</strong><br />

quella <strong>della</strong> visitazione, è senza ornamenti, con <strong>di</strong>mensioni sproporzionate rispetto alla<br />

chiesa vecchia perché doveva ospitare i 15 misteri ed essere la sede <strong>della</strong> confraternita<br />

del santo rosario.<br />

la navata centrale ha un soffitto a volta<br />

le porte <strong>della</strong> facciata sono <strong>di</strong>ventate tre<br />

le navate laterali hanno un soffitto a tegole<br />

al primo pilastro sinistro è addossato un pulpito <strong>di</strong> forma quadrata<br />

la sacrestia è sempre sul lato destro<br />

nel pavimento <strong>della</strong> chiesa ci sono 32 tombe<br />

nel 1596 è documentato si teneva la processione del Corpus Domini che andava a percorsi<br />

alternati ad ogni anno tra Cocquio e <strong>Gavirate</strong> per la quale nacque una lite con la pieve <strong>di</strong><br />

Besozzo che teneva una <strong>sua</strong> processione nello stesso giorno, che fu prima risolta nel 1629 a<br />

favore <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e Cocquio e poi 1641con l’adozione <strong>di</strong> orari <strong>di</strong>versi<br />

All’epoca era usanza fare lunghi pellegrinaggi a:<br />

santa Caterina del sasso<br />

Sacro Monte <strong>di</strong> Varese<br />

Brebbia<br />

San Antonio in Valtravaglia con sosta a san Lorenzo in Valcuvia nei giorni <strong>di</strong> san Marco<br />

San Clemente il 1 maggio con sosta a san Andrea in Cocquio<br />

Per le quali non mancavo raccomandazioni al retto comportamento<br />

1598 La cappella <strong>della</strong> Madonna, sino ad allora Vergine del Rosario, è costituita la cappellania<br />

<strong>della</strong> famiglia Albuzzi, che fanno tramite Giorgio Vismara trasferire da Ferno Immagine<br />

<strong>della</strong> vergine <strong>di</strong> Loreto per adornare cappella priva <strong>di</strong> ornamenti e <strong>di</strong>venta cappella<br />

<strong>della</strong> Madonna <strong>di</strong> Loreto.<br />

25 marzo 1604 viene posta la prima pietra <strong>della</strong> via sacra del Sacro Monte <strong>di</strong> Varese<br />

1608 è rifatta la cappella dell’altare maggiore<br />

1610 san Giovanni in cimitero è ripristinata dai <strong>di</strong>sciplini e <strong>di</strong>venta oratorio <strong>di</strong> santa Marta<br />

per 2 secoli, mentre nella chiesa parrocchiale esiste un pulpito e si è cominciato a <strong>di</strong>pingere<br />

la cappella dell’alter maggiore<br />

1619 battistero con nuova vasca battesimale probabilmente perché la precedente era <strong>di</strong> pie-<br />

Kairòs 11


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

tra porosa<br />

1620 – 30 peste, carestie, malattie infettive, terremoti senza gravi problemi, e branchi <strong>di</strong><br />

lupi seminavano terrore e la morte <strong>di</strong> un centinaio <strong>di</strong> persone.<br />

Quelli <strong>di</strong> Armino scrivono che in tempo <strong>di</strong> pioggia, per i torrenti che vi tramezzano, non<br />

possono se non grave incomodo e pericolo andare a messa nella loro chiesetta.<br />

22 giugno 1636 le truppe alleate alla Francia si scontrano a Tornavento, valle del Ticino,<br />

con l’esercito spagnolo e prima e dopo la battaglia i Lanzichenecchi alleati dei francesi,<br />

giunsero nel nostro paese seminando panico e <strong>di</strong>struzioni che misero in ginocchio <strong>Gavirate</strong><br />

per un lungo periodo.<br />

1639 muoiono 15 persone <strong>di</strong> età: una 25, 2 <strong>di</strong> 4 giorni, una <strong>di</strong> 3 giorni, una <strong>di</strong> 1 anno, 2 <strong>di</strong> 40<br />

anni, una <strong>di</strong> 52, una <strong>di</strong> 38, una <strong>di</strong> 40, uno appena nato ed una <strong>di</strong> 32 anni<br />

1647 restauro chiesa <strong>di</strong> san Giovanni in cimitero mal ridotta, detta oratorio <strong>di</strong> santa Marta<br />

come sede <strong>della</strong> confraternita dei <strong>di</strong>sciplini, probabilmente minimale per la situazione grama.<br />

1661 primo accenno alla cappelletta <strong>della</strong> santa Trinità<br />

1667 avviene approvato il culto dei 7 dolori <strong>di</strong> Maria, ed è probabile che a <strong>Gavirate</strong> il culto<br />

<strong>di</strong> Maria del santo Rosario sia cambiato a Maria dei 7 dolori con un’immagine <strong>di</strong> una madonna<br />

con 7 spade.<br />

A Varese 30 maggio 1678 o 16 giugno, durante il trasporto delle tre Marie alla cappella<br />

dell’Addolorata <strong>della</strong> basilica <strong>di</strong> san Vittore, avviene miracolo delle tre stelle, che contribuisce<br />

a <strong>di</strong>ffondere il culto dell’Addolorata ed il passaggio ad una <strong>fede</strong> più interiore.<br />

1704 costruzione in san Giovanni <strong>della</strong> cappella dell’Addolorata<br />

1714-1796 - La dominazione austriaca<br />

Il gran ducato <strong>di</strong> Milano passa all’Austria e migliora la situazione passando da governo<br />

sfruttatore, opportunistico e corrotto dei funzionari spagnoli, al sistema statalizzato accentratore,<br />

autoritario, con un sistema legislativo ed amministrativo più giusto e con funzionari<br />

più competenti e corretti.<br />

Questo portò ad un periodo dei più flori<strong>di</strong> con risveglio dell’e<strong>di</strong>lizia civile e religiosa.<br />

Voltorre è un comune autonomo posto nel <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong>, mentre Cugnolo, Orocco e<br />

Picco passano al comune <strong>di</strong> Comerio da quello <strong>di</strong> Voltorre.<br />

A <strong>Gavirate</strong> si vede la costruzione <strong>della</strong> Trinità al sasso, l’ampliamento <strong>della</strong> chiesa parrocchiale,<br />

sistemazione <strong>della</strong> cappella dell’addolorata e mo<strong>di</strong>fica <strong>della</strong> torre campanaria.<br />

1722 le monache orsoline <strong>della</strong> comunità <strong>di</strong> Cannobio hanno una casa con orto nella piazza<br />

<strong>di</strong> Fignano<br />

1733 costruzione altare <strong>della</strong> Madonna dell’Addolorata con probabile acquisto <strong>della</strong> attu-<br />

Kairòs 12


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

ale statua dell’Addolorata in occasione del XVII centenario <strong>della</strong> redenzione e V centenario<br />

dell’or<strong>di</strong>ne dei serviti (15 agosto 1233) che <strong>di</strong>edero inizio al culto dell’Addolorata, lavorato<br />

con eleganza costruito coi contributi del popolo come documentato dalla visita del 1748<br />

L’effige dell’Addolorata<br />

L’effige, quella in legno vestita con abito da sposa spagnolo è:<br />

• statua in legno <strong>di</strong> autore lombardo del 1500<br />

• veste rossa con manto azzurro che nelle processioni è rosso con <strong>di</strong>segnata la spada nel<br />

cuore<br />

• mani giunte<br />

1748 La relazione <strong>della</strong> visita del car<strong>di</strong>nale Giuseppe Pozzobono ci informa che la parrocchiale:<br />

è ristrutturata ed ampliata<br />

ha un organo (poi sostituito nel 1874) su un palco in legno in noce artisticamente elaborato<br />

posto sopra la porta maggiore (probabilmente l’attuale)<br />

il campanile è <strong>di</strong> forma quadrata e ha tre campane (poi sopraelevato nel 1931)<br />

gli altari sono gli attuali tre con balaustra in marmo lavorato agli altari:<br />

o maggiore<br />

o Addolorata<br />

o san Antonio<br />

tabernacolo in legno (forse quello ancora conservato in sacrestia)<br />

la sacrestia è stata spostata nella parte opposta<br />

ben tenuti anche santa Marta, Trinità ed Armino<br />

1750 Nasce a <strong>Gavirate</strong> la festa liturgica dell’Addolorata quando è fissata per tutta la <strong>di</strong>ocesi<br />

<strong>di</strong> Milano al 15 settembre<br />

1769 Cugnot inventa il primo trattore a vapore<br />

1786 fine delle sepolture nella chiesa parrocchiale e <strong>della</strong> confraternita dei <strong>di</strong>sciplini<br />

1788 fine delle sepoltura in santa Marta e inizio campo santo <strong>di</strong> viale Verbano<br />

1792 la cappelletta <strong>della</strong> Natività non è più <strong>di</strong> proprietà dei Besozzi ma <strong>della</strong> parrocchia<br />

1796 – 1814 - La rivoluzione e il periodo napoleonico<br />

1804 <strong>Gavirate</strong> fa parte del <strong>di</strong>partimento del Verbano e dell’Olona ed è sede del catasto e<br />

<strong>della</strong> pretura<br />

1806 costituzione del consorzio per l’abbassamento del lago <strong>di</strong> Varese che per fortuna non<br />

riuscirà nel suo intento ma porterà la deviazione nel Bardello del torrente Fignano.<br />

1815 – 1870 - La dominazione austriaca e Il risorgimento<br />

1815 Istituzione <strong>della</strong> pretura e delle carceri nel palazzo Litta nella parte che si estende<br />

verso la villa De Ambrosis che vi rimarrano sino al 1937 quando vengono realizzate le<br />

nuove carceri<br />

Kairòs 13


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

1818 esiste una spezieria (farmacia) a <strong>Gavirate</strong> che ha anche un me<strong>di</strong>co condotto<br />

1820 – 1830 nascita <strong>della</strong> banda citta<strong>di</strong>na<br />

1821 vengono aggiunti i due angeli sull’altare<br />

1824 è costruito il primo piano del Municipio seguito nel 1829 dal secondo piano<br />

1828 nell’antiquario <strong>della</strong> Diocesi <strong>di</strong> Milano si riporta che <strong>Gavirate</strong> è il paese più importante<br />

del lago.<br />

1838 Ad Oltrona nasce la filanda Garoni la cui attività cesserà prima del 1896<br />

1848 Un gruppo <strong>di</strong> volontari comandati da Paolo Quaglia si uniscono agli insorti <strong>di</strong> Milano<br />

1848 Garibal<strong>di</strong> sbarca a Luino e dalla Valcuvia passa per <strong>Gavirate</strong>, dove si rivolge al popolo,<br />

per andare a Morazzone.<br />

1857 le vie dove c’è la cappeletta <strong>della</strong> Natività <strong>della</strong> Vergine Maria si chiamavano Contrada<br />

<strong>della</strong> Giesola e Contrada <strong>della</strong> Madonnina.<br />

Dal 24 maggio al 3 giugno 1859 gruppi numerosi <strong>di</strong> volontari aiutano Nino Bixio che passa<br />

da <strong>Gavirate</strong> per unirsi a Garibal<strong>di</strong> a capo dei Cacciatori delle Alpi per combattere la vittoriosa<br />

battaglia <strong>di</strong> Varese<br />

A <strong>Gavirate</strong> c’era un piccolo presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>e austriache composto da 10 sodati italiani<br />

(trentini, veneti e lombar<strong>di</strong>) che consegnano le armi senza resistenza alla delegazione municipale.<br />

Nella battaglia <strong>di</strong> san Martino sono citati i fratelli De Vecchi e le lapi<strong>di</strong> de<strong>di</strong>cate alle due<br />

guerre <strong>di</strong> In<strong>di</strong>pendenza per le campagne del 1859 e 1860 in<strong>di</strong>cano 18 caduti gaviratesi.<br />

1860 nella spe<strong>di</strong>zione dei Mille un De Vecchi <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> era un comandante garibal<strong>di</strong>no<br />

1861 prima scuola comunale<br />

1863 notizie sulla presenza <strong>di</strong> un lazzaretto a <strong>Gavirate</strong> dove si <strong>di</strong>ce siano sepolti nel 1500 i<br />

morti per la peste bubbonica che infestò il paese, probabilmente quelli <strong>della</strong> peste del 1630<br />

e delle epidemie degli anni 1589, 1593, 1855, dove ora c’è la cappella <strong>di</strong> san Carlo e le stazioni<br />

<strong>della</strong> Via Matris nel boschetto donato nel 1983 dalla famiglia Buzzi alla parrocchia.<br />

1868 nasce a <strong>Gavirate</strong> la Società Operaria <strong>di</strong> Mutuo Soccorso fra gli operai <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e<br />

<strong>di</strong>ntorni con primo presidente l’avvocato Enrico Baj<br />

Il parroco Antonio Porta vuole demolire la fatiscente chiesa <strong>di</strong> san Giovanni al cimitero<br />

<strong>di</strong>venuta santa Marta ma desiste perché gli sparano un colpo <strong>di</strong> fucile per fortuna andato a<br />

vuoto, mentre nel 1869 il parroco Ottavio Pellegatta riuscirà a convincere degli stessi <strong>di</strong>sciplini,<br />

che vi venivano seppelliti, a demolirlo in cambio <strong>di</strong> parte del giar<strong>di</strong>no del parroco<br />

Kairòs 14


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

dove gli stessi costruiranno col materiale <strong>della</strong> demolizione l’attuale cappella <strong>di</strong> santa Marta.<br />

1870 Unità d’Italia<br />

1870 A Groppello i torrenti Molina e Tinella che già da anni azionavano mulini per la macinazione<br />

<strong>di</strong> frumento, segale e granoturco e i frantoi che spremevano i semi <strong>di</strong> lino permettono<br />

la nascita delle prime industrie:<br />

la piccola tessitura <strong>di</strong> Giovanni Peter <strong>di</strong> origine tedesca che fa funzionare i suoi telai<br />

con l’energia elettrica fornita da una turbina posta sul torrente Molinara e che successivamente<br />

viene ampliata grazie all’utilizzo <strong>di</strong> una deviazione del Tinella per alimentare<br />

una seconda turbina<br />

le fabbriche <strong>di</strong> pipe Rovera e Santambrogio<br />

il pastificio Broggini che utilizza uno dei molini preesistenti<br />

da segnalare che all’epoca i due torrenti erano molto pescosi e che era in funzione un porto<br />

per i trasporto del macinato a Bo<strong>di</strong>o<br />

1871 apertura a <strong>Gavirate</strong> <strong>della</strong> prima banca, la Cassa <strong>di</strong> Risparmio delle Province Lombarde<br />

che sarà seguita nel 1908 dal Cre<strong>di</strong>to Varesino<br />

1873 la chiesetta <strong>della</strong> Natività <strong>di</strong> Maria viene acquistata dal comune col <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> raderla<br />

al suolo per fare spazio alla via e le 600 lire dell’acquisto servirono per l’ampliamento <strong>della</strong><br />

chiesa parrocchiale nel 1874 con sostituzione dell’organo<br />

1875 apertura del caffè Veniani e Costantino Veniani nel 1878 inventa forse per errore la<br />

ricetta dei Brutti e Buoni e poi confezion il biscotto Elena e la torta Ver<strong>di</strong> in onore <strong>di</strong> Giuseppe<br />

Ver<strong>di</strong> e <strong>della</strong> regina Elena che furono tra coloro che li apprezzarono<br />

1879 apertura <strong>della</strong> filanda Doner e Buamann <strong>di</strong> origine svizzera poi affittata alla famiglia<br />

Gerli<br />

1880 nuovo cimitero nella posizione attuale dove a più riprese sarà ampliato<br />

In questo periodo Bai Anselmo inizia la riproduzione in legno a grandezza naturale <strong>di</strong> circa<br />

100 statue in creta del sacro monte <strong>di</strong> Varese che in più occasioni sono state utilizzate<br />

per la realizzazione del presepio parrocchiale.<br />

1884 inaugurazione ferrovia Nord Como, Varese, <strong>Gavirate</strong>, Laveno poi collegata nel 1885 a<br />

Malnate con quella proveniente da Saronno e Milano segna l’inizio del turismo popolare<br />

1891 ampliamento del municipio<br />

1894 viene istituito grazie a Carlo Arioli l’asilo infantile<br />

1899 nascita a <strong>Gavirate</strong> <strong>della</strong> società del tiro a segno che durerà sino al 1945<br />

1902 Leone XIII eleva la chiesa parrocchiale a prepositura, ossia con speciali privilegi e <strong>di</strong><br />

riferimento alle parrocchie vicine<br />

Kairòs 15


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

1903 viene costituito il Circolo cooperativo <strong>di</strong> Voltorre, che aiuterà anche la nascita<br />

dell’asilo e <strong>della</strong> parrocchia<br />

1907 primo acquedotto ampliato nel 1939 e più volte negli anni successivi<br />

1907 il milanese Domenico Bernacchi, pellicciaio, su sollecitazione del parroco milanese<br />

don Brunetti permette la nascita <strong>della</strong> casa <strong>di</strong> riposo che viene assegnata alla Congregazione<br />

<strong>di</strong> Carità e dal 1917 alle suore <strong>della</strong> Piccola Casa <strong>della</strong> Divina Provvidenza, che ha<br />

continuato a vivere grazie alle cospicue offerte <strong>di</strong> molti benefattori<br />

1907 a Oltrona al lago viene istituito l’asilo infantile col contributo delle famiglia Rovera<br />

1908 nasce la Cooperativa Operaia <strong>di</strong> Consumo, che poi nel 1914 <strong>di</strong>venta casa del Popolo<br />

con succursale a Pozzolo<br />

1910 costruzione oratorio <strong>di</strong> san Luigi che nel 1914 viene dotato <strong>di</strong> cinematografo<br />

1911 ad Oltrona nasce il circolo cooperativo <strong>di</strong> consumo<br />

1912 viene decorata la chiesa parrocchiale<br />

1913 istituzione <strong>della</strong> pieve <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> per le parrocchie <strong>di</strong> Comerio, Oltrona, Bardello,<br />

Cocquio, Carnisio con Trevisago<br />

1914 inaugurazione <strong>della</strong> tranvia Varese, <strong>Gavirate</strong> e Angera<br />

1915 nuove balaustre nella chiesa parrocchiale<br />

1915 Apre a <strong>Gavirate</strong> l’industria Cinghie proveniente da Vicenza da dove dovette sgomberare<br />

per ragioni si guerra, poi Filatura Lombarda e quin<strong>di</strong> nel 1948 Ignis.<br />

1916 ad Groppello è costituito il Circolo familiare <strong>di</strong> Groppello<br />

1919 inizia l’industria Lombarda Cinghie che rimase attiva sino al 1978.<br />

1921-1946 Il fascismo<br />

1922 Istituzione a <strong>Gavirate</strong> <strong>della</strong> scuola serale <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno ad in<strong>di</strong>rizzo e<strong>di</strong>le ed inaugurazione<br />

del monumento ai caduti <strong>della</strong> prima guerra mon<strong>di</strong>ale<br />

1923 restaurazione e nuova consacrazione <strong>della</strong> chiesetta <strong>della</strong> Trinità occupata durante la<br />

prima guerre mon<strong>di</strong>ale dai soldati che costruivano strade per il forte <strong>di</strong> Orino<br />

1924 nuovi altari <strong>di</strong> san Giuseppe, in marmo bianco <strong>di</strong> Carrara e sacro Cuore in marmo<br />

rosso <strong>di</strong> Francia<br />

1924 viene realizzato il viale <strong>della</strong> rimembranza poi rifatto nel 1968 con i cippi degli 85 caduti<br />

nelle guerre <strong>di</strong> cui 3 nelle guerre del 1935 in Etiopia<br />

1924 L’Astra contatori e la Bopp & Reuter italiana aprono uno stabilimento a <strong>Gavirate</strong><br />

1925 nasce il Circolo <strong>di</strong> Armino trasformato poi negli anni 30 in cooperativa italiana <strong>di</strong><br />

Kairòs 16


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

consumo che viene gestita per un certo periodo dal Circolo <strong>di</strong> Voltorre per poi <strong>di</strong>ventare<br />

Bocciodromo <strong>di</strong> Armino<br />

1927 nuovo ampliamento del municipio e prima fognatura (prima gli scarichi erano raccolti<br />

in pozzi neri che venivano perio<strong>di</strong>camente svuotati con cisterne per il trasporto<br />

dell’acque nere nei campi come concime)<br />

1931 rifatta la sacrestia e sopraelevato il campanile<br />

1931 Viene istituito a <strong>Gavirate</strong> l’ente del turismo, che <strong>di</strong>venta nel 1938 <strong>di</strong>venta Pro Gavitare<br />

sotto l’ente provinciale e nel 1941 <strong>di</strong>venta Pro Loco <strong>Gavirate</strong><br />

1935 il card. Alfredo Ildefonso Schuster nomina la chiesa parrocchiale a santuario mariano<br />

in occasione del anno giubilare <strong>della</strong> Redenzione, col nome <strong>di</strong> santa Maria in San Giovanni.<br />

1937 Estensione del sistema fognario per limitare lo scarico nel lago e portalo nel Bardello<br />

ed anche prima sistemazione del lungolago<br />

1938 la filanda viene acquistata dal comune per alloggiarvi la caserma Marconi degli allievi<br />

ufficiali del Genio che nel 1931 viene visitata dal principe Umberto, dove rimane sino al<br />

1946 quando viene venduta per impieghi industriali<br />

1940 la famiglia Roncoroni costruisce la colonia per l’assistenza e la cura elioterapica degli<br />

alunni <strong>della</strong> scuola dell’obbligo che dal 1945 funziona da scuola me<strong>di</strong>a e dal 1972 da liceo<br />

1941 requisizione del bronzo del monumento ai caduti per scopi bellici, mentre numerosi<br />

sfollati vengono a rifugiarsi a <strong>Gavirate</strong> facilitati dalle ferrovie Nord<br />

Nasce il reparto maternità e l’asilo nido per opera <strong>di</strong> Cesare Besozzi per ricordare la figlia<br />

Bianca morta in età giovanile inizialmente gestito dalle suore <strong>della</strong> Piccola Casa <strong>della</strong> Divina<br />

Provvidenza<br />

1945 nuovo battistero in granito <strong>di</strong> Baveno<br />

1946 la Repubblica<br />

1946 Dalle leghe rosse nasce la casa del Popolo <strong>di</strong> piazza <strong>della</strong> Libertà<br />

1947 Nasce il circolo ACLI e a Voltorre la Conceria Riva<br />

1948 Bene<strong>di</strong>zione delle nuove campane da parte del car<strong>di</strong>nale Schuster<br />

1952 nuove targhe bronzee per i caduti delle due guerre<br />

1953 sorge a Voltorre l’industria meccanica Monti<br />

1961 Nuovo oratorio <strong>di</strong> san Luigi su terreno regalato dalla famiglia Tabacchi<br />

1972 istituzione a <strong>Gavirate</strong> del liceo Scientifico e delle biblioteca civica<br />

Kairòs 17


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

Poesie su <strong>Gavirate</strong><br />

Madonna de Gavirà<br />

Ti te se la mama de Gavirà<br />

o Madonna Adulurada<br />

ul pusè bel tesor del nost paes<br />

te set la fed, la puesia<br />

Gavirà el se fa grand, el se fa bel,<br />

e ti prutegela semper la <strong>sua</strong> gent;<br />

che la sia bona, laburusia, unesta<br />

Inno a <strong>Gavirate</strong><br />

<strong>Gavirate</strong> sei bella, <strong>Gavirate</strong> sei cara<br />

I tuoi figli son fieri <strong>della</strong> tua beltà,<br />

con lo stu<strong>di</strong>o e col lavoro<br />

ti farem sempre onore,<br />

perché al bello s’aggiunga<br />

dei tuoi figli il valor.<br />

È una bella città piccina,<br />

è una città carina,<br />

S’adagia sulle sponde<br />

d’un placido laghetto.<br />

Le fan corona i monti<br />

che il primo sole indora<br />

e un coro <strong>di</strong> campane<br />

cantan con noi così:<br />

Ha le sue belle piazze,<br />

ha le sue belle vie.<br />

che viven tucc alegher e cuntent.<br />

In tucc to fioeu i gavirates,<br />

ti te ie cugnuset tucc vun per vun,<br />

Cun una mama simil, cara gent<br />

Gavirà el g’ha paura de nisun.<br />

Dalla poesia <strong>di</strong> Loris Boldrini<br />

Il cine, i Brutti e Buoni;<br />

mercato al venerdì;<br />

Ricovero dei vecchi,<br />

<strong>di</strong> madri e <strong>di</strong> bambini<br />

e due fontanine<br />

cantan con noi così:<br />

Pozzuol, Fignano, Armino;<br />

Il lago e il sasso aprico;<br />

Verbano e Panorama,<br />

Ticino e Trinità;<br />

il Lido e la Colonia,<br />

palazzi , uffici e scuole,<br />

e un treno assai veloce<br />

fischietta pur così<br />

Paolo Crosta, musica <strong>di</strong> G Mainar<strong>di</strong><br />

Nel mezzo del cammin <strong>della</strong> ferrata<br />

che da Varese parte per Verbano,<br />

A manca si riscontra una borgata<br />

chiamata <strong>Gavirate</strong>. Sovra un piano<br />

Dolcissimo <strong>di</strong>scende fino all’onda<br />

Del placido bel lago oltremarino,<br />

Che alga e il canneto ognor circonda<br />

coi ceppi <strong>di</strong> Biandronno e L’Isolino.<br />

da una poesia <strong>di</strong> Adelio Mazza<br />

Kairòs 18


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

Ul Tinèla<br />

A saltit, saltit, saltèla<br />

dal Camp <strong>di</strong> Fiùr vegn giò ul Tinèla;<br />

da Lûnà Casciàg el sàlta tra i sass<br />

fin a rivà tra nunch chi in bass.<br />

Ma quand ul prugrès un dì 'l è rivàa<br />

mulit e refendìt, têut s'é fermàa<br />

e ti Tinèla, uramai inquinàa<br />

par la to vegia strava t'han abandunàa.<br />

E... se un dì la roda la gira<br />

e la gira e la gira e la va,<br />

tûc in pâs e in santa alegria<br />

ben cuntènt nunch la lasum girà.<br />

Se rigòrdan legnamée e murnée<br />

quand la roda vedevan girà,<br />

cume pûr pipàt, uliàt e farée<br />

e i donn in rungia a lavà.<br />

Se rigorda, chi vegnéva a pescà<br />

gàmber e trot a vuluntà<br />

cun che l'aqua sana e genuina<br />

'l era un tocasân lavàs a la matina.<br />

E... se un dì la roda la gira ..<br />

Mo che la crisi a gran pass 'l è scià<br />

la to forza o Tinela vegnerém a cercà;<br />

làsa perd e sàra un ôeuc nel perdunà,<br />

per pudé in pâs cuntinuà a lavurà.<br />

In <strong>di</strong> vec post turnerét a pasà<br />

fin giò al Lâc, che 'l e têut da risanà.<br />

E anca la rùngia ben contenta la ridarà<br />

nel vide anmò i donn in crûsciùm a lavà<br />

E... se un dì la roda la gira …<br />

Fer<strong>di</strong>nando Giu<strong>di</strong>ci<br />

musica <strong>di</strong> Sergio Bianchi<br />

… Un tram interprovinciale saliva dal Paese, stridendo sulle rotaie: da <strong>Gavirate</strong> la strada si<br />

arrampicava dolcemente verso Comerio dominando il lago <strong>di</strong> Varese, grigio e lucente tra il<br />

sole e la nebbia, come acciaio brunito.<br />

…………………..<br />

Una sera <strong>di</strong> settembre Filippo <strong>di</strong>sse improvvisamente a Camelia: Quest’anno torniamo in<br />

città prima del solito. <strong>Gavirate</strong> ti immalinconisce, e l’ottobre è bello anche a Milano. Verremo<br />

si a trovare la mamma ogni domenica.<br />

Come vuoi, rispose Camelia, alzandosi dalla poltrona a sdraio sulla quale riposava, e avvicinatesi<br />

al marito.<br />

Ma non capisco perché tu pensi che mi immalinconisca qui…<br />

Da una prosa <strong>di</strong> Maria Volpi Mura<br />

Kairòs 19


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

Curiosità<br />

Popolazione presente nel comune <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong><br />

anno <strong>Gavirate</strong> Oltrona Voltorre totale<br />

1560 480<br />

1574 541<br />

1636 650<br />

1748 825<br />

1799 975 347 252 1.574<br />

1815 1.390 392 269 2.051<br />

1861 1.888 570 433 2.891<br />

1871 1.997 603 470 3.070<br />

1890 2.271 630 501 3.402<br />

1901 2.788 659 530 3.977<br />

1911 2.942 732 562 4.236<br />

1921 3.043 745 590 4.378<br />

1931 3.078 791 450 4.319<br />

1951 3.686 897 549 5.132<br />

1961 5.295 975 693 6.963<br />

1971 5.942 1.385 944 8.271<br />

1981 6.295 1.726 1.098 9.119<br />

1983 6.271 1.728 1.084 9.083<br />

Nomi e in<strong>di</strong>cazioni dei luoghi dai documenti antichi<br />

Il lago<br />

Nel 1500 Gaurà, poi Guairà (1558), Gauriate (1722), Bo<strong>di</strong>o, Ghivirate, <strong>Gavirate</strong> ed infine<br />

Varese<br />

Sino agli anni 50 fu uno dei più pescosi d’Europa (persici, tinche, anguille, pesci sole, alborelle,<br />

vaironi, scardole, cavedani, lucci, carpe, trote)<br />

Traffico <strong>di</strong> barconi e negli ultimi 100 anni con vari perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> servizio <strong>di</strong> battello<br />

Nomi isola del lago (isolino)<br />

Separato dalla terraferma da un piccolo stretto chiamato Ticinello<br />

• san Biagio patrono dei pescatori con chiesetta visitata nel 1574 da san Carlo<br />

• dal 1779 Camilla<br />

• dal 1878 Virginia<br />

Comerio dal celtico kum (capo) maer (grande) che si ritiene centro fortificato<br />

<strong>Gavirate</strong><br />

Probabilmente il nome <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> è preesistente al paese poiché in<strong>di</strong>ca un punto importante<br />

<strong>di</strong> rete stradale (incrocio <strong>di</strong> strade in prossimità <strong>di</strong> laghi e fiumi)<br />

Kairòs 20


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

Prima ipotesi dal celtico:<br />

• Biurio, uir (gauir-à)<br />

• Gau (territorio, contrada) raudas (rotabile) = nodo stradale<br />

Oppure dal latino:<br />

• Latino = Gaberius o Gabius<br />

• Latino = Glarea (ghiaia) o glareatum<br />

Fignano<br />

• <strong>di</strong> non precisata origine celtica<br />

• <strong>di</strong> orgine latina da Alfinius, proprietario del fondo e quin<strong>di</strong> Alfiniatus<br />

Armino<br />

• Armo (condottiero germanico 19 dc) poi armimium<br />

• Greco Arminòs luogo salubre<br />

Pozzolo<br />

• dal <strong>di</strong>alettale pozeòu<br />

Groppello (famosa per i suoi mulini)<br />

• Locus coppello dal provenzale cropa (groppa o dorso)<br />

• Gotico kruppa (nodo o groviglio)<br />

Oltrona (famosa per i suoi mulini)<br />

• Altrona nel codex del 962 derivato da Altrona<br />

• Vultruna nel XI secolo<br />

• Etrusco thruna (rocca)<br />

• Greco thrònos (trono)<br />

• Latino altus (alto)<br />

col significato <strong>di</strong> altura, sacra o fortificata<br />

Voltorre<br />

• Voltòe da altorium (altura, promontorio)<br />

• Altorium (per la doppia r alta torre)<br />

• Nome ligure Vultur (ansa, insenatura)<br />

Il Bardello si chiamava Bozza<br />

Chiostro <strong>di</strong> Voltorre<br />

Chiostro (claustrum = recinto, riparo) <strong>di</strong> Voltorre costruito 1100 – 1150 (monumento nazionale<br />

dal 1911) dai monaci benedettini cluniacensi <strong>di</strong>pendenti da san Benigno <strong>di</strong> Fruttuaria<br />

(Ivrea)<br />

1519 Papa leone X fa <strong>di</strong>pendere il monastero da santa Maria <strong>della</strong> passione <strong>di</strong> Milano<br />

abbandonato nel 1798 dopo decreto <strong>di</strong> requisizione <strong>di</strong> napoleone e passato a famiglie pri-<br />

Kairòs 21


La storia <strong>di</strong> <strong>Gavirate</strong> e <strong>della</strong> <strong>sua</strong> <strong>fede</strong><br />

vate <strong>della</strong> zona e cade in rovina<br />

campana del monastero costruita col monastero forse la più antica d’Italia<br />

1913 incen<strong>di</strong>o <strong>della</strong> parte nord<br />

1920 <strong>di</strong>venta <strong>di</strong> demanio pubblico la parte bruciata<br />

1929 restauro<br />

1954 la parte rimanente (sud) passa alla provincia <strong>di</strong> Varese col concorso del comune <strong>di</strong><br />

<strong>Gavirate</strong><br />

Cognomi o sopranomi <strong>di</strong> gaviratesi citati in documenti del XV secolo<br />

Albuzzi<br />

Aliotto<br />

Bajo o Baio o Baj o Bai<br />

Besozzi<br />

Bianchi<br />

Bianco<br />

Bossi o Bossio<br />

Brusetto<br />

Buzzi<br />

Cal<strong>di</strong>rè<br />

Cardana<br />

Casciano<br />

Cheola<br />

De Giorgio<br />

Gaietta<br />

Lanzavecchia o Lanzavegia<br />

Luino<br />

Pozzoldo<br />

Rodellino<br />

Tanello<br />

Valenzasca<br />

Violante<br />

Kairòs 22

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