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Tuttavia quel poco doveva essere conservato<br />
rigidamente, secondo i canoni stabiliti dal<br />
Conclio tridentino: le chiese antiche potevano,<br />
sì, essere rinnovate, ma avendo cura di<br />
salvare tutto quanto in esse poteva ricordare<br />
i primi secoli del cristianesimo e, in genere,<br />
tutte le memorie.<br />
Ecco perché il martyrium, la cripta sotto il<br />
presbiterio, la cripta carolingia, le tombe dei<br />
martiri e dei vescovi, l’episcopio, e moltissimi<br />
altri frammenti della vecchia cattedrale,<br />
sono stati scrupolosamente conservati.<br />
L’area archeologica<br />
Agli scavi si accede attraverso una scala,<br />
parallela all’asse della chiesa, a ridosso del<br />
(858-867), sono da far risalire importanti lavori<br />
di ampliamento e di consolidamento della<br />
chiesa. Fu inoltre creata una cripta supplementare<br />
del cosiddetto tipo a navata, che inglobava<br />
parte dell’antico martyrium.<br />
Alla stessa epoca sono da ascrivere anche gli<br />
stucchi ad intreccio di nastro vimineo, che ne<br />
decoravano le pareti, il ricco corredo marmoreo,<br />
e la suppellettile liturgica, di cui restano,<br />
oggi, solo sporadici frammenti della recinzione<br />
presbiteriale, degli amboni per la lettura delle<br />
epistole e degli evangeli, di un ciborio, di un<br />
paliotto d’altare.<br />
Verso l’XI-XII secolo, la chiesa fu rinnovata in<br />
forme romaniche e gli elementi pseudo-ogivali<br />
presenti un alcune murature lasciano intendere<br />
che l’operazione dovette durare a lungo.<br />
Nel 1532 l’abbazia fu notevolmente danneggiata<br />
dai Turchi, così, quando ne fu deciso il restauro,<br />
poco rimaneva della struttura originale.<br />
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