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La Voce della Valtrompia - La Voce del Popolo

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valtrompiavocemedia.it<br />

Giovani che perdono il controllo <strong>del</strong> bicchiere<br />

Le principali agenzie lo confermano: la prima causa di morte al mondo è legata<br />

all’abuso di alcool. Il primo bicchiere si “scola” a circa 11 anni di età. E se<br />

consideriamo il Bresciano non ci discostiamo dai dati nazionali e internazionali.<br />

<strong>La</strong> situazione dunque diventa sempre più <strong>del</strong>icata con un aumento dei<br />

consumi a una minore età. Il consumo, può degenerare in abuso. E qui i tasti<br />

dolenti sono legati alla contingenza e alla mancanza o alle ridotte disponibilità<br />

economiche sulle quali possono contare gli Enti preposti alla tutela <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

salute pubblica. Con questo speciale cerchiamo di approfondire la conoscenza<br />

di un fenomeno troppo spesso sottovalutato, l’abuso di alcool.<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valtrompia</strong><br />

ottobre 2012<br />

3<br />

<strong>La</strong> scuola. Una buona attenzione alle iniziative tese alla salvaguardia <strong><strong>del</strong>la</strong> salute<br />

L’abuso di sostanze<br />

chiede risposte efficaci<br />

L’impegno che l’Ufficio<br />

scolastico provinciale<br />

profonde nel suo ruolo<br />

di supporto, a volte<br />

si arena nelle maglie<br />

di una rete educativa<br />

che deve essere ancora<br />

messa a punto<br />

di Massimo Venturelli<br />

Nonostante tutto, la scuola continua<br />

a essere in prima linea perché,<br />

pur tra limiti e problemi, è ancora cosciente<br />

che il suo compito non è solo<br />

quello di trasmettere saperi e cognizioni,<br />

ma anche di formare personalità<br />

mature e responsabili. E l’educazione<br />

alla salute rientra a pieno titolo.<br />

Da qui, la ragione <strong>del</strong> gran numero<br />

di progetti dedicati alla prevenzione<br />

all’uso di sostanze. <strong>La</strong> conferma arriva<br />

da Federica Di Cosimo, referente<br />

<strong>del</strong>l’Ufficio scolastico provinciale dei<br />

progetti di educazione alla salute. “<strong>La</strong><br />

scuola bresciana – afferma – manifesta<br />

sostanzialmente una buona attenzione<br />

a quelle iniziative che puntano<br />

alla salvaguardia <strong><strong>del</strong>la</strong> salute degli studenti”.<br />

Nella stagione <strong>del</strong>l’autonomia<br />

scolastica è tutto affidato alla buona<br />

volontà dei dirigenti dei singoli istituti,<br />

mentre all'Usp resta il ruolo di raccolta<br />

di quanto viene fatto in questo<br />

campo. “Quello che la scuola cerca<br />

di fare – continua la Di Cosimo – è di<br />

educare le giovani generazioni a corretti<br />

stili di vita che non contemplano il<br />

contatto patologico con qualsiasi tipo<br />

di sostanza”. Dinanzi a fenomeni tanto<br />

preoccupanti come quello <strong>del</strong>l’abuso<br />

di sostanza legali e illegali destinate<br />

a creare dipendenza servirebbero, in<br />

sostanza, risposte capaci di andare al<br />

di là <strong><strong>del</strong>la</strong> contingenza. Un’ambizione<br />

che si scontra, come ben sa chi opera<br />

nel mondo <strong><strong>del</strong>la</strong> scuola, con la sempre<br />

minore disponibilità di risorse.<br />

I dati <strong>del</strong>l’Istat<br />

I dati più recenti sono quelli diffusi<br />

dall’Istat. Nel 2011 il 66,9% <strong><strong>del</strong>la</strong> popolazione<br />

dai 14 anni in su ha consumato<br />

almeno una bevanda alcolica.<br />

Una percentuale in calo rispetto ai<br />

dati di 10 anni prima quando era <strong>del</strong><br />

72%. Il primo bicchiere è stato consumato<br />

a un’età di 11-12 anni, il dato<br />

più basso <strong>del</strong>l’intera Unione europea.<br />

Sempre secondo l’Istat sono<br />

3 milioni i bevitori e almeno 1 milione<br />

quelli a rischio. 817mila sono stati<br />

i minori che hanno dichiarato un<br />

consumo abituale, 400mila quelli<br />

che hanno già un rapporto problematico<br />

con l’alcol. Il 7% dei giovani<br />

ha dichiarato di ubriacarsi almeno<br />

una volta a settimana e, sempre<br />

nel 2011, è stato in forte crescita il<br />

numero di adolescenti che ha ammesso<br />

di avere assunto sostanze alcoliche<br />

al di fuori dei pasti (il 103%<br />

in più rispetto agli anni Novanta).<br />

L’abuso di alcol e le patologie a esso<br />

collegate continuano a rappresentare,<br />

anche in Italia, la principale causa<br />

di mortalità, provocando il 10%<br />

di tutte le malattie, il 10% dei tumori,<br />

il 63% di cirrosi epatiche, il 41%<br />

degli omicidi, il 45% di tutti gli incidenti<br />

e il 9% <strong>del</strong>le invalidità e <strong>del</strong>le<br />

malattie croniche. Sono 40mila, poi<br />

le persone, che ogni anno muoiono<br />

per cirrosi epatiche e 326mila quelle<br />

che vengono ricoverate in ospedale<br />

per le conseguenze di un uso eccessivo<br />

di sostanze alcoliche.<br />

Il territorio. In provincia di Brescia sono attivi 26 gruppi di alcolisti anonimi in grado di offrire assistenza<br />

Superare l’alcolismo? C’è chi ti può aiutare... ascoltandoti<br />

A Concesio, sabato 6 ottobre,<br />

nell’auditorium Monchieri, si sono<br />

festeggiati i “compleanni di sobrietà”,<br />

l’evento principale <strong>del</strong>l’anno <strong><strong>del</strong>la</strong> locale<br />

sezione di Alcolisti anonimi. Già<br />

Bill Wilson e Bob Holbrook, i due fondatori<br />

di Alcolisti anonimi, iniziarono<br />

da subito a ricordare il tempo passato<br />

lontano dall’alcol e ora tutti i gruppi<br />

<strong>del</strong> mondo, compresi i 26 <strong><strong>del</strong>la</strong> provincia<br />

di Brescia, continuano questa bella<br />

usanza, utile anche per sensibilizzare<br />

l’opinione pubblica. Alla presenza di<br />

un numeroso pubblico e di tre sindaci<br />

(Concesio, Collebeato e Gussago)<br />

Franco – il più anziano, con i suoi 29<br />

anni di sobrietà – ha fatto gli onori di<br />

casa introducendo i vari “alcolisti” che<br />

salivano di volta in volta sul palco per<br />

raccontare la loro esperienza. L’alcolismo<br />

– afferma l’Oms – è una malattia<br />

progressiva, incurabile (non esistono<br />

farmaci) e mortale (sia per sé che per<br />

gli altri, come negli incidenti stradali).<br />

Non c’è un solo alcolismo: l’alcolista<br />

è chi beve e non può più farne a meno,<br />

chi continua ad aumentare la dose<br />

e dopo aver bevuto muta la propria<br />

personalità. Il momento forte è stato<br />

quando gli alcolisti sono saliti insieme<br />

sul palco dal più giovane (16 giorni) al<br />

più anziano (31 anni) in sobrietà, ricevendo<br />

un lunghissimo applauso. Gli alcolisti<br />

sono anonimi ma – ha puntualizzato<br />

Franco – l’associazione non è<br />

anonima e basta telefonare al referente<br />

provinciale (numero 3347344880)<br />

per avere un consiglio, per chiedere<br />

assistenza; e tutto a costo zero. I due<br />

gruppi A.A. e Al-Anon di S. Andrea si<br />

riuniscono il lunedì e giovedì alle 20.30<br />

in via Pascoli 6. (g.b.)

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