SALDI FINO AL 5 MARZO
E-ma<strong>il</strong>: franciacortavoceme<strong>di</strong>a.it <strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Franciacorta gennaio 2012 9 Franciacorta Rovato, premiati due commercianti Ci sono anche due storici negozi rovatesi fra i commercianti ultracentenari premiati alla Camera <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Brescia, “Marmi Grassi” e “Fotografia Marini”. <strong>La</strong> Fotografia Marini <strong>di</strong> piazza Giuseppe Garibal<strong>di</strong> fu fondata nel 1898 e ancora oggi è un punto <strong>di</strong> riferimento per gli appassionati <strong>di</strong> scatti <strong>di</strong> tutta la Franciacorta. Ad<strong>di</strong>rittura al 1815 risale Marmi Grassi <strong>di</strong> via Goffredo Mameli. A ritirare i premi sono stati i titolari, Marino Marini e Pierluigi Grassi. Felicitazioni e l’augurio <strong>di</strong> proseguire l’attività anche per <strong>il</strong> prossimo secolo sono arrivati dal Comune e dai commercianti <strong>del</strong>la capitale <strong>del</strong>la Franciacorta, sod<strong>di</strong>sfatti <strong>del</strong> riconoscimento che gratifica l’intera categoria degli esercenti rovatesi. Cazzago . A <strong>di</strong>cembre ha chiuso i battenti dopo 55 anni <strong>di</strong> attività lo storico titolare <strong>di</strong> bottega <strong>del</strong> paese In pensione Giacomo Bonetti, l’ultimo barbiere franciacortino possono mancare in un negozio <strong>del</strong> genere. Di fatti se ne sono commentati davvero tanti, nei locali curati da Giacomo Bonetti: “Sono nato a Cazzago nel 1945 – <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> signor Giacomo – e ho imparato <strong>il</strong> mestiere pres<strong>di</strong> Daniele Piacentini Il barbiere <strong>di</strong> Cazzago ha chiuso i battenti. Giacomo Bonetti, classe 1945, con l’inizio <strong>del</strong> 2012 ha deciso <strong>di</strong> chiudere una carriera pluridecennale, 55 anni <strong>di</strong> attività. A convincerlo a mettere da parte forbici, pennello e lozioni varie non è stata la stanchezza o la mancanza <strong>di</strong> passione, ma la <strong>di</strong>fficoltà sempre maggiore per molti negozi storici, fam<strong>il</strong>iari o <strong>di</strong> quartiere nel riuscire a <strong>di</strong>stricarsi fra regimi fiscali pensati più per le nuove tipologie <strong>di</strong> esercizi multiaccessoriati che per le botteghe <strong>di</strong> paese. Troppo <strong>il</strong> tempo e l’impegno da dover de<strong>di</strong>care a carte, moduli e scartoffie per chi ha iniziato a <strong>di</strong>stricarsi fra barba, baffi e capelli a metà degli anni Cinquanta. Con un f<strong>il</strong>o <strong>di</strong> rammarico, ma anche tanto orgoglio e l’ammirazione <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> cazzaghesi, Giacomo Bonetti ha deciso così <strong>di</strong> andare in pensione. Fra un taglio e una spuntatina, un gel e una rasatura, la bottega <strong>di</strong> via Calchera 12 era <strong>di</strong>ventato con <strong>il</strong> passare <strong>del</strong> tempo un Un primo piano <strong>di</strong> Giacomo Bonetti crocevia <strong>di</strong> notizie, umori, amicizie, anche <strong>di</strong>scussioni. Dallo sport alla politica, dalla chiacchiere da paese ai massimi sistemi, magari prendendo spunto dalla lettura <strong>di</strong> un articolo dei tanti quoti<strong>di</strong>ani e riviste che non so una barberia <strong>di</strong> Rovato – allora si chiamavano anche così. Avevo solo 11 anni, ma quel lavoro, e quel mondo, mi sono rimasti addosso. Per questo, appena ne ho avuto la possib<strong>il</strong>ità economica e la capacità professionale, da giovincello comunque, ho deciso <strong>di</strong> tornare nel mio paese natale e <strong>di</strong> aprirvi una mia attività in<strong>di</strong>pendente. Da allora, in pratica, non mi sono mai fermato .” Di negozi <strong>di</strong> quartiere – fornai, calzolai, barbieri, insomma: tutta la storia artigianale <strong>del</strong>le nostre terre – ormai ne sono rimasti pochi, tanto che in molti consideravano Giacomo uno degli ultimi “barbér” <strong>di</strong> tutta la Franciacorta. Il rammarico, quin<strong>di</strong>, c’è, nella voce e nelle parole. Rimangono però i tanti attestati <strong>di</strong> stima ricevuti in questi giorni e le richieste <strong>di</strong> rialzare la saracinesca, foss’anche per un’ultima spuntatina. Ma ormai la via è tracciata, la scelta presa. Il signor Giacomo, ora, ha più tempo per le passioni <strong>di</strong> una vita: la famiglia, la musica con la lunga permanenza nella banda, <strong>il</strong> volontariato all’oratorio. E anche questo, a ben vedere, è un impegno che non rimarrà nascosto agli occhi <strong>del</strong>la comunità cazzaghese. Erbusco. Alberto Foresti e Simone Masina viticoltori in quel <strong>di</strong> Adro con la neonata “Pian <strong>del</strong> Maggio” <strong>La</strong> frizzante idea impren<strong>di</strong>toriale <strong>di</strong> due giovani under 30 <strong>La</strong> crisi non ferma gli audaci, se hanno entusiasmo, capacità e testa sulle spalle. In un momento <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e per l’economia due under 30 hanno deciso <strong>di</strong> scommettere sul proprio futuro. Una cantina nel cuore <strong>del</strong>le bollicine: una bella storia da raccontare e una sfida forte da affrontare, ogni giorno, con impegno e fiducia. Loro sono erbuschesi e si chiamano Alberto Foresti, 28 anni, e Simone Masina, 29. Due giovani produttori franciacortini, con la passione per le bollicine <strong>di</strong> qualità, che grazie alla loro amicizia e alla loro sinergia iniziano a sperimentare e vivere <strong>il</strong> magico mondo <strong>del</strong>la Franciacorta. <strong>La</strong> passione per vino e <strong>di</strong>ntorni inizia presto: nel 2006 i due danno vita ad Assogesta. In questi primi anni preparatori la sede era situata a Monticello <strong>di</strong> Sale <strong>di</strong> Gussago. <strong>La</strong> collina è sovrastata dalla chiesa <strong>di</strong> Santo Stefano e, da secoli, <strong>il</strong> Monticello viene considerato come uno dei luoghi migliori per poter effettuare la coltura <strong>del</strong>la vite. Da pochi mesi, la decisione <strong>di</strong> fare <strong>il</strong> salto <strong>di</strong> qualità: l’azienda cambia nome, <strong>di</strong>ventando Pian <strong>del</strong> Maggio. Si lascia Gussago per tornare vicino casa, in via Valli ad Adro. “Il nostro obiettivo – <strong>di</strong>cono i due giovani – è trasformare Pian <strong>del</strong> Maggio in un luogo dove è possib<strong>il</strong>e accogliere avventurieri che, girando per la Franciacorta, abbiano voglia <strong>di</strong> fare una visita in cantina e assaggiare i prodotti <strong>del</strong>la terra”. (d.p.)