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E-ma<strong>il</strong>:<br />
franciacortavoceme<strong>di</strong>a.it<br />
Castegnato e la nuova farmacia comunale<br />
Dal 17 <strong>di</strong>cembre è operativa la nuova farmacia comunale <strong>di</strong> Castegnato e ormai<br />
lavora a pieno regime. Una nuova struttura che è stata affidata alla <strong>di</strong>rezione<br />
<strong>del</strong> farmacista Diego Zorzetto, coa<strong>di</strong>uvato da Eliana Matera. Il nuovo<br />
servizio pubblico sarà così sia una preziosa fonte <strong>di</strong> finanziamento per <strong>il</strong> Comune<br />
sia un importante punto <strong>di</strong> riferimento per i bisogni sanitari <strong>di</strong> tutta la<br />
citta<strong>di</strong>nanza. <strong>La</strong> nuova farmacia sarà gestita da Castegnato Servizi, società interamente<br />
controllata dal Comune che ha come presidente Aurelio Bizioli, e<br />
arriva a completamento <strong>di</strong> uno dei tanti obiettivi posti dall’amministrazione<br />
comunale come primari nel campo <strong>del</strong>l’assistenza sociale. (c.m.)<br />
<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Franciacorta<br />
gennaio 2012<br />
11<br />
Erbusco. Dai lavori <strong>del</strong>le scorse settimane sono emersi due affreschi <strong>del</strong> XVI secolo<br />
I tesori <strong>di</strong> S. Bernar<strong>di</strong>no<br />
<strong>di</strong> Daniele Piacentini<br />
I lavori <strong>di</strong> recupero <strong>del</strong>la chiesa <strong>di</strong><br />
San Bernar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Erbusco, terminati<br />
poche settimane fa, hanno portato<br />
alla luce un nuovo tesoro: due affreschi<br />
cinquecenteschi. L’appassionato<br />
e professionale intervento finanziato<br />
dal Comune (1m<strong>il</strong>ione e 300m<strong>il</strong>a<br />
euro) ha riconsegnato alla comunità<br />
due Madonne in trono, alcuni devoti,<br />
un torchio sacrificale e - a figura<br />
intera - San Bernar<strong>di</strong>no, protettore<br />
<strong>del</strong>l’antico convento francescano<br />
costruito nel 1465 e poi <strong>di</strong>strutto a<br />
fine <strong>del</strong> XVIII secolo.<br />
Che la chiesa - salvata dalla demolizione<br />
- conservasse sotto l’intonaco<br />
<strong>del</strong> protiro alcuni affreschi, era noto<br />
già da anni; ma che questi si trovassero<br />
anche sulla parete meri<strong>di</strong>onale<br />
<strong>del</strong>la navata, è stata per l’amministrazione<br />
e per Erbusco proprio<br />
una bella sorpresa. Durante la fase<br />
progettuale, elaborata con la Soprintendenza<br />
per i beni ambientali<br />
L’esterno <strong>del</strong>la chiesa <strong>di</strong> San Bernar<strong>di</strong>no a Erbusco<br />
e architettonici, le stratigrafie non<br />
avevano restituito alcuna presenza<br />
<strong>di</strong> affreschi ad esclusione <strong>di</strong> quelli<br />
sotto <strong>il</strong> protiro con le immagini <strong>del</strong>la<br />
Crocefissione e <strong>del</strong>l’Ascensione, puliti<br />
e restaurati con l’inizio dei lavori.<br />
Il rinvenimento dei <strong>di</strong>pinti murari<br />
interni è avvenuto durante le operazioni<br />
meticolose portate avanti dai<br />
proteggesti e dall’architetto Luciano<br />
Dotti, incaricato <strong>del</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />
dei lavori. Battendo l’intonaco settecentesco,<br />
gli esperti hanno notato<br />
dei <strong>di</strong>stacchi e dei rigonfiamenti “sospetti”.<br />
Una volta riportati alla luce,<br />
gli affreschi hanno evidenziato una<br />
sorpresa nella sorpresa: l’ut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong><br />
una particolare tecnica pittorica,<br />
l’aggiunta a secco, ut<strong>il</strong>izzata anche<br />
dal Foppa e da Pietro da Cemmo.<br />
Per mettere appunto i <strong>del</strong>icati lavori<br />
<strong>di</strong> ripristino è stato deciso un finanziamento<br />
ulteriore <strong>di</strong> 80m<strong>il</strong>a euro <strong>di</strong><br />
Provincia e Comune.<br />
Rodengo Saiano,<br />
attenzione al verde<br />
A Rodengo Saiano si sta ancora<br />
lavorando sugli argini <strong>del</strong> torrente<br />
Gandovere, nella zona “Frantoio”.<br />
Il progetto prevede la messa<br />
in opera <strong>di</strong> massi <strong>di</strong> pietra e la<br />
piantumazione con arbusti. Un intervento<br />
sim<strong>il</strong>e si sta completando<br />
anche in via Corneto, col rifacimento<br />
<strong>del</strong>la sponda destra, intervento<br />
necessario per mettere<br />
in sicurezza la pista ciclopedonale.<br />
Proprio <strong>questa</strong> pista rappresenta<br />
una <strong>del</strong>le zone più frequentate<br />
<strong>del</strong> paese. “Stiamo portando<br />
avanti – <strong>di</strong>ce l’assessore all’Ambiente<br />
Ivano Venni – un progetto<br />
che preservi e valorizzi <strong>il</strong> verde<br />
<strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone Rodengo Saiano. Ci<br />
sono alcuni luoghi <strong>del</strong> nostro territorio<br />
molto belli e noi cerchiamo<br />
<strong>di</strong> fare <strong>il</strong> massimo, perché restino<br />
effettivamente tali. In alcuni casi,<br />
come in merito alla messa in sicurezza<br />
<strong>del</strong>l’argine <strong>del</strong> Gandovere<br />
in via Corneto si inseriscono anche<br />
ragioni <strong>di</strong> sicurezza. Un motivo<br />
in più per portare avanti con la<br />
massima attenzione questo lavoro,<br />
che ci sta offrendo frutti sicuramente<br />
importanti e ci consente,<br />
visto che ci sta particolarmente a<br />
cuore, <strong>di</strong> proteggere nel migliore<br />
dei mo<strong>di</strong> l’ambiente su tutto <strong>il</strong> vasto<br />
territorio <strong>del</strong> paese”.<br />
Nota azienda settore elettrodomestici<br />
per la sede <strong>di</strong> Rovato<br />
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