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MASCI<br />
RIVISTA MENSILE DI EDUCAZIONE PERMANENTE<br />
N U M E R O 5 M A G G I O 2 0 0 9 - A N N O 5 1<br />
CONTIENE I.R.<br />
Da Babele alla<br />
Pentecoste<br />
RICCARDO DELLA ROCCA<br />
Presidente Nazionale<br />
Il Sinodo dei Magister vuole essere una<br />
tappa importante del nostro cammino, un<br />
momento in cui i rappresentanti di tutte le<br />
Comunità si ritrovano per rileggere la<br />
propria esperienza, per confrontarsi con il<br />
mondo, per costruire nuove speranze.<br />
PERIODICO MENSILE DEL<br />
MASCI (MOVIMENTO ADULTI<br />
SCOUT CATTOLICI ITALIANI)<br />
DI EDUCAZIONE PERMANENTE,<br />
PROPOSTA E CONFRONTO<br />
SPEDIZIONE IN A. P. 45%<br />
ART. 2 COMMA 20/B LEGGE<br />
662/96 DAL C.M.P. PADOVA<br />
EURO 2,00 LA COPIA<br />
EDITORE, AMMINISTRAZIONE<br />
E PUBBLICITÀ:<br />
Strade Aperte<br />
Soc. coop. a.R.L.,<br />
via Picardi, 6 - 00197 Roma,<br />
www.masci.it<br />
SOMMARIO IN ULTIMA PAGINA<br />
Il mese di maggio è dedicato dalla liturgia<br />
della Chiesa alla memoria della Pentecoste,<br />
un evento carico di significati: la<br />
discesa dello Spirito Santo che è la certezza<br />
della speranza contro ogni paura, la<br />
nascita della Chiesa come Popolo di Dio al<br />
quale sono chiamati tutti gli uomini della<br />
terra, il mirabile discorso di Pietro che sintetizza<br />
la novità dell’”annuncio cristiano”.<br />
Il MASCI quest’anno, tra i tanti significati<br />
di questo evento, si è voluto soffermare<br />
su un significato fondamentale per i credenti,<br />
ma che è particolarmente profetico<br />
per tutti gli uomini di buona volontà qualunque<br />
sia la loro cultura, il credo religioso,<br />
la razza..:<br />
uomini e donne di razze diverse, provenienti<br />
da tanti luoghi diversi e lontani, che<br />
parlano lingue diverse si ritrovano insieme<br />
e riescono a comprendere le parole che<br />
ognuno pronuncia.<br />
Il cammino che abbiamo voluto percorrere<br />
quest’anno parte da Babele proprio per<br />
giungere a questa esperienza della Pentecoste.<br />
A Babele (che è metafora della storia dell’umanità)<br />
un popolo che viveva nella stessa<br />
terra, che parlava la stessa lingua si è<br />
ritrovato per presunzione e per orgoglio a<br />
non comprendersi più, a percorrere strade<br />
diverse, a dividersi, perdendo i legami di<br />
solidarietà, a non sentirsi più parte di un<br />
destino e di una prospettiva comune: così<br />
la paura prese il posto della fiducia.<br />
La storia dell’umanità è stato un continuo<br />
alternarsi tra la tensione verso la frammentazione<br />
e la disuguaglianza e la tensione<br />
verso la solidarietà e la fraternità di uomini<br />
e di popoli.<br />
Nel secolo scorso, secolo di grandi tragedie<br />
e di grandi divisioni, Baden Powell ha<br />
coinvolto milioni di giovani attraverso il<br />
“Grande Gioco” dello scautismo in un<br />
ideale di pace e fraternità universale; oggi<br />
noi siamo chiamati a continuare questo<br />
cammino rivolgendoci agli adulti del<br />
nostro tempo.<br />
C’è molto di Babele nella storia del nostro<br />
tempo, dove sembra affermarsi l’individualismo,<br />
l’idea che ognuno si salva da<br />
solo, dove il diverso è considerato una<br />
minaccia, dove la felicità è solo bellezza,<br />
successo, potere, ricchezza.<br />
Noi siamo convinti che nella storia del
M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
FEDE E SOCIETÀ<br />
nostro tempo ci siano anche molti<br />
segni di speranza, eventi che ci dicono<br />
che “un mondo diverso e migliore<br />
è possibile”.<br />
Ci siamo quindi incamminati alla<br />
ricerca di questi segni e di questi<br />
eventi per contribuire, a ritrovare “il<br />
senso dell’esistenza umana”, il significato<br />
della storia dell’uomo, per individuare<br />
percorsi nuovi per una rinnovata<br />
solidarietà tra gli uomini, con il<br />
creato e con Dio.<br />
Siamo consapevoli della povertà dei<br />
nostri mezzi e dei nostri limiti, ma<br />
questo non può essere un alibi per non<br />
impegnarci, al contrario ci siamo convinti<br />
che si può camminare verso un<br />
destino migliore solo se ci si mette<br />
insieme in cammino verso il futuro<br />
partendo dalla prospettiva degli ultimi.Per<br />
fare questo non basta la generosità<br />
e la buona volontà, occorre la<br />
ricerca, lo studio, la riflessione il giudizio;<br />
occorre riprendere in mano i<br />
libri ma soprattutto il gusto del dialogo,<br />
del confronto appassionato.<br />
Non basta la rassicurante tranquillità<br />
delle nostre Comunità, ma occorre<br />
aprirci al confronto tra tutti gli Adulti<br />
Scout e con il mondo che ci circonda.<br />
Abbiamo scelto per questo tre percorsi<br />
per il nostro cammino:<br />
• l’educazione degli adulti; se oggi<br />
esiste un’emergenza educativa questa<br />
riguarda soprattutto il mondo<br />
degli adulti. Noi vogliamo mettere a<br />
disposizione di questo percorso i<br />
valori e i principi educativi dello<br />
scautismo e del guidismo riletti in<br />
una prospettiva adulta<br />
• i sentieri di autentica spiritualità e<br />
catechesi del laico adulto riscoprendo<br />
gli insegnamenti profetici del<br />
Concilio Vaticano II° sulla responsabilità<br />
dei laici<br />
• il cammino per entrare nella storia,<br />
nello sforzo di costruire con tutti gli<br />
uomini di buona volontà del nostro<br />
tempo “un mondo un po’ migliore<br />
di come lo abbiamo trovato”.<br />
Abbiamo iniziato questo cammino<br />
con i Poli d’Eccellenza dove ogni<br />
regione ha scelto un aspetto dell’esperienza<br />
umana per trarne indicazioni<br />
di impegno e di speranza da<br />
mettere a disposizione di tutto il<br />
movimento.<br />
Il Sinodo dei Magister vuole essere<br />
una tappa importante di questo rinnovato<br />
cammino, un momento in cui i<br />
rappresentanti di tutte le Comunità si<br />
ritrovano per rileggere la propria<br />
esperienza, per confrontarsi con il<br />
mondo, per costruire nuove speranze.<br />
Un incontro libero, fraterno, gioioso<br />
ed allo stesso impegnato a offrire la<br />
nostra piccola speranza al mondo<br />
degli adulti<br />
Un incontro guidato da quella che<br />
Peguy chiama la piccola virtù “la speranza”:<br />
“La speranza, dice Dio, ecco quel che<br />
mi stupisce”.<br />
Che quei poveri figlioli vedano come<br />
van le cose e che credano che domani<br />
andrà meglio.<br />
Che vedano come va oggi e che credano<br />
che andrà meglio domani mattina.<br />
Questo è stupefacente ed è davvero la<br />
più grande meraviglia della nostra<br />
grazia.<br />
Che cosa bisogna che sia la mia grazia<br />
e la forza della mia grazia perché<br />
questa piccola speranza, vacillante al<br />
soffio del peccato, tremante per tutti i<br />
venti, ansiosa per il minimo alitare,<br />
sia così invariabile, si mantenga così<br />
fedele, così diritta, così pura; e invincibile,<br />
e immortale, ed impossibile da<br />
estinguere.<br />
Che brucia eternamente dentro la<br />
lampada fedele.<br />
“La virtù in contropiede. Singolare<br />
virtù della speranza, singolare mistero,<br />
lei è una virtù in contropiede.<br />
Quando tutto scende solo lei risale”.<br />
Ciò che mi sorprende, dice Dio, è la<br />
speranza. E non so darmene ragione.<br />
Questa piccola speranza che sembra<br />
una cosina da nulla.<br />
Questa speranza bambina. Immortale.<br />
(C. Peguy)<br />
Nel segno della speranza per<br />
tutte le donne e gli uomini del<br />
nostro tempo:<br />
Arrivederci ad Alghero, nessuna<br />
Comunità può rinunciare a<br />
dare il proprio contributo di<br />
idee e di esperienze.<br />
Quando la<br />
terra trema<br />
Carissimi, la chiusura di Strade<br />
Aperte maggio 20<strong>09</strong> è avvenuta<br />
prima del terremoto che ha devastato<br />
la terra d’Abruzzo, quindi<br />
nel numero che state leggendo<br />
non ci sono notizie relative<br />
all’evento. Tuttavia, mentre scrivo<br />
queste poche note, a Vasto<br />
sono convenuti il Presidente e il<br />
Segretario Nazionale, il Segretario<br />
Regionale dell’Abruzzo e<br />
tutti quei componenti del CN e<br />
del CE che hanno avuto la possibilità<br />
di raggiungere la località<br />
abruzzese, per una riunione<br />
d’emergenza, al fine di concordare<br />
e coordinare i possibili interventi<br />
del MASCI in aiuto alle<br />
popolazioni colpite. Lo stesso<br />
argomento è all’ordine del giorno<br />
del Prossimo Consiglio Nazionale<br />
di <strong>Maggio</strong> p.v.<br />
Francesco Marchetti<br />
Direttore Strade Aperte<br />
2
M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
FEDE E SOCIETÀ<br />
Obbediente fino alla<br />
morte di croce<br />
FRA PAOLO GARUTI<br />
Propongo una mia versione di 1<br />
Cor 1,22-31, la risposta di Paolo<br />
alle divisioni che lacerano la<br />
comunità di Corinto: E mentre i<br />
Giudei chiedono segni e i Greci<br />
cercano la sapienza noi predichiamo<br />
un messia crocifisso, scandalo<br />
per i Giudei, stoltezza per i pagani;<br />
ma per i chiamati, sia Giudei<br />
sia Greci, un messia, potenza di<br />
Dio e sapienza di Dio. Poiché la<br />
stoltezza di Dio è più sapiente<br />
degli uomini, e la debolezza di Dio<br />
è più forte degli uomini. Considerate<br />
la vostra chiamata, o fratelli:<br />
non vi sono molti sapienti secondo<br />
la carne tra voi, non molti i potenti,<br />
non molti di buona nascita. Ma<br />
Dio ha scelto le cose stolte del<br />
cosmo per confondere i sapienti,<br />
Dio ha scelto le cose deboli del<br />
cosmo per confondere le cose<br />
forti, Dio ha scelto le cose non<br />
nate del cosmo e le cose disprezzate<br />
e le cose che non sono per<br />
annientare le cose che sono, affinché<br />
ogni carne non possa gloriarsi<br />
davanti a Dio. Ed è per lui che<br />
voi siete nel messia Gesù, il quale<br />
è diventato per noi, per opera di<br />
Dio, sapienza, giustizia, santificazione<br />
e redenzione, affinché, come<br />
sta scritto: Chi si gloria, si glori<br />
nel Signore!<br />
Paolo evoca due gruppi etnici che<br />
sembra considerare suoi avversari<br />
retorici: ma chi sono in concreto<br />
questi Giudei e Greci? Ne sono<br />
possibili diverse identificazioni: 1)<br />
I due insiemi caratterizzano due<br />
differenti attitudini culturali esterne<br />
alla comunità ed anteriori<br />
all’annuncio. Queste si rivelano<br />
refrattarie al kerygma del Messia<br />
crocifisso. Aderendo alla comunità<br />
i fedeli hanno abbandonato tali attitudini:<br />
evocarle significa differenziare<br />
i chiamati (1,24a), indipendentemente<br />
dalla loro origine<br />
(1,24b), da questi cattivi esempi. 2)<br />
I due gruppi sono presenti nella<br />
comunità e dalla loro attitudine<br />
nascono le divisioni. In tal caso,<br />
l’appello alla chiamata (klesis) in<br />
1,24a è simile a quello fatto per<br />
attenuare le differenze in 1,26 considerate<br />
la vostra chiamata, o fratelli:<br />
non vi sono molti sapienti<br />
secondo la carne tra voi, non molti<br />
i potenti, non molti di buona nasci-<br />
3
FEDE E SOCIETÀ M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
ta. 3) All’interno della comunità le<br />
divisioni non nascono dalla presenza<br />
di Giudei o di Greci, ma<br />
dalla ricerca di qualcos’altro (e di<br />
più) che la predicazione di un<br />
Messia crocefisso. Paolo vede in<br />
ciò un ritornare alle speranze e alle<br />
credenze precedenti l’accoglimento<br />
della chiamata. In altri termini,<br />
Giudei e Greci, piuttosto che<br />
opporsi fra loro, formano un’endiadi,<br />
un unico concetto sdoppiato,<br />
per descrivere coloro che si<br />
oppongono all’annuncio fatto da<br />
Paolo e ch’egli concepisce come<br />
unica via di salvezza. Quest’ultima<br />
ipotesi è confermato dall’antitesi<br />
seguente (1,25), poiché la<br />
stoltezza di Dio è più sapiente<br />
degli uomini e la debolezza di Dio<br />
più forte degli uomini, che sussume<br />
i due gruppi nell’unica condizione<br />
umana, riprendendo le antinomie<br />
sapienza-stoltezza e forzadebolezza.<br />
Il parallelismo perfetto<br />
denuncia un nuovo limite. Da una<br />
parte Dio (e con lui il contenuto<br />
della predicazione paolina), dall’altra<br />
l’uomo: il comparativo non<br />
esclude potenza e sapienza dall’ambito<br />
umano, ma l’ovvia superiorità<br />
del divino chiude la ricerca<br />
umana nell’ambito del cosmo.<br />
Infatti, continua il testo (1,27-29)<br />
dopo la già ricordata descrizione<br />
della comunità, Dio ha scelto le<br />
cose stolte del cosmo per confondere<br />
i sapienti, Dio ha scelto le<br />
cose deboli del cosmo per confondere<br />
le cose forti, Dio ha scelto le<br />
cose non nate del cosmo e le cose<br />
disprezzate e le cose che non sono<br />
per annientare le cose che sono,<br />
affinché ogni carne non possa gloriarsi<br />
davanti a Dio. Anche questa<br />
tripla antitesi, preparata dalla triplice<br />
divisione di ciò che non sono<br />
in maggioranza i destinatari<br />
(sapienti secondo la carne, potenti,<br />
ben nati), presenta uno scarto nell’equilibrio<br />
antitetico: l’aggettivo<br />
sostantivato sapienti è l’unico<br />
maschile plurale. Tutti gli altri termini<br />
sono al neutro<br />
plurale, anche quelli<br />
che si riferiscono ai<br />
potenti e ai ben nati.<br />
A qualcuno basta<br />
considerare questo<br />
un caso d’iponimia:<br />
la categoria<br />
che traduciamo<br />
con cose comprende<br />
anche<br />
gli esseri<br />
umani. Ma allora non si capisce<br />
perché concluda con ogni carne,<br />
che allude alla vicina citazione<br />
quasi letterale di Ger 9,23 (in questo<br />
si glori chi vuol gloriarsi ripreso<br />
con aggiunta di nel Signore in 1<br />
Cor 1,31), denunciando così d’essersi<br />
ispirato precedentemente a<br />
Ger 9,22: non si glori il sapiente<br />
per la sua sapienza, né si glori il<br />
forte per la sua forza, né si glori il<br />
ricco per la sua ricchezza. A parte<br />
il passaggio da ricco a ben nato<br />
(eu-genes), cui si oppone le cose<br />
non nate (a-gene), si noterà l’aggiunta<br />
a questo dei due termini le<br />
cose che sono disprezzate, le cose<br />
che non sono. Inoltre, alla fine del<br />
v. 28 dovremmo attenderci per<br />
confondere, mentre invece appare<br />
il verbo annientare, tipico del linguaggio<br />
apocalittico, che ritroviamo<br />
nel citato riferimento agli<br />
arconti di questo eone di 1 Cor<br />
2,6c i quali, dice Paolo, sono<br />
annientati, perché hanno crocefisso<br />
il Signore della gloria. Giungiamo<br />
così alla vexata quæstio dell’identificazione<br />
di questi arconti,<br />
coloro che uccisero Gesù: autorità<br />
umane o potenze angeliche? Il<br />
passaggio ai neutri plurali fa pensare<br />
alla seconda possibilità. Questi<br />
esseri, esterni all’individuo, giustificano,<br />
tuttavia, un suo mondo di<br />
valori: sapienza, potenza, nobiltà.<br />
In 1,27-29 la determinazione del<br />
cosmo è limitata ai contro-valori<br />
scelti da Dio. Si tratterà dunque<br />
d’un genitivo iudicantis, per così<br />
dire: ciò che chi ha la sapienza del<br />
cosmo crede che siano valori;<br />
dov’è il fine ricercatore di questo<br />
cosmo? (1,20). Il fine ricercatore,<br />
dal cosmo in cui si trova imprigionato,<br />
dal mondo sublunare, scruta<br />
le sfere eterne dell’eone, dominate<br />
dagli arconti. Il capitolo termina<br />
(1,30) con la dichiarazione di una<br />
nuova appartenenza: voi siete nel<br />
messia Gesù, il quale è diventato<br />
per noi, per opera di Dio, sapienza,<br />
giustizia, santificazione e<br />
redenzione. Questa è, per Paolo, la<br />
risposta alla ricerca dei suoi destinatari.<br />
Ai Greci presenta una<br />
sapienza, ai Giudei, che cercavano<br />
i segni della venuta messianica,<br />
qualcosa di più: giustizia, santificazione<br />
e redenzione. In entrambi i<br />
casi si trattava di riscattarli dalla<br />
sottomissione a potenze sovrumane,<br />
agli elementi del mondo [stiocheia<br />
tou kosmou], cui tanto i<br />
pagani (Gal 4,9) che i Giudei (Gal<br />
4
M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
FEDE E SOCIETÀ<br />
4,7) erano sottomessi poiché si<br />
asservivano a calendari liturgici,<br />
riti ed usi ancestrali. È un errore<br />
credere che le antitesi di 1 Cor<br />
1,18-31 ed il riferimento costante<br />
al messia crocifisso siano solamente,<br />
per Paolo, procedimenti<br />
retorici destinati ad opporsi ad un<br />
atteggiamento snob dei membri<br />
della comunità attirati dalle capacità<br />
retoriche di tal o tal altro predicatore:<br />
il vero punto in discussione<br />
è una cristologia corretta.<br />
Egli teme che sia resa vana la<br />
croce del messia (1,13), e che<br />
qualcuno nella comunità presenti<br />
un messianismo differente dal suo:<br />
io sono del Messia! qualcuno<br />
afferma (1,12). Gli avversari sono<br />
all’interno della comunità. Apollo,<br />
il raffinato conoscitore delle Scritture,<br />
è probabilmente il loro maître<br />
à penser, se vogliamo prendere sul<br />
serio il gioco di parole che si produce<br />
in 1 Cor 1,18-19 grazie alla<br />
citazione di Is 29,14 secondo il<br />
testo greco dei Settanta: sta scritto<br />
infatti: manderò in perdizione la<br />
sapienza dei sapienti (apolo ten<br />
sophian ton sophon), e l’intelligenza<br />
degli intelligenti riproverò,<br />
frase rivolta a coloro che si perdono<br />
(tois apollymenois). Identificando<br />
per fini polemici i Corinzi<br />
come Giudei e Greci, Paolo attribuisce<br />
loro una cristologia del<br />
Logos. Si tratta forse del modo di<br />
concepire l’esaltazione messianica<br />
in forma alternativa (o complementare,<br />
almeno nelle loro intenzioni)<br />
a quella tradizionale incentrata<br />
sul Cristo seduto alla destra<br />
di Dio (cf. Sal 110,1), più corrente<br />
in ambito sub-apostolico, ma<br />
meno interessante fuori dall’ambito<br />
ebraico. Cominciano a concepire<br />
un messianismo di dimensioni<br />
cosmiche, sulla base di speculazioni<br />
capaci d’esplorare i segreti<br />
dell’eone e dare in esso un luogo<br />
ed un ruolo celeste al loro messia.<br />
Un messianismo che dunque s’allontana<br />
dalle radici bibliche, pur<br />
salvando una sorta di sophia anche<br />
giudaica d’ambito ellenistico.<br />
Paolo ha paura di questi sviluppi,<br />
non è un caso se rinuncia anche<br />
solo ad evocare, in questo contesto,<br />
la resurrezione di Gesù. In<br />
altri termini, sta nascendo l’ideologia<br />
che darà origine alle visioni<br />
di Efesini e Colossesi, lettere di<br />
scuola in cui la sophia è tema<br />
nobile e che utilizzano, come base<br />
argomentativa, al posto della<br />
Scrittura il deposito liturgico: gli<br />
inni, le dossologie e le formule di<br />
Credo prodotte dalla comunità con<br />
linguaggio prossimo ai culti d’ambiente<br />
pagano. Queste lettere<br />
saranno così all’origine<br />
tanto delle più ardite concezioni<br />
mistiche che di<br />
molte deviazioni gnostiche.<br />
Scrivendo ai Filippesi,<br />
sarà Paolo stesso<br />
ad inaugurare questo<br />
metodo. Forse, a<br />
qualche anno di<br />
distanza, si sono<br />
placate le polemiche<br />
che l’avevano<br />
opposto ad<br />
Apollo a Corinto.<br />
Ma resterà<br />
fermo nella<br />
sua proclamazione<br />
della<br />
croce e deciso, al<br />
di là dell’affetto<br />
che lo lega a quella<br />
comunità, a<br />
ribaltare il mondo<br />
di valori che, in<br />
una città di veterani<br />
delle legioni<br />
romane, erano<br />
incentrati sul<br />
coraggio e sulla dedizione. Gesù,<br />
come ogni buon soldato, accetterà<br />
d’essere obbediente fino alla morte<br />
(così pregavano i destinatari, nell’inno<br />
citato in Fil 2,8). Paolo<br />
aggiunge di suo pugno, pare, alla<br />
morte di croce.<br />
Dio ha scelto le cose stolte del<br />
cosmo per confondere i sapienti,<br />
Dio ha scelto le cose deboli del<br />
cosmo per confondere le cose<br />
forti, Dio ha scelto le cose non<br />
nate del cosmo e le cose<br />
disprezzate e le cose che non sono<br />
per annientare le cose che sono,<br />
affinché ogni carne non possa<br />
gloriarsi davanti a Dio.<br />
5
FEDE E SOCIETÀ M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
Un amore che si prende cura<br />
MONS. NICOLA FILIPPI<br />
Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater<br />
Un amore che si prende cura e quindi porta nel cuore è capace di generare speranza, perché<br />
infonde nell’anima la certezza di non essere soli al mondo ma di avere qualcuno che è pronto<br />
a condividere quanto la vita ci riserva.<br />
Quando Dio crea la donna afferma che<br />
“non è bene che l’uomo sia solo” (Gn<br />
2,18), indicando così nella solitudine<br />
una condizione di vita non buona per<br />
l’uomo. E’ esperienza comune del resto<br />
la necessità dell’uomo di avere qualcuno<br />
con cui condividere non soltanto<br />
alcune esperienze o fasi della vita ma<br />
anche l’intera esistenza avendo un “tu”<br />
con cui dialogare. In particolare i giovani<br />
avvertono maggiormente questa<br />
necessità e il recente sviluppo di siti<br />
internet, che permettono di rintracciare<br />
vecchi amici e condividere momenti<br />
della vita presente e passata, testimonia<br />
il desiderio di non essere soli. I giornali<br />
poi non esitano a riportare la classifica<br />
dei personaggi che hanno più contatti.<br />
Ma basta al cuore dell’uomo sapere di<br />
avere un elevato numero di contatti? O<br />
non ha forse bisogno di qualcos’altro?<br />
Il rischio di una vita di contatti è presente<br />
anche all’interno di una normale dinamica<br />
di coppia. Il ritmo frenetico della<br />
vita conduce spesso gli uomini e le<br />
donne ad avere soltanto fugaci momenti<br />
di incontro al mattino o alla sera, che<br />
però non sono capaci di saziare la sete di<br />
amore presente nel cuore. Una vita di<br />
contatti rimane necessariamente superficiale,<br />
non consente di entrare in profondità<br />
e scoprire la ricchezza dell’altro, i<br />
legami sono fragili. Magari si abita nella<br />
stessa casa ma da estranei o ancora peggio<br />
da sconosciuti, perché dell’altro si<br />
conosce solo l’agire esteriore e non il<br />
cuore, che costituisce il luogo della<br />
nostra vera identità. Spesso le conseguenze<br />
di questa vita sono racchiuse in<br />
questa frase: “non ti riconosco più!”, ma<br />
in realtà forse il problema è che non ti<br />
ho mai conosciuto. Ciascuno di noi,<br />
invece, desidera essere portato nel cuore<br />
sempre e non part time. Questo essere<br />
portato nel cuore è il risultato di un<br />
atteggiamento più profondo: il prendersi<br />
cura, che non si limita al momento ma<br />
si prolunga nel tempo.<br />
Tutto ciò è segno di maturità affettiva<br />
perché esprime la consapevolezza di chi<br />
si assume la responsabilità del farsi carico<br />
nella quotidianità della vita dell’altro<br />
attraverso una prossimità fatta di gesti<br />
concreti ad imitazione del buon samaritano.<br />
L’amore, infatti, non può ridursi a<br />
un semplice sentimento, a un qualcosa<br />
di rituale, ma deve essere necessariamente<br />
concreto. Non si può, infatti,<br />
entrare nel cuore dell’altro e poi allontanarsene<br />
quando viene meno l’entusiasmo<br />
della relazione e subentra la fatica<br />
del vivere di ogni giorno. Un amore che<br />
si prende cura e quindi porta nel cuore è<br />
capace di generare speranza, perché<br />
infonde nel cuore la certezza di non<br />
essere soli al mondo ma di avere qualcuno<br />
che è pronto a condividere quanto la<br />
vita ci riserva. Come credenti nel Dio<br />
che attraverso Gesù Cristo si è preso cura<br />
dell’uomo siamo, dunque, chiamati a<br />
rendere visibile questa peculiare forma<br />
di amore. Infatti, i Padri della Chiesa<br />
hanno visto in Gesù il Buon samaritano<br />
che dopo essersi fatto vicino all’uomo<br />
ferito e aver fasciato le ferite “lo portò a<br />
una locanda e si prese cura di lui” (Lc<br />
10,34). Questa locanda è stata interpretata,<br />
sempre dai Padri, come la Chiesa e<br />
all’albergatore il samaritano raccomanda:<br />
“Abbi cura di lui” (cfr Lc 10,35),<br />
chiedendo così di avere i suoi sentimenti<br />
e imitare il suo agire. La famiglia, piccola<br />
Chiesa, le associazioni e i movimenti,<br />
le comunità parrocchiali sono quindi i<br />
luoghi in cui i bambini, gli adolescenti e<br />
i giovani devono sperimentare ma anche<br />
imparare a prendersi cura gli uni gli altri.<br />
In una società pervasa da un crescente<br />
individualismo anche nei rapporti affettivi<br />
e che vive un’emergenza educativa<br />
anche nel campo dell’amore, la Chiesa<br />
ricordando l’importanza del “prendersi<br />
cura” potrà offrire il suo contributo affinché<br />
il domani sia migliore del presente<br />
che oggi viviamo.<br />
6
M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
FEDE E SOCIETÀ<br />
Quale paese lasciamo ai nostri figli<br />
MALAGUTI ALIBERTI LUDOVICA<br />
Comunità Roma 2<br />
“C’è un tempo per tacere e un tempo<br />
per parlare” (Qoèlet, 3,7)<br />
È capitato negli ultimi anni di interrogarsi<br />
sui problemi che l’uso sconsiderato<br />
delle risorse naturali può arrecare<br />
al nostro pianeta e si solleva un allarme<br />
su cosa lasciamo in eredità ai<br />
nostri figli e cosa lasciamo a coloro<br />
che ancora non hanno potuto goderne,<br />
infatti oggi si chiedono comportamenti<br />
virtuosi anche ai popoli che mai<br />
hanno potuto attingere<br />
a tali risorse.<br />
Vorrei però richiamare<br />
l’attenzione su<br />
un altro valore prioritario:<br />
la pratica<br />
della tolleranza o<br />
meglio la pratica<br />
della condivisione<br />
dei beni di cui<br />
sopra, con tutti<br />
coloro che usano la<br />
nostra terra. Terra<br />
che ci è stata donata<br />
e che siamo chiamati<br />
a condividere con<br />
tutti i fratelli indipendentemente<br />
dalla posizione geografica occupata.<br />
Infatti il caso ci ha permesso di godere<br />
di ampi privilegi soprattutto legati<br />
ad una epoca storica a noi favorevole,<br />
il caso quindi non autorizza ad appropriarci<br />
di quanto ci è stato dato in uso<br />
e a pensarlo come proprio, non siamo<br />
autorizzati a nasconderlo sotto il<br />
moggio ma dobbiamo farlo fruttare al<br />
meglio e oggi fare fruttare significa<br />
accettare di dividere con chi non ha.<br />
Per noi che abbiamo avuto la fortuna<br />
di vivere un periodo di grandi trasformazioni<br />
civili segnate da conquiste<br />
che permettevano di dare maggiore<br />
dignità all’uomo, per noi che abbiamo<br />
creduto più nella dimensione comune<br />
del sociale che nella dimensione individualista<br />
del raggiungimento del<br />
proprio successo, vedere oggi l’affermarsi<br />
del sentimento di paura che pervade<br />
tutta la società italiana, indipendentemente<br />
dal fatto che esso sia corretto<br />
od indotto (quel che conta è la<br />
percezione) ci deve far scattare un<br />
campanello di allarme su quanto,<br />
quello in cui abbiamo creduto un<br />
tempo, sia oramai stato spazzato via<br />
da false emergenze e falsi valori.<br />
Come possiamo accettare oggi che la<br />
dignità umana sia calpestata anche se<br />
non è la nostra?<br />
Abbiamo difeso strenuamente la<br />
nostra dignità ed oggi ci rifugiamo<br />
nelle nostre paure per fare finta di non<br />
vedere quello che ci vogliono far fare.<br />
Ai medici viene permesso di denunciare<br />
chi chiede aiuto; nel momento di<br />
massima debolezza l’uomo si fa<br />
caino. Quanto tempo ci vorrà per ricostruire<br />
le coscienze, cosa diranno i<br />
nostri figli di noi che lasciamo una<br />
eredità così pesante. Dove sono i<br />
nostri ideali di fratellanza e di amore<br />
con quale faccia guarderemo ai nostri<br />
fratelli che soffrono anche per colpa<br />
del nostro silenzio?<br />
Ora è giunto il momento di ridare voce<br />
a quanto abbiamo creduto tempo fa.<br />
Nulla può conservarsi se non lo coltiviamo,<br />
anche la tolleranza, la solidarietà,<br />
l’amore, il rispetto vanno coltivate<br />
pena la<br />
scomparsa silenziosa<br />
di tali sentimenti.<br />
Speravamo<br />
e speriamo di<br />
trovare nella<br />
Chiesa e nella<br />
messa in pratica<br />
della Parola un<br />
baluardo per<br />
rammentarci che<br />
questi sentimenti<br />
sono alla base<br />
della parola di<br />
Dio sulla terra.<br />
Ci aspettiamo<br />
dalla Chiesa e da<br />
noi stessi una<br />
voce interprete fedele della parola e<br />
dell’esempio di Gesù Cristo.<br />
Questo articolo è stato sintetizzato per<br />
esigenze di spazio. Su “Strade Aperte<br />
On-Line” (www.masci.it) potete leggere<br />
l’articolo nella versione integrale.<br />
7
FEDE E SOCIETÀ M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
Territori di cittadinanza<br />
ALDO RIGGIO<br />
S.R. MASCI Lazio e Responsabile Nazionale<br />
Settore Educazione Formazione di Italia Nostra<br />
Cittadinanza – città– civitas – civiltà – ego sum civis romanus – civile.<br />
Fino a poco tempo fa sui documenti<br />
c’era l’indicazione “nazionalità”.<br />
Ora i passaporti sono rilasciati dall’Unione<br />
Europea. “Cittadinanza” è<br />
anche la voce (impropriamente)<br />
riportata sulle carte di identità. Un<br />
po’ frastornati, stupiti e soddisfatti<br />
della dimensione globale e di quella<br />
sopranazionale, sempre più spesso<br />
usiamo il temine “cittadinanza”.<br />
Forse usiamo questo termine per<br />
percepire, già nel linguaggio, quel<br />
“dove” in cui è più semplice e familiare<br />
identificarsi. Quel dove che<br />
percepiamo essere parte della<br />
nostra personalità e spazio vitale<br />
della quotidianità. Tornando da un<br />
viaggio all’estero, specie da fuori<br />
Europa, sbarcando dall’aereo si ha<br />
una forte sensazione “Il viaggio è<br />
davvero finito / siamo finalmente a<br />
casa!”. Quel dove è l’insieme dei<br />
luoghi ove stratifichiamo nel tempo<br />
i nostri rapporti, definiamo i nostri<br />
riferimenti, intessiamo le nostre<br />
relazioni: dove c’è l’abitazione, gli<br />
amici, il campo sportivo, la chiesa,<br />
i negozi, il giardino; dove riconosciamo<br />
i simpatici e gli antipatici.<br />
Insomma, dove sappiamo orientarci,<br />
ci troviamo bene; è il nostro territorio.<br />
Nei quadri rinascimentali, dietro al<br />
personaggio rappresentato, compare<br />
il “paesaggio”: non più lo sfondo<br />
“tutto d’oro”. Quel paesaggio racconta<br />
che quel personaggio ha<br />
“potestà” su di esso, ha costruito<br />
castelli o cascine, fatto sistemare le<br />
colture e le strade; insomma è il<br />
“suo” territorio. Il paesaggio rappresenta<br />
il suo potere.<br />
La potestà sul territorio si allarga<br />
progressivamente ad altri soggetti,<br />
fino a diventare di tutti i cittadini<br />
con l’estensione della totalità dei<br />
diritti (e doveri) operata dalla Costituzione<br />
repubblicana. E’ una potestà<br />
indiretta, perchè mediata dai rappresentati<br />
eletti negli Enti locali, ma<br />
anche diretta perchè i cittadini<br />
hanno la possibilità di dire la loro<br />
sul governo e sul futuro del territorio,<br />
in diversi modi. L’amministrazione<br />
del territorio, dalla pianificazione<br />
alla gestione, è condivisa da<br />
Stato ed Enti locali, con competenze<br />
diversificate e con procedure non<br />
sempre semplici. Fatti passati e<br />
recenti hanno dimostrato che è<br />
utile/necessario mantenere alta l’attenzione,<br />
oltre che sul territorio,<br />
anche sull’operato dei rappresentanti<br />
eletti. Ogni tanto qualche amministratore<br />
sembra confondere il suo<br />
ruolo con quello del potente (principe,<br />
granduca, ecc.) dei quadri di cui<br />
dicevamo.<br />
Ma quanto si estende questo “terri-<br />
8
M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
FEDE E SOCIETÀ<br />
torio”? Per secoli si è sottolineata la<br />
contrapposizione città–territorio (i<br />
campagnoli, i montanari, i burini, i<br />
comportamenti urbani). Gli economisti<br />
di inizio ‘900 dimostrarono la<br />
indissolubilità tra insediamento<br />
urbano e territorio: essi sono reciprocamente<br />
funzionali, non può<br />
sussistere (resistere, sopravvivere)<br />
l’uno senza l’altro. E’ il principio<br />
dell’assedio: separare il centro<br />
urbano politico-ordinatore dal territorio,<br />
fonte delle sue risorse. In<br />
quanto cittadini siamo tutti comproprietari<br />
del bene comune territoriale:<br />
di tutto il territorio del Paese.<br />
Non solo di quello appena fuori la<br />
porta di casa. I rifiuti che produciamo<br />
vanno smaltiti da qualche parte.<br />
Nessuno vuole i rifiuti, né la discarica,<br />
né l’inceneritore sotto casa.<br />
Pure, per l’interesse collettivo, questi<br />
indesiderati impianti vanno realizzati.<br />
La loro dimensione (e la<br />
dimensione del danno che ne può<br />
derivare) dipende dal comportamento<br />
quotidiano di ogni singolo<br />
cittadino. Il mio territorio “locale” è<br />
quindi indissolubilmente legato a<br />
territori più ampi. Se c’era bisogno<br />
di una conferma, i cambiamenti climatici<br />
in atto sono una drammatica<br />
conferma di questi legami. L’ambito<br />
di attività e di vita diventa allora<br />
spazio di cittadinanza ed implica<br />
diritti al e doveri verso il territorio<br />
(il diritto a rifugiarsi nel castello, il<br />
dovere di concorrere alla sua difesa).<br />
La quantità e il contenuto dei<br />
diritti-doveri al territorio sono<br />
espressione dinamica, cioè fluttuante<br />
e sempre transitoria, dei rapporti<br />
di forza tra i soggetti sociali, economici<br />
e culturali che in quel territorio<br />
si confrontano, agiscono ed interagiscono.<br />
E l’assetto e l’aspetto del<br />
territorio riflettono i rapporti di<br />
forza tra i portatori di interessi per<br />
come si sono espressi nel tempo.<br />
Alcuni di questi interessi sono di<br />
per sé ben organizzati ed hanno<br />
mezzi a disposizione. I singoli cittadini<br />
possono organizzarsi per raggiungere<br />
quella “massa critica” idonea<br />
a essere presi in considerazione.<br />
La partecipazione responsabile<br />
è un processo che non ammette<br />
distrazioni. Tuttavia il territorio non<br />
è tutto “uguale”: alcuni elementi<br />
hanno importanza collettiva e valore<br />
di bene comune in forza dei loro<br />
caratteri ambientali e delle loro<br />
peculiarità culturali ed artistiche.<br />
Essi costituiscono le condizioni di<br />
esistenza delle popolazioni e della<br />
loro specifica cultura: sono gli elementi<br />
che fanno del territorio “quel<br />
territorio” e dei cittadini “i cittadini<br />
di quel territorio”. Ahimè, nel tempo<br />
(specie negli ultimi decenni) molto<br />
danno è stato fatto e non tutto è riparabile.<br />
Per di più, le crescenti possibilità<br />
tecniche hanno reso esponenziale<br />
la capacità dell’uomo di agire<br />
sull’ambiente e sul territorio e il<br />
danno potenziale potrebbe crescere<br />
con la stessa intensità. Verso questi<br />
elementi Italia Nostra presta la sua<br />
attenzione in modo speciale e invita<br />
quanti li hanno a cuore a condividere<br />
con l’Associazione le battaglie, le<br />
proposte, le iniziative, la ricerca,<br />
l’esigenza del giusto ed il senso del<br />
bello.<br />
Gli economisti di inizio ‘900<br />
dimostrarono la indissolubilità tra<br />
insediamento urbano e territorio:<br />
essi sono reciprocamente<br />
funzionali, non può sussistere<br />
(resistere, sopravvivere) l’uno<br />
senza l’altro.<br />
Nel corso degli anni si sono venuti<br />
aggiungendo altri diritti e sono sorti<br />
movimenti per ottenere il<br />
riconoscimento di ulteriori e talora<br />
assurdi, nuovi ‘diritti’.<br />
9
V ITA DEL M OVIMENTO M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
Servire con la<br />
comunicazione<br />
FRANCESCO MARCHETTI<br />
Direttore Strade Aperte<br />
Se è vero, come è vero, che lo scoutismo è una strada di<br />
libertà, come Adulti&Scout è importante che impariamo ad<br />
usare criticamente, sia in maniera attiva che passiva, i nuovi<br />
mezzi di comunicazione.<br />
Dalla prima lettera di San Giovanni<br />
apostolo<br />
Ciò che era fin da principio,<br />
Ciò che noi abbiamo udito,<br />
Ciò che noi abbiamo veduto con i<br />
nostri occhi<br />
Ciò che le nostre mani hanno toccato<br />
Ciò che noi abbiamo contemplato<br />
Ossia il verbo della vita<br />
Noi lo annunziamo anche a Voi….<br />
Perché anche voi siate in comunione<br />
con noi.<br />
Basterebbero queste parole con cui<br />
l’apostolo Giovanni inizia la sua<br />
prima lettera, per dare un senso al<br />
fatto che il MASCI abbia sentito la<br />
necessità di organizzare un Convegno<br />
sulla Comunicazione. Infatti un cristiano<br />
è un comunicatore, e non può<br />
essere altrimenti. Per un cristiano<br />
comunicare la “buona novella” è un<br />
imperativo categorico, un atto di fede.<br />
Come cristiani siamo coscienti del<br />
fatto che la missione è comunicare e<br />
che comunicare è missione, Come<br />
Adulti Scout (come “esploratori della<br />
storia) siamo consapevoli che le rapide<br />
trasformazioni tecnologiche stanno<br />
determinando, soprattutto nel campo<br />
della comunicazione sociale, nuove<br />
condizioni per la trasmissione del<br />
sapere.<br />
Di fronte a questa unica agorà virtuale,<br />
determinata in larga misura dai<br />
nuovi media, noi Adulti&Scout<br />
(ovvero esploratori di sempre nuovi<br />
sentieri) non dobbiamo certamente<br />
scoraggiarci, ma dobbiamo rispondere<br />
a questa finora poco esplorata<br />
forma di servizio, a cui siamo chiamati<br />
dal tempo presente, preparandoci<br />
alle nuove sfide culturali in una ottica<br />
di educazione permanente. In altri termini,<br />
in ossequio all’imperativo“estote<br />
Parati” (che è l’essenza stessa del<br />
nostro essere scout) noi Adulti&Scout<br />
dobbiamo “essere preparati” a servire<br />
anche con la Comunicazione.<br />
Servire comunicando è una forma di<br />
servizio dove sempre più, urgono<br />
“operai della vigna” che, con la luce<br />
della fede, sappiano farsi interpreti<br />
delle odierne istanze culturali, impegnandosi<br />
a fare di questa epoca della<br />
comunicazione virtuale e globale, non<br />
un tempo di alienazione e di smarrimento<br />
dei valori, non un tempo in cui<br />
si fa sempre più labile il confine tra<br />
comunicazione e spettacolo, ma un<br />
tempo prezioso, una occasione storica<br />
da non perdere, per la ricerca e lo sviluppo<br />
della comunicazione, intesa<br />
come incontro e comprensione, tra le<br />
persone e tra i popoli, che è poi (da<br />
sempre) il modo scout di costruire la<br />
pace.<br />
Noi Adulti&Scout dobbiamo prendere<br />
coscienza<br />
che (come ebbe a scrivere Giovanni<br />
Paolo II nel “nuovo millenium ineunte”)<br />
l’universo dei media è il primo<br />
areopago del tempo moderno, che sta<br />
unificando l’umanità, rendendo il<br />
nostro pianeta un unico villaggio globale.<br />
Dobbiamo comprendere che l’innovazione<br />
tecnologica, di per se, sta<br />
determinando profonde trasformazioni<br />
sociali e una nuova visione dell’uomo,<br />
in definitiva una vera e radicale rivoluzione<br />
culturale.<br />
I media infatti non sono semplici strumenti<br />
neutri ed ininfluenti, essi sono al<br />
tempo stesso mezzo e messaggio, sono<br />
portatori di una nuova cultura che<br />
nasce prima ancora che dai contenuti,<br />
dal fatto stesso che esistono nuovi e<br />
molteplici modi di comunicare. Dai<br />
nuovi mezzi tecnici, infatti, sono nati<br />
nuovi linguaggi che richiedono da<br />
parte nostra nuovi atteggiamenti psicologici<br />
e nuovi strumenti culturali.<br />
In definitiva per il nostro specifico<br />
di “Movimento di educazione permanente”<br />
dobbiamo prendere<br />
10
M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
V ITA DEL M OVIMENTO<br />
coscienza che la corretta gestione dei<br />
vecchi e nuovi media è un fattore<br />
importante per la crescita dei singoli<br />
individui e dell’intera società. Dobbiamo<br />
prendere coscienza che non<br />
possiamo trascurare il fatto che i<br />
media si presentano come elementi<br />
decisivi nel definire i processi di cittadinanza<br />
e nel ridisegnare le forme di<br />
mediazione culturale, sociale e politica<br />
del “villaggio globale”…Villaggio<br />
globale, a cui ormai tutti noi, nolenti o<br />
volenti, apparteniamo. Infatti, se è<br />
vero, come è vero, che lo scoutismo è<br />
una strada di libertà, come<br />
Adulti&Scout è importante che impariamo<br />
ad usare criticamente, sia in<br />
maniera attiva che passiva, i nuovi<br />
mezzi di comunicazione. Il loro corretto<br />
uso da parte degli operatori dell’informazione<br />
e la capacità critica di<br />
recepirli da parte dei fruitori dell’informazione<br />
stessa, è un elemento sempre<br />
più ineludibile per le società<br />
democratiche del secondo millennio,<br />
se vogliono rimanere tali, cioè democratiche.<br />
E noi vogliamo adoperarci<br />
perchè rimangono tali.<br />
Loreto: Comunicare tra storia e fede<br />
A cura di ALBERTO GUIDELLI<br />
La poetica, miracolosa tradizione del<br />
trasporto angelico, in volo, della Casa<br />
di Nazareth della Madonna sul colle<br />
dei lauri, da cui il nome di Loreto, la<br />
notte del 10 dicembre 1294, oggi ha<br />
lasciato il campo ad ipotesi più scientifiche<br />
ma non meno prodigiose e<br />
suggestive. Pare certo che furono i<br />
Crociati, come angeli di questa terra,<br />
a trasportare per mare, fin qui, questa<br />
preziosa dimora dallo sconfinato<br />
significato religioso. Loreto nacque<br />
così, ex-novo, intorno a questa reliquia,<br />
fino a diventare nei secoli, per<br />
milioni di viaggiatori, terra santa,<br />
centro del mondo, faro d’Occidente.<br />
Attorno al piccolo edificio sacro fu<br />
costruita, verso la fine del ‘400, la<br />
grande basilica, ricca all’interno di<br />
ornamenti pittorici e scultorei, degna<br />
cornice per un luogo di tanta devozione<br />
ed interessante richiamo per coloro<br />
che amano le cose belle dell’arte. La<br />
Santa Casa, entro la quale splende la<br />
caratteristica statua della Madonna<br />
col Bambino, è protetta esternamente<br />
da un rivestimento marmoreo di straordinaria<br />
bellezza. Sovrasta, come<br />
maestoso padiglione protettivo, la<br />
grande cupola di Giuliano da Sangallo.<br />
Di seguito alla Basilica è il Palazzo<br />
Apostolico che, con i suoi loggiati<br />
bramanteschi, delimita la piazza al<br />
cui centro è la fontana <strong>Maggio</strong>re del<br />
Maderno, adorna di figure in bronzo.<br />
Al piano terreno il Palazzo ospita,<br />
nella buona stagione, i pellegrini<br />
infermi dei “treni bianchi” infatti la<br />
“Santa Casa”, da secoli, è luogo di<br />
culto per milioni di pellegrini. Qui,<br />
ogni anno, mille treni bianchi si<br />
arrampicano, con il loro carico di sofferenza,<br />
verso un cielo color speranza.<br />
Intorno al Santuario è nato, nel<br />
tempo, il centro abitato, la cui parte<br />
più antica è racchiusa entro le mura.<br />
Al tempo del Papa Sisto V(fine ‘500)<br />
la Città si è sviluppata fuori della<br />
cinta muraria e poi, in quest’ultimo<br />
cinquantennio, ha trovato notevole<br />
espansione in nuovi quartieri periferici.<br />
Le alture collinari, sulle quali è<br />
posta Loreto, si circondano di piacevolissimo<br />
paesaggio, che spazia dall’Adriatico<br />
agli Appennini.<br />
11
V ITA DEL M OVIMENTO M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
La sfida della comunicazione<br />
LORENA ACCOLLETTATI<br />
Incaricata strumenti di sviluppo e comunicazione<br />
Sono passati appena vent’anni da quando un ricercatore, tale Tim Berners-Lee, una mattina<br />
ha presentato uno scarno progetto al CERN di Ginevra, che doveva interessare solo il<br />
collegamento dei documenti, tramite un sistema ipertestuale, tra i vari laboratori del centro<br />
svizzero. Da questa geniale idea è nato il www (world wide web).<br />
Una mozione approvata a Montesilvano,<br />
impegnava il Consiglio<br />
Nazionale a costituire una commissione<br />
che studiasse come riorganizzare<br />
l’insieme degli strumenti della<br />
comunicazione, tenendo conto delle<br />
nuove tecnologie. E’ con questo<br />
impegno che è nato il Convegno<br />
sulla Comunicazione che, dal 5 al 7<br />
giugno prossimi, si terrà a Loreto.<br />
Perché è stata scelta Loreto come<br />
luogo dell’incontro?<br />
Perché la sua piazza è una affascinante<br />
anticamera che mette in<br />
comunicazione due universi paralleli.<br />
Da una parte la sfera spirituale<br />
con la Santa Casa racchiusa nel<br />
Santuario, dall’altra, appena fuori<br />
dal portone, la realtà quotidiana. E’<br />
questa la sfida che vorremmo vincere.<br />
Riuscire a mettere in relazione, riuscire<br />
a far comunicare, due mondi<br />
paralleli che hanno difficoltà ad<br />
incontrarsi. Quello degli adulti<br />
scout che usano i mezzi di comunicazione<br />
classici e quello degli adulti<br />
scout che hanno voglia di superare<br />
le barriere della conoscenza per<br />
riuscire a stare al passo con i tempi.<br />
Sono passati appena vent’anni da<br />
quando un ricercatore, tale Tim<br />
Berners-Lee, una mattina ha presentato<br />
uno scarno progetto al<br />
CERN di Ginevra, che doveva interessare<br />
solo il collegamento dei<br />
documenti, tramite un sistema ipertestuale,<br />
tra i vari laboratori del<br />
centro svizzero. Da questa geniale<br />
idea è nato il www (world wide<br />
web). Sembrano secoli che la nostra<br />
esistenza è stata scombussolata da<br />
queste 3 piccole lettere, ma sono<br />
soltanto venti anni, anzi molto<br />
meno, se pensiamo quando molti di<br />
noi si sono avvicinati ad un PC e si<br />
sono collegati, con un modem, al<br />
villaggio globale creato da internet.<br />
Le nostre realtà, proprio in virtù di<br />
internet, sono notevolmente cambiate.<br />
Oggi è facile conoscere<br />
immediatamente ciò che<br />
succede nel mondo,<br />
vedere immagini<br />
dell'altra parte del<br />
globo, collegarsi via<br />
pc con cinque, otto persone<br />
e intavolare una conferenza.<br />
Cosa ci riserva il futuro? Si<br />
sente sempre più spesso parlare di<br />
“web semantico” che farà impallidire<br />
al confronto il web oggi esistente.<br />
Questo strumento permetterà,<br />
per esempio, ad ogni frammento<br />
d’informazione – come una foto o<br />
un estratto conto bancario – di essere<br />
collegato a qualsiasi altro.<br />
Ma questi nuovi scenari e i nostri<br />
interrogativi li lasciamo agli esperti<br />
che saranno presenti al Convegno.<br />
Saranno esperti che spaziano dalla<br />
carta stampata alla videocomunicazione,<br />
alcuni dei quali fanno parte<br />
della grande famiglia scout, altri<br />
sono attivi nel sociale.<br />
I laboratori che saranno proposti a<br />
Loreto sono così intriganti che<br />
dover partecipare, per forza di cose,<br />
solo ad uno di essi, lascerà tutti con<br />
il rimpianto di non potersi sdoppiare,<br />
triplicare, ecc.<br />
Vi aspettiamo numerosi.<br />
SEMINARIO SULLA COMUNICAZIONE<br />
Loreto 5 • 6 • 7 giugno 20<strong>09</strong><br />
12
M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
V ITA DEL M OVIMENTO<br />
Per te un milione di volte…<br />
A cura di ALBERTO ALBERTINI<br />
Segretario Nazionale<br />
È la frase che pronuncia Hassan ad<br />
Amir... per te un milione di volte...<br />
sarà il nostro motto alla FIERA<br />
DELLE IDEE... e delle Esperienze<br />
e chi di voi ha letto o/e visto il film<br />
“il cacciatore di aquiloni” capirà che<br />
sarà l'ambientazione che vivremo al<br />
SINODO... si! Proprio così! vivremo<br />
l'ambientazione di una terra a<br />
noi lontana l'Afganistan e Kabul<br />
dove impareremo a fabbricare aquiloni<br />
variopinti, per far volare in alto<br />
le nostre idee ed il nostro impegno<br />
futuro.<br />
ecco allora dall'idea - il progetto -<br />
alla struttura ecco il metodo!<br />
Noi ci incontreremo ad Alghero per<br />
vivere assieme un'avventura.<br />
FIERA DELLE IDEE... e delle<br />
ESPERIENZE<br />
...per te un milione di volte...<br />
mettiamo tutto in Piazza a KABUL<br />
Nel MERCATO saranno allestite le<br />
botteghe<br />
A- banchi delle esperienze dei lavori<br />
che ogni regione avrà fatto in questi<br />
mesi sintesi degli incontri sui<br />
POLI DI ECCELLENZA.<br />
1. banchi delle esperienze e delle<br />
cooperazioni internazionali<br />
2. banchi delle basi scout e ostelli<br />
3. banchi dei fratelli nello scautismo<br />
4. banchi dei Progetti e delle<br />
Imprese Nazionali<br />
5. banchi degli Incontri Interregionali<br />
6. banchi dei settori del movimento<br />
(comunicazione, formazione,<br />
internazionale...)<br />
7. banchi di associazioni/ movimenti<br />
/istituzioni ONLUS e<br />
ONG da noi ospitate.<br />
È un'occasione d'oro dove le regio-<br />
ni, le associazioni, le organizzazioni,<br />
i settori, le basi scout possono<br />
essere opportunamente pubblicizzate<br />
a tutti.<br />
Ogni Regione coordinata dal Segretario<br />
Regionale, costruirà il proprio<br />
angolo con i cartelloni MOD-<br />
GIALLO – ROSSO – VERDE preparati<br />
in precedenza dove verranno<br />
inseriti tutti i risultati dei percorsi<br />
sui POLI di Eccellenza fatti durante<br />
l'anno dalle varie regioni.<br />
Cosa Dovranno riportare questi cartelloni?<br />
A- il tema del POLO DI ECCEL-<br />
LENZA<br />
B- una introduzione al tema trattato<br />
C- una cronostoria del cammino<br />
(date e incontri)<br />
D- indicazioni di altre associazioni<br />
coinvolte<br />
E- risultati conseguiti negli incontri<br />
di Zona in Regione e Interregionali<br />
Tutto ciò può essere esposto utilizzando<br />
le modalità che sono:<br />
parte descrittiva fatta in modo sintetico,<br />
accompagnata da foto e disegni<br />
o altre forme comunicative.<br />
Vorrei qui di seguito fare alcune<br />
riflessioni sulle nuove forme di<br />
comunicazione. Le nuove tecnologie<br />
oggi ci consentono di unire scrittura<br />
immagine e suono e fra poco anche<br />
l'odore!!!<br />
Alcuni potrebbero esporre con iPod<br />
o piccoli schermi autoalimentati che<br />
unirebbero lettura suono e immagine...<br />
con la possibilità di scaricare<br />
sulle chiavette subito il materiale in<br />
modo che sia fruibile immediatamente.<br />
I CARTELLONI MOD - Giallo –<br />
Rosso – Verde<br />
i colori sullo sfondo dei cartelli<br />
saranno identificazione dei 3 FILO-<br />
NI<br />
Educazione Permanente - VERDE<br />
Educazione alla Cittadinanza e Mondialità<br />
- ROSSO<br />
Responsabilità del Laico Adulto -<br />
GIALLO<br />
13
V ITA DEL M OVIMENTO M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
Noi, in modo tradizionale, abbiamo<br />
pensato una esposizione di tipo<br />
standard su cartelloni Bristol UNI<br />
A/2 (594*841mm) plastificati o<br />
celofanati con i fori per essere appesi<br />
su supporti che saranno messi a<br />
disposizione dall'organizzazione.<br />
Concluderei con il motto del SINO-<br />
DO...<br />
PER TE UN MILONE DI VOLTE...<br />
I Poli… in agenda<br />
VANDA <strong>SA</strong>NSOVINI<br />
Incaricata nazionale coordinamento attività regionali<br />
Il Polo attrae, risveglia l’interesse e diventa elemento centrale in cui focalizzare categorie di<br />
pensiero e di valori fondamentali per una società a misura d’uomo, che sappia realizzare la<br />
piena dignità e soggettività della persona.<br />
Colgo dal vocabolario la definizione<br />
di POLO e la calo nell’esperienza<br />
che stiamo realizzando.<br />
Polo: punto, elemento centrale di<br />
attrazione o guida; aggregazione,<br />
raggruppamento.<br />
Tutte le definizioni si possano<br />
coniugare col lavoro che le regioni<br />
stanno facendo.<br />
Punto: fare il punto sulle esperienze<br />
vissute, sulle tematiche affrontate<br />
durante il percorso intrapreso.<br />
Elemento centrale di attrazione:<br />
il Polo attrae, risveglia l’interesse e<br />
diventa elemento centrale in cui<br />
focalizzare categorie di pensiero e<br />
di valori fondamentali per una<br />
società a misura d’uomo, che sappia<br />
realizzare la piena dignità e soggettività<br />
della persona.<br />
Elemento di guida: lo spirito<br />
scout, la Legge e la Promessa che ci<br />
accomunano e accompagnano il<br />
nostro operato.<br />
rag-<br />
il<br />
Aggregazione,<br />
gruppamento:<br />
nostro Movimento<br />
- Il MASCI.<br />
I POLI DEL SUD<br />
La data del primo<br />
incontro interregionale è<br />
fissata.<br />
La logistica è stata definita:<br />
Lamezia, è il luogo individuato<br />
per l’incontro dei Poli del Sud!<br />
Alcune problematiche sorte all’ultimo<br />
minuto, cioè poco prima di<br />
andare in stampa, fanno sì che io<br />
possa affermare, con assoluta certezza<br />
e per dovere d’informazione,<br />
che l’incontro si terrà probabilmente…<br />
il 31 <strong>Maggio</strong>.<br />
Le regioni hanno affrontato le reti<br />
di esperienze verso i Poli d’eccellenza<br />
con entusiasmo ed impegno,<br />
tutti stanno lavorando alacremente<br />
ed i lavori sono in dirittura d’arrivo.<br />
Gli argomenti su cui si confronteranno<br />
le regioni del sud sono:<br />
Educare alla pace e alla mondialità -<br />
regione Sicilia<br />
Immigrazione e nuove povertà -<br />
regione Calabria<br />
L’ecumenismo: essere chiesa -<br />
regione Puglia<br />
Educazione ambientale: nuovi stili<br />
di vita - regione Campania<br />
14
M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
V ITA DEL M OVIMENTO<br />
La regione Basilicata collaborerà<br />
con le altre regioni ai lavori sui<br />
Poli.<br />
Le regioni riconoscono la necessità<br />
di un dialogo costante e di un confronto<br />
fra loro.<br />
Mettono, così, in campo la capacita<br />
di fare sintesi su tante realtà ed<br />
esperienze, dopo aver<br />
raccolto riflessioni e considerazioni<br />
sugli argomenti (Poli) affrontati dal<br />
punto di vista educativo, politico,<br />
sociale e civile.<br />
Col termine Polo, infatti, s’intende<br />
non solo la tematica scelta, ma<br />
anche il luogo dove si fa ricerca ed<br />
il percorso che porta al Sinodo dei<br />
Magister.<br />
Come già annunciato in base alla<br />
tematica trattata i Poli si sono colorati.<br />
Ogni colore rappresenta un<br />
percorso:<br />
Rosso - storia ,ambiente, città,<br />
mondialità…<br />
Verde - educazione permanente…<br />
Giallo - temi religiosi, fede…<br />
Agli incontri interregionali sarà<br />
presentato almeno un Polo per ciascun<br />
percorso.<br />
La regione Sicilia, la regione Calabria,<br />
la regione Campania, la regione<br />
Puglia e la regione Basilicata,<br />
nella data che verrà fissata per l’incontro<br />
interregionale, oltre alla sintesi<br />
dei lavori svolti nelle rispettive<br />
regioni, prepareranno il materiale<br />
da “esportare” al Sinodo dei Magister<br />
in Sardegna.<br />
Il lavoro certamente non è facile,<br />
anche se fa riferimento alle esperienze<br />
vissute, ai percorsi trasversali<br />
che spesso accomunano le comunità<br />
di una o di più regioni. Il’compito<br />
assunto, però, è stato affrontato<br />
tenendo presente la massima di BP<br />
“Gioca, non stare a guardare”.<br />
Fare memoria non è solo ricordare,<br />
ma è un modo per guardare avanti e<br />
progettare il futuro. Colgo l’occasione<br />
per ringraziare Daniela Paganelli<br />
adulta scout della mia comunità<br />
– Forlì 6, che con perizia e passione<br />
realizza i disegni.<br />
I POLI DEL NORD-OVEST<br />
La regione Liguria, cui spetta<br />
l’onore della primogenitura dei<br />
Poli, ha compiuto il suo percorso.<br />
Il cammino sul progetto di Formazione<br />
Permanente: Il Bene Comune;<br />
si è concluso a Genova, sabato18<br />
aprile, con il convegno<br />
“Nostre responsabilità per il bene<br />
comune”. Illustri relatori hanno<br />
dato lustro all’evento, fra cui S.E.<br />
Card. Angelo Bagnasco.<br />
Proporre il tema del “bene comune”<br />
significa prendere coscienza che i<br />
valori fondamentali per una società<br />
equa e giusta, vengono costantemente<br />
svalutati. Ma anche dell’esigenza<br />
di rilevare la necessità della<br />
ricostruzione di un clima di amicizia<br />
civile, dal punto di vista del nessuno<br />
escluso e di una formazione<br />
che accompagni la crescita dell’uomo<br />
e della donna per tutta la vita.<br />
La regione Piemonte, a sua volta si<br />
sta confrontando sull’Educazione<br />
Permanente: Vita affettiva e fragilità<br />
umana. E’ il tentativo di rispondere<br />
alle inquietudini delle persone,<br />
riproporre la centralità dell’uomo, il<br />
tema dell’amore, dell’amicizia e<br />
della solidarietà sociale e politica.<br />
La regione Lombardia sta affrontando<br />
il Polo Cittadinanza consapevole:<br />
democrazia e legalità. Non<br />
siamo solo membri di una famiglia<br />
ma della società. Siamo chiamati ad<br />
essere testimoni di Cristo in ogni<br />
circostanza, nella quotidianità come<br />
nella politica attiva. L’incontro: “I<br />
legami della libertà” si è tenuto 18<br />
aprile a Milano.<br />
Le comunità della regione Toscana<br />
stanno facendo discernimento e sintesi<br />
sul Polo scelto: Educazione<br />
Permanente.<br />
La regione Valle d’Aosta ribadisce<br />
il motto “estote parati”, ed è pronta<br />
ad ospitare incontri interregionali<br />
dei Poli, sia a fare il punto sulle<br />
esperienze vissute.<br />
15
V ITA DEL M OVIMENTO M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
Annuncio per la “Giornata di<br />
salvaguardia del Creato”<br />
LUCIANO LEPERDI<br />
Incaricato Nazionale al Servizio, Cittadinanza ed Ambiente<br />
Sul Numero Agosto/Settembre 2008<br />
di STRADE APERTE a pagina 4 e 5<br />
facevo presente che la CEI proponeva<br />
per il 3° anno consecutivo il 1° settembre<br />
come giornata per la salvaguardia<br />
del Creato e ricordavo, nello<br />
stesso tempo, che il MASCI non<br />
aveva ancora fatto nulla. Dato il brevissimo<br />
intervallo di tempo è stato<br />
praticamente impossibile l’anno scorso<br />
preparare qualcosa. Mi domando<br />
ancora se quello che proponevo nell’articolo<br />
sia stato, almeno in parte,<br />
realizzato da qualche Comunità (per<br />
la verità non ho ricevuto alcun riscontro<br />
in questo senso).<br />
Quest’anno non possiamo mancare<br />
all’appuntamento. La situazione<br />
ambientale nonostante l’aggravarsi<br />
dei problemi ecologici non è ancora<br />
abbastanza conosciuta per essere sentita<br />
come problematica. Anche se<br />
ogni tanto qualche solitario grido si<br />
leva, permane un’indifferenza nei<br />
comportamenti della gente preoccupata<br />
piuttosto, in questi tempi, a sbarcare<br />
il lunario.Invito tutti i magister a<br />
tenersi pronti con le loro comunità per<br />
Domenica 6 settembre per un evento i<br />
cui particolari vi saranno comunicati<br />
successivamente, tramite <strong>SA</strong>, ma in<br />
tempo utile.E così mi auguro che,<br />
negli anni successivi, la prima Domenica<br />
di settembre sia sempre dedicata<br />
alla salvaguardia del Creato.<br />
L’obiettivo è quello di sensibilizzare<br />
tutti (non solo gli AS) sulle tematiche<br />
del creato e dell’ambiente per arrivare<br />
ad una vera educazione alla responsabilità<br />
per l’ambiente il chè comporta,<br />
come ha detto Giovanni Paolo II,<br />
un’autentica conversione nel modo di<br />
pensare e nel comportamento.<br />
Sarebbe bello (anche se per il<br />
Educazione alla Mondialità:<br />
annessi e connessi<br />
TONI CECCHINI<br />
Segretario Internazionale<br />
momento mi pare solo un sogno) riuscire<br />
a coinvolgere in questo evento<br />
anche i giovani dell’Agesci, del<br />
CNGEI e del FSE ma procediamo con<br />
ordine cominciando dal questionario.<br />
Avrete tutti notato sul precedente<br />
numero di <strong>SA</strong> il Questionario sul<br />
Creato.<br />
Avete già risposto alle 4 domande?<br />
Le vostre risposte sono molto importanti<br />
e vi invito ad inviarle per email<br />
(onkenluc@gmail.com) entro e non<br />
oltre il 15 Aprile.<br />
Le vostre risposte saranno molto utili<br />
perchè ci permetteranno di effettuare<br />
un’analisi per comprendere, se e in<br />
che modo, il MASCI, sia come singoli<br />
che come comunità tiene conto delle<br />
questioni ambientali quindi quanto più<br />
saranno, tanto migliore e precisa sarà<br />
la “lettura” e la “fotografia”.<br />
Il Consiglio Nazionale ha designato Virginia Bonasegale, Vice Presidente nazionale, a<br />
presiedere il Comitato organizzatore della conferenza mondiale.<br />
Lo scorso mese di marzo abbiamo<br />
portato a termine il primo dei compiti<br />
che ci sono stati affidati per organizzare<br />
la Conferenza mondiale 2011 che<br />
si svolgerà, come noto, sul lago di<br />
Como. Si trattava di inoltrare al<br />
World Bureau di Bruxelles il logo dell’evento<br />
e il motto che lo contraddistinguerà.<br />
A questo riguardo abbiamo inviato<br />
più di una proposta sia di logo che di<br />
motto: spetta all’organismo mondiale<br />
la scelta definitiva di entrambi, precisando<br />
che il motto non necessariamente<br />
identificherà il tema dalla conferenza.<br />
Il Consiglio Nazionale ha designato<br />
Virginia Bonasegale, vice presidente<br />
nazionale, a presiedere il Comitato<br />
organizzatore della conferenza mondiale.<br />
Dovranno essere presi accordi con le<br />
autorità locali di Como e dintorni per<br />
la disponibilità di strutture pubbliche,<br />
16
M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
V ITA DEL M OVIMENTO<br />
spazi all’aperto e quant’altro potrà<br />
servire per accogliere più o meno 700<br />
persone ed anche con l’associazione<br />
degli albergatori per alloggiare questo<br />
“popolo” di adulti scout provenienti<br />
da tutto il mondo. E si dovrà pensare<br />
a come nutrirli, a fornire loro il servizio<br />
di traduzione simultanea, ecc.<br />
Questo importante incontro internazionale<br />
rientra in uno dei filoni sui<br />
quali si articola il tema della Mondialità,<br />
che sono: l’educazione alla pace<br />
e alla solidarietà; la fraternità internazionale<br />
dello scautismo e del guidismo;<br />
la cooperazione internazionale.<br />
È sul filone della fraternità internazionale<br />
che si incanala la Conferenza<br />
2011, ma non esaurisce il lavoro che<br />
su questo argomento il MASCI può<br />
portare avanti. Ricordo infatti che una<br />
“Brotherhood” relativamente nuova,<br />
denominata Alpe Adria, ha riunito gli<br />
scautismi adulti di Veneto, Friuli<br />
V.G., Austria, Slovenia e Croazia. E<br />
vorremmo allargarla questa fraternità…<br />
L’educazione alla pace e alla solidarietà<br />
tra i popoli è un tema molto sentito<br />
nel nostro Movimento, ma è il<br />
filone della cooperazione internazionale<br />
che dovremo privilegiare. È<br />
ormai noto che il MASCI ho promosso<br />
una Onlus, che in prospettiva<br />
dovrebbe diventare una ONG, che si<br />
chiama ECCOMI.<br />
Tale Onlus è al momento impegnata<br />
su progetti in Burundi, ma si stanno<br />
valutando progetti per il Burkina<br />
Faso, per il Togo, il Malawi, il Brasile…<br />
Questo è un ambito per il quale serve<br />
il sostegno e la collaborazione del<br />
Movimento, pur nella consapevolezza<br />
che molte sono le comunità impegnate<br />
in progetti analoghi che potranno,<br />
col tempo e se lo si vorrà, confluire in<br />
ECCOMI. Ci sarà molto lavoro da<br />
fare…<br />
17
VITA DELLE REGIONI E DELLE COMUNITÀ M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
Prendiamo il largo verso orizzonti<br />
sempre nuovi<br />
MARIE-JOSÈ D’ALES<strong>SA</strong>NDRO<br />
Incaricata Comunicazione MASCI Calabria<br />
3-4 Gennaio 20<strong>09</strong> - Incontro Formatori, Lamezia: … Non vivere nella nostalgia del “tempo<br />
che fu”, ma saper fare memoria di quel che è stato e che abbiamo vissuto, custodendone i<br />
valori acquisiti, per proiettarci verso il futuro …<br />
Ogni uomo è un “mondo a se”, ci<br />
ricorda Il Piccolo Principe; che si<br />
è costituito sulle proprie esperienze,<br />
le proprie specificità, insomma<br />
ha un suo vissuto unico. E<br />
quanto è difficile fare convivere<br />
questi mondi paralleli quando<br />
vogliamo “fare Comunità”, quanta<br />
fatica riuscire a mantenere rapporti<br />
di convivenza sia nel mondo<br />
lavorativo sia nello stesso ambito<br />
familiare o nell’humus dove<br />
abbiamo coltivato le nostre relazioni.<br />
I nostri mondi nel volersi<br />
incontrare spesso finiscono nello<br />
scontrarsi, nell’entrare in conflitto,<br />
parlano talvolta “lingue diverse”<br />
o danno agli stessi vocaboli<br />
significati differenti e le novità,<br />
sovente, non vengono ben accettate.<br />
Questo nuovo panorama<br />
della formazione che viene proposto<br />
a noi Adulti Scout del<br />
MASCI: l’Arcipelago delle<br />
Opportunità costituito da Isole<br />
della “Scoperta” (curiosità),<br />
“Responsabilità” (Impegno),<br />
“Competenza” (interesse) racchiude<br />
in se tutte le fonti delle<br />
nostre paure: questo nuovo<br />
approccio alla formazione ha sì il<br />
sapore e l’attrazione della novità,<br />
ma infonde anche allo stesso<br />
tempo un sentimento di disorientamento<br />
che ogni cambiamento<br />
porta in se.<br />
Il nuovo, si sa, intimorisce sempre<br />
un po’, è così semplice adagiarsi<br />
sulle vecchie abitudini,<br />
lavorare su ciò che già ben si<br />
conosce, proseguire con le sicurezze<br />
del già acquisito. Chi si è<br />
già ritrovato un giorno a dovere<br />
“ricominciare tutto da capo” per<br />
un improvviso cambiamento del<br />
lavoro, pensiamo alla recente<br />
informatizzazione in tutti i settori,<br />
alle riforme scolastiche, allo stesso<br />
nuovo modo di comunicare<br />
con varie forme di chat, blog,<br />
SMS e via dicendo … ne ha fatto<br />
esperienza. Intanto, meno ci si<br />
“aggiorna” e più ci si sente<br />
“fuori”, fuori dalla propria epoca,<br />
fuori dalla possibilità di potere<br />
comunicare, fuori dalla società in<br />
cui siamo inseriti. E quindi ecco<br />
che ci servono delle Competenze,<br />
ecco che necessitano nuovi stimoli<br />
per ridare un senso e un proseguimento<br />
al nostro cammino,<br />
aggiungerei: “un salto di qualità”.<br />
Ma alla fine lo scout non è poi<br />
colui che si “butta avanti” che non<br />
teme le difficoltà, anzi le affronta<br />
con sorriso e fischiettando? Non è<br />
colui che ha fatto suo il concetto di<br />
“assunzione di responsabilità<br />
verso di se e verso gli altri”?<br />
La nostra adultità deve farci rilevare<br />
questa sfida sforzandoci dunque<br />
a spogliarci delle nostre certezze,<br />
delle nostre superbie, del<br />
nostro sentirci già arrivati e non<br />
più bisognosi di imparare. Non<br />
vivere nella nostalgia del “tempo<br />
che fu” ovvero rigettarlo ma,<br />
come ci diceva Francesco Mar-<br />
18
M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
VITA DELLE REGIONI E DELLE COMUNITÀ<br />
chetti, saper fare memoria di quel<br />
che è stato e che abbiamo vissuto,<br />
custodendone i valori acquisiti,<br />
per proiettarci verso il futuro con<br />
la consapevolezza che nessuno di<br />
noi è “un mondo perfetto e completo”,<br />
ma deve sapere accettare e<br />
cogliere il nuovo, il confronto,<br />
l’imparare dall’altro sotto forma<br />
di quelle occasioni esperienziali<br />
che il nostro movimento vuole<br />
offrire a ognuno di noi. E se c’è<br />
gente di buona volontà che si<br />
impegna così tanto, se c’è questo<br />
grande fermento di idee e di proposte,<br />
come ci diceva Alberto<br />
Albertini, se c’è questa grande<br />
“pentola a pressione” che bolle e<br />
si agita nel desiderio di farci<br />
“esplodere a vita nuova” perché<br />
adagiarsi ?<br />
La nostra testimonianza nel<br />
mondo non si può fermare alla<br />
nostra semplice adesione a un<br />
movimento ma deve impegnarci a<br />
saperci rimettere in gioco con i<br />
sentimenti non dell’utopia, ma del<br />
sano ottimismo che cambiare si<br />
può. Cambiando noi stessi, tramutando<br />
il nostro atteggiamento<br />
di onnipotenza ed autosufficienza<br />
in umiltà come la scelta di Pietro<br />
semplice servitore, provando a<br />
fare del nostro meglio lasciando<br />
da parte le nostre certezze e buttando<br />
via le nostre reti.<br />
Perciò proviamo a metterci in<br />
cammino come il grande missionario<br />
e testimone Paolo, accostiamoci<br />
a questa nuova esperienza e<br />
salpiamo insieme dalla grande<br />
Nave del MASCI. Prendiamo il<br />
largo alla scoperta delle varie<br />
Isole dell’Arcipelago delle<br />
Opportunità che ci aiuteranno<br />
non solo a “crescere in sapienza e<br />
in virtù ” ma diventeranno: occasione<br />
per rilanciare e valorizzare<br />
le tante bellissime e utilissime iniziative<br />
realizzate dalle regioni e<br />
dalle comunità, occasione di<br />
scambio di esperienze per favorire<br />
non solo la crescita dei singoli,<br />
ma anche quella delle comunità,<br />
delle comunità regionali e delle<br />
strutture nazionali e infine laboratorio<br />
permanente per una riflessione<br />
sul metodo scout, su quello<br />
per adulti in particolare. E ci<br />
daranno ancora l’opportunità di<br />
fare esperienze di dono verso l’altro<br />
riportando alle nostre Comunità<br />
e nel nostro ambiente ciò che<br />
avremo imparato: “se uno userà i<br />
suoi talenti a vantaggio degli altri<br />
piuttosto che di se stesso, compirà<br />
cosa gradita a Dio e scoprirà cos’è<br />
la vera felicità” (Baben Powell,<br />
SVS, 167).<br />
E nel nostro viaggio non dimentichiamoci<br />
che ci servirà più che<br />
mai uno strumento di navigazione<br />
per orientarci e non perdere la giusta<br />
rotta: quella Bussola che ogni<br />
tanto a noi sembra futile ed inutile,<br />
annebbiati quanti siamo della<br />
nostra autosufficienza. Portiamo<br />
con noi quella Luce, faro delle<br />
genti che saprà illuminarci verso<br />
la giusta via.<br />
Perciò proviamo a metterci in<br />
cammino come il grande<br />
missionario e testimone Paolo,<br />
accostiamoci a questa nuova<br />
esperienza e salpiamo insieme<br />
dalla grande Nave del MASCI.<br />
19
VITA DELLE REGIONI E DELLE COMUNITÀ M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
Essere comunità nel M.A.S.C.I.<br />
ELIANA URSI Comunità Faenza 1<br />
2° Campo di formazione di Base – Cesena – Centro di Spiritualità 07 - 08<br />
marzo 20<strong>09</strong>.<br />
Come da promessa l’appuntamento per il “2° campo di formazione” regionale<br />
è stato confermato e, a soli cinque mesi dal primo (tenutosi il 18-19 ottobre<br />
2008), ha avuto luogo. Il tema che ha guidato questi due giorni e che voleva dare<br />
un seguito a quanto iniziato in ottobre, è “essere Comunità nel M.A.S.C.I.”.<br />
Quali sono le motivazioni per cui “fare comunità”?<br />
Nel noviziato prima e nel clan poi, comunità vuol dire fraternità. Questa fraternità<br />
diventa comunità quando la si vive in modo adulto. Qual è il significato<br />
di queste due parole accostate: adulto-scout?<br />
Il vocabolario ci dice che adulto è colui che è nella piena maturità fisica e psichica<br />
senza fare alcun riferimento alla componente affettiva. Quali altre caratteristiche<br />
ha l’ “adulto”?<br />
Se aggiungessimo alla definizione del vocabolario fedeltà alla legge scout e percorso<br />
educativo avremmo<br />
l’ “adulto-scout”. Volendo arricchire di contenuti questa definizione potremmo<br />
aggiungere: fedele, sincero, ma questo è un elenco di qualità della persona, non<br />
necessariamente scout, ma possibilmente un adulto che durante la sua crescita<br />
arricchisce la propria personalità di queste peculiarità.<br />
“Essere-Fare” comunità comporta notevoli difficoltà che “io-singolo” scelgo<br />
liberamente di affrontare.<br />
Non sempre, però, in questo gruppo eterogeneo la strada tracciata è lineare.<br />
Spesso l’eccessivo zelo con cui il singolo vuol far prevalere le proprie idee crea<br />
dissapori.<br />
E’ necessario un esercizio di condivisione e amicizia; l’una non può e non deve<br />
escludere l’altra.<br />
Il confronto e la comunicazione sono alla base di una buona comunità il cui prodotto<br />
siamo noi.<br />
Noi siamo il “frutto” di una “buona” comunità o di una comunità che ha mancato<br />
in qualcosa, noi siamo lo specchio del percorso tracciato che può aver prodotto<br />
più o meno “buoni frutti”.<br />
Gesù dice: “o siete discepoli autentici o siete zero”. Scegliamo di essere discepoli<br />
e testimoni con il “fazzolettone” che ci contraddistingue, accettando di<br />
essere giudicati.<br />
Occorre fare del proprio disegno un disegno comune, tracciare le linee guida e<br />
lasciare spazio agli altri di arricchire e completare il progetto.<br />
Con questo campo abbiamo sperimentato che è possibile essere comunità augurandoci<br />
che le riflessioni fatte funzionino come i tizzoni sotto la cenere che, pur<br />
apparentemente spenti, continuano ad alimentare la fiamma.<br />
Questo articolo è stato sintetizzato per esigenze di spazio. Su “Strade Aperte On-Line”<br />
(www.masci.it) potete leggere l’articolo nella versione integrale.<br />
20
M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
VITA DELLE REGIONI E DELLE COMUNITÀ<br />
UNO “SCOIATTOLO” CI SCRIVE… E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO<br />
Un Mondo dimenticato<br />
AURORA GIULIANI per la Squadriglia Scoiattoli – Reparto Giuliana di Carpegna<br />
Gli scout e le guide dell’AGESCI Gruppo San Severo 3 si mobilitano nuovamente per<br />
sostenere il villaggio di Wansokou nel Benin, con cui la diocesi di San Severo è gemellata<br />
da oltre dieci anni.<br />
A tal proposito corre l’obbligo evidenziare che nella nazione del Benin e precisamente<br />
in quella missione, la diocesi di San Severo è particolarmente impegnata in prima linea<br />
perché durante l’episcopato di monsignor Michele Seccia furono inviati dei sacerdoti<br />
della locale curia per svolgere il proprio mandato episcopale di evangelizzazione, ma<br />
soprattutto per contribuire nel trapassare nozioni di vita comune-sociale ovvero insegnando<br />
le più elementari norme di vita nonché di attività lavorative. Uno di questi<br />
sacerdoti, don Francesco De Vita, da un suo recente ritorno da Wansokou testimoniò,<br />
al nostro reparto scout quanto fosse veramente grande il loro impegno con quella gente<br />
del terzo mondo. La cosa che rimase impressa a noi ragazzi fu la dimostrata volontà di<br />
quel sacerdote che, nonostante le oggettive difficoltà incontrate e le carenze materiali,<br />
alimentari, idro-sanitarie e quant’altro contraddistingua il nostro benessere, bramava di<br />
rientrare quanto prima possibile in quel paese. Fu da questo incontro che a noi ragazzi<br />
nacque l’idea di dare un aiuto tangibile a quella gente e così decidemmo di offrire i<br />
nostri lavori e contestuali proventi per la costruzione di un pozzo nel villaggio di Wansokou<br />
nel Benin, dal momento che le risorse idriche molto carenti obbligavano le<br />
donne a percorrere ogni giorno decine e decine di chilometri per poter reperire un po’<br />
d’acqua per le primarie necessità di vita.<br />
L’impegno scout ha raggiunto il proprio traguardo e la scorsa estate, nella nostra sede<br />
scout, abbiamo consegnato la somma di euro 2.500,00 al sacerdote don Leo, proveniente<br />
sempre dal Benin, alla presenza della signora Maria Giuliani quale referente missionaria<br />
del Benin, appagando così il nostro obbiettivo. Come se ciò non bastasse il nostro<br />
impegno continua con l’adozione a distanza. Infatti anche quest’anno si è rinnovato e<br />
nell’occasione ci siamo impegnati nel progettare attività di autofinanziamento con la<br />
realizzazione di lavori inerenti al periodo natalizio. Inoltre tutto il reparto si è impegnato<br />
nel preparare pasta fresca, i “cicatelli” sanseveresi, ottenendo anche da quest’ultima<br />
attività ottimi risultati. Per concludere l’adozione a distanza ci rende orgogliosi perché<br />
col nostro esiguo contributo diamo la possibilità a un ragazzo di poter vivere degnamente<br />
per almeno un anno gestendosi anche il proprio corso di studi.<br />
A Sacile un convegno su San Paolo<br />
VITTORIO COLUCCIA Comunità di Sacile<br />
Nell’ambito delle celebrazioni del bimillenario della nascita di San Paolo Apostolo<br />
che si concluderanno in giugno, il MASCI ( Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani<br />
) Gruppo di Sacile ha organizzato domenica 15 marzo, presso la sua sede di via<br />
Ronche, un convegno sulla figura dell’Apostolo. Animata dalla qualificata presenza<br />
delle Figlie di S. Paolo suor Annamaria Cutrupi da Roma e suor Rosa Coluccia da<br />
Verona, la riunione ha ripercorso la vita dell’apostolo delle genti dalla nascita al martirio<br />
presentando aspetti inediti della sua vita e rimarcandone l’attualità del personaggio<br />
, simbolo di una umanità in cammino ed in continua evoluzione. La Casa del<br />
MASCI, gremita da un folto ed attento pubblico ha quindi vissuto un pomeriggio di<br />
istruzione all’educazione permanente degli adulti che il Movimento Scout persegue<br />
nella sue finalità e che si è sviluppato nell’ampio ed interessato dibattito che ha concluso<br />
l’incontro.<br />
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DATE DA RICORDARE M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
Se siete interessati a saperne di più sugli eventi segnalati in questa pagina, su “Strade<br />
Aperte On-Line” (www.masci.it) potete trovare ulteriori e più dettagliate informazioni<br />
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M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
VITA DELLE REGIONI E DELLE COMUNITÀ<br />
Ricordo di Franco Cimma<br />
...Di lui si ricorda la coerenza nei valori cristiani, la sua integrità morale<br />
nello scoutismo, sul lavoro, in famiglia . Sempre sulla breccia. Ha retto le<br />
sorti dello scoutismo spezzino tra il 1967 ed il 1985 specie in alcuni momenti<br />
difficili. Sua è stata l'intuizione del Gruppo Sviluppo che diede luogo, tra<br />
il 1968 ed il 1974, alla formazione di diverse Squadriglie Libere in diversi<br />
quartieri della città. Ancora oggi alcuni gruppi scout spezzini derivano da<br />
questa bellissima esperienza. Franco ha rappresentato il volano della rinascita<br />
dello scoutismo non solo a La Spezia<br />
ma altresì in località come Sarzana,<br />
Lerici, San Terenzo, Fosdinovo ed in<br />
altre località dell'entroterra spezzino…<br />
Su “Strade Aperte On.Line” potete<br />
leggere, per esteso, il ricordo di<br />
Franco Cimma a cura di Salvatore<br />
Zappardino ( già Capo Squadriglia<br />
dei Castori, Riparto Aquila Rossa -<br />
SP 2° ,Capo Riparto Franco<br />
Cimma. Rover Scout Clan Edelweiss<br />
- La Spezia 2°. Capo Clan<br />
Franco Cimma)<br />
Strade sempre più aperte<br />
Lettera al direttore, inviata dalla Regione Toscana<br />
Carissimo Francesco, in allegato, ti mando una lettera che la regione Toscana,<br />
dopo varie discussioni e contrasti, ha scritto sperando di poterla pubblicare<br />
sul nostro giornale. Non voglia essere assolutamente una critica fine a<br />
se stessa, ma costruttiva per l'opinione diversa che hanno le persone che formano<br />
gli A.S. delle mie comunità, non ce ne volere, ma da noi c'è un detto<br />
"quello che c'hai nel cuore è in bocca", spero che con spirito fraterno tu<br />
legga e capisca.<br />
Un abbraccio, Laura<br />
Questa la lettera di accompagnamento con cui Laura Terreni (S.R. MASCI<br />
Toscana) mi invia un documento firmato “MASCI Toscana” in cui si esprimono<br />
valutazioni negative sulla linea editoriale del giornale.<br />
Il documento è riportato nella sua interezza su “Strade Aperte On Line”<br />
di maggio. Poiché, a termine di statuto, il direttore di Strade Aperte concorda<br />
la linea editoriale del mensile con il Comitato esecutivo Nazionale e lo<br />
sottopone successivamente all’approvazione del Consiglio Nazionale che ne<br />
controlla annualmente la corretta realizzazione, mi è sembrato doveroso<br />
rispondere alle osservazioni del documento in questione nell’ambito della<br />
verifica annuale prevista per l’appunto nel Consiglio Nazionale di <strong>Maggio</strong>.<br />
Francesco Marchetti<br />
Direttore di Strade Aperte<br />
Solo per questa iniziativa, il prezzo “speciale” dell’abbonamento annuale a Strade Aperte per il 20<strong>09</strong> è di 15 (Quindici)<br />
Euro. Il versamento si effettua sul ccp. n° 75364000 intestato a: Strade Aperte, coop a. r.l. – via Picardi, 6 – 00197 –<br />
Roma, con causale: abbonamento a Strade sempre più Aperte. La fotocopia della ricevuta di versamento va inviata alla<br />
sede centrale per posta (MASCI - Via Picardi, 6 - 00197 Roma) o via FAX 06/8077047<br />
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SGLI OMMARIO EDITORIALI DI STRADE APERTE M A G G I O 20<strong>09</strong><br />
EDITORIALE<br />
Da Babele alla Pentecoste Riccardo Della Rocca 1<br />
Quando la terra trema Francesco Marchetti 2<br />
FEDE E SOCIETÀ<br />
Obbediente fino alla morte di croce Fra Paolo Garuti 3<br />
Un amore che si prende cura Mons Nicola Filippi 6<br />
Quale paese lasciamo ai nostri figli Malaguti Alberti Ludovica 7<br />
Territori di cittadinanza Aldo Riggio 8<br />
VITA DEL MOVIMENTO<br />
Servire con al Comunicazione Francesco Marchetti 10<br />
Loreto: Comunicare tra storia e fede Alberto Guidelli 11<br />
La sfida della comunicazione Lorena Accolletati 12<br />
Per te un milione di volte Alberto Albertini 13<br />
I Poli in agenda Vanda Sansovini 14<br />
Annuncio per la “Giornata di salvaguardia del creato” Luciano Leperdi 16<br />
Educazione alla Mondialità: annessi e connessi Toni Cecchini 16<br />
VITA DELLE REGIONI E DELLE COMUNITÀ<br />
Un nuovo modo per navigare verso orizzonti sempre nuovi Marie-Josè D’Alessandro 18<br />
Essere Comunità nel MASCI Eliana Ursi 20<br />
Un mondo dimenticato Aurora Giuliani 21<br />
A Sacile un Convegno su San Paolo Vittorio Coluccia 21<br />
Route Nazionale sulla via Francigena Luciano Pisoni 22<br />
Un “Ferragosto scout” sul monte Argentario Comunità Grosseto 2 22<br />
Dolomiti 20<strong>09</strong>: Tra realtà, sogno e leggenda Comunità di Sacile 22<br />
Ricordo di Franco Cimma Salvatore Zappardino 23<br />
Lettera al direttore: dalla Regione Toscana 23<br />
Strade Sempre più Aperte 23<br />
Sommario 24<br />
STRADE APERTE CONTINUA ON-LINE: www.masci.it<br />
POTETE LEGGERE:<br />
Quale paese lasciamo ai nostri figli Malaguti Alberti Ludovica<br />
Essere Comunità nel MASCI Eliana<br />
Route Nazionale sulla via Francigena Luciano Pisoni<br />
Dolomiti 20<strong>09</strong>: Tra realtà, sogno e leggenda Comunità di Sacile<br />
Ricordo di Franco Cimma Salvatore Zappardino<br />
Lettera al direttore: dalla Regione Toscana<br />
STRADE APERTE<br />
N° 5 • ANNO 51 • MAGGIO 20<strong>09</strong><br />
ISCRITTO AL TRIBUNALE DI ROMA<br />
al n° 6920/59 del 30/05/1959<br />
CONTIENE I.R.<br />
Spedizione in a.p. 45% art. 2 comma<br />
20/b legge 662/96 dal C.M.P. Padova<br />
PERIODICO MENSILE DEL MASCI<br />
(MOVIMENTO ADULTI SCOUT CATTOLICI<br />
ITALIANI) DI EDUCAZIONE PERMANENTE,<br />
PROPOSTA E CONFRONTO<br />
PRESIDENTE NAZIONALE:<br />
Riccardo Della Rocca<br />
SEGRETARIO NAZIONALE:<br />
Alberto Albertini<br />
DIRETTORE RESPON<strong>SA</strong>BILE:<br />
Pio Cerocchi<br />
DIRETTORE:<br />
Francesco Marchetti<br />
Via Piave 1ª Traversa, 6<br />
88046 Lamezia Terme<br />
Tel. <strong>09</strong>68.27445 – Cell. 339.6133506<br />
E-mail: frmarchetti@tiscali.it<br />
COLLABORANO IN REDAZIONE:<br />
Giorgio Aresti<br />
Salvatore Bevilacqua<br />
Romano Forleo<br />
Mario Maffucci<br />
Franco Nerbi<br />
Maurizio Nocera<br />
Mario Sica<br />
Giovanni Sosi<br />
PROGETTO GRAFICO E<br />
IMPAGINAZIONE: Egidio Imperi<br />
STAMPA:<br />
T. Zaramella Real. Graf. s.n.c.<br />
Caselle di Selvazzano (PD)<br />
E-mail: tzaram00@zaramella.191.it<br />
EDITORE, AMMINISTRAZIONE E<br />
PUBBLICITÀ:<br />
Strade Aperte Soc. coop. a.R.L.,<br />
via Picardi, 6 – 00197 Roma,<br />
tel. 06/8077377 – fax 06-8077047<br />
Iscritta al Registro Registro degli<br />
operatori di comunicazione al n. 4363<br />
ABBONAMENTO ORDINARIO A 11<br />
NUMERI E 3 QUADERNI DI STRADE<br />
APERTE:<br />
Euro 20,00 da versare sul<br />
ccp. n.75364000<br />
INTESTATO:<br />
Strade Aperte, coop a.r.l. Via Picardi, 6<br />
00197 Roma<br />
ASSOCIATO ALL’U.S.P.I.<br />
TIRATURA: Copie 5.000<br />
QUESTO NUMERO È STATO SPEDITO<br />
DALL’UFFICIO POSTALE DI PADOVA<br />
CENTRALE IN DATA: 30/04/20<strong>09</strong><br />
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