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2 NOIMILLE<br />

NOIMILLE 3<br />

INCONTRI NELLE SEDI VALTELLINA<br />

Insieme per<br />

fare meglio<br />

Giorgio Cattaneo<br />

Negli scorsi mesi la Direzione Generale<br />

<strong>Valtellina</strong>, nelle persone del Comm.<br />

Gianpietro <strong>Valtellina</strong>, Cesare <strong>Valtellina</strong><br />

e Giorgio Cattaneo, ha intrapreso un<br />

percorso di incontri con tutte le maestranze<br />

dell’azienda, per testimoniare<br />

la volontà dei vertici aziendali di comunicare<br />

direttamente strategie e progetti<br />

in un momento particolarmente importante<br />

e delicato per l’economia generale<br />

dei mercati. Un’iniziativa che desidera<br />

consolidare <strong>il</strong> rapporto di dialogo con le<br />

risorse umane e rafforzare ulteriormente<br />

lo spirito di squadra di un team che oggi<br />

conta quasi 1000 persone. Il compito di<br />

coordinare gli incontri è stato affidato a<br />

Giorgio Cattaneo; varie le sedi aziendali<br />

coinvolte: dal “quartier generale” di<br />

Gorle (BG) alle f<strong>il</strong>iali di Cologno, Pavia,<br />

Torino, Rimini e Varese. Sono state individuate<br />

queste f<strong>il</strong>iali perché in altre erano<br />

già stati in tempi recenti svolti analoghi<br />

incontri (ad esempio nelle sedi di<br />

Brescia e Napoli), anche se fuori da un<br />

progetto pianificato e strutturato. In tutti<br />

gli interventi, alla presenza dei responsab<strong>il</strong>i<br />

e capicantiere, Giorgio Cattaneo<br />

ha ribadito in modo franco e cordiale al-<br />

La Direzione ha<br />

attivato una serie<br />

di incontri con<br />

le maestranze<br />

per sv<strong>il</strong>uppare lo<br />

spirito di squadra.<br />

Obiettivo: un 2010<br />

ancora più positivo<br />

per tutti.<br />

cuni punti fondamentali, a partire dalla<br />

solidità aziendale: “Nonostante <strong>il</strong> 2009<br />

sia stato caratterizzato da una sostanziale<br />

difficoltà di molti settori industriali<br />

e produttivi” - ha detto - “<strong>Valtellina</strong> è<br />

riuscita a tenere bene <strong>il</strong> mercato e ha<br />

mantenuto gli stessi volumi di lavorato<br />

e di occupazione, pareggiando <strong>il</strong> 2008”.<br />

Un buon risultato per la direzione e per<br />

<strong>il</strong> personale, che ha potuto lavorare tutto<br />

l’anno a pieno regime, senza ricorrere<br />

alla cassa integrazione. Anche per <strong>il</strong><br />

2010 le prospettive sono promettenti, a<br />

patto però, che si rafforzi l’impegno di<br />

tutti a dare <strong>il</strong> meglio. “Alla fine dello<br />

scorso anno è stato rinnovato <strong>il</strong> contratto<br />

con Telecom Italia con durata<br />

triennale (2010-2012), che garantisce a<br />

<strong>Valtellina</strong> <strong>il</strong> 50% delle commesse e quindi<br />

dell’attività aziendale” - ha spiegato<br />

Cattaneo - “ma <strong>il</strong> nostro impegno per<br />

mantenere tutti i cantieri che erano già<br />

di nostra competenza e garantire così<br />

<strong>il</strong> lavoro a tutte le persone coinvolte,<br />

ci impone ora, in questo scenario diffic<strong>il</strong>e,<br />

un ulteriore miglioramento della<br />

produzione e dell’efficienza di risorse<br />

e strumenti, per compensare con una<br />

riduzione dei costi laddove possib<strong>il</strong>e”.<br />

Oltre alla collaborazione con Telecom, <strong>il</strong><br />

2010 vede <strong>Valtellina</strong> impegnata al fianco<br />

di numerose realtà accreditate del settore<br />

come per esempio Snam e Wind, e coinvolta<br />

direttamente nella realizzazione di<br />

progetti importanti come l’Autostrada<br />

M<strong>il</strong>ano-Como, la Brebemi e <strong>il</strong> Treno<br />

Bergamo-Orio. A questo si uniscono<br />

i già acquisiti contratti con Enel per le<br />

aree dell’Em<strong>il</strong>ia Romagna, del Piemonte<br />

e della Lombardia e altre numerose collaborazioni<br />

già sottoscritte o in corso di<br />

accordo. Tutte commesse, queste, che se<br />

da un lato possono garantire all’azienda<br />

buoni margini operativi anche per<br />

quest’anno, dall’altro esigono una riorganizzazione<br />

del lavoro. “Ciascuno per<br />

<strong>il</strong> proprio ruolo, deve essere partecipe<br />

alla risoluzione degli impedimenti. Deve<br />

sforzarsi con i propri colleghi di trovare<br />

la soluzione per fare. Deve in sostanza,<br />

impegnarsi di più, non solo in termini di<br />

tempo, ma anche d’efficacia”. È questa<br />

la formula per continuare a crescere,<br />

che Cattaneo spiega anche con esempi<br />

pratici: “Chi acquisisce un ordine, deve<br />

preoccuparsi che l’ordine arrivi e sia<br />

svolto, chi deve approvvigionare <strong>il</strong> materiale<br />

deve preoccuparsi che sia consegnato<br />

nei tempi prestab<strong>il</strong>iti, chi organizza<br />

le squadre deve preoccuparsi che <strong>il</strong><br />

lavoro sia distribuito in modo corretto<br />

tra tutte le forze in campo”. Insomma,<br />

<strong>Valtellina</strong> ha tutte le carte in regola per<br />

superare anche <strong>il</strong> 2010 in modo positivo,<br />

soprattutto se sarà in grado di dimostrare<br />

un ulteriore sforzo comune. D’altra parte,<br />

<strong>Valtellina</strong> è un riferimento di qualità<br />

per molti clienti, come testimonia la<br />

stessa Telecom che lo scorso anno l’ha<br />

valutata prima impresa di rete in Italia in<br />

termini qualitativi. Certamente un motivo<br />

di orgoglio per tutta l’azienda, ma<br />

anche uno sprone a fare ancora meglio.<br />

Come sostiene Giorgio Cattaneo: “Non<br />

possiamo permetterci di sederci, perché<br />

i concorrenti sono sempre dietro l’angolo”.<br />

Vale a dire: più si è apprezzati sul<br />

mercato, più l’impegno per mantenere<br />

<strong>il</strong> primato si fa consistente. L’incontro è<br />

stato dunque un momento di scambio di<br />

idee, esortazione e incoraggiamento da<br />

parte dei vertici aziendali ai propri lavoratori,<br />

nel comune intento di salvaguardare<br />

commesse, attività e occupazione.<br />

Un’esortazione che conclude così: “<strong>il</strong><br />

lavoro non manca, ma bisogna fare efficienza.<br />

Insieme riusciremo”.<br />

Il lavoratore ha una doppia veste: è tutelato ma ha anche un ruolo<br />

La sicurezza<br />

responsab<strong>il</strong>izza tutti<br />

Una lettura in chiave sistematica delle<br />

disposizioni del D. Lgs. 81/2008 chiarisce<br />

che <strong>il</strong> lavoratore (o lavoratrice) ha,<br />

ai fini della sicurezza sul lavoro, una<br />

doppia “natura”: da un lato, soggetto<br />

da proteggere, dall’altro ruolo attivo per<br />

la sicurezza propria e altrui. Il fatto che<br />

egli sia “<strong>il</strong> tutelato” si desume sia dalla<br />

comprensione generale del testo sia da<br />

specifiche disposizioni che obbligano<br />

<strong>il</strong> datore di lavoro e la sua struttura per<br />

la sicurezza a preservare la salute del<br />

lavoratore, valutando i rischi, predisponendo<br />

un adeguato sistema aziendale di<br />

sicurezza, somministrando formazione<br />

e informazione, esercitando, mediante<br />

preposti, supervisione della sua condotta<br />

lavorativa e realizzando, attraverso un<br />

medico ad hoc, sorveglianza sanitaria.<br />

L’azione da parte del datore di lavoro<br />

in questa direzione è divenuta, dopo <strong>il</strong><br />

D.Lgs. 81/2008, ancor più complessa<br />

per effetto della nozione giuridica di salute<br />

come benessere “a tre dimensioni”.<br />

Questa definizione, difatti, comporta, per<br />

<strong>il</strong> datore e la sua organizzazione, una tutela<br />

necessariamente plurima, dovendo<br />

egli proteggere non solo i prof<strong>il</strong>i fisici<br />

del lavoratore, ma anche quelli mentali e<br />

sociali. Il datore, nel far ciò, deve, però,<br />

tenere presente la diversità di persone<br />

che la “neutra” nozione giuridica di lavoratore<br />

(articolo 2, comma 1, lettera a),<br />

in qualche modo, aggrega e, in un certo<br />

senso, nasconde, rapportando la sua<br />

azione di tutela non solo al dipendente<br />

maturo ed esperto, ma, ad esempio, anche<br />

alla donna in gravidanza e, secondo<br />

norme specifiche tra le quali l’articolo<br />

28 comma 1 sulla valutazione dei rischi,<br />

a tante altre categorie di persone, tra le<br />

quali <strong>il</strong> giovane, la persona inesperta, <strong>il</strong><br />

“precario/a” e chi viene da altri Paesi.<br />

Il D. Lgs. 81/2008, anche dopo le modifiche<br />

introdotte dal decreto 106/2009,<br />

prospetta, dal punto di vista giuridico,<br />

anche altro: <strong>il</strong> lavoratore ha, altresì, un<br />

Soggetto attivo per la sicurezza sul<br />

lavoro, oltre che destinatario della tutela.<br />

Questa, secondo la normativa, la doppia<br />

“funzione” del lavoratore per quanto<br />

riguarda questa importante materia.<br />

ruolo “attivo” da esercitare in materia di<br />

sicurezza sul lavoro. Questa parte si ricava,<br />

in modo univoco, da numerose disposizioni<br />

e in via generale dall’articolo 20<br />

del vigente testo legislativo che elenca i<br />

suoi specifici compiti. Riguardo al contributo<br />

attivo da svolgere, lo stesso decreto<br />

sulla sicurezza, peraltro, prefigura, per <strong>il</strong><br />

caso in cui <strong>il</strong> lavoratore violi questi doveri,<br />

prof<strong>il</strong>i di responsab<strong>il</strong>ità giuridica di natura<br />

penale con sanzioni (articolo 59, comma<br />

1, lettera a) che vanno dall’ammenda di<br />

200/600 euro all’arresto fino a un mese.<br />

Proprio in conseguenza del ruolo ambivalente,<br />

<strong>il</strong> lavoratore si trova a occupare una<br />

posizione di “primo piano” nell’ambito<br />

dell’organizzazione aziendale per la sicurezza,<br />

dovendo ricevere adeguata tutela<br />

attraverso <strong>il</strong> sistema aziendale di sicurezza<br />

predisposto dal datore e, al contempo,<br />

rappresentando, come “attore” di tutela<br />

della salute propria e altrui, una componente<br />

fondamentale del funzionamento<br />

di quello stesso sistema. Risulta, perciò,<br />

evidente che una politica aziendale per<br />

la sicurezza, per essere efficace, dovrà,<br />

necessariamente considerare <strong>il</strong> singolo<br />

lavoratore come interlocutore primario<br />

dell’azione organizzativa, tecnica, gestionale,<br />

operativa e di comunicazione<br />

da parte del datore di lavoro (tra cui, in<br />

primis, la formazione e l’informazione),<br />

pianificando, in ogni fase del processo<br />

di tutela, dalla valutazione dei rischi sino<br />

all’applicazione delle misure di sicurezza,<br />

<strong>il</strong> suo coinvolgimento. Solo in tal modo si<br />

potrà davvero realizzare compiutamente<br />

<strong>il</strong> ruolo ambivalente previsto dal D.Lgs<br />

81/2008 (Fonte: “Ambiente & Sicurezza<br />

– <strong>il</strong> Sole 24 ore”).

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