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Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

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T. M. RAUZINO La vitaI Pinto Principi di <strong>Ischitella</strong> e Peschici 101<br />

principale della città, la cui festa era celebrata con nota pompa e grande partecipazione<br />

da parte di tutti i fedeli.<br />

Questo lodevole desiderio non potè essere realizzato per mancanza di mezzi,<br />

che le circostanze del tempo non offrivano, finchè alcuni generosi proprietari<br />

pensarono di santifi care a quest’opera alcuni crediti che dovevano essere devoluti<br />

loro dal comune di <strong>Ischitella</strong>. Inviarono una supplica al Sindaco <strong>il</strong> quale, in data<br />

11 luglio 1836, ne fece rapporto al Sottointendente, comunicando che ci sarebbe<br />

stata una grande soddisfazione pubblica, se superiormente si fosse consentito di<br />

realizzare quanto richiesto.<br />

Il 4 agosto giunse una nota dal Sottintendente del Distretto di San Severo,<br />

la n. 6796 69 . In conseguenza della petizione, si autorizzava <strong>il</strong> Decurionato ad<br />

esaminare gli estremi dell’acquisto proposto, per esprimere un parere in merito<br />

all’acquisto della chiesa di San Michele da parte del comune di <strong>Ischitella</strong>. Il 14<br />

agosto del m<strong>il</strong>leottocentotrentasei, sotto la presidenza del sindaco D. Pietrantonio<br />

Mir<strong>agli</strong>a, <strong>il</strong> Decurionato del comune di <strong>Ischitella</strong> si riunì e deliberò quanto segue:<br />

riconoscendo vero <strong>il</strong> credito di quei proprietari in ducati 313 impiegati al ripiano<br />

del dazio sul macino per <strong>il</strong> 1827, visto l’assiso del Consiglio d’Intendenza del 1°<br />

Dicembre 1827 che autorizzava i creditori ad avere <strong>il</strong> rimborso di detta somma;<br />

uditi gli stessi creditori, i quali intervenuti nella riunione ratificarono in tutta<br />

l’estensione la memoria diretta al Sindaco in data 10 luglio dell’anno corrente<br />

che fu loro letta, trovò ut<strong>il</strong>issimo l’acquisto in parola. Visto che la chiesa sacra a<br />

Sant’Eustachio, posta in un luogo periferico dell’abitato di <strong>Ischitella</strong>, era angusta,<br />

umida e rovinosa; visto che la famiglia Pinto era disposta ad alienare la chiesa di<br />

San Michele, <strong>il</strong> Decurionato è d’avviso che <strong>il</strong> progetto progredisca nel modo regolare<br />

e s’implorino le superiori autorizzazioni affi nché la Chiesa di S. Michele colle<br />

somme enunciate si acquisti, si riduca al <strong>primi</strong>ero stato, e vi si trasferisca l’altare<br />

e statua del principale Protettore S. Eustachio; ben inteso che la manutenzione di<br />

detta Chiesa sia a carico del Comune nell’istesso modo come fi n’ora si è praticato<br />

per la Chiesa di S. Eustachio.<br />

La vicenda della cessione della chiesa privata è emblematica del definitivo<br />

tramonto del prestigio dei Principi Pinto ad <strong>Ischitella</strong>.<br />

73<br />

Manicone lamenta, a tale proposito, la pericolosa abitudine di usare travi di legno nei camini e nel

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