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Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

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T. M. RAUZINO La vitaI Pinto Principi di <strong>Ischitella</strong> e Peschici 85<br />

Lo storico Ciro Cannarozzi dedica un intero capitolo di Biografie <strong>Ischitella</strong>ne 39 ai<br />

Principi Pinto, che chiama una famiglia <strong>il</strong>lustre di <strong>feudatari</strong>. I Pinto y Men doza<br />

Capece Bozzuto presero possesso del feudo d’Ischi tella <strong>il</strong> 19 novembre del 1674.<br />

Nel 1681 i cedolari attestano che fu <strong>il</strong> principe Luigi a pagarne l’adoha 40 . Il possedimento,<br />

comprendente i feudi di Peschici e <strong>Ischitella</strong>, era appartenuto inizialmente<br />

a Ferrante de’Sangro. Questi morì indebitato e i suoi beni furono venduti all’asta<br />

ad istanza dei creditori. Bernardino Turbolo se li aggiudicò ad extintum candelae<br />

per 54.042 ducati, <strong>il</strong> 17 ottobre 1571. I Pinto lo comprarono, circa un secolo dopo,<br />

da un altro Bernardino Turbolo, al prezzo di 87.747 ducati 41 . Un buon prezzo, visto<br />

che <strong>il</strong> feudo era stato valutato 125.430-76 ducati, dopo una perizia effettata da<br />

Onorio Tango, <strong>il</strong> quale fece una minuta descrizione dei vari possedimenti 42 . Luigi<br />

(Aloysio), figlio di Emanuele e nipote del capostipite della famiglia Pinto, nato nel<br />

1668, ereditò <strong>il</strong> feudo di <strong>Ischitella</strong> sei anni dopo. Si trasferì nel Castello nel 1691:<br />

aveva 25 anni. Lo attesta lo Stato delle anime della Chiesa Matrice 43 . Questo registro<br />

parrocchiale è prezioso, perchè ci fa conoscere, oltre all’anno preciso dell’insediamento<br />

del <strong>feudatari</strong>o portoghese ad <strong>Ischitella</strong>, <strong>il</strong> numero ed i nominativi delle<br />

persone al suo servizio 44 . Il Cannarozzi, oltre al Principe, cita soltanto due schiavi.<br />

In realtà, gli abitanti del castello furono dieci nel 1691 e salirono a diciannove<br />

l’anno successivo, quando anche un’altra abitazione risulta occupata d<strong>agli</strong> uomini<br />

al seguito del Principe 45 .<br />

Nato nel 1668, Luigi Pinto aveva sposato Rosa Caracciolo di Napoli. Da questo<br />

matrimonio, nacque Francesco Emanuele, marchese di San Giuliano.<br />

dei <strong>feudatari</strong>, corredati dalla trascrizione dell’intero procedimento relativo all’acquisizione e trasmissione<br />

ereditaria di un feudo, sono catalogati nel “Cedolario”.<br />

41<br />

A. S. N, Commissioni feudali, 193, ff.106 sgg , in C. CANNAROZZI, <strong>Ischitella</strong>, Candela, 1955.<br />

42<br />

A. S. N, Repertorio Quinterniori, 278 (num. nuova), ff.138 sgg., in C. CANNAROZZI, <strong>Ischitella</strong>,<br />

cit.<br />

43<br />

Cfr. G. LAGANELLA, L’arrivo dei principi Pinto ad <strong>Ischitella</strong>, Il Gargano nuovo, 7 luglio 2001, che<br />

elenca gli abitatanti del Castello. I nominativi sono citati nella nota successiva.<br />

44<br />

Lo Stato d’Anime del 1691 attesta che gli abitatori del Castello erano: l’ll.mo Ecc. D. Luigi Pinto<br />

y Mendoza della città di Napoli, Prencipe di terra d’<strong>Ischitella</strong>, figlio di Emanuele Pinto Mendoza e<br />

Girolama Capece Bozzuto (di anni 25); Girolamo Nelvino di Napoli di Agostino e Laura d’Apollo<br />

(di anni 28); Marino di Ignazio del Giudice e altro non si sa; altro servo dello stesso (di anni 18); Gio.<br />

Batta. della terra di Cristolino, servo di anni 45; Leonardo d’<strong>Ischitella</strong> di Giuseppe Virg<strong>il</strong>io di Napoli e<br />

Vittoria Vig<strong>il</strong>ante, servo di anni 28; Cesare della terra di Noia servo dello stesso, di anni 30; Leonardo<br />

di Peschici, servo dello stesso e altro non si sa, di anni 20; Giuseppe Pinto schiavo dell’istesso, di<br />

anni 9; Emanuele Pinto, servo del medesimo, di anni 40; Isabella di Rodi di Cesare delle Fave e Paola<br />

Ricciardi, di anni 58. Cfr. G. LAGANELLA, L’arrivo dei principi Pinto ad <strong>Ischitella</strong>, cit.<br />

45<br />

Nel 1692 si aggiunse Domenico Paolino di Francesco e Cam<strong>il</strong>la di Biase, coniugi di detta terra,<br />

servo (nella prima casa, mentre venne a mancare Isabella di Rodi). Nella seconda casa: don Francesco<br />

di Napoli di Nicolò Zarli e Anna Sarelio c.gi di detta città (di anni 41); Cam<strong>il</strong>la di Napoli moglie di<br />

Nicolò d’Aniello e Violante d’Amici di detta città, di anni 43; Anna, figlia di anni 8; Nicolò, figlio<br />

di anni 6; Gio. Batta, di anni 4; Maria, di anni 4; Angela di Peschici di Fr.co Iannoli e Caterina Car-

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