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Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

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T. M. RAUZINO La vitaI Pinto Principi di <strong>Ischitella</strong> e Peschici 75<br />

<strong>il</strong> capostipite della famiglia, che dal Portogallo trapiantò la sua casa in Napoli, fu<br />

Don Louise Freitas. Era conosciuto da tutti gli anziani della Città di Napoli come<br />

un insignito dell’abito di Avis della sua nazione. Un abito -continua <strong>il</strong> Monteccosolito<br />

(a) darsi anche à personaggi ignob<strong>il</strong>i, cioè non nob<strong>il</strong>i. Questo abito era però<br />

sim<strong>il</strong>e nelle fattezze, et nel colore al nob<strong>il</strong>issimo d’Alcantara 15 .<br />

Con <strong>il</strong> passare del tempo, la famiglia tenderà a vantare una discendenza nob<strong>il</strong>iare<br />

da chi vestiva l’abito spagnolo di Alcantara, piuttosto che quello portoghese di Avis,<br />

cui apparteneva già di diritto. A Napoli evidentemente non si sapeva, ed anche <strong>il</strong><br />

Montecco cade nell’equivoco, che l’Ordine di Avis era <strong>il</strong> corrispondente portoghese<br />

del nob<strong>il</strong>issimo Ordine di Colatrava, che insieme a quello di Alcantara, di Santiago<br />

e di Contesa era uno dei quattro Ordini Nob<strong>il</strong>iari più prestigiosi di Spagna.<br />

14<br />

E. MONTECCO, cit.; pag. 1. E’singolare l’eco di fatti europei nel documento in esame. Il problema<br />

dei falsi convertiti fu tale che, secondo l’autorevole storico Ludwig von Pastor (1854-1928), fu<br />

messa in pericolo l’esistenza stessa della Spagna cristiana. Quando nel 1474 Isabella di Castiglia<br />

(1451-1504) salì al trono, la convivenza fra ebrei e cristiani era diventata estremamente conflittuale.<br />

In quella situazione, si moltiplicarono le richieste, provenienti anche da autorevoli conversos, affinchè<br />

venisse istituita l’Inquisizione. Il 1° novembre 1478, Papa Sisto IV (1471-1484) la istituì in Castiglia,<br />

autorizzando i Re Cattolici a nominare inquisitori di loro fiducia. Nei <strong>primi</strong> tempi, l’azione del<br />

Tribunale fu molto rigorosa, spesso al di fuori di qualsivoglia garantismo per gli accusati. La Santa<br />

Sede dovette intervenire, nominando un Inquisitore Generale, che garantisse la corretta applicazione<br />

del codice inquisitorio: scelse <strong>il</strong> domenicano Tomas de Torquemada (1420-1498), confessore della<br />

regina Isabella. Questo personaggio, su cui si sono accaniti gli strali della moderna critica progressista,<br />

è stato rivalutato dalla storiografia contemporanea: uomo di costumi integerrimi, grande mecenate<br />

e protettore di artisti della sua epoca, Torquemada fu un inquisitore generale relativamente mite e<br />

liberale e s’impegnò per ottenere ampie amnistie, come quella del 1484. Lo storico francese Bartolomé<br />

Bennassar, confrontando l’Inquisizione spagnola con le corti civ<strong>il</strong>i dell’epoca, la descrive in questi<br />

termini: Senza alcun dubbio più effi cace. Ma anche più esatta, più scrupolosa [...]. Una giustizia<br />

che esamina attentamente le testimonianze, che le sottopone a uno scrupoloso controllo, che accetta<br />

liberamente la ricusazione da parte degli accusati dei testimoni sospetti (e spesso per i motivi più<br />

insignifi canti); una giustizia che tortura raramente e che rispetta le norme legali, contrariamente<br />

ad alcune giurisdizioni civ<strong>il</strong>i [...]. Una giustizia preoccupata di educare, di spiegare all’accusato<br />

perché ha errato, che ammonisce e consiglia, le cui condanne a morte colpiscono solo i recidivi. La<br />

giurisdizione dell’Inquisizione verteva infatti esclusivamente sui cristiani battezzati: nessun ebreo fu<br />

mai condannato perché tale; furono condannati soltanto coloro che si fingevano cattolici per ricavarne<br />

vantaggi. Quel tribunale, colpendo una percentuale ridotta di conversos e di moriscos, cioè ebrei e<br />

musulmani divenuti cristiani solo per opportunismo, certificò che tutti gli altri erano veri convertiti.<br />

Nessuno aveva <strong>il</strong> diritto di discriminarli o di attaccarli con la violenza. Si evitò, in tal modo, un<br />

probab<strong>il</strong>e bagno di sangue. L’Inquisizione, contribuendo alla repressione dell’eresia e sostenendo<br />

l’operato della Controriforma, svolse una preziosa azione educativa sul basso clero e <strong>il</strong> resto della<br />

popolazione, confortandone la fede e la morale. Non può essere sottovalutata la portata di tale impresa,<br />

che fece della Spagna una nazione spiritualmente compatta, di fronte alla Francia lacerata dalle guerre<br />

di religione, all’Ingh<strong>il</strong>terra sulla strada dell’eresia ed al sultano difensore del mondo islamico. Cfr<br />

F.PAPPALARDO, Inquisizione spagnola, in I.D.I.S - Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale,<br />

Voci per un Dizionario del Pensiero Forte, in http://www.alleanzacattolica.org.<br />

15<br />

E. MONTECCO, cit, pp.1-2.<br />

16<br />

Ivi, pag. 2.

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