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Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

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Presentazione<br />

Scrivere la storia di un luogo è sempre cosa meritevole ed ut<strong>il</strong>e, soprattutto in<br />

territori “emarginati” dalla grande storia, come <strong>Ischitella</strong> e <strong>Varano</strong>, riscoperti solo<br />

di recente dal turismo, sovente distruttivo. Eppure, chi ha voluto scavare nel tempo,<br />

nello spazio e, soprattutto, nelle fonti ha trovato un percorso molto chiaro, forse<br />

fac<strong>il</strong>e, perché è <strong>il</strong> più documentato, la storia dei notab<strong>il</strong>i, e lo ha scelto. Questo<br />

percorso ha, però, una introduzione che racconta una storia più antica.<br />

L’antichità degli <strong>insediamenti</strong> umani sul Gargano è stata priv<strong>il</strong>egiata da studi<br />

archeologici, che rivelano presenze sia sulle zone costiere che nell’interno e da<br />

successivi trasferimenti di sedi rivenienti inizialmente da modifiche dell’ambiente.<br />

Modifiche che l’uomo dell’epoca non aveva le tecnologie sufficienti per volgere in<br />

suo favore. La presenza delle paludi, che portano la malaria, la morìa di uomini<br />

e di animali hanno, per esempio, determinato spostamenti che solo in un secondo<br />

momento, molto più tardi, saranno causati da incursioni di popolazioni ost<strong>il</strong>i, esterne<br />

al promontorio, di qualsiasi provenienza esse fossero. Le elaborazioni scientifiche<br />

presentate ai convegni mirati di San Severo e le pubblicazioni, di vecchia data e<br />

più recenti, su questi argomenti, hanno consentito una prima verifica sul territorio<br />

di <strong>Ischitella</strong>-<strong>Varano</strong>. Giuseppe Laganella, “spigolando” tra gli studi effettuati nel<br />

passato sui reperti archeologici e, in particolare, sulle selci lavorate, nonché sulle<br />

testimonianze architettoniche (pareti, pavimenti e mosaici) e sulle testimonianze<br />

di scrittori classici e più recenti, dopo aver testimoniato a favore di <strong>insediamenti</strong><br />

umani, solleva la questione sul dove sorgesse l’antico insediamento di Uria. Le<br />

teorie, pro o contro <strong>il</strong> luogo, sono fiorite in passato e continueranno a fiorire se, come<br />

auspica l’Autore, quanto finora reperito non sarà catalogato e raccolto in un museo<br />

(che ci auguriamo non rientri nel novero di quelli sempre chiusi perché non agib<strong>il</strong>i,<br />

vero scandalo nazionale). Laganella suggerisce che, per saperne di più, sarebbe<br />

necessario avviare una campagna di scavi nuova e completa. Ci auguriamo ancora,<br />

e vivamente, che ciò possa avvenire al più presto, anche se non crediamo affatto<br />

in questo miracolo per i soliti motivi noti a tutti. Più fortuna possono avere le testi-

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