05.05.2015 Views

Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

222 <strong>Ischitella</strong> <strong>dai</strong> <strong>primi</strong> <strong>insediamenti</strong> <strong>agli</strong> <strong>ultimi</strong> <strong>feudatari</strong><br />

ha ridotto l’ingresso da un arco a tutto sesto ad una semplice porta architravata. Il<br />

complesso del Castello, oggi si configura come una sommatoria di interventi che<br />

si sono succeduti a partire dal X secolo. Anche se non sono da escludere ipotesi di<br />

fortificazioni precedenti, attruibuib<strong>il</strong>i a gruppi di provenienza greca, che usarono<br />

la rupe peschiciana come fort<strong>il</strong>izio e controllo del traffico marino.<br />

Il Palazzo: due esempi Foggia e San Nicandro Garganico<br />

La nascita del palazzo, come tipologia costruttiva si concretizza nella maggior<br />

parte dei casi seguendo due strade: una è quella dell’evoluzione e trasformazione<br />

di preesistenti elementi di architetura m<strong>il</strong>itare; l’altra è determinata da una scelta<br />

progettuale originaria ex novo. In questo ultimo caso, si hanno diversi esempi<br />

riconducib<strong>il</strong>i sia a famiglie nob<strong>il</strong>i che a famiglie che sono espressione di categorie<br />

commerciali, quali i commercianti di lane o grandi proprietari terrieri. I <strong>primi</strong> si<br />

ritrovano a gestire, durante i secoli che vanno dal XVI al XVIII, <strong>il</strong> commercio<br />

della lana derivante dalla presenza di m<strong>il</strong>ioni di capi ovini svernanti nella grande<br />

provincia foggiana, ed i secondi nel XIX secolo a gestire <strong>il</strong> grande patrimonio<br />

terriero, fino ad allora bloccato all’uso agricolo dalle prescrizioni della Dogana<br />

delle Pecore.<br />

A Foggia, <strong>il</strong> principale esempio di Casa Palaziata, sito su Via Arpi, decumano<br />

di una città fondata nell’XI secolo, è <strong>il</strong> Palazzo de Vita. Una costruzione oggi<br />

a tre piani fuoriterra, ma che in origine doveva averne solo due. Il terzo, che è<br />

caratterizzato da uno stupendo loggiato, venne realizzato nel 1698, così come si<br />

deduce dall’iscrizione posta sul cornicione di coronamento in posizione angolare.<br />

Quello di realizzare a Foggia case palaziate a due piani fuoriterra, non era un vezzo<br />

st<strong>il</strong>istico dei costruttori, quanto piuttosto una sorta di ricerca di sicurezza e protezione,<br />

che i frequenti eventi tellurici imponevano. Certamente non è da scartare<br />

anche l’aspetto economico, che rimane sempre alla base di qualsiasi realizzazione<br />

architettonica.<br />

Ecco perché un terzo piano, e per di più con tanto di loggiato che guarda alla<br />

facciata principale della Cattedrale foggiana, diventa occasione di esibizione di un<br />

raggiunto status sociale da parte della famiglia proprietaria, in questo caso i de Vita<br />

di San Marco in Lamis. Un’architettura che pone un loggiato di foggia rinascimentale<br />

su una partitura tutta barocca, come solo in terra di Puglia poteva realizzarsi.<br />

Architettura barocca per forme e per l’uso delle parti del palazzo. Come <strong>il</strong> balcone,<br />

studiato e posizionato per raggiungere la maggiore visib<strong>il</strong>ità della Piazza e della<br />

Via Arpi, quest’ultima arteria vitale della città e dei suoi commerci. Forme barocche

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!