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Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

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I palazzi dei Pinto<br />

Gianfranco Piemontese *<br />

Il Palazzo Pinto-Ventrella è un tipico esempio di trasformazione d’uso di una<br />

architettura m<strong>il</strong>itare in residenza civ<strong>il</strong>e, dove alle tipiche necessità di una residenza<br />

per un ricco e potente <strong>feudatari</strong>o, risponde un particolare disegno dell’architettura<br />

1 . Un contesto, <strong>il</strong> palazzo, dove vengono ripresi i motivi dell’architettura aulica<br />

uniti ad elementi tipici di funzionalità che si riscontreranno nei palazzi dell’Italia<br />

meridionale sino a tutto <strong>il</strong> XIX secolo.<br />

I locali terranei adibiti a magazzini, stalle e residenze della servitù; ai piani<br />

superiori, <strong>il</strong> cosiddetto piano nob<strong>il</strong>e, con le stanze della famiglia proprietaria e gli<br />

ambienti di rappresentanza. L’attuale configurazione contiene in sè alcune superfetazioni<br />

realizzate successivamente al 1714, anno in cui <strong>il</strong> Principe Francesco<br />

Emanuele Pinto costruì questo palazzo dal diruto Castello di <strong>Ischitella</strong>.<br />

L’accesso è definito da un grande portale a tutto sesto, i cui piedritti coprono<br />

quasi due piani fuoriterra; si tratta di un’ applicazione di gigantismo architettonico,<br />

che nella provincia di Foggia è riscontrab<strong>il</strong>e solo nel capoluogo, in quello che<br />

rimane di Palazzo V<strong>il</strong>lani in Via Manzoni.<br />

Il portale è sormontato dallo stemma in pietra della famiglia Pinto. Tutto l’arco<br />

è composto da conci lavorati con un gioco di concavi e convessi che ne esaltano<br />

*<br />

Architetto.<br />

1<br />

Sulle origine e trasformazioni del Palazzo, nell’architettura italiana, rimane sempre attuale<br />

<strong>il</strong> saggio di BENEDETTA DI CRISTINA E DONATELLA DONATINI, Le tipologie della residenza in<br />

“Il patrimonio storico artistico”, M<strong>il</strong>ano 1979. Sul Palazzo nell’ambito regionale pugliese,<br />

si veda anche <strong>il</strong> saggio: Dal Castello al Palazzo Nob<strong>il</strong>iare all’interno dell “Atlante del<br />

Barocco in Italia. Terra di Bari e Capitanata”, Roma 1996.

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