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Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

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L. BERTOLDI LENOCI La vi<strong>Ischitella</strong> confraternale in età moderna 205<br />

l’affare per bussola segreta, e maggioranza de’ voti. E finalmente poiche (sic) sian<br />

dalla rubrica proibito lo andare in Processione colli sacchi neri, proprio abito di<br />

questa nostra Congrega, per non mancare ad un tale obbligo di intervenire nelle<br />

Processioni solenni solite, e per vieppiù accrescere la devozione verso <strong>il</strong> Santo<br />

Culto di Dio, Beatissima Vergine, e Santi Suoi, perciò tutti possano vestire <strong>il</strong> sacco<br />

bianco con la mozzetta celeste, e coll’impressa di S. Maria della Mercede, titolo<br />

di questa Congrega.<br />

Conclusioni<br />

La storia di una congregazione è composta da molteplici elementi. Il luogo ove<br />

sorge, le sue fonti, i suoi componenti; la tipologia sociale e <strong>il</strong> numero degli iscritti;<br />

le realtà religiose, politiche, sociali ed economiche delle quali è parte integrante,<br />

modificandole o subendole a sua volta, quando le sue attività siano o non siano in<br />

sintonia con <strong>il</strong> potere, che può essere alternativamente ecclesiastico o laico.<br />

I tre documenti, che abbiamo voluto trascrivere insieme, sono fondamentali sia<br />

dal punto di vista storico che giuridico e possono essere letti in modo quasi sinottico.<br />

Ciò consente di valutare lo spessore complessivo dell’esigenza solidaristica<br />

di <strong>Ischitella</strong> in età moderna, una esigenza sicuramente di notevole spessore, come<br />

testimoniato dal numero di confratelli fondatori delle fratellanze, al quale deve<br />

aggiungersi quello dei confratelli aggregati dopo la fondazione e le consorelle, sicuramente<br />

presenti, anche se non specificatamente menzionate in tutti gli statuti.<br />

Il documento settecentesco conferma quanto già testimoniato dalla visita<br />

pastorale dell’Orsini del 1675 13 , effettuata nei giorni tra <strong>il</strong> 23 dicembre 1675 e <strong>il</strong><br />

9 gennaio 1676. Su m<strong>il</strong>leduecentotrentacinque abitanti sono menzionate quattro<br />

confraternite e un Monte di Pietà, per soddisfare le esigenze di suffragio e assistenza<br />

morale e materiale della comunità. La confraternita del SS.mo Sacramento, chiamata<br />

nel testo Sacratissimi Corporis Christi, è già presente nella chiesa parrocchiale,<br />

che sembra ancora non consacrata, dedicata al culto di S. Maria Maggiore. Pur<br />

non fornendo una data di erezione, risulta aggregata alla confraternita madre di S.<br />

Maria Sopra Minerva, godendo così di priv<strong>il</strong>egi e indulgenze. È retta da un Priore<br />

eletto liberamente e deve obbligatoriamente intervenire alle processioni con l’abito.<br />

Apprendiamo dal documento settecentesco che questo è composto da un camice<br />

13<br />

Ringraziamo la prof.ssa Grazia S<strong>il</strong>vestri per averci permesso di leggere <strong>il</strong> documento relativo a<br />

<strong>Ischitella</strong> e da lei studiato, sia per la visita a Peschici che a <strong>Ischitella</strong> stessa. Cfr. G. SILVESTRI, Chiesa<br />

e religiosità popolare a Peschici, Vieste, 1999; idem, relazione in questi ATTI.

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