Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari
Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari
20 Ischitella dai primi insediamenti agli ultimi feudatari Poco dopo, a partire dal 922, gli Slavi presero a saccheggiare le coste adriatiche, compreso la Daunia e il Gargano 35 , nel 926 il principe Michele Vusevic, Siponto, che venne saccheggiata, avviando la colonizzazione slava del Gargano 36 . Gli Slavi contesero il Gargano ai Bizantini e ai Saraceni, e fondarono diversi nuovi insediamenti, tra cui: Devia, Peschici, Vico e Ischitella. Le invasioni del Gargano da parte di Saraceni e Slavi furono rese possibili dallo scontro che, a partire dall’875, contrappose Longobardi e Bizantini. Nell’875, infatti, iniziava la seconda riconquista bizantina, con la presa di Bari. Nell’891 lo stratega Simbatichio conquistava il principato di Benevento, compreso il Gargano. Ma nell’895 Guido III, duca di Spoleto, guidava la controffensiva franco-longobarda che riconquistava il principato longobardo, con esclusione della Puglia e del Gargano, che restavano in mano bizantina e costituivano il Thema di Longobardia minor 37 . Ma i Bizantini controllavano soprattutto le città di Lesina, Vieste e Siponto, cioè il litorale costiero del Gargano, mentre l’entroterra, privo di insediamenti significativi, era poco presidiato. Inoltre, per tutto il X secolo, il confine tra territori controllati dai Longobardi e quelli controllati dai Bizantini, fu un confine molto instabile, con città e contrade che passavano ora sotto il controllo dell’uno, ora sotto il controllo dell’altro, come per esempio succedeva per Lesina 38 . Fu in questo contesto che si inserirono le scorribande saracene e slave e fu reso possibile l’insediamento di queste popolazioni nello, per lo più, spopolato Gargano. Il Gargano diviso in tre zone di influenza 200-201. 34 G. POCHETTINO, I Longobardi nell’Italia meridionale (570-1080), Napoli s. d., p. 295; G. DI PERNA, Lesina: dal Paleolitico all’anno Mille, op. cit., p. 202; Id., Castelpagano, op. cit. 35 G. POCHETTINO, I Longobardi nell’Italia meridionale (570-1080), op. cit., p. 295; G. MUSCA, Saraceni e Bizantini, in “Storia della Puglia”, Bari 1987, p. 170. 36 C. PORFIROGENETA, De administrando imperio, Londra 1962, vol. II. pp. 123, 134, 137, 141-142; ANNALES BARENSES, in M. G. H., Ss., Hannover 1844, rist. 1968, p. 52, a. 928 (10 luglio 926): Hoc anno comprendit Michael, rex Sclavorum, civitatem Sipontum mense Iulio, die sanctae Felicitatis, secunda feria, indictione 15; LUPUS PROTOSPARTARIUS, Chronicon, in M.G.H., Ss., Hannover 1844, rist. 1968, p. 54, a. 926: “comprehendit Michael Sclabus Sipontum mense Iulii”; F. CONTE, Gli Slavi, op. cit., p. 68. 37 J. GAY, L’Italia meridionale e l’Impero bizantino dall’avvento di Basilio I alla resa di Bari ai Normanni, op. cit., p. 101 ss; G. POCHETTINO, I Longobardi nell’Italia meridionale (570-1080), op. cit., p. 273 ss.; V. VON. FALKENHAUSEN, I Longobardi meridionali, in Storia d’Italia, Torino 1983, p. 271 ss; A. GUILLOU, L’Italia bizantina dalla caduta di Ravenna all’arrivo dei Normanni, in “Storia d’Italia”, diretta da G. Galasso, Torino 1983; G. DI PERNA, Lesina: dal Paleolitico all’anno Mille, op. cit., p. 191 ss. 38 G. DI PERNA, Lesina: dal Paleolitico all’anno Mille, op. cit., pp. 217-228.
G. DI PERNA Il Gargano nell’alto Medioevo 21 Così, il X secolo, vedeva il Gargano diviso in tre zone: – una zona costiera, con Siponto, Vieste e Lesina, in mano ai Bizantini; – una zona interna più impervia, con Castelpagano e Monte Saraceno, in mano saracena; – un’altra zona interna, con Peschici, Ischitella, Vico, Varano e Devia, in mano agli Slavi. Quando gli Slavi si insediarono nel Gargano, trovarono già il castro Varano di origine longobarda, che ben presto dovette passare sotto il loro controllo, mentre è probabile che fondarono ex novo Peschici, Devia, Vico e Ischitella. I Saraceni del Gargano, come quelli del Garigliano, dovevano vivere di depredazioni e saccheggi a danno delle altre popolazioni cristiane, tanto che nel 970 papa Giovanni XIV chiama in aiuto il dalmata Sviatopolk per scacciarli definitivamente 39 . Gli uomini di Sviatopolk presero il posto dei Saraceni e rinforzarono la presenza slava nel Gargano. Gli insediamenti slavi: la fondazione di Ischitella La presenza degli insediamenti slavi del Gargano è ben documentata a partire dall’XI secolo, ma è chiaro che essa ebbe inizio un po’di tempo prima, verosimilmente nel corso del X secolo. Una prima testimonianza della loro presenza è data da un documento dell’abbazia di Tremiti del 1023, che riguarda il territorio di Peschici 40 . In questo documento l’arcivescovo Leone di Siponto dona al monastero di Tremiti la chiesa non più officiata di S. Maria di Càlena, con le sue pertinenze, compreso quattro appezzamenti di terreni che aveva comprato in località Càlena, da quattro gruppi familiari slavi: – uno comprato da Stane Gypto, figlio di Lilii; – un altro comprato da Malexha, Benckanego, dai figli di Nescedrag e da Lastaka, figlio di Milstrimiro; – un terzo comprato da Gaidavito, Negazzai, Vittadrago e dal figlio Striadragi; – un quarto comprato da Gaidabito. 39 G. POCHETTINO, I Longobardi nell’Italia meridionale (570-1080), op. cit., p. 295. 40 A. PETRUCCI, Codice diplomatico del monastero benedettino di S. Maria di Tremiti (1005-1237), Roma 1960, v. I, doc. 8, pp. 24-27.
- Page 1 and 2: Centro Studi “Giuseppe Martella
- Page 3 and 4: AA.VV. Ischitella e il Varano dai p
- Page 5 and 6: Sommario 7 Presentazione Liana Bert
- Page 7 and 8: 8 Ischitella dai primi insediamenti
- Page 9 and 10: 10 Ischitella dai primi insediament
- Page 11 and 12: Il Gargano nell’alto Medioevo La
- Page 13 and 14: G. DI PERNA Il Gargano nell’alto
- Page 15 and 16: G. DI PERNA Il Gargano nell’alto
- Page 17: G. DI PERNA Il Gargano nell’alto
- Page 21 and 22: G. DI PERNA Il Gargano nell’alto
- Page 23 and 24: Testimonianze su Ischitella e il su
- Page 25 and 26: P. CORSI Testimonianze su Ischitell
- Page 27 and 28: P. CORSI Testimonianze su Ischitell
- Page 29 and 30: P. CORSI Testimonianze su Ischitell
- Page 31 and 32: P. CORSI Testimonianze su Ischitell
- Page 33 and 34: P. CORSI Testimonianze su Ischitell
- Page 35 and 36: Ischitella e Varano dalle origini a
- Page 37 and 38: G. LAGANELLA Ischitella e Varano ad
- Page 39 and 40: G. LAGANELLA Ischitella e Varano su
- Page 41 and 42: G. LAGANELLA Ischitella e Varano E
- Page 43 and 44: G. LAGANELLA Ischitella e Varano
- Page 45 and 46: G. LAGANELLA Ischitella e Varano ce
- Page 47 and 48: I de’Sangro Duchi di Vietri Lucia
- Page 49 and 50: L. LOPRIORE I de’Sangro Duchi di
- Page 51 and 52: L. LOPRIORE I de’Sangro Duchi di
- Page 53 and 54: L. LOPRIORE I de’Sangro Duchi di
- Page 55 and 56: L. LOPRIORE I de’Sangro Duchi di
- Page 57 and 58: 60 Ischitella dai primi insediament
- Page 59 and 60: 62 Ischitella dai primi insediament
- Page 61 and 62: La visita pastorale di Vincenzo Mar
- Page 63 and 64: G. Silvestri La visita pastorale di
- Page 65 and 66: I Pinto, principi di Ischitella e P
- Page 67 and 68: T. M. RAUZINO La vitaI Pinto Princi
G. DI PERNA Il Gargano nell’alto Medioevo 21<br />
Così, <strong>il</strong> X secolo, vedeva <strong>il</strong> Gargano diviso in tre zone:<br />
– una zona costiera, con Siponto, Vieste e Lesina, in mano ai Bizantini;<br />
– una zona interna più impervia, con Castelpagano e Monte Saraceno, in mano<br />
saracena;<br />
– un’altra zona interna, con Peschici, <strong>Ischitella</strong>, Vico, <strong>Varano</strong> e Devia, in mano<br />
<strong>agli</strong> Slavi.<br />
Quando gli Slavi si insediarono nel Gargano, trovarono già <strong>il</strong> castro <strong>Varano</strong> di<br />
origine longobarda, che ben presto dovette passare sotto <strong>il</strong> loro controllo, mentre<br />
è probab<strong>il</strong>e che fondarono ex novo Peschici, Devia, Vico e <strong>Ischitella</strong>.<br />
I Saraceni del Gargano, come quelli del Garigliano, dovevano vivere di depredazioni<br />
e saccheggi a danno delle altre popolazioni cristiane, tanto che nel 970<br />
papa Giovanni XIV chiama in aiuto <strong>il</strong> dalmata Sviatopolk per scacciarli definitivamente<br />
39 . Gli uomini di Sviatopolk presero <strong>il</strong> posto dei Saraceni e rinforzarono<br />
la presenza slava nel Gargano.<br />
Gli <strong>insediamenti</strong> slavi: la fondazione di <strong>Ischitella</strong><br />
La presenza degli <strong>insediamenti</strong> slavi del Gargano è ben documentata a partire<br />
dall’XI secolo, ma è chiaro che essa ebbe inizio un po’di tempo prima, verosim<strong>il</strong>mente<br />
nel corso del X secolo.<br />
Una prima testimonianza della loro presenza è data da un documento dell’abbazia<br />
di Tremiti del 1023, che riguarda <strong>il</strong> territorio di Peschici 40 . In questo documento<br />
l’arcivescovo Leone di Siponto dona al monastero di Tremiti la chiesa<br />
non più officiata di S. Maria di Càlena, con le sue pertinenze, compreso quattro<br />
appezzamenti di terreni che aveva comprato in località Càlena, da quattro gruppi<br />
fam<strong>il</strong>iari slavi:<br />
– uno comprato da Stane Gypto, figlio di L<strong>il</strong>ii;<br />
– un altro comprato da Malexha, Benckanego, <strong>dai</strong> figli di Nescedrag e da Lastaka,<br />
figlio di M<strong>il</strong>strimiro;<br />
– un terzo comprato da Gaidavito, Negazzai, Vittadrago e dal figlio Striadragi;<br />
– un quarto comprato da Gaidabito.<br />
39<br />
G. POCHETTINO, I Longobardi nell’Italia meridionale (570-1080), op. cit., p. 295.<br />
40<br />
A. PETRUCCI, Codice diplomatico del monastero benedettino di S. Maria di Tremiti (1005-1237),<br />
Roma 1960, v. I, doc. 8, pp. 24-27.