Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari
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M. BELLOLI<br />
La vitaMemorie e ricordi di un Principe<br />
a rimanere a letto, in Puglia per due mesi e per trasportarlo a Napoli lo si dovette<br />
imbarcare. All’arrivo era in un tale stato che, al suo sbarco, si dovette impedire a<br />
chiunque di andargli incontro.<br />
Io me ne sono astenuto, come gli altri. Qualche giorno dopo, arrivato a Caserta,<br />
sono andato a corte per avere notizie sulla sua salute. Egli volle ricevermi. Gli ho<br />
detto delle ragioni che mi avevano impedito di essere presente al suo sbarco, e che<br />
tutti ne erano stati impediti senza eccezioni di sorta. Mi ha risposto con bontà che<br />
per me avrebbe fatto un’eccezione, perché mi vedeva sempre con piacere. An<strong>dai</strong><br />
a trovarlo ancora due o tre volte. La malattia peggiorò: in breve, senza entrare in<br />
altri particolari, dopo cinque mesi di sofferenze inaudite cessò di vivere.<br />
Fu una grave disgrazia, in un momento in cui gravi complicanze politiche<br />
minacciavano <strong>il</strong> reame. I rivoluzionari non hanno smesso di cospirare per arrivare<br />
al potere, e non l’hanno saputo mantenere con moderazione e ne hanno abusato;<br />
i reazionari non hanno saputo riconoscere i segni dei tempi e, a loro volta, hanno<br />
abusato del potere per spingere <strong>il</strong> re, che era buono, a compiere atti che hanno<br />
oscurato la sua bontà; questi due estremi sono stati la vera causa della rovina del<br />
paese ed ho fatto in modo che <strong>il</strong> re lasciasse al figlio soltanto una triste eredità.<br />
Ancora una volta avevo perduto un amico che avevo servito fedelmente! E’stata<br />
una sciagura che <strong>il</strong> suo entourage sia riuscito a farlo deviare <strong>dai</strong> principi che aveva<br />
evidenziato salendo al trono.<br />
Parte Terza<br />
Il re Francesco II successe al padre al trono.<br />
Tutti speravano che <strong>il</strong> re, alla sua ascesa, avrebbe allontanato <strong>il</strong> ministero<br />
del 1852, che aveva fatto tanti torti a suo padre, spingendolo a compiere atti che<br />
<strong>il</strong> suo cuore respingeva. Vi fu un grande sbigottimento da parte di tutti, quando<br />
venne emanata una comunicazione del re che diceva di voler circondarsi degli<br />
stessi consiglieri e seguire lo stesso corso, la stessa politica! I moderati avrebbero<br />
voluto che <strong>il</strong> re avesse agito come suo padre alla sua ascesa al trono, senza fare<br />
folli concessioni; avrebbero voluto che egli facesse un’amnistia, facendo rientrare<br />
tutti coloro che si erano rifugiati a Torino per cospirare, e che erano più pericolosi<br />
fuori che dentro <strong>il</strong> regno.<br />
Sin <strong>dai</strong> <strong>primi</strong> giorni, tutte le volte che vedevo <strong>il</strong> re, mi credevo in diritto, per i<br />
servigi che avevo reso a suo padre, di dargli dei buoni consigli, e non ne mancava<br />
occasione. Ma <strong>il</strong> suo entourage cercava di rendergli sospetti questi consigli.<br />
Il re aveva desiderato rimettersi in buoni rapporti con i governi dell’Imperatore