Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari
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160 <strong>Ischitella</strong> <strong>dai</strong> <strong>primi</strong> <strong>insediamenti</strong> <strong>agli</strong> <strong>ultimi</strong> <strong>feudatari</strong><br />
malfattori, poiché non vi erano strade per arrivarvi ma soltanto sentieri.<br />
Dal 1820 al 1830 mi sono occupato dei miei affari.<br />
Nel momento in cui in Francia è scoppiata la rivoluzione che ha detronizzato<br />
Carlo X, io mi trovavo, per affari privati, in Spagna.<br />
In questo medesimo 1830 <strong>il</strong> re Francesco I è morto e gli è succeduto al trono,<br />
a 20 anni di età, suo figlio Ferdinando II. Questo giovane re, salendo al trono, ha<br />
riempito di speranze <strong>il</strong> paese con una saggia amministrazione; liberale, grazie ad<br />
un atto di amnistia generale, ha richiamato al servizio m<strong>il</strong>itare ed amministrativo<br />
tutti quelli erano stati ingiustamente destituiti. Tutto questo fu fatto malgrado<br />
l’entourage di reazionari che lo circondava e che hanno poi finito per essere la<br />
causa della rovina della dinastia. Furono esclusi dall’essere richiamati in servizio<br />
<strong>il</strong> principe di Cariati, generale, aiutante di campo e ministro del re Gioacchino al<br />
congresso di Vienna ed io, <strong>il</strong> suo aiutante di campo. Ecco quello che i reazionari<br />
hanno potuto ottenere.<br />
Quando ritornavo a Napoli per i miei affari legati alla bonifica delle terre,<br />
avevo spesso occasione di vedere <strong>il</strong> re: mi riceveva sempre con amab<strong>il</strong>ità, quasi<br />
con affetto. Venne una volta a Capodimonte con me e con <strong>il</strong> suo ministro dell’interno,<br />
Sant’Angelo, per vedere i lavori della mia campagna. Gli ho proposto di<br />
far eseguire, sotto la mia direzione, una strada di 7 miglia selciata con una spesa<br />
minima rispetto a quelle fatte d<strong>agli</strong> ingegneri civ<strong>il</strong>i. Mi ha autorizzato a fare la<br />
strada. In un mese la strada sterrata era stata finita con una spesa di 900 ducati ed<br />
<strong>il</strong> re ha potuto attraversarla; finita, è venuta a costare circa 5.000 ducati, mentre, in<br />
confronto, una strada sim<strong>il</strong>e a quella, e nelle stesse condizioni, ne sarebbe costata<br />
80.000. Incredib<strong>il</strong>e, ma vero.<br />
Il 20 gennaio 1840, <strong>il</strong> principe di Cariati ed io ricevemmo un decreto, controfirmato<br />
dal direttore del ministero della guerra, <strong>il</strong> generale Brochetti, lo stesso<br />
che era stato colonnello comandante del 2° reggimento di f<strong>il</strong>a davanti a Macerata,<br />
dove <strong>il</strong> suo reggimento si era ritirato senza essere venuto in contatto con <strong>il</strong> nemico.<br />
Questo decreto ci accordava, dopo 20 anni di ingiusta destituzione, l’onore di poter<br />
indossare l’uniforme. Che ingiustizia! L’uniforme che noi abbiamo sempre portato<br />
con onore. E’stato tutto quello che <strong>il</strong> re ha potuto fare per noi, con l’entourage che<br />
si ritrovava.<br />
Nel 1846 è stato eletto papa Pio IX. Egli inaugurò <strong>il</strong> suo regno con amnistie e<br />
concessioni di libertà. In tutta l’Italia non vi fu che un grido: Viva Pio IX! Viva la<br />
libertà! Nel nostro paese questo fu <strong>il</strong> momento in cui si incominciò a cospirare. Si<br />
chiedeva la costituzione. Il re credette di essere <strong>il</strong> primo dei monarchi a concederla,<br />
nel gennaio 1848.<br />
Il giorno della promulgazione, in città c’era confusione ed un entusiasmo<br />
generalizzato.<br />
Stavo recandomi a palazzo: nel cort<strong>il</strong>e ho incontrato <strong>il</strong> re a cavallo mentre stava