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Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

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152 <strong>Ischitella</strong> <strong>dai</strong> <strong>primi</strong> <strong>insediamenti</strong> <strong>agli</strong> <strong>ultimi</strong> <strong>feudatari</strong><br />

attaccare i Prussiani. Il primo giorno di batt<strong>agli</strong>a <strong>il</strong> generale Domont è stato colpito<br />

da un proiett<strong>il</strong>e al ginocchio e <strong>il</strong> generale Gobert da uno al piede. Contrariamente<br />

a quanto era avvenuto nella campagna di Russia nella quale, nel nostro stato maggiore,<br />

non vi erano stati quasi feriti. Poiché io ero in prima linea, tra i tiratori, <strong>il</strong><br />

re, amorevolmente, mi ha chiamato e mi ha detto: Giuliano, vieni qui; ti vuoi fare<br />

ammazzare? Oggi sono già abbastanza infelice per <strong>il</strong> fatto di aver avuto due miei<br />

aiutanti di campo feriti. Abbiamo sconfitto <strong>il</strong> nemico e l’abbiamo obbligato a battere<br />

in ritirata; tuttavia dovemmo fermarci, riprendere la strada per Dresda con la<br />

maggior parte dell’esercito avendo appreso che gli austriaci stavano raggiungendo<br />

Dresda dalla Boemia. Quando arrivammo davanti a Dresda con le truppe, la sera,<br />

essi avevano già conquistato le prime fortificazioni che proteggevano la città, e<br />

noi, arrivando, siamo stati costretti a riconquistarle.<br />

L’indomani, giorno della grande batt<strong>agli</strong>a di Dresda, avendo l’imperatore<br />

scoperto che <strong>il</strong> nemico aveva fatto l’errore di lasciare isolata tutta l’ala destra del<br />

suo esercito, divisa dalla valle di Tarente, diede <strong>il</strong> comando dell’ala sinistra al re,<br />

con tutta la cavalleria ai suoi ordini. Per tutta la giornata vi è stata un pioggia torrenziale.<br />

Verso le quattro i fuc<strong>il</strong>i non sparavano più a causa della pioggia. Il re ha<br />

scelto questo momento per ordinare alla cavalleria di portarsi in avanti per caricare<br />

<strong>il</strong> nemico. La cavalleria e la maggior parte dell’artiglieria nemica, vedendo che<br />

noi spronavamo i cavalli per caricare, sono fuggite al galoppo; la fanteria, che era<br />

stata collocata in modo da formare un quadrato, attaccata con le sciabole e fatta<br />

prigioniera; così tutta l’ala sinistra, dopo essere stata inseguita per alcune leghe, è<br />

stata fatta prigioniera.<br />

La sera, dopo la fine della batt<strong>agli</strong>a, <strong>il</strong> re mi ha incaricato di andare a Dresda<br />

a fare <strong>il</strong> rendiconto della giornata e a presentare all’imperatore le bandiere prese<br />

ed i prigionieri.<br />

Arrivo a Dresda, mi faccio annunciare; Sua Maestà mi fa entrare; lo trovo a cena<br />

con <strong>il</strong> maggior generale principe di Neufchâtel. Presento <strong>il</strong> rapporto, lui mi guarda<br />

e dice: Che grado ha?. “Colonnello, Sire”. Si sieda, ceni con noi, lei ci ha portato<br />

delle buone notizie. Obbedisco. Poiché mi servivano senza darmi <strong>il</strong> primo piatto,<br />

l’imperatore si volta e dice con bontà e gent<strong>il</strong>ezza: Servite <strong>il</strong> primo al signore, deve<br />

essere stanco. Mi ha fatto parecchie domande sulla giornata, mi ha chiesto se <strong>il</strong> re<br />

aveva personalmente caricato gli squadroni nemici, poi si è rivolto verso <strong>il</strong> principe<br />

di Neufchâtel dicendogli: E’una giornata di gloria per l’Italia.<br />

La guerra è continuata; ovunque andassimo con l’imperatore, <strong>il</strong> nemico, sempre<br />

superiore, veniva battuto; tuttavia a Leipsick esso ha potuto gettarsi sulle nostre<br />

retroguardie con un esercito superiore di almeno tre volte al nostro. Siamo stati<br />

obbligati a ritirarci, per andare ad incontrarlo su quel campo di batt<strong>agli</strong>a che lui<br />

aveva scelto.<br />

Il 14 ottobre arrivammo con l’avanguardia dell’armata nelle pianure di Leipsick;<br />

avevamo effettuato molteplici cariche di cavalleria ed avevamo preso posizione.

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