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Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

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136 <strong>Ischitella</strong> <strong>dai</strong> <strong>primi</strong> <strong>insediamenti</strong> <strong>agli</strong> <strong>ultimi</strong> <strong>feudatari</strong><br />

crisi ministeriale così si esprime: In quest’occasione si pensa ad un cambiamento<br />

radicale, chiamando alla presidenza <strong>il</strong> principe di <strong>Ischitella</strong> come rappresentante<br />

dell’elemento m<strong>il</strong>itare, (…) c’è da riordinare la guardia nazionale e la polizia (…)<br />

<strong>il</strong> principe rifi uta, dopo avere prima accettato, di porsi a capo del ministero, ed <strong>il</strong><br />

vecchio generale rimase sventuratamente in piedi. (…) Le cose della monarchia<br />

precipitano ogni giorno di più, sua maestà fece richiedermi di nuovo <strong>il</strong> giorno 29<br />

agosto, perché componessi ad ogni costo <strong>il</strong> ministero. Impiegai due giorni e due<br />

notti a tal opera. Parlai nuovamente ed inut<strong>il</strong>mente con <strong>Ischitella</strong>, scongiurandolo,<br />

invano, in nome dell’affezione per <strong>il</strong> re, della monarchia e della patria in pericolo.<br />

Ricusò con terrore e sin con modi soldateschi e inurbani 31 .<br />

In effetti, Francesco Pinto contrastò tutti i piani di batt<strong>agli</strong>a predisposti dallo<br />

stato maggiore borbonico, sostenendo che del regno si doveva difendere la capitale,<br />

combattendo anche all’interno della città, e non bisognava dare batt<strong>agli</strong>a<br />

ai garibaldini a sud o a nord di Napoli. Questo contrastava con <strong>il</strong> pensiero e le<br />

direttive di Francesco II, che voleva a tutti i costi risparmiare alla popolazione di<br />

Napoli gli orrori di uno scontro nelle strade cittadine. A fine agosto, Pinto elaborò<br />

un suo piano di batt<strong>agli</strong>a contro i garibaldini, ormai padroni di tutta la Calabria,<br />

ma voleva per sé <strong>il</strong> comando generale dell’esercito. Rimase molto irritato di non<br />

ottenerlo, litigando in maniera eclatante con <strong>il</strong> ministro della guerra generale Pianell<br />

… rivelandosi così, ancora una volta, vanitoso quanto pronto a favella tanto inetto<br />

all’azione, ombroso e collerico 32 .<br />

Recentemente un altro studioso, Roberto Maria Selvaggi, ha confermato <strong>il</strong> giudizio<br />

storiografico non positivo sul principe. Egli riconosce a Pinto indiscutib<strong>il</strong>i meriti<br />

come quello della riorganizzazione dell’esercito, della marina e la realizzazione di<br />

importanti opere, ma riporta anche delle precise circostanze in cui <strong>Ischitella</strong> non<br />

fu assolutamente all’altezza della carica cui era preposto. E conclude così la sua<br />

scheda biografica: …<strong>il</strong> vecchio generale fu un opportunista e vista la mala parata<br />

preferì defi larsi, (…) abbandonò <strong>il</strong> Paese per recarsi in Francia 33 .<br />

La mattina del 4 settembre, i garibaldini erano già a Sapri, si tenne un ultimo<br />

consiglio. All’unanimità si deliberò di non poter più opporre resistenza a Garibaldi<br />

a sud di Napoli. Finalmente, i generali ebbero <strong>il</strong> coraggio di consigliare al re di<br />

abbandonare la capitale e ritirarsi oltre <strong>il</strong> Volturno. Francesco II chiese loro di sottoscrivere<br />

quella dichiarazione, la maggior parte firmò fra cui anche <strong>Ischitella</strong> che<br />

poi spezzò teatralmente la penna 34 . La sera del 6 settembre, com’è noto, Francesco<br />

29<br />

R. DE CESARE, La fi ne di un regno, Longanesi & C., M<strong>il</strong>ano, 1969, pagg. 844, 849, 900 e ss.<br />

30<br />

A. SALADINO, op. cit., pag. XIII.<br />

31<br />

P. ULLOA, Memoriale, sta in A. SALADINO, op. cit., pag. 87.<br />

32<br />

A. SALADINO, op. cit., pag. 901.<br />

33<br />

R. M. SELVAGGI, op. cit., pag. 30. La scheda elaborata dall’A. riporta anche la data di nascita

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