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Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

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134 <strong>Ischitella</strong> <strong>dai</strong> <strong>primi</strong> <strong>insediamenti</strong> <strong>agli</strong> <strong>ultimi</strong> <strong>feudatari</strong><br />

da figure di poco spessore che si limitavano a servirlo anziché consigliarlo. La sua<br />

politica estera consisteva nel non farne nessuna con nessuno e fu basata sul più<br />

rigoroso isolamento. Non si avvicinò neanche all’impero austriaco, anzi respinse<br />

sempre caparbiamente le ingerenze di Vienna. Con Francia e Ingh<strong>il</strong>terra i rapporti<br />

diplomatici erano pochissimi; dopo la guerra di Crimea le due maggiori potenze<br />

europee ritirarono addirittura i loro rappresentanti da Napoli 24 . A tutto questo si<br />

aggiungeva l’estrema arretratezza dei centri lontani dalle grandi città. Tutto finiva<br />

per gravitare intorno alla Capitale; <strong>il</strong> poco sv<strong>il</strong>uppo della malsicura rete viaria<br />

non incoraggiava i commerci e le comunicazioni. Infine, la pochissima e negletta<br />

istruzione pubblica non poteva certo aiutare le diseredate masse contadine, la quasi<br />

totalità della popolazione, a formarsi una coscienza nazionale. I Borbone poco o<br />

nulla fecero per alleviare queste manchevolezze 25 . Così, al momento del bisogno,<br />

quando Francesco II chiamò attorno a sé la Nazione, si raccolsero solo pochissimi,<br />

decrepiti uomini. L’ultimo sovrano di Napoli fu costretto ad agire nell’isolamento<br />

morale più assoluto, per la ...noncuranza di ogni effettivo aiuto da parte della<br />

gerontocrazia (…), <strong>il</strong> pauroso invecchiamento dei quadri dirigenti borbonici, <strong>il</strong><br />

nessun ricambio operatosi in quelle fi le nel periodo di Ferdinando II (…), <strong>il</strong> loro<br />

scetticismo, l’incomprensione alle nuove esigenze, la loro incapacità, in una parola,<br />

a minimamente fronteggiare la situazione. F<strong>il</strong>angieri, <strong>Ischitella</strong>, Garofalo, Gamboa,<br />

Cassaro, Casella, Carrascosa, Winspeare, Vial: l’età media dei consiglieri della<br />

corona raggiungeva quasi gli 80 anni ! 26 .<br />

Secondo Ciro Cannarozzi, lo storico Raffaele De Cesare, nella sua opera: La<br />

fi ne di un regno, è stato ingeneroso con <strong>il</strong> principe Francesco Pinto. Lo ha definito<br />

vecchio vanitoso, perché nei giorni cruciali di quella calda estate del 1860 avrebbe<br />

creato solo confusione, interloquendo su tutto senza sapere realmente cosa volesse.<br />

Pinto nelle sue Mémoires, pubblicate a Parigi e firmate semplicemente <strong>Ischitella</strong>,<br />

Napoletana di Storia Patria, Napoli, 1960, pag. XIII. Per <strong>il</strong> numero degli attendib<strong>il</strong>i cfr.: Archivio di<br />

Stato di Napoli, Fondo Alta Polizia, inv. 36/II, fascio 41, anno 1859.<br />

24<br />

Almanach de Gotha, anno 1858, pag. 407. Gli ambasciatori di questi due paesi erano sostituti<br />

da semplici consoli.<br />

25<br />

Nel 1861, ad esempio, in Capitanata <strong>il</strong> tasso di analfabetismo era del 90, 1%. In pratica oltre al<br />

numerosissimo clero solo pochissimi sapevano leggere e scrivere. I paesi del Gargano erano isolati tra<br />

loro; erano state costruite due strade nel 1830-31 quella che da Apricena si fermava a San Nicandro<br />

e quella che da Manfredonia portava a Monte. Dal 1825 era stata progettata la Vico-San Giovanni<br />

ma non fu realizzata. La “rotab<strong>il</strong>e” San Marco in Lamis-San Severo fu costruita dal Genio m<strong>il</strong>itare<br />

dell’esercito italiano, come la <strong>Ischitella</strong>-Carpino, negli anni 1863-64. Vico con oltre 9 m<strong>il</strong>a abitanti,<br />

capoluogo dell’omonimo Circondario, del quale faceva parte anche <strong>il</strong> comune di Peschici, nel 1860<br />

non aveva la pubblica <strong>il</strong>luminazione e le strade interne del paese non potevano definirsi tali. Cfr.: G.<br />

SCARAMUZZO, Borbonici, liberali e briganti. Vico del Gargano all’alba dell’Unità, Catapano Editore,<br />

Lucera, 1976, pag. 11.<br />

26<br />

R. MOSCATI, La fi ne del regno di Napoli. Documenti borbonici del 1859-60, Le Monnier,

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