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Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

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La vita e i tempi di Francesco Pinto<br />

Nazario Barone *<br />

Il primo apr<strong>il</strong>e 1875, nella sua v<strong>il</strong>la napoletana di Capodimonte, si spegneva,<br />

quasi novantenne, Francesco Pinto, principe d’<strong>Ischitella</strong>, da poco rientrato a Napoli<br />

dopo un volontario es<strong>il</strong>io a Parigi durato quasi quindici anni. Nonostante si trattasse<br />

di un personaggio che aveva avuto una parte importante nelle vicende del dissolto<br />

regno delle Due Sic<strong>il</strong>ie, essendo stato al servizio di ben quattro sovrani, la notizia<br />

della sua scomparsa non ebbe alcun r<strong>il</strong>ievo sulla stampa cittadina.<br />

Francesco Pinto y Mendoza, marchese di Giuliano e, dalla morte del padre,<br />

avvenuta nel 1823, anche principe d’<strong>Ischitella</strong>, fu sempre chiamato solo <strong>Ischitella</strong><br />

anche quando divenne generale, forse perché per molti anni non fu più ufficiale 1 .<br />

Nato a Napoli l’8 luglio 1788 da Pasquale 2 , noto per la pinacoteca raccolta<br />

nell’imponente palazzo <strong>Ischitella</strong> alla riviera di Chiaia, e da Antonia Loffredo, dei<br />

marchesi di Trevico e dei conti di Potenza, si fece subito notare nella capitale dove<br />

re Giuseppe Bonaparte, nel tentativo di accattivarsi l’aristocrazia locale, lo fece<br />

entrare a corte nominandolo ciambellano 3 , carica che mantenne anche in quella di<br />

re Gioacchino Murat. Successivamente chiese ed ottenne di entrare nell’esercito,<br />

del quale era entusiasta. Figlio unico e di fresco sposato, lasciò la splendida corte<br />

di Napoli per andare in guerra. Altri nob<strong>il</strong>i e borghesi seguirono <strong>il</strong> suo esempio e<br />

*<br />

Museo del Risorgimento di V<strong>il</strong>lafranca (VR); Centro Studi “Giuseppe Martella” di Peschici (FG).<br />

1<br />

G. FERRARELLI, Memorie m<strong>il</strong>itari del Mezzogiorno d’Italia, con prefazione di Benedetto Croce,<br />

G. Laterza & figli, Bari, 1911, pag. 263.<br />

2<br />

Il principe Pasquale Pinto y Mendoza nel 1798 era titolare della Scrivania di Razione della<br />

corte di re Ferdinando IV: era a capo, cioè, dell’amministrazione contab<strong>il</strong>e di casa reale.<br />

3<br />

Gent<strong>il</strong>uomo di corte, addetto alla famiglia reale.

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