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Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari

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118 <strong>Ischitella</strong> <strong>dai</strong> <strong>primi</strong> <strong>insediamenti</strong> <strong>agli</strong> <strong>ultimi</strong> <strong>feudatari</strong><br />

tenuto a nominare un amministratore nelle grisciole che fino ad allora erano state<br />

dell’ex Barone, poste nelle mesole affianco al Fiume. Costui dovrà acquisire i<br />

fondi necessari per comprare immediatamente delle canne ed altro materiale indispensab<strong>il</strong>e<br />

per costruire delle grisciole nuove per conto pubblico. L’impianto di<br />

queste postazioni dovrà essere ultimato prima di ottobre, periodo in cui la pesca<br />

è più abbondante, con facoltà di incassarne i proventi.<br />

Tanto la palude grande, quanto le paludi e mesole demaniali, e le paludette<br />

a fianco del Fiume saranno divise tra i cittadini o a fuoco, se le porzioni saranno<br />

sufficienti, oppure per offerta, secondo le modalità stab<strong>il</strong>ite dal Real Decreto del<br />

3 dicembre 1808 per le terre demaniali. Il canone dovrà essere rapportato non<br />

alla rendita fino ad allora percepita dal Comune con gli affitti, bensì al prodotto<br />

derivante dalle reintegre e <strong>dai</strong> miglioramenti che si permetteranno di fare ai censuari.<br />

Incaricato di tutto questo sarà l’agente d’Aversa, che farà la designazione<br />

delle parti e l’estimo suddetto, e invierà al Commissario Ripartitore le carte per<br />

l’approvazione.<br />

La divisione diventerà esecutiva soltanto dopo approvazione regia, tramite<br />

comunicazione del Ministro dell’Interno.<br />

La Cardosa<br />

Nel demanio ex feudale denominato Cardosa vi era un parco chiuso, di circa<br />

60 tomoli, dell’ex barone, con piccoli appezzamenti di terreno soggetti a terraggio,<br />

su di cui avrebbe dovuto restituirsi l’uso civico ai cittadini. Il restante territorio era<br />

composto di proprietà individuali.<br />

Da parte dell’ex barone, fu prodotta opposizione sia sul parco, che non poteva<br />

essere aperto e sul quale non poteva essere esercitato l’uso civico; sia sulle proprietà<br />

particolari sulle quali rivendicava <strong>il</strong> diritto di pascere, su di una superficie di<br />

cinque carra, per un periodo di quattro mesi, dal 25 novembre al 25 marzo. Questo<br />

perché l’ex <strong>feudatari</strong>o aveva ricomprato <strong>il</strong> ristoro dei locati del suddetto demanio<br />

dalla Giunta del Tavoliere, così come l’aveva acquistato sull’Isola di <strong>Varano</strong> per<br />

altre sei carra e 17 versure.<br />

Stab<strong>il</strong>ita la veridicità di quanto rivendicato con la visione del relativo istrumento;<br />

riconosciuto che avrebbero potuto affrancare questa servitù soltanto i proprietari<br />

delle colture, delle vigne e degli oliveti esistenti nella Cardosa; considerato che<br />

quattro mesi di pascolo invernale equivalevano a sei mesi, cioè alla metà dell’anno<br />

e che cinque carra nella Cardosa, chiuse per quattro mesi, erano equivalenti a carra

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