Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari
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T. M. RAUZINO La viLa divisione del Demanio 115<br />
pescatori, rivolgendosi all’Intendente di Capitanata, denunciavano altresì: Eccellenza,<br />
in tempo che si vanno a mettere le dette reti sott’acqua, pria che tramonta<br />
<strong>il</strong> sole, in ogni giorno, voi vedete una fl otta Navale tanto è la molteplicità de’sandali.<br />
Resta una porzione del Lago, dove sono sottoposto le dette paludi demaniali,<br />
tutto chiuso, senza esservi speranza che i poveri Concessionarj delle dette paludi<br />
possono prendere alcun pescato.<br />
I supplicanti chiedevano giustizia: L’Eccellenza sua, colla profonda dottrina,<br />
potrà calcolare quanto sia punib<strong>il</strong>e la condotta del signor Primo Eletto. Tanto<br />
la supplicano, e l’avranno come da Dio!. Il documento fu sottoscritto a firma di<br />
Vincenzo, Tomaso Agricola e Zejnè Iacovino. E <strong>dai</strong> segni di croce di Vincenzo di<br />
Marco Maiorano, Gioacchino d’Amico e Gaetano d’Errico.<br />
Ordinanza Zurlo 12 luglio 1810<br />
La vicenda delle grisciole è emblematica di come, verso la fine del decennio<br />
francese, i vecchi equ<strong>il</strong>ibri tendino pian piano a riacquistare i loro spazi priv<strong>il</strong>egiati.<br />
Analizziamo, nel dett<strong>agli</strong>o le due ordinanze Zurlo 2 , che avevano, in un certo senso,<br />
scardinato <strong>il</strong> feudalesimo ischitellano. ll 12 luglio 1810, data della prima ordinanza<br />
di Biase Zurlo, <strong>il</strong> Comune di <strong>Ischitella</strong> comprendeva i seguenti demani: La Difensola,<br />
un territorio incolto e sassoso assolutamente inadatto a coltura, buono soltanto<br />
per <strong>il</strong> pascolo; <strong>il</strong> Moschiaturo, vicino alla palude demaniale comunale di <strong>Varano</strong>,<br />
fert<strong>il</strong>e e ottimo per le coltivazioni.Oltre a queste proprietà, <strong>il</strong> Comune possedeva<br />
la Palude grande di <strong>Varano</strong>, e le Paludi demaniali sulle sponde del Fiume, lungo<br />
la zona dell’Isola di <strong>Varano</strong> appartenente all’ex Barone di <strong>Ischitella</strong>. Queste paludi<br />
venivano concesse in affitto per la pescagione. Il Comune gestiva direttamente<br />
soltanto alcuni tratti di palude contigui al Fiume. Complessivamente, ne ricavava<br />
un reddito di soli 1500 ducati.<br />
Perché la rendita era cosi scarsa? Biase Zurlo individua due cause:<br />
– lo stato di abbandono in cui si trovano queste paludi. D’estate, <strong>il</strong> loro livello<br />
aumenta a causa delle acque stagnanti e per la decomposizione della vegetazione<br />
lacustre delle mesole (le p<strong>agli</strong>e) e di altri corpi estranei. I tratti di lago<br />
che costeggiano la terraferma diventano quasi inut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i, con conseguente<br />
diminuizione della pesca;<br />
2<br />
ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI, Ordinanze Zurlo, <strong>Ischitella</strong>, Comune della Provincia di Capitanata.<br />
Biase Zurlo fu Commissario del re per la divisione de’demani nella provincia di Capitanata e Molise.<br />
La prima Ordinanza fu emanata <strong>il</strong> 12 luglio 1810, la seconda <strong>il</strong> 15 luglio 1811.