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2 Nuovo scandalo al Comune 7 aprile 2012 Afragola Scoppia il caso dell’hotel Caribe che oscura il sito web Bruciati in 24 mesi 268 mila euro per pernottamenti e vitto. Soggiorni pagati con sovrapprezzo rispetto al listino ufficiale. Zero i controlli dell’ amministrazione. Violata la legge sulla privacy. Intanto nelle determinazioni si disserta di figli illegittimi anziché di figli riconosciuti da un solo genitore. La protezione chiesta al Sindaco Senatore ed i contrasti con gli assessori Baia e Pannone della dirigente competente. Il tam tam di radio Municipio di Felice Libertà Bruciati in 24 mesi 268 mila euro per pernottamenti e vitto. Soggiorni pagati con sovrapprezzo rispetto al listino ufficiale. Zero i controlli dell’ amministrazione. Violata intanto la legge sulla privacy. Intanto nelle determinazioni si disserta di figli illegittimi anziché di figli riconosciuti da un solo genitore. La protezione chiesta al Sindaco Senatore ed i contrasti con gli assessori Baia e Pannone della dirigente competente. Il tam tam di radio municipio Un fiume di denaro. Soldi a valanga transitati dalle casse comunali a quelle dell’hotel Caribe. Un anonimo albergo a tre stelle su via Saggese, che si erge tra immondizia e grigi palazzoni abusivi, e dove campeggiava a bella vista la pubblicità di un night club che doveva allietare le serate dei clienti. E’ sorto lì il Caribe, senza alcuna fantasia architettonica, sulla linea di confine tra Casalnuovo, terra d’appendice del sistema di potere nespoliano, ed Afragola, cuore pulsante di nespolandia. I numeri dello scempio. Signori, va in onda Albergopoli! Dal 2 febbraio 2010 al 5 marzo 2012 i gestori dell’hotel Caribe hanno incassato dal Comune di Afragola ben 241.948,48 euro. Ed altri 27.000,00 euro sono stati impegnati lo scorso 14 marzo (totale: 269.000,00 euro). A firmare cotanta ricca grazia sempre lei, nostra signora delle proroghe di appalti, dei concertini di piazza e dei debiti fuori bilancio occultati con fiumi di inchiostro: la dirigente del settore servizi sociali Magda Tamarindo. Non vorremmo che la buona dirigente sia in realtà ostaggio dei “desiderata” di qualcuno molto “autorevole”. Magari caratterizzato da un “notevole spessore criminale” Signori niente gara pubblica, nessuno straccio di indagine di mercato. Sfrattano una famiglia? Bisogna trovare un alloggio di fortuna? Via, l’amministrazione Nespoli ha sempre la soluzione a portata di penna: si “ordina” ai dirigenti di scrivere una bella “relazioncina” così da sistemare tutti di corsa all’hotel Caribe. E siccome nell’emergenza c’è l’italica abitudine di sguazzarci, il cronista di Mosaico ha spulciato l’ultima determina della dirigente, la numero 277 del 14 marzo 2012. Così, giusto per capire perché il Comune paga cifre così astronomiche. Il conto della serva. Dunque, dal 1 gennaio al 31 marzo 2012 tre persone (i coniugi D. P. e la signora F.) hanno soggiornato al Caribe occupando due camere, una singola ed una doppia. Ovviamente, trattamento all inclusive. Tradotto dall’inglese: pensione completa. Pernotto, colazione, pranzo e cena. Spesa 27.000,00 euro. Cioè 296,70 euro al giorno. Così, giusto Alcune immagini dell’hotel “Caribe” di Casalnuovo per verificare se tutto è corretto, siamo andati a curiosare sul sito on line dell’albergo (che da qualche giorno risulta oscurato, non si sa bene per quale motivo) gestito dai germani Antonio, Maria Rosaria ed Anna Manna attraverso una società a responsabilità limitata e di proprietà (le mura) dell’immobiliare del loro papà Raffaele, amico personale del sindaco-senatore Vincenzo Nespoli di vecchia data, con trascorsi e militanza nello stesso partito. E abbiamo letto che una camera matrimoniale uso singola con prima colazione viene venduta a 45,00 euro al dì e che il pranzo e la cena costano 26,00 euro (13,00 euro per pasto a persona). Dunque, per la signora F. il Comune avrebbe dovuto spendere non più di 71,00 euro ad ogni schiarar del sole. La camera doppia, invece, viene venduta a 62,00 euro ovviamente sempre compresa la prima colazione, mentre il vitto (per due persone in questo caso pranzo e cena) costa 52,00 euro. In definitiva per i signori D.P. le casse comunali avrebbero dovuto pagare 114,00 euro. Complessivamente le tre persone alloggiate al Caribe, listino ufficiale a portata di web, senza sconti per soggiorni di lunga durata o promozioni di sorta, sarebbero dovuti pesare quotidianamente sulle finanze cittadine per 185,00 euro. Ebbene la collettività afragolese ha sostenuto un esborso di 111,70 centesimi di euro al dì in più: 10.164,70 euro di maggiori oneri previsti solo nel trimestre gennaio-marzo 2012. Dove sono finiti questi soldi impegnati in più? La cresta sulla spesa. Chiamatela cresta, se volete. O negligenza nei controlli e nelle procedure, se preferite. Da parte di chi? Intanto, siccome l’inchiesta del nostro giornale ha fatto il giro del Palazzo ancor prima di essere pubblicata, pare che l’amministrazione, raggiunta dal tam tam di radio municipio,
7 aprile 2012 Afragola www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord 3 Albergopoli a Nespolandia sia corsa ai ripari reclamando uno sconto dai gestori dell’albergo. Ma nelle more del mercanteggiamento, la determina è lì, a testimonianza imperitura dello spreco di denaro pubblico. Anzi, l’amministrazione Nespoli ha fatto anche di più: dal primo aprile tutti fuori dall’hotel Caribe. Nessun sventurato soggiornerà più nella rinomata struttura casalnuovese a spese e sbafo del Comune di Afragola. Direbbe il vecchio saggio che scappati i buoi si chiudono i cancelli. Poche ore e i poveretti sfrattati dall’albergo – dopo proteste e urla nella casa comunale – si vedono riassegnare le camere ancora per ulteriori quindici giorni nell’attesa di non si sa cosa. Insomma la cacciata dall’albergo era solo un pesce d’aprile. Perché il Caribe? Chi ha suggerito di alloggiare sfrattati e senzatetto l’hotel Caribe? Raffaele Manna a Casalnuovo è noto per la trascorsa militanza nel movimento sociale prima e in Alleanza Nazionale poi, molto legato al sindaco di Afragola da un antico rapporto oltre che politico di amicizia. Manna ha svolto tra l’altro il ruolo di segretario cittadino prima del Msi e poi di Allenza nazionale, rivestendo anche il ruolo di consigliere comunale per molti anni. L’ex partito di Nespoli. Casalnuovo, poi, sembra diventato l’ “ombelico del mondo nespoliano”. Da essa proviene infatti anche la Rex srl del geometra Raffaele Errico, ex consigliere comunale di Alleanza Nazionale e appaltatore della mega speculazione di famiglia del sindaco senatore nel quartiere San Marco. E se ci fosse un filo rosso che lega i due Raffaele: il 51enne Errico ed il 62enne Manna? L’editore, il direttore e la redazione augurano a tutti i lettori una serena e felice Pasqua. E da Casalnuovo arriva anche l’avvocato Pietro De Luca, consigliere comunale pidiellino, cognato dell’assessore Perna arrestato qualche settimana fa per uno scandalo legato all’usura, che con una sua società si sta apprestando a realizzare un complesso edilizio adiacente la scuola Ciaramella per il quale il Comune (senza che i titoli edilizi siano stati ancora rilasciati) nel rifare la strada prospiciente (via De Rosa) ha creato un passo carrabile sul marciapiede che finisce davanti ad un muro! Perché? E’ evidente che lì, in un futuro non troppo lontano, ci sarà l’ingresso del parco residenziale che tanto a cuore sta all’avvocato De Luca. Così come di Casalnuovo è il gruppo imprenditoriale che ha rilevato il palazzo dell’ex pretura a via Toselli che è stato abbattuto senza le necessarie autorizzazioni. I bene informati dichiarano che le operazioni sono collegate da saldo filo conduttore. Staremo a vedere. Il finanziamento recuperato. Di certo non è un bel periodo per la responsabile del settore affari sociali, che ultimamente, dopo le denunce di Mosaico, ha chiesto un incontro con il Sindaco- Senatore durante il quale ha invocato la sua “protezione”. Si, avete capito bene: la protezione! Come se Nespoli fosse un santo o un boss (al più è per le nostre procure “un soggetto di notevole spessore criminale”). E non è un bel periodo anche perché è stata scaricata dai suoi mentori di riferimento: Antonio Pannone ed Aniello Baia, il quale dopo la sciagurata perdita di 1.200.000 euro di finanziamenti regionali per la negligenza dell’amministrazione ha dovuto elemosinare l’aiuto dell’assessore regionale pidiellino Ermanno Russo per recuperare almeno la metà della somma. La privacy violata. E dall’entourage stesso del dirigente affari sociali fioccano le segnalazioni di presunte illegittimità grandi e piccole, di favoritismi e di grossolane sbavature nelle determine. Così ad esempio c’è chi ha segnalato alla nostra redazione che sul sito web del Comune è stato pubblicato l’elenco delle madri con “figli minori illegittimi” che usufruiscono di provvidenze economiche con tanto di indirizzo dettagliato di casa. Un’autentica vergogna. Per due motivi. Il primo perché questi bimbi non sono affatto “figli illegittimi” ma “figli riconosciuti da un solo genitore”. Non è solo una questione terminologica ma di dignità (violata) della persona umana. Una lettura di qualche bignami di diritto civile e minorile forse gioverebbe all’allegrega brigata di Nespoli e C. E forse sarebbe pure opportuno che si studiassero anche la normativa sulla privacy. Perché, e siamo al secondo motivo, i nomi e cognomi di quelle mamme con tanto di residenza, e di condizione sociale di bisogno, non dovevano finire in rete. Lo vietavano le linee guida varate dal garante della privacy con una deliberazione del 19 aprile 2007 rivolta agli enti locali. Lo suggeriva il buon senso. Ah caro assessore Baia, se lei fosse meno intento ad organizzare gite e gitarelle probabilmente avrebbe potuto evitare queste gaffe, e soprattutto di esporre la gentile dirigente all’ennesimo tiro al bersaglio.
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