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10 “Prima uscita” del candidato a sindaco del centrosinistra 7 aprile 2012 Cardito CARDITO – Giuseppe Cirillo è il candidato a sindaco di una coalizione di centrosinistra che esprime 8 liste: Pd, Gd, “Cardito democratica per Cirillo sindaco”, “Cardito Libera” dell’ingegnere Luigi Credendino, il Partito socialista di Rocco Saviano, l’Italia dei valori, la civica “Noi Popolari per Cardito” e Fli di Franco Topa e Ciro Aversano. Sulla carta è la coalizione più forte che punta, in maniera dichiarata, a vincere al primo turno. Cirillo apre la sua campagna elettorale con l’intervista a “Mosaico” e si presenta ai taccuini con grande determinazione ed entusiasmo. “Ringrazio il Pd e tutta la coalizione di centrosinistra per avermi scelto quale candidato a sindaco di Cardito ma il bello comincia adesso. Tutti insieme per rilanciare Cardito”. Rilanciare Cardito. In che modo? “Se dovessi vincere le elezioni, le linee guida saranno due: partecipazione e coinvolgimento a 360 gradi. Non solo dei partiti e dei consiglieri di maggioranza, ma tutte le forze politiche, nonostante siano su sponde opposte e abbiano ruoli differenti, avranno il diritto-dovere di partecipare all’amministrazione della cosa pubblica e fare il meglio per Cardito. C’è bisogno di condivisione perché ci sono importanti sfide da vincere: il Piano urbanistico comunale, il recupero del centro storico e l’integrazione delle periferie col centro città. In dieci anni è stato fatto pochissimo su questo versante. A noi toccherà recuperare il tempo perso. E per fare questo serve una normalizzazione del dibattito politico. Basta coi veleni, con le ingiurie, con le offese, coi personalismi, di questo passo non si arriva da nessuna parte”. Cirillo, lei ha le idee chiare. Ma iniziamo con un “mea culpa” del Pd su tutto quello che non è andato. Consapevole che il Pd su 5 anni del secondo mandato ne ha passati ben 4 all’opposizione. E questo è un dato che comunque deve contare… “E’ vero, lei ha ragione ma è giusto analizzare i dieci anni nel loro complesso. Ecco perché quando sento parlare di alternativa non si fa un servizio al paese. Meglio utilizzare il termine discontinuità nei metodi e nella visione della res publica. Tutti, anche partiti come Rifondazione comunista, hanno fatto parte del decennio con un assessore in giunta. E lo dico senza polemica, per carità, solo per ricordare i fatti. Tutti, in diverse fasi, hanno sostenuto il decennio. E’ stato un periodo di transizione, per quanto lungo, dove, come detto, è maturata una nuova classe dirigente. E il percorso di maturazione ha provocato eventi negativi perché il passaggio di testimone non è stato graduale ma immediato, a tratti violento. E la responsabilità non è solo dei giovani, ma pure dei vecchi che non hanno creato il futuro, non hanno pensato alle future generazioni ma si muovevano esclusivamente su una base di privilegi e della conservazione di un potere precostituito, nonostante non avessero più la forza né “Una sfida di modernità”: ecco le priorità di Giuseppe Cirillo Il leader del Pd parla senza peli sulla lingua. Obiettivi su grande scala: “Le scuole, il Piano urbanistico comunale, il recupero del centro storico e l’integrazione delle periferie col centro città”. Le novità: “Forum dei giovani, delle associazioni e sportello antiracket e antiusura”. Sui valori: “Trasparenza non a chiacchiere, meritocrazia, partecipazione e condivisione. Rilanciare il ruolo delle istituzioni locali” di Sossio Barra idee per il territorio. Non si sono accorti che il paese li aveva superati. Quindi, è inutile fare la caccia alle streghe. Il “decennio” è finito. Ognuno ha fatto un’analisi critica e chiara ed ha capito cosa si deve ereditare e cosa si deve cambiare. Entriamo in una fase nuova e servono le istanze positive di tutti affinché si possa migliorare la situazione politico-amministrativa in tutti i settori. Tutti abbiamo grandi meriti su ciò che è stato fatto di buono e tutti abbiamo grandi demeriti su ciò che non è andato. Adesso c’è la necessità di ripartire con idee chiare, coalizioni omogenee, programmi certi ed una mentalità innovativa su come amministrare Cardito e con quali valori”. Me li dica lei. “C’è la necessità di un immediato ritorno alla meritocrazia. Ripristinare il primato dei bravi. Non capisco perché, se a Cardito c’è un professionista bravo, capace, nel proprio settore di competenza, deve avere timore di mettersi a disposizione del Comune in quanto si considera quell’incarico come una prebenda a fini elettorali. Non dev’essere così e non sarà così. Cardito ha bisogno del contributo dei migliori. Se ce li abbiamo in casa non capisco perché non li dobbiamo valorizzare con l’orgoglio territoriale che appartiene ad altri paesi mentre a Cardito è stato messo da parte. Anche in questo settore, ci dev’essere un’inversione di rotta. La scelta dei professionisti e pure degli assessori, o di qualsiasi altra figura, avverrà esclusivamente su base meritocratica perché bisogna rilanciare non solo l’immagine ed il ruolo delle istituzioni locali, come la giunta e il Consiglio, ma pure tutta la macchina amministrativa. Serve una riorganizzazione a tutto campo, con innesti di forze fresche, preparate e svincolate dal circuito politico-clientelare. Oltre la meritocrazia, la coalizione che rappresento punta molto sulla trasparenza. Non a chiacchiere ma coi fatti. Metteremo on line tutti gli atti del Comune, senza distinzione alcuna e senza coprire nulla. Istituirò l’assessorato alla Trasparenza il quale avrà avrà un ruolo fondamentale nell’attività dell’Ente locale, non sarà affatto una delega “leggera” o una figura senza poteri com’è stato fino ad oggi. Anzi. Istituiremo uno sportello antiracket e antiusura coinvolgendo le associazioni napoletane e campane che operano in questo settore con grande coraggio ed ottenendo risultati, in molti comuni della provincia di Napoli e nello stesso capoluogo partenopeo, davvero importanti. Infine, un altro valore fondamentale da recuperare è la dignità e l’efficienza del civico consesso. La selezione dei consiglieri sarà fatta dall’elettorato ma il parlamentino locale dovrà essere non solo un luogo di discussione e di confronto ma pure un laboratorio di idee, di programmi e di proposte. Le commissioni consiliari vanno rivitalizzate per consentire ai consiglieri la diretta partecipazione alla vita amministrativa del paese. Modificheremo lo statuto mettendo in atto tutte le opportunità, molte innovative, che consentono la partecipazione popolare come il Forum dei giovani, quello delle associazioni e poi mi resta un sogno che coltivo da quando facevo il presidente del consiglio comunale: eleggere il sindaco e il consiglio comunale dei bambini. Coinvolgendo l’Unicef e le scuole. Ricordo che organizzai nei primi 5 anni del governo Barra, come presidenza del Consiglio, una seduta ad hoc sui problemi dell’infanzia insieme alle scuole del territorio. Fu una bella esperienza che poi non ha avuto seguito. Da quella manifestazione bisogna ripartire. E mi faccia aggiungere una cosa”. Prego, è un fiume in piena. Dica pure. “A Cardito serve con urgenza una ristrutturazione degli edifici scolastici esistenti e garantire un piano che non penalizzi una scuola di frontiera quale l’istituto comprensivo “Marco Polo”. E’ stato abbandonato per troppi anni e c’è una regia che punta a cancellarlo. Non lo permetterò. Sto facendo un giro per le scuole di Cardito ed ho trovato una situazione allarmante. La prima tematica da affrontare se dovessi diventare sindaco. Nei prossimi 5 anni, se dovessi vincere, tenterò, nel rispetto delle difficoltà di bilancio, in tutti i modi, di migliorare le strutture scolastiche e di realizzare la caserma dei carabinieri. Quest’ultima non è una promessa, ma un impegno che costerà lavoro e tempo per mettere a punto il migliore progetto al costo più basso, tentando di recuperare soldi altrove. In attesa, però, che prenda corpo il progetto della caserma, nei punti più caldi del paese istituiremo un servizio di videosorveglianza collegato col comando dei vigili urbani. E qui entriamo in un altro settore pieno di difficoltà. L’attuale comandante Palumbo sta facendo un lavoro enorme per garantire tutti i servizi che ricadono sui caschi bianchi. Il personale è ridotto all’osso, insufficiente per garantire anche l’ordinario. Ecco perché un’altra priorità è il potenziamento della polizia municipale. Con concorsi trasparenti e interventi immediati senza tenere conto di personalismi e giochetti di potere che non devono appartenere a chi persegue esclusivamente l’interesse pubblico e la risoluzione dei problemi”. Visto che ci troviamo, ci parli del servizio Assistenza. Troppe clientele, troppe zone d’ombra… “Anche in questo caso l’obiettivo è quello di riorganizzare il settore alla radice. Tagliando i rami secchi e valorizzando esperienze maturate sul campo e di personale con un curriculum di rispetto. Privilegeremo idee e progetti innovativi e metteremo fine all’assistenzialismo come forma di reperimento del consenso. Non è una critica a nessuno, soltanto un altro aspetto che obiettivamente si è materializzato e che deve cambiare”. Basta sprechi. In tutti i settori. E’ un impegno che sta assumendo oggi con la città. E’ pronto a farlo? “Chi mi conosce sa bene che non parlo mai a vanve-
7 aprile 2012 Cardito www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord 11 ra. Nella vita bisogna essere prima uomini e poi politici. E chi mi conosce sa bene quali sono i miei valori e i miei comportamenti. Se stringo la mano per me vale più di una firma su un contratto. Sono abituato a mantenere ciò che prometto. Poche chiacchiere e tanti fatti. Se dovessi vincere, Cardito si renderà conto che ha cambiato registro e insieme tenteremo di scrivere una delle pagine più belle di storia. Gli sprechi non hanno mai fatto parte del mio modus operandi, né da imprenditore, né da padre di famiglia e nemmeno da politico che opera sul territorio. Le risorse saranno sempre di meno a disposizione dei Comuni quindi bisogna valorizzarle al massimo. Anche se il salto di qualità lo possiamo fare attraverso il reperimento di risorse stanziate da organismi sovracomunali. Su questo tema impegneremo, se ce n’è bisogno, dei professionisti che dovranno solo portare soldi a Cardito procacciando progetti e possibilità nei diversi bandi regionali, ministeriali ed europei. Poi sempre su questo versante mobiliteremo i parlamentari, i consiglieri regionali e provinciali del centrosinistra per catalizzare risorse a Cardito. Mettendo insieme i vari pezzi del mosaico, con l’aiuto dei partiti, dei consiglieri comunali e di tutta la popolazione, vinceremo quella che io chiamo una sfida di modernità”. Adesso entriamo nella fase politica. Due avversari temibili nella corsa alla poltrona di sindaco: Francesco Pisano per il Terzo polo e Vincenzo Mormile per le civiche. Che ne pensa? “Due amici e due persone perbene. Degne di rappresentare Cardito e all’altezza di rivestire il ruolo di sindaco. Sarà una bella sfida, avvincente, consapevole che esprimiamo proposte politiche diverse ed abbiamo anche personalità distinte. Ma penso che, comunque vada, sui grandi temi e sugli argomenti che ho citato fino a questo momento ci sarà grande unione d’intenti. Sulla nuova fase che si aprirà dopo le elezioni sono fiducioso perché finalmente la nuova classe dirigente ha preso coscienza di sé e si mette in gioco puntando sulle proprie forze, sulle proprie qualità e con la voglia di scrivere la storia di Cardito come hanno fatto i nostri predecessori lasciando tanti segni positivi. Chi ama il territorio e vuole impegnarsi per migliorarlo, al di là del ruolo che ricopre, consigliere di maggioranza, assessore, sindaco o consigliere di minoranza, vedrete che avrà un approccio diverso rispetto a quello degli ultimi anni. Ci sarà molto più impegno ad affrontare e risolvere i problemi del paese e meno personalismo. Energie sottratte alla guerra del fango e ai veleni che creano instabilità e bloccano lo sviluppo di un paese. Anche in questo dovremo dimostrare di essere maturi e capire che il “decennio” è stato una condizione in deroga alla normalità. Magari necessaria in quel contesto storico ma non è la normalità. E’ giusto che la stampa, quella vera, non quella che fa dell’offesa personale la sua unica missione quotidiana, dopo aver rivestito un ruolo fondamentale nel “decennio”, anche se a volte ha esagerato, debba contribuire a normalizzare il quadro. E penso che sia anche interesse dei giornalisti tornare a fare il loro lavoro con serenità e senza essere parte in causa perché qualunque dovesse essere il verdetto finale, ci sarà una maggioranza che governa e una minoranza che controlla. Insomma, il pieno esercizio della democrazia”. Chi voterebbe in un eventuale ballottaggio Pisano-Mormile? “Sono sempre diretto, dico sempre ciò che penso e non si legga la mia risposta come un modo per evitare la domanda. E’ realmente ciò che penso. Nel rispetto degli avversari, sono convinto di vincere al primo turno perché il centrosinistra esprime, a mio avviso, la migliore proposta di classe dirigente e programmatica. Una proposta radicata in città e che rappresenta le istanze della popolazione da trasferire nelle istituzioni. A Cardito c’è un deficit democratico dovuto all’assenza di partiti veri. Questo aspetto non riguarda noi. Il Pd e il Partito socialista non sono ma luoghi seri di dibattito e di confronto quotidiano. Le sezioni di piazza Garibaldi sono aperte sempre, da sempre, e pure vissute. Questo significa che c’è un contatto quotidiano con la popolazione, con la gente, con i giovani. Poi ci tengo a sottolineare l’ottimo lavoro dell’ingegnere Luigi Credendino. La civica “Cardito libera” è un’altra garanzia che la mia coalizione rappresenta la discontinuità metodologica al “decennio”. Una serie di valori aggiunti che ha creato entusiasmo attorno al nostro progetto e che ci farà stravincere perché i cittadini sono dalla nostra parte”. Tutti parlano di giovani. Il centrosinistra ci punta per davvero. La lista dei “Giovani democratici” e il movimento dei “giovani socialisti” sono dei segnali importanti. “Altro che segnali, parliamo di realtà imponenti. L’esempio dell’attivismo politico. E, mi creda, sono esigenti e non fanno sconti. Durante le riunioni di partito, nei periodi più caldi e non mi riferisco solo alla scelta della leadership e delle alleanze, ma su temi importanti come la proposta agli atti al Municipio di realizzare la caserma dei carabinieri indebitando il Comune, i giovani si sono fatti sentire alzando la voce e portando nel partito documenti frutto di studi che bocciavano la proposta del primo cittadino in carica e ne partorivano altre molto più economiche ed a misura del nostro paese. Su quel tema, i consiglieri e il partito sono stati condizionati proprio dai giovani. E’ storia. Su di loro spesso si fa demagogia. Il centrosinistra ha fatto, invece, i fatti. Chi non ci crede può venire in sede, tutte le sere e vedere con i propri occhi quanti giovani militano e partecipano. Un altro valore aggiunto che nessuno possiede tranne il Pd e il Partito socialista. I nostri giovani ci sono sempre non solo in campagna elettorale per “mettere la cravatta” ai grandi”. Ultima domanda. Un’emergenza: il centro storico… “Le condizioni del centro storico sono sotto gli occhi di tutti. Il centro antico rappresenta un cavallo di battaglia della migliore tradizione politica che il Pd ha ereditato. Nell’ultimo quinquennio il Pd è stato almeno per più di 3 anni e mezzo all’opposizione e in più occasioni abbiamo posto il problema. Non a caso il Puc è stato messo in moto nei pochi mesi che siamo entrati in maggioranza. Poi, ci siamo accorti che non c’era la volontà di farlo, o almeno non c’era la volontà di farlo secondo le priorità del Pd. Tant’è che siamo usciti dalla maggioranza dopo pochi mesi, come detto, rinunciando alle poltrone ma privilegiando le nostre idee e la nostra visione di città. Nel centro storico ci dev’essere un intervento massiccio, imponente, non solo con gli incentivi per gli abbattimenti e ricostruzione di stabili fatiscenti, ma c’è la necessità di interventi strutturali, quasi emergenziali. Innanzitutto, un piano di sviluppo commerciale e poi un’attenta analisi delle condizioni delle cavità esistenti. Le famose grotte che sono quasi sempre la causa di crolli di edifici vanno monitorate e dove c’è bisogno di intervenire, il Comune ha il dovere di impegnare il privato affinché faccia qualcosa prima che sia troppo tardi e si mettano in pericolo vite umane”. In bocca al lupo. “Grazie. Ci vuole. Lo estendo anche ai miei competitor e al paese. Vinceremo la sfida di modernità”.
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