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DOCUMENTO INFORMATIVO - Herambiente

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CENTRO ECOLOGICO ROMEA<br />

S.S. 309 ROMEA KM 2,6<br />

RAVENNA<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

PER DITTE TERZE<br />

(ART 26 D.LGS. 81/2008)<br />

AGGIORNAMENTO<br />

MAGGIO 2012


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

INDICE<br />

PREMESSA ............................................................................................................................................. 4<br />

1 DISPOSIZIONI DI SICUREZZA ................................................................................................ 6<br />

1.1 Gestione di eventuali subappalti ............................................................................................... 8<br />

1.2 Documenti da presentare prima dell'inizio delle attività ........................................................... 8<br />

1.3 Norme generali di sicurezza ...................................................................................................... 9<br />

1.3.1 Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) ................................................................................... 9<br />

1.3.2 Piano di Emergenza di Comparto ................................................................................................... 9<br />

1.3.3 Accesso allo stabilimento ............................................................................................................. 10<br />

1.3.4 Divieto di fumare .......................................................................................................................... 10<br />

1.3.5 Divieto di assumere alcol e cibo ................................................................................................... 10<br />

1.3.6 Ingresso e Circolazione interna .................................................................................................... 11<br />

1.3.7 Esecuzione lavori in quota ............................................................................................................ 11<br />

1.3.8 Divieto di usare fuochi e fiamme .................................................................................................. 12<br />

1.3.9 Permessi di lavoro ........................................................................................................................ 12<br />

1.3.10 Manovre sui circuiti elettrici ......................................................................................................... 14<br />

1.3.11 Precisazioni sull'uso dei permessi di scavo .................................................................................. 14<br />

1.3.12 Allacciamenti provvisori in cantiere ............................................................................................. 14<br />

1.3.13 Regolamento per l’installazione del cantiere ................................................................................ 15<br />

1.3.14 Misure di prevenzione dei rischi di caduta di materiale dall’alto e modalità di utilizzo di<br />

apparecchi di sollevamento ........................................................................................................................... 16<br />

1.3.15 Modalità di gestione di rifiuti e scarti ........................................................................................... 16<br />

1.3.16 Attività in ambienti sospetti di inquinamento o spazi confinati ................................................... 17<br />

2 INFORMAZIONI SUL PIANO DI EMERGENZA INTERNO ................................................ 19<br />

3 INFORMAZIONI SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE .............................................. 20<br />

4 NORME DI COMPORTAMENTO PER L'INGRESSO E LA CIRCOLAZIONE<br />

ALL’INTERNO DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA ........................................................ 22<br />

5 RISCHI PRESENTI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO DEL CENTRO ECOLOGICO<br />

ROMEA ...................................................................................................................................... 23<br />

6 ELIMINAZIONE DELLE INTERFERENZE ........................................................................... 24<br />

7 ELEMENTI DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ................................................ 26<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 2 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

ELENCO ALLEGATI<br />

1. ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA<br />

2. ESTRATTO DELLE ANALISI E DELLE VALUTAZIONI DI SICUREZZA<br />

3. SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE (CENTRO ECOLOGICO ROMEA KM<br />

2,6)<br />

4. DISPOSIZIONI PER L'INSTALLAZIONE DI UN CANTIERE ALL'INTERNO DEL CENTRO ECOLOGICO<br />

ROMEA<br />

5. ELENCO PERSONALE DITTA TERZA CON ABILITAZIONI<br />

6. POLITICA QUALITÀ SICUREZZA E AMBIENTE E PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI<br />

7. ELENCO DOCUMENTAZIONE RICHIESTA<br />

8. DICHIARAZIONE RELATIVA ALL’IDONEITÀ TECNICO PROFESSIONALE<br />

9. MODULISTICA PER DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE AL SUBAPPALTO<br />

10. MODULO M.0365 - CONTENUTI MINIMI PMS<br />

11. AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE (ALLEGATO 6 - MANUALE DI GESTIONE DEI<br />

CONTRATTI DI APPALTO)<br />

12. NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI ED INTERFERENZIALI RELATIVA AL COMPLESSO<br />

IMPIANTISTICO AL KM 2,6 DELLA S.S. 309 ROMEA A RAVENNA<br />

13. NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI ED INTERFERENZIALI RELATIVA ALL’IMPIANTO<br />

DISIDRAT - AREA DI COMPETENZA APPALTATORE (SIMAM)<br />

14. P.00.48 MODALITÀ DI ACCESSO AL COMPARTO KM 2,6<br />

15. DICHIARAZIONE RELATIVA ALLA QUALIFICAZIONE NEL SETTORE DEGLI AMBIENTI SOSPETTI DI<br />

INQUINAMENTO O CONFINATI<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 3 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

PREMESSA<br />

Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni, rivolte alle Imprese che per<br />

ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature nell'ambito dei seguenti impianti di<br />

HERAMBIENTE SpA del Comparto HERAMBIENTE-SOTRIS, sito in Ravenna, S.S. 309 Romea<br />

km 2,6 (di seguito “Comparto km 2,6”):<br />

• impianto di trattamento chimico-fisico di rifiuti liquidi (TCF) sito nel Comparto km 2,6 (ex<br />

impianto chimico-fisico-biologico o CFB o CHI-FI-BI);<br />

• impianto disidratazione ed inertizzazione fanghi (DISIDRAT), sito nel Comparto km 2,6;<br />

In relazione ai suddetti impianti, la nuova ed attuale configurazione impiantistica del Centro<br />

Ecologico Romea è correlata alle attività di delocalizzazione dell’Impianto di<br />

trattamento/disidratazione fanghi DISIDRAT e dell’Impianto di pretrattamento chimico-fisico<br />

CTIDA, siti nel Comparto km 3,8, effettuate mediante i seguenti interventi:<br />

• realizzazione di un nuovo Impianto di trattamento fanghi (DISIDRAT), in adiacenza e<br />

funzionalmente connesso all’impianto TCF del Comparto km 2,6;<br />

• installazione, all’interno dell’Impianto TCF, di una nuova linea di trattamento chimico fisico<br />

con adsorbimento (denominata TCFA) e connessa ottimizzazione dell’Impianto TCF stesso.<br />

Nel Comparto km 2,6 si cita la presenza anche dei seguenti impianti HERAMBIENTE SpA:<br />

• discarica per rifiuti non pericolosi (1°, 2°, 3°, 4°, 5° e 6° settore);<br />

• discarica per rifiuti pericolosi;<br />

• impianto di produzione combustibile da rifiuto (CDR) e impianto di recupero energetico (IRE).<br />

Nel Comparto km 2,6 è inoltre presente un impianto dedicato alla combustione del biogas prodotto<br />

dalla citata discarica per rifiuti non pericolosi, con successivo recupero energetico, tale impianto è di<br />

proprietà e gestito dalla società ICQ.<br />

Oltre agli impianti HERAMBIENTE, nel Comparto km 2,6 sono presenti nell’area sud-ovest i<br />

seguenti impianti della società SOTRIS SpA:<br />

• Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi;<br />

• discarica per rifiuti pericolosi (I/II Stralcio);<br />

• discarica per rifiuti pericolosi (III Stralcio);<br />

• discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (IV Stralcio).<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 4 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Si evidenzia che il Centro SOTRIS è un impianto a rischio di incidente rilevante soggetto agli artt. 6<br />

(Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto di Sicurezza) del D.Lgs. 334/99 e<br />

s.m.i.<br />

Le informazioni riportate nel presente documento dovranno essere di guida ai Responsabili ed al<br />

Personale Operativo delle Imprese nel corso dello svolgimento dei lavori.<br />

Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni rivolte alle Imprese che per<br />

ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature.<br />

Esse rappresentano precise esigenze dello Stabilimento in quanto costituiscono completamento delle<br />

norme di legge e delle norme specifiche riportate nei singoli ordini/contratti/capitolati, e devono<br />

essere applicate scrupolosamente. La mancata osservanza di tali disposizioni potrà dar luogo<br />

all'annullamento del contratto.<br />

Rientra nei principi di HERAMBIENTE SpA il perseguimento dell'obiettivo di garantire la sicurezza<br />

e la salute di tutti i lavoratori, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'incolumità pubblica<br />

soprattutto per ragioni morali e di rispetto per le persone, oltre ad evitare ripercussioni negative sul<br />

buon nome della Società per incidenti od infortuni occorsi a personale di Impresa in stabilimento.<br />

Inoltre la potenziale, seppur contenuta pericolosità della sostanze trattate sugli impianti presenti in<br />

stabilimento: infiammabili, corrosive, tossiche, nocive, cancerogene, asfissianti, impone l'adozione<br />

delle maggiori cautele nel campo della prevenzione.<br />

Si fa pertanto affidamento alla massima collaborazione delle Imprese operanti all'interno dello<br />

stabilimento, dei loro Responsabili e delle figure preposte alla vigilanza sulla conduzione delle<br />

attività in sicurezza, affinché, con opera di preventiva istruzione del personale dipendente, con una<br />

accurata organizzazione tecnica qualificata e con un’adeguata e continua vigilanza, vengano evitati<br />

incidenti ed infortuni sul lavoro.<br />

Sugli impianti i lavori vengono eseguiti solo se autorizzati da un permesso di lavoro sul quale sono<br />

evidenziati i rischi individuati, le azioni di prevenzione da attuare ed i DPI che il personale esecutore<br />

dovrà utilizzare.<br />

L'Impresa riconosce di sua esclusiva pertinenza e responsabilità l'osservanza di tutte le norme in<br />

materia di sicurezza, salute ed ambiente, la predisposizione e l'applicazione di tutte le cautele<br />

antinfortunistiche necessarie nonché la necessità di formare i propri dipendenti sulla base delle<br />

informazioni fornite da HERAMBIENTE SpA relativamente ai rischi presenti in stabilimento, prima<br />

che questi siano ammessi all'interno dello stabilimento stesso.<br />

L'Impresa, prima dell’inizio delle attività oggetto dell’ordine/contratto, deve fornire tutta la<br />

documentazione e tutte le informazioni riportate al successivo paragrafo 1.2.<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 5 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

1 DISPOSIZIONI DI SICUREZZA<br />

L’Impresa si impegna ad applicare metodologie di lavoro e standard in materia di salute, sicurezza<br />

ed ambiente congruenti con quanto previsto dalla normativa vigente, assumendosi pertanto tutte le<br />

responsabilità e gli oneri derivanti da tale applicazione.<br />

In particolare l’Impresa, per la parte di propria competenza e responsabilità e, ove occorra, in<br />

collaborazione con la Committente, si impegna ad adottare tutte le necessarie misure tese ad<br />

assicurare:<br />

• la salute e la sicurezza dei propri dipendenti nonché del personale della Committente e di terzi<br />

eventualmente presenti presso le strutture dell’Impresa, da garantirsi mediante un’organizzazione<br />

appropriata e l’adozione di adeguate misure di prevenzione e protezione;<br />

• la sicurezza degli impianti e delle opere, da garantirsi in tutte le fasi di realizzazione mediante<br />

l’adozione di criteri e procedure nel rispetto della normativa vigente ed attraverso la<br />

realizzazione di un sistema per l’identificazione ed il controllo dei rischi.<br />

L’Impresa si fa obbligo di osservare e far osservare a tutto il personale utilizzato ed agli eventuali<br />

subappaltatori, tutte le leggi in materia di sicurezza, di prevenzione infortuni ed igiene sul lavoro e<br />

quanto previsto dai regolamenti interni emanati dalla Committente; in particolare quanto previsto<br />

nel:<br />

- D.Lgs. 81/2008 ”Attuazione dell’art. 1 della L.123/07 in materia di tutela della salute e della<br />

sicurezza nei luoghi di lavoro” e s.m.i.<br />

- D.Lgs. 334/1999 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di<br />

incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose” e s.m.i.<br />

In particolare l’Impresa è tenuta ad applicare le norme contenute nel presente “Documento<br />

di sicurezza per ditte Terze"; l’inottemperanza alle disposizioni in esso riportate da parte<br />

della Impresa potrà comportare la revoca del contratto.<br />

L'impresa aggiudicataria, almeno 20 giorni prima dell'inizio delle attività, dovrà fornire al<br />

Referente Aziendale le informazioni indicate al paragrafo 1.2 del presente "Documento di sicurezza<br />

per ditte Terze".<br />

La pianificazione ed il coordinamento dei lavori dovranno essere attuati prima di ogni fase tecnica<br />

dei lavori appaltati; alle riunioni indette a tale scopo dal Referente aziendale di HERAMBIENTE<br />

dovrà necessariamente partecipare il Datore di lavoro dell’Impresa od un suo incaricato. Nel corso<br />

delle riunioni potrà anche essere effettuata la verifica dell’efficacia dell’avvenuta formazione dei<br />

lavoratori esterni. Le indicazioni emerse saranno riportate su un "verbale di coordinamento e<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 6 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

cooperazione" e ciascun Datore di lavoro (od il suo incaricato) dovrà comunicarle al proprio<br />

personale.<br />

È fatto divieto di procedere con l’avvio di qualsiasi attività da parte dell’Impresa prima che venga<br />

documentata l’avvenuta formazione del personale dell’Impresa sui contenuti del “Documento di<br />

sicurezza per ditte Terze”.<br />

L’Impresa dovrà predisporre tutte le attrezzature, i mezzi di protezione e prevenzione, compresi i<br />

dispositivi individuali di protezione necessari ed opportuni, ed emanare le disposizioni e le<br />

procedure di sicurezza che riterrà opportuno adottare per garantire l’incolumità del proprio personale<br />

e di eventuali terzi.<br />

Se il lavoro appaltato è soggetto alle disposizioni relative ai cantieri temporanei o mobili (titolo IV<br />

del D. Lgs. 81/2008), l’Impresa dovrà attenersi ad esse nell’esecuzione del lavoro.<br />

La Committente si riserva il diritto di controllare, in qualsiasi momento, l’adempimento da parte<br />

dell’Impresa di quanto sopra descritto.<br />

In caso di associazioni temporanee di imprese o di consorzi gli adempimenti di cui al presente<br />

articolo spettano all’impresa capogruppo od al consorzio, che dovrà garantire, facendosene carico,<br />

che le imprese identificate quali esecutrici forniscano quanto richiesto. Non si potrà comunque dare<br />

avvio ai lavori sino all’espletamento di quanto previsto nel presente documento da parte di tutte le<br />

società facenti capo ad un determinato capogruppo o consorzio.<br />

L’Impresa dovrà notificare immediatamente alla Committente, entro 2 giorni dal suo verificarsi,<br />

(mediante l’apposito modulo M.00.30.05 allegato al Regolamento generale di Qualità-Sicurezza-<br />

Ambiente di Hera) oltre che alle autorità ed enti previsti dalla legislazione vigente, tutti gli infortuni<br />

ed incidenti ambientali verificatisi nell’esecuzione dei lavori (anche quelli con prognosi inferiore ai<br />

3 giorni).<br />

Inoltre, entro il 15 febbraio di ogni anno, l’Impresa dovrà compilare e trasmettere al Referente<br />

aziendale il Riepilogo annuale degli infortuni (mediante l’apposito modulo M.00.30.06 allegato al<br />

Regolamento generale di Qualità-Sicurezza-Ambiente di Hera).<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 7 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

1.1 Gestione di eventuali subappalti<br />

Qualora l’Impresa intenda subappaltare attività previste dal contratto, dovrà:<br />

• richiedere preventivamente l'esplicita autorizzazione alla Committente mediante la modulistica in<br />

Allegato 9. Si precisa che all’autodichiarazione dovrà essere allegata fotocopia di un documento<br />

di identità del sottoscrittore;<br />

• depositare il contratto di subappalto almeno 20 (venti) giorni prima della data di effettivo inizio<br />

dell’esecuzione delle relative lavorazioni o prestazioni.<br />

La documentazione citata dovrà essere recapitata al Referente aziendale, al quale potrete anche<br />

rivolgervi per eventuali chiarimenti.<br />

Resta inteso che tale autorizzazione non solleva l’Impresa in alcun modo dal rispetto degli obblighi<br />

ed oneri assunti con la sottoscrizione del contratto e che l’Impresa rimarrà l'unica e sola responsabile<br />

nei confronti della Committente e dei terzi dell’appalto affidatale.<br />

1.2 Documenti da presentare prima dell'inizio delle attività<br />

L'Impresa , almeno 20 giorni prima dell'inizio dell'attività, deve fornire al Referente aziendale di<br />

HERAMBIENTE S.p.A. la documentazione individuata specificamente (mediante segno di spunta)<br />

in relazione allo specifico ordine/contratto nell’elenco riportato in Allegato 7, tra cui è SEMPRE<br />

ricompresa la DICHIARAZIONE RELATIVA ALL’IDONEITÀ TECNICO PROFESSIONALE<br />

riportata in Allegato 8 che deve essere consegnata, completa degli allegati ivi richiesti, compilata e<br />

sottoscritta dal Rappresentante Legale/Datore di Lavoro dell’Impresa.<br />

Si evidenzia che in caso di subappalto, l’Impresa dovrà fornire la medesima documentazione anche<br />

per le ditte per le quali è stato autorizzato il subappalto.<br />

La documentazione richiesta e specificamente individuata nell’Allegato 7 unitamente all’allegato<br />

11 - AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE” (già consegnato all’Impresa in<br />

fase di formalizzazione del Contratto);<br />

sono complessivamente considerati quali documenti necessari e sufficienti ai fini della sicurezza.<br />

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<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

1.3 Norme generali di sicurezza<br />

Le indicazioni riportate nel seguito sono desunte dalle procedure in vigore nel Centro Ecologico<br />

Romea. Esse integrano quanto riportato nelle Note Informative sui Rischi ambientali ed<br />

interferenziali riportate negli Allegati 12 e 13.<br />

1.3.1 Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)<br />

Tutti coloro che effettuano attività d’impianto o di servizio soggette a rischi generici, devono<br />

indossare gli indumenti di lavoro.<br />

Tutti coloro che accedono agli impianti del Centro Ecologico Romea devono indossare l'elmetto, le<br />

scarpe di sicurezza e portare con sé la maschera di emergenza (es. tipo MSR1) per tutto il tempo in<br />

cui vi operano.<br />

All’ingresso di ogni area di lavoro sono installati cartelli segnaletici che individuano i D.P.I.<br />

standard obbligatori da indossare (elmetto protettivo, scarpe di sicurezza, ecc.).<br />

Il personale impegnato in attività che comportano rischi specifici deve fare uso dei D.P.I. prescritti<br />

sul Permesso di lavoro o da specifiche procedure operative.<br />

In particolare, per quanto riguarda la protezione delle vie respiratorie, i DPI da utilizzare sono le<br />

maschere a pieno o semifacciale dotate di filtro universale (A-B-E-K-P3).<br />

L’utilizzo dei D.P.I. deve avvenire nel rispetto delle informazioni e della formazione ricevute e delle<br />

specifiche fornite dal fabbricante riguardanti la durata garantita e le modalità di custodia e<br />

conservazione.<br />

1.3.2 Piano di Emergenza di Comparto<br />

L'attività degli impianti del Centro Ecologico Romea ubicati presso il Comparto al km 2,6 è a rischio<br />

di incidente rilevante e quindi soggetta agli adempimenti previsti dal D. Lgs 334/99 e s.m.i.<br />

I top event ipotizzabili per questi impianti, unitamente agli scenari incidentali che si potrebbero<br />

verificare in altri impianti del Comparto km 2,6, sono gestiti attraverso un “Piano di emergenza di<br />

Comparto”.<br />

I Responsabili d'Impresa, secondo quanto previsto dal D.M. 16 marzo 1998, devono formare i propri<br />

lavoratori sulle informazioni fornite da HERAMBIENTE SpA su tale materia, inserite nel presente<br />

fascicolo (Allegati 1, 2 e 3). La formazione deve essere fornita a ciascun lavoratore in modo<br />

comprensibile ed esaustivo. I Responsabili d'Impresa devono fornire ad HERAMBIENTE SPA<br />

evidenza dell’avvenuta formazione dei propri dipendenti tramite consegna del Modulo QSA<br />

“AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE” (Allegato 11) debitamente<br />

compilato e sottoscritto.<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 9 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Sono programmate periodiche prove di simulazione di emergenza alle quali deve partecipare<br />

anche il personale di Impresa quando presente sull'impianto in esercitazione.<br />

1.3.3 Accesso allo stabilimento<br />

L’accesso agli impianti e di conseguenza l’ingresso al Comparto km 2,6 è riservato ai dipendenti<br />

aziendali ed alle persone autorizzate.<br />

Il personale di Impresa viene autorizzato ad entrare a fronte di contratti esistenti, previa<br />

presentazione delle informazioni di cui ai punti 1.1–1.2 precedenti.<br />

L’accesso al Comparto 2,6 è disciplinato dalla procedura P0048, che viene riportata in Allegato 14.<br />

L'accesso alle Unità produttive è consentito solo per motivi di lavoro e deve essere<br />

autorizzato con permesso scritto.<br />

A carico degli inadempienti saranno presi severi provvedimenti disciplinari.<br />

1.3.4 Divieto di fumare<br />

In tutto lo stabilimento è vietato fumare, salvo nei luoghi espressamente autorizzati.<br />

Il divieto è notificato alle persone mediante cartelli installati presso l’ingresso.<br />

Si evidenzia che l'inosservanza a tale disposizione comporta l'immediato allontanamento del<br />

contravventore dallo stabilimento.<br />

I luoghi autorizzati al fumo sono individuati da cartelli installati con la scritta "In questo luogo (o<br />

locale) è permesso fumare".<br />

1.3.5 Divieto di assumere alcol e cibo<br />

In tutto lo stabilimento è vietato assumere alcol nonché cibo.<br />

Resta concessa la possibilità di assumere cibo nei luoghi espressamente autorizzati, mentre è<br />

fatto ASSOLUTO DIVIETO di assumere alcol durante l’intera giornata di attività presso lo<br />

Stabilimento, compresi il periodo antecedente all’ingresso e la pausa pranzo anche se effettuata in<br />

bar/ristoranti o comunque all’esterno dello Stabilimento.<br />

Qualora un addetto dell’Impresa mostri evidenti segni di alterazione da assunzione di alcol durante<br />

lo svolgimento delle attività od anche di ritorno dalla pausa pranzo, si provvederà<br />

IMMEDIATAMENTE alla sua sospensione dalle attività, procedendo successivamente ad<br />

adottare i provvedimenti del caso.<br />

Si rammenta a tal fine che le attività svolte in Stabilimento, in quanto soggetto agli adempimenti di<br />

cui al D.Lgs. 334/99 e s.m.i. (Seveso), sono da ritenersi attività lavorative nelle quali è fatto<br />

assoluto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche ai<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 10 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

sensi della Legge n. 125/2001 sull’alcol e del connesso Provvedimento del 16 marzo 2006 della<br />

Conferenza Permanente Stato-Regioni.<br />

1.3.6 Ingresso e Circolazione interna<br />

È vietato l'ingresso in stabilimento agli automezzi non autorizzati e non in regola con le norme della<br />

circolazione stradale.<br />

Il personale, oltre a mantenere il corretto comportamento previsto dal codice della strada, deve<br />

rispettare le seguenti norme interne:<br />

- in tutto il comparto è vietato superare il limite di velocità di 20 km/h;<br />

- non sostare davanti ai depositi di materiale antincendio;<br />

- dare la precedenza ai mezzi muniti di lampeggiante in funzione, ai mezzi antincendio ed alla<br />

autoambulanza;<br />

- è vietato forzare interruzioni stradali e/o transitare lungo strade interrotte;<br />

- non uscire dalla sede stradale senza autorizzazione;<br />

- non ingombrare la sede stradale lasciando gli automezzi in sosta;<br />

- non effettuare sbarramenti stradali senza aver prima chiesto un’autorizzazione secondo quanto<br />

previsto dalla procedura specifica.<br />

1.3.7 Esecuzione lavori in quota<br />

Si evidenzia che le opere provvisionali, quali ponteggi od impalcature, devono essere allestite in<br />

conformità alla legge (PIMUS) e da personale idoneo, essere proporzionate al lavoro da svolgere,<br />

idonee allo scopo ed essere conservate in efficienza per l'intera durata del lavoro.<br />

I lavori a quote superiori ai 2 m di altezza dal piano di calpestio, devono essere sempre organizzati<br />

dal Responsabile dell’Impresa che deve impartire al proprio personale le modalità operative, definire<br />

le opere di protezione e assicurare una vigilanza affinché il personale utilizzi i dispositivi di<br />

sicurezza prescritti contro le cadute dall'alto e quant’altro indicato nel PIMUS.<br />

Eventuali operazioni comportanti esposizione a rischio di caduta dall’alto devono comunque essere<br />

eseguite a cura di personale adeguatamente addestrato e munito di idonei dispositivi di protezione<br />

anticaduta.<br />

In caso di rischio limitato e di breve durata di impiego si può fare ricorso all’uso di scale a pioli; in<br />

questo caso è necessario:<br />

• controllare lo stato di manutenzione della scala;<br />

• la presenza e lo stato dei dispositivi antisdrucciolo;<br />

• non trasportare carichi con le mani durante la salita sulla scala;<br />

• non spostare la scala con una persona su di essa;<br />

• non accedere contemporaneamente in due sulla stessa scala;<br />

• non abbandonare attrezzi sulle mensole delle scale doppie;<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 11 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

• quando l’uso della scala comporta pericoli di sbandamento, questa deve essere adeguatamente<br />

assicurata (nel suo tratto terminale in altezza) e trattenuta al piede da altre persone.<br />

1.3.8 Divieto di usare fuochi e fiamme<br />

Per “uso di fuochi e fiamme” si intende:<br />

• uso di fuochi di legna per scaldare bitume o per altri scopi;<br />

• uso di stufe a legna , a carbone ,a gas o elettriche;<br />

• uso di fornelli elettrici o a gas;<br />

• ogni tipo di saldatura e cannelli da taglio;<br />

• uso di attrezzi capaci di provocare scintille (seghe per ferro, chiavi a battere, mole , trapani,<br />

etc) ; sono escluse le chiavi in acciaio inox;<br />

• lavori su circuiti elettrici in tensione;<br />

• uso di apparecchi capaci di provocare fiammate e improvvisi forti aumenti di temperatura;<br />

• uso di pistole sparachiodi;<br />

• impiego di strumenti o apparecchiature elettriche non idonee alla classificazione della zona;<br />

• apertura delle apparecchiature antideflagranti in tensione.<br />

Considerato il pericolo di incendio e di esplosione in tutta l'area dello stabilimento, ogni lavoro che<br />

comporti l'uso di fiamma, di saldatura elettrica, di attrezzi che producono scintille, ecc., deve essere<br />

espressamente autorizzato mediante specifico Permesso di lavoro.<br />

In particolare per tutti i “lavori a fuoco” è necessario un “permesso di lavoro complesso” rilasciato<br />

dall’Assistente di Turno previa autorizzazione del Responsabile Esercizio Impianti e del<br />

Responsabile di Manutenzione.<br />

Il mancato rispetto di questa regola è un’infrazione molto grave.<br />

1.3.9 Permessi di lavoro<br />

Nessun lavoro di manutenzione, di costruzione o di montaggio può essere eseguito in<br />

stabilimento senza una specifica autorizzazione scritta (Permesso di lavoro).<br />

Questa autorizzazione è regolamentata dalla procedura "Permessi di lavoro", di fondamentale<br />

importanza per la tutela dell'incolumità e della salute dei lavoratori e per la sicurezza degli impianti;<br />

essa si concretizza nel rilascio del Permesso di Lavoro da parte del Responsabile dell'area in cui<br />

verrà eseguito il lavoro, all'Esecutore Responsabile dell'Impresa.<br />

Per ogni intervento occorre un permesso di lavoro che deve essere "riaperto" ogni giorno alla ripresa<br />

dell'attività lavorativa. Per meglio comprendere le modalità operative definite dai permessi di lavoro<br />

si riportano di seguito alcuni importanti stralci della procedura stessa.<br />

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DEFINIZIONI<br />

Preposto: è la persona che ha la responsabilità, al momento, dell'esecuzione del lavoro affidato a<br />

lui e ad altro/i esecutori nel rispetto delle disposizioni ricevute.<br />

Esecutore lavoro: è la persona che svolge praticamente il lavoro nell'ambito di un gruppo di<br />

esecutori oppure che ha la responsabilità diretta di un lavoro individuale.<br />

Impresa appaltatrice (assuntore): è l'impresa alla quale si commissiona mediante regolare<br />

contratto d'appalto un determinato lavoro.<br />

Committente: Società che commissiona il lavoro.<br />

Lavoro: ai fini della presente procedura si intende per lavoro da autorizzare con specifico<br />

permesso ogni singola fase o più fasi omogenee per rischio dello stesso.<br />

RESPONSABILITÀ<br />

Responsabilità dell’Assuntore (impresa appaltatrice):<br />

− avere completa conoscenza del luogo, delle apparecchiature, dei macchinari su cui si deve<br />

operare e dei rischi specifici del luogo stesso per averne presa diretta visione; a tale proposito<br />

ha preso contatti preliminari con le Unità interessate della Committente;<br />

− adottare personale idoneo, mezzi e attrezzature di lavoro efficienti, indumenti, attrezzature e<br />

mezzi di protezione idonei;<br />

− prescrivere sul permesso, a conferma o in aggiunta a quelle indicate a solo scopo cautelativo<br />

dalla Committente, le precauzioni da seguire, i mezzi di lavoro, le attrezzature ed i mezzi di<br />

protezione personale da impiegare durante l'esecuzione del lavoro, tenendo conto dei rischi<br />

specifici del luogo e del lavoro da eseguire;<br />

− garantire che durante l'esecuzione del lavoro siano osservate le precauzioni indicate, siano<br />

impiegati i mezzi e le attrezzature di lavoro previsti, siano adottate le attrezzature ed i mezzi di<br />

protezione necessari riportati sul permesso di lavoro, affinché il lavoro si svolga in sicurezza;<br />

− garantire che i propri dipendenti vengano messi a conoscenza dei rischi specifici del luogo in<br />

cui operano, che usino in modo corretto i mezzi e le attrezzature di lavoro, gli indumenti, le<br />

attrezzature ed i mezzi di protezione e che durante l'esecuzione del lavoro siano prese tutte le<br />

opportune cautele atte a prevenire danno alle persone e alle cose;<br />

− comunicare al Responsabile esercizio impianto della Committente, per iscritto, l'elenco del<br />

proprio personale autorizzato alla firma sui permessi di lavoro.<br />

Responsabilità del Preposto dell'Assuntore:<br />

I compiti del Preposto dell'Impresa Appaltatrice sono quelli conseguenti al modello organizzativo<br />

che l'Assuntore nella sua discrezionalità imprenditoriale si è dato.<br />

Rapporti tra committente e impresa appaltatrice<br />

La Committente, nei rapporti con l'Impresa Appaltatrice (Assuntore), non può mai interferire<br />

sull'organizzazione interna di quest'ultima ed sul modo con cui questa regola sia le modalità<br />

esecutive del lavoro, sia i rapporti col proprio personale.<br />

L'Impresa Appaltatrice ha, nell'ambito della sua autonomia e responsabilità, l'obbligo di adottare<br />

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tutte le misure necessarie per eseguire il lavoro in sicurezza.<br />

Responsabilità dell’Esecutore lavoro:<br />

− prendere visione della copia del permesso di lavoro;<br />

− chiedere i chiarimenti necessari a ben comprendere la natura dei pericoli e le precauzioni da<br />

adottare;<br />

− adottare le precauzioni ed i mezzi di protezione personali previsti nel permesso di lavoro e<br />

segnalare immediatamente le eventuali deficienze riscontrate;<br />

− non eseguire il lavoro se la copia del permesso di lavoro non è interamente firmata;<br />

− l’Esecutore Responsabile dell'Impresa è tenuto a rispettare e far rispettare tutte le prescrizioni<br />

individuate sul permesso di lavoro per il personale operativo.<br />

Si ribadisce che sugli impianti sono presenti sostanze pericolose per le loro caratteristiche chimico<br />

– fisiche (infiammabili, corrosive, nocive, tossiche, cancerogene ecc.).<br />

1.3.10 Manovre sui circuiti elettrici<br />

Tutte le manovre per dare o togliere tensione a circuiti elettrici devono essere autorizzate con un<br />

apposito permesso scritto e devono essere eseguite da un’elettricista autorizzato che a sua volta deve<br />

rilasciare una dichiarazione scritta indicante la manovra effettuata.<br />

1.3.11 Precisazioni sull'uso dei permessi di scavo<br />

Chiunque intenda eseguire uno scavo con profondità superiore a 25 cm, in qualsiasi punto dello<br />

stabilimento, prima dell’inizio lavori, deve essere in possesso del modulo "Richiesta Stato del<br />

Sottosuolo" compilato secondo le modalità previste dalla procedura interna "Permessi di Lavoro".<br />

Se è prescritto che lo scavo deve essere "eseguito a mano" significa che per la sua esecuzione<br />

devono essere utilizzati attrezzi manuali: vanga, badile, piccone, scalpello, mazzetta, ecc., che non<br />

possono essere utilizzati mezzi od attrezzi meccanici portatili quali martello pneumatico, scalpelli<br />

pneumatici, ecc.<br />

Se nel corso dello scavo, si incontrano degli ostacoli non segnalati nello schizzo planimetrico,<br />

occorre fermare immediatamente il lavoro, informare il diretto Superiore ed il Responsabile di<br />

Manutenzione di HERAMBIENTE SpA.<br />

1.3.12 Allacciamenti provvisori in cantiere<br />

L’Impresa farà si che gli allacciamenti provvisori per i servizi elettrici (compresi i contatori), idrici,<br />

di aria compressa e vapore, a partire dai punti di alimentazione messi a disposizione dalla<br />

Committente fino ai punti di utilizzo, come pure le baracche per gli uffici, per i magazzini e per<br />

locali servizi, siano realizzati secondo le specifiche tecniche della Committente e nel rispetto delle<br />

vigenti norme di legge.<br />

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In particolare, i collegamenti elettrici di cantiere eseguiti a cura dell’Impresa devono rispondere alle<br />

normative in vigore sia in materia di installazione che di qualità dei materiali.<br />

Per ottenere un allacciamento alla rete di distribuzione elettrica dello stabilimento, l'Impresa che ne<br />

fa richiesta deve disporre di un interruttore onnipolare rispondente alle norme CEI ed un cavo di<br />

adeguata lunghezza e sezione; la presa di alimentazione deve obbligatoriamente essere indicata dalla<br />

manutenzione di HERAMBIENTE SpA. Si raccomanda l’osservanza delle disposizioni della Legge<br />

e delle norme CEI richiamate nelle norme e circolari integrative vigenti.<br />

Le operazioni di DARE TENSIONE o di TOGLIERE TENSIONE devono essere eseguite da<br />

personale di manutenzione elettrica aziendale che rilascia la "Dichiarazione di manovra su circuiti<br />

elettrici" effettuata.<br />

Il personale di manutenzione elettrica aziendale è tenuto ad eseguire il controllo di efficienza<br />

dell'allacciamento limitatamente al tratto di cavo, agli organi di alimentazione ed all'interruttore<br />

generale dell'Impresa.<br />

1.3.13 Regolamento per l’installazione del cantiere<br />

La Committente metterà a disposizione dell’Impresa un’area per l’installazione del cantiere.<br />

La consegna dell’area di cantiere all’Impresa avverrà tramite la redazione di un Contratto di<br />

comodato ad uso gratuito. Tale Contratto sarà allegato alla consegna dell’ordine/contratto e<br />

controfirmato dalle Parti.<br />

L’Impresa dovrà installare il cantiere nell’area messa a disposizione dalla Committente e dovrà<br />

approntarlo con mezzi d’opera ed attrezzature adeguati alla natura dei lavori, nel rispetto delle norme<br />

di legge e delle procedure aziendali della Committente.<br />

Sono a carico della Committente la fornitura di acqua, energia elettrica, vapore necessari per il<br />

riscaldamento e l’illuminazione dei locali terzi installati.<br />

Le baracche per uffici, magazzini e per i locali servizi devono rispondere ai requisiti previsti dalle<br />

norme di legge vigenti.<br />

Deve essere inoltrata a INAIL la dichiarazione di conformità degli impianti di messa a terra e contro<br />

le scariche atmosferiche.<br />

Le prescrizioni da osservare per l'installazione del cantiere sono riportate in un documento (vedi all.<br />

4) che il Responsabile dell'impresa dovrà restituire, debitamente firmato, all'Unità QSA di<br />

HERAMBIENTE SPA.<br />

Le attrezzature e tutti i mezzi impiegati dall’Impresa per l’esecuzione dei lavori devono essere nelle<br />

migliori condizioni d’uso, idonei ai lavori e conformi alle disposizioni di legge.<br />

L’Impresa ha l’obbligo di verificare lo stato e l’idoneità dei ponteggi, passerelle, elevatori di<br />

proprietà della Committente o di terzi dallo stesso utilizzati per l’esecuzione dei lavori.<br />

L’Impresa si obbliga a non riportare modifiche, innovazioni o trasformazioni all’area assegnata dalla<br />

Committente.<br />

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La Committente potrà richiedere il ritiro immediato dal cantiere e dai lavori di qualsiasi persona che,<br />

a suo giudizio, non osservi correttamente le disposizioni del presente capitolo. Tali persone non<br />

potranno più essere utilizzate nei lavori senza il permesso della Committente.<br />

Ogni qualvolta la Committente segnalerà all’Impresa questioni o problemi riguardanti il rispetto dei<br />

regolamenti di sicurezza, l’Impresa dovrà prendere atto della segnalazione ed agire<br />

conseguentemente con la massima tempestività.<br />

E’ fatto obbligo all’Impresa segnalare in forma scritta alla Committente eventuali infrazioni alle<br />

norme di sicurezza riscontrate presso il proprio cantiere da Ispettori o Funzionari degli Istituti di<br />

Prevenzione.<br />

1.3.14 Misure di prevenzione dei rischi di caduta di materiale dall’alto e modalità di utilizzo di<br />

apparecchi di sollevamento<br />

Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la struttura degli impianti TCF e<br />

DISIDRAT; tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in vicinanza delle<br />

apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione complessi.<br />

Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto.<br />

In caso di utilizzo di gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario<br />

circoscrivere la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli.<br />

Il posizionamento di apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree<br />

all’interno degli impianti, dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile<br />

dell’Impianto.<br />

L’Impresa dovrà adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo<br />

non controllato) al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di<br />

lavoro in uso.<br />

Gli addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di protezione<br />

individuale anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento.<br />

E’ richiesta all’impresa (preventivamente) la copia del libretto di omologazione dell’apparecchio di<br />

sollevamento, oltre che delle ultime verifiche di funi e catene eseguite sull’apparecchio.<br />

1.3.15 Modalità di gestione di rifiuti e scarti<br />

Si precisa che, salvo diverse specifiche indicazioni contrattuali:<br />

‣ Di tutti i rifiuti derivanti dall’attività oggetto del presente contratto, la Committente assume<br />

il ruolo di produttore.<br />

‣ L’Impresa è tenuta a collocare detti rifiuti nei contenitori idonei, posizionati nei punti di<br />

raccolta indicati dalla Committente ed indicati in apposita Planimetria (che viene illustrata e resa<br />

disponibile per la consultazione in occasione delle Riunioni di coordinamento) evitando ogni altro<br />

tipo di accumulo o deposito.<br />

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‣ Nella raccolta e deposito dei rifiuti derivanti dall’attività oggetto del presente contratto<br />

l’Impresa dovrà rispettare le regole interne stabilite dalla Committente. Di tali regole l’Impresa si<br />

impegna a rendere edotto il proprio personale.<br />

‣ Il ruolo di produttore è assunto dall’Impresa per tutti i materiali in eccedenza e per i rifiuti<br />

derivanti dal mantenimento dei propri mezzi, attrezzature, dispositivi, ecc., generati per effetto<br />

della propria attività.<br />

‣ Ogni movimentazione e/o servizio di detti materiali all’interno o all’esterno dello<br />

stabilimento, presso discariche o impianti di smaltimento autorizzati, deve avvenire secondo le<br />

disposizioni previste dalle norme in vigore.<br />

Di dette disposizioni l’Impresa dichiara di essere a perfetta conoscenza sollevando la Committente<br />

da ogni responsabilità per eventuali danni a mezzi o personale di terzi o all’Ambiente causati dal<br />

mancato rispetto delle suddette norme.<br />

L’Impresa è pertanto diffidata dall’effettuare operazioni di trasporto e smaltimento rifiuti di qualsiasi<br />

tipo, derivanti dal mantenimento dei propri macchinari e/o attrezzature che siano in contrasto con<br />

quanto previsto dalle norme succitate.<br />

Eventuali inadempienze, che possono in qualche modo compromettere il suolo, l’acqua, o l’aria<br />

nell’ambito dell’insediamento produttivo della Committente o all’esterno del medesimo, vedranno<br />

l’Impresa, unica responsabile verso le Autorità competenti; da parte della Committente<br />

saranno intraprese tutte le azioni ed i provvedimenti del caso.<br />

1.3.16 Attività in ambienti sospetti di inquinamento o spazi confinati<br />

Tutte la attività che sono svolte in ambienti confinati quali, ad esempio, in pozzi neri, fogne, camini,<br />

fosse, serbatoi, vasche e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili ove sia<br />

possibile il rilascio di gas deleteri, o in ambienti nei quali si sospetta la presenza di sostanze<br />

pericolose, possono essere svolte solo da imprese o da lavoratori autonomi qualificati in possesso di<br />

precisi requisiti identificati dal D.P.R. 177/2011.<br />

Qualora l’Impresa dovesse operare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento dovrà<br />

preventivamente fornire la seguente documentazione prima dell’inizio delle attività:<br />

• Dichiarazione relativa alla “qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o<br />

confinati” (rif. all’art. 2 comma 1 del DPR 177/11), riportata in Allegato 15, da redigere su<br />

carta intestata con firma del Datore di Lavoro;<br />

• Procedura di lavoro (o documento equivalente) specificamente diretta ad eliminare o, ove<br />

impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva<br />

della eventuale fase di soccorso e coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio<br />

Sanitario Nazionale e dei Vigili del Fuoco (rif. all’art. 3 comma 3 del DPR 177/11).<br />

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Nel caso vengano effettuati lavori in ambienti confinati o sospetti di inquinamento verranno inoltre<br />

trasmessi i contenuti della procedura operativa P.0139 “Lavori in ambienti sospetti di inquinamento<br />

o confinati” che si applica a tutte le attività svolte in spazi confinati presso gli impianti <strong>Herambiente</strong>.<br />

La procedura contiene un resoconto delle misure di prevenzione e protezione applicabili ai lavori in<br />

spazi confinati e costituisce un riferimento per l’analisi dei rischi e per l’identificazione, la scelta e<br />

l’attuazione delle misure di prevenzione/protezione in relazione alla tipologia di lavoro e del<br />

contesto in cui lo stesso viene eseguito.<br />

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2 INFORMAZIONI SUL PIANO DI EMERGENZA INTERNO<br />

Emergenza: evento o condizione anomala che può comportare pericolo per le persone, per gli<br />

impianti e/o per l’ambiente (voluminosa fuga di gas nocivo, perdita o spandimento di liquido<br />

pericoloso e/o infiammabile, incendio o esplosione, calamità o disastro, eventi pericolosi di<br />

particolare entità ecc.).<br />

SE RILEVATE UN’EMERGENZA O AVETE BISOGNO DI AIUTO, DOVETE DARNE<br />

IMMEDIATA SEGNALAZIONE AL PERSONALE AZIENDALE<br />

Fornite in modo chiaro e preciso tutte le informazioni in vostro possesso inerenti l’emergenza in<br />

atto quali: luogo dove è avvenuto l’incidente, tipo di incidente, eventuali potenziali pericoli ecc.<br />

Nel Comparto è presente una squadra di pronto intervento interna opportunamente addestrata che,<br />

informata dell’evento, attiverà il Piano di Emergenza di cui al paragrafo 1.3.2 del presente documento.<br />

E’ quindi opportuno ed indispensabile prendere visione della planimetria del comparto per capire dove<br />

ci si trova e per comunicare chiaramente il luogo esatto dell’emergenza.<br />

Tutte le emergenze relative alle attività di comparto (incendi, sversamenti di liquidi pericolosi, ecc.)<br />

sono gestite dal personale della Squadra di Emergenza interna che provvederà a segnalare l’evento<br />

mediante sirena e ad impartire le istruzioni necessarie mediante sistema telefonico o verbale tramite<br />

un addetto.<br />

Per il comportamento da tenere all’interno dell’impianto dal personale visitatore, dagli autisti e dal<br />

personale Terzo nel caso venisse comunicato un’eventuale stato di emergenza, si rimanda alla<br />

consultazione dell’estratto del Piano di emergenza (Allegato 1).<br />

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3 INFORMAZIONI SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE<br />

Il D.Lgs. 334 del 17/08/1999 e s.m.i. reca l’attuazione della Direttiva 96/82/CE relativa al controllo<br />

dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose.<br />

Secondo le definizioni del D.Lgs. 334/99, si definisce incidente rilevante:<br />

“un evento quale un'emissione, un incendio o un'esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi<br />

incontrollati che si verificano durante l'attività di uno stabilimento di cui all'articolo 2, comma 1, e<br />

che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l'ambiente,<br />

all'interno o all'esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose”.<br />

Tutti gli Stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità tali da poter potenzialmente<br />

causare un incidente rilevante sono sottoposti a particolari adempimenti e controlli da parte delle<br />

autorità competenti per accertare che siano state prese ed attuate tutte le misure necessarie a<br />

minimizzare la probabilità e le conseguenze di un incidente.<br />

Nell’ambito della valutazione dell’applicabilità delle disposizioni in materia di controllo dei pericoli<br />

di incidente rilevante agli impianti HERAMBIENTE SpA del Comparto km 2,6 di Ravenna, va<br />

precisato che, tra tutti i rifiuti in ingresso, solamente i rifiuti oleosi (caratteristica di pericolosità H14<br />

“Ecotossici” secondo l’Allegato I della Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.) ricevuti presso<br />

l’impianto di trattamento TCF del Comparto km 2,6, risultano assimilabili alle sostanze e/o preparati<br />

pericolosi di cui all’Allegato I del D.Lgs. 334/99 e s.m.i.<br />

Dal confronto fra i massimi quantitativi detenuti in impianto ed i corrispondenti limiti di soglia per<br />

le categorie di appartenenza, ne consegue che solo l’impianto di trattamento TCF, sito al Comparto<br />

km 2,6, è soggetto agli adempimenti di cui all’art. 6 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i., per quanto attiene le<br />

seguenti categorie di sostanze pericolose di cui alla Parte 2 dell’Allegato I del decreto:<br />

• categoria 9ii “Sostanze pericolose per l’ambiente” (cui sono associate le frasi di rischio<br />

R51/R53).<br />

L’analisi di rischio condotta ha comunque evidenziato come tutti gli scenari incidentali credibili non<br />

prevedano effetti di danno esterni ai confini dell’impianto di HERAMBIENTE SpA.<br />

Le informazioni relative all’analisi di sicurezza sui rischi di incidente rilevante sono riportate nel<br />

documento “Estratto delle analisi e delle valutazioni di sicurezza” (Allegato 2), mentre quelle per i<br />

cittadini e i lavoratori sono contenute nella scheda di informazione elaborata secondo l’allegato V<br />

del D.Lgs. 334/99 (Allegato 3).<br />

Secondo le modalità previste dal D.M. 16/03/1998, l'evidenza documentale che tutto il personale<br />

delle imprese terze che operano all’interno dell’ impianto TCF ha ricevuto adeguata formazione in<br />

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relazione ai rischi di incidente rilevante sulla base delle informazioni fornite (Allegati 1, 2, 3), sarà<br />

attestata dal datore di lavoro/appaltatore prima dell'avvio delle attività.<br />

L'evidenza documentale che tutto il personale delle imprese terze che operano all’interno del<br />

Centro Ecologico Romea abbia ricevuto adeguata formazione in relazione al rischio di incidente<br />

rilevante, sulla base delle informazioni fornite (Allegati 1, 2, 3) secondo le modalità previste dal<br />

D.M. 16/03/1998, deve essere trasmessa ad HERAMBIENTE prima dell'avvio delle attività tramite<br />

consegna del Modulo QSA “AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE”<br />

(Allegato 11) debitamente compilato e sottoscritto.<br />

Inoltre si evidenzia che tale formazione, in ottemperanza a quanto previsto dal D.M. 16/03/1998,<br />

dovrà essere ripetuta trimestralmente e dovrà essere trasmessa ad <strong>Herambiente</strong> evidenza<br />

documentale che il personale dell’Impresa potenzialmente operante nel Centro Ecologico Romea<br />

abbia partecipato agli aggiornamenti periodici.<br />

Come già anticipato in premessa, si precisa che HERAMBIENTE SpA sta procedendo, nell’ambito<br />

delle attività di delocalizzazione dell’Impianto di trattamento/disidratazione fanghi DISIDRAT e<br />

dell’Impianto di pretrattamento chimico-fisico CTIDA, siti nel Comparto km 3,8, ai seguenti<br />

interventi:<br />

− realizzazione di un nuovo Impianto di trattamento fanghi, in adiacenza e funzionalmente<br />

connesso all’impianto TCF del Comparto 2,6;<br />

− installazione, all’interno dell’Impianto TCF, di una nuova linea di trattamento chimico fisico<br />

con adsorbimento (denominata TCFA) e connessa ottimizzazione dell’Impianto TCF stesso.<br />

Lo stabilimento risultante a seguito della realizzazione dei suddetti interventi risulta soggetto agli<br />

adempimenti di cui agli artt. 6, 7 e 8 del D.Lgs. 334/99.<br />

Gli interventi di modifica in progetto costituiscono, ai sensi del D.M. 09/08/2000, aggravio del<br />

preesistente livello di rischio e per essi è stato pertanto trasmesso alle Autorità Competenti nel<br />

settembre 2008 ai sensi degli artt. 9 e 10 del D.Lgs. 334/99, il Rapporto di Sicurezza Preliminare, la<br />

cui istruttoria ha portato al rilascio da parte del Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco del<br />

previsto Nulla Osta di Fattibilità (NOF).<br />

Nel corso del dicembre 2011 <strong>Herambiente</strong> ha provveduto a presentare alle Autorità Competenti il<br />

Rapporto di Sicurezza Definitivo previsto dal D.Lgs. 334/99 e s.m.i. relativamente ai suddetti<br />

interventi.<br />

Attualmente è in corso l’istruttoria del Rapporto di Sicurezza Definitivo.<br />

Si noti che le informazioni sui rischi di incidente rilevante riportate in allegato sono tutte relative allo<br />

stato attuale dei luoghi e dei rischi presenti e saranno aggiornate a seguito della conclusione<br />

dell’istruttoria del Rapporto di Sicurezza Definitivo e con il rilascio del Parere Tecnico Conclusivo.<br />

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4 NORME DI COMPORTAMENTO PER L'INGRESSO E LA CIRCOLAZIONE<br />

ALL’INTERNO DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA<br />

All’interno del Centro Ecologico Romea, oltre a quanto previsto dalle Note Informative sui Rischi<br />

ambientali ed interferenziali riportate negli Allegati 12, 13 è obbligatorio rispettare le seguenti<br />

norme:<br />

- è assolutamente vietato l’ingresso negli impianti, nei magazzini e nelle officine al personale<br />

non addetto e non espressamente autorizzato per motivi di lavoro;<br />

- la circolazione interna dei veicoli è regolamentata dal codice della strada con l’obbligo di<br />

rispettare il limite di velocità dei 20 km/ora;<br />

- dare la precedenza ai mezzi aziendali muniti di lampeggiante giallo, alle autopompe VVF ed<br />

alle autoambulanze;<br />

- non effettuare sbarramenti e/o ingombri stradali senza autorizzazione;<br />

- è espressamente vietato fumare escluso nelle aree autorizzate;<br />

- è espressamente vietato usare fiamme libere senza autorizzazione;<br />

- è vietato eseguire manovre o operazioni non espressamente autorizzate;<br />

- è obbligatorio indossare i Dispositivi di Protezione Individuali previsti e prescritti.<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 22 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

5 RISCHI PRESENTI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO DEL CENTRO ECOLOGICO<br />

ROMEA<br />

Scopo del presente capitolo è quello di informare le persone che accedono e/o operano all’interno<br />

del Centro Ecologico Romea sui rischi presenti negli impianti produttivi e sulle misure atte a<br />

prevenirli.<br />

Per l’illustrazione di tali rischi si rimanda interamente alle Note Informative sui Rischi ambientali<br />

ed interferenziali riportate negli Allegati 12 e 13 del presente documento.<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 23 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

6 ELIMINAZIONE DELLE INTERFERENZE<br />

Al fine di evitare qualsiasi forma di interferenza nelle attività svolte sugli impianti del Centro<br />

Ecologico Romea vengono ribadite le seguenti misure di prevenzione e protezione adottate per le<br />

attività dei terzi:<br />

a. Predisposizione del “Documento unico di valutazione dei rischi che indichi le misure per<br />

eliminare le interferenze (DUVRI)”. Tale documento, elaborato dal Committente al fine di<br />

promuovere la cooperazione ed il coordinamento, contiene le misure adottate per eliminare le<br />

interferenze. Il DUVRI è allegato al contratto di appalto o d’opera.<br />

In tale documento non si considerano i rischi specifici propri dell'attività delle imprese<br />

appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi. L’eventuale variazione dei rischi interferenziali<br />

connessa all’evoluzione delle attività oggetto del DUVRI ed allo stato delle aree di lavoro al<br />

momento dello svolgimento delle attività vengono tenute in considerazione in una sezione<br />

dedicata dei Permessi di lavoro (si veda il par. 1.3.9) in modo che la valutazione dei rischi di<br />

interferenza, ai sensi di legge, abbia un carattere dinamico, flessibile e sempre aggiornato<br />

rispetto alla singola attività da svolgere.<br />

b. E’ fatto divieto di procedere all’avvio di qualsiasi attività operativa da parte dell’Appaltatore<br />

senza una specifica autorizzazione scritta.<br />

c. L’autorizzazione di cui al punto b) precedente è di norma costituita da un “permesso di lavoro”<br />

rilasciato dal Responsabile dell'area in cui verrà eseguito il lavoro ai preposti incaricati delle<br />

Imprese appaltatrici. Le modalità di rilascio del permesso di lavoro sono regolamentate dalla<br />

procedura interna "Permessi di lavoro".<br />

Il permesso di lavoro deve essere "riaperto" ogni giorno alla ripresa dell'attività lavorativa.<br />

All’interno del permesso di lavoro verrà segnalata la presenza di possibili lavori concomitanti e<br />

l’esigenza del loro coordinamento al fine di evitare interferenze.<br />

In presenza di tale segnalazione, l’autorizzazione ad iniziare il lavoro verrà concessa solo se al<br />

permesso di lavoro verrà allegato un documento di coordinamento delle attività (verbale di riunione,<br />

istruzione operativa,…) riportante le misure adottate per eliminare le interferenze e sottoscritto dagli<br />

incaricati della Committente e degli Appaltatori.<br />

Per le attività di “cantiere” nelle quali non è prevista l’emissione di un permesso di lavoro, il<br />

responsabile del cantiere (interno o terzo) prima di consentire l’avvio di attività con possibili<br />

interferenze è tenuto a predisporre il documento di coordinamento di cui sopra.<br />

In particolare il documento di coordinamento (di norma un verbale di riunione di coordinamento)<br />

dovrà essere redatto, sempre e in qualsiasi fase dei lavori, nel caso in cui l’Appaltatore debba<br />

svolgere attività diverse rispetto a quelle previste dal contratto o qualora le attività da svolgere<br />

all’interno del “cantiere” possano avere un impatto all’esterno (rientrano tra queste: il sollevamento<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 24 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

di materiali e apparecchiature in zone vicino al perimetro del cantiere, sversamenti di qualsiasi<br />

natura che potrebbero spandersi fuori dal cantiere, qualsiasi altra attività che direttamente o in caso<br />

di anomalia coinvolga l’esterno del cantiere).<br />

Nel caso di “cantieri temporanei o mobili” quali quelli definiti dall’art. 89 del D.Lgs. 81/08, si<br />

applicheranno le disposizioni previste dal Titolo IV del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 25 di 26


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

7 ELEMENTI DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE<br />

HERAMBIENTE SpA in attuazione del proprio sistema di gestione Qualità Sicurezza e Ambiente<br />

(sistema QSA) conforme alle norme UNI EN ISO 14001:2004 e UNI EN ISO 9001:2000, mira a<br />

raggiungere e a dimostrare un buon livello di comportamento nei confronti dell’ambiente<br />

assicurando il controllo dell’impatto ambientale delle attività nel Centro Ecologico Romea.<br />

Requisiti fondamentali del sistema di gestione attuato sono:<br />

• Politica QSA: è la guida per attuare e migliorare il sistema di gestione e in particolare per<br />

mantenere e migliorare le proprie prestazioni ambientali. La politica QSA esplicita l’impegno<br />

della direzione a conformarsi alle prescrizioni legali applicabili e a quelle sottoscritte, nonché<br />

l’impegno a ricercare il miglioramento continuo e la prevenzione dell’inquinamento. La politica<br />

è comunicata a tutte le persone che lavorano per la società o per conto di essa (Allegato 6);<br />

• Identificazione degli Aspetti Ambientali: identificazione e valutazione degli aspetti ambientali<br />

connessi con le attività e i processi della società, al fine di determinarne l’impatto ambientale. In<br />

particolare si considerano le emissioni in atmosfera, gli scarichi nei corpi idrici, la gestione dei<br />

rifiuti, la contaminazione del suolo e della falda, l’uso di materie prime e di risorse naturali, i<br />

problemi della comunità locale legati all’ambiente. Per ogni attività svolta da terzi all’interno del<br />

Centro Ecologico Romea, è necessario che il Responsabile della ditta:<br />

- comunichi al Responsabile dell’Unità per la quale lavora, le tipologie di rifiuti prodotti<br />

- provveda a ridurre al minimo la produzione di rifiuti e, se previsto nei contratti, li smaltisca<br />

secondo i criteri dettati dalle vigenti normative in materia<br />

- si conformi al divieto di scarico in fogna di qualsiasi residuo di lavorazione e/o di materia<br />

prima utilizzata (a meno di una preventiva autorizzazione)<br />

- in presenza di uno sversamento accidentale provveda ad avvisare il Responsabile di Unità<br />

affinché questi possa organizzare le operazioni di raccolta dello spanto e di bonifica della<br />

zona interessata<br />

Qualsiasi attività che possa produrre impatti significativi sull’ambiente deve essere<br />

preventivamente valutata e concordata con il Responsabile dell’Unità.<br />

• Formazione e sensibilizzazione del personale operativo terzo: il personale terzo che svolge<br />

attività che possono provocare impatti significativi sull’ambiente, deve essere preventivamente<br />

formato ad operare secondo quanto disposto dalle procedure e istruzioni operative interne e a<br />

collaborare con i vari responsabili per garantire la salvaguardia dell’ambiente;<br />

• Documentazione del Sistema QSA: il manuale del sistema QSA, le procedure e le norme<br />

interne, i piani di emergenza, i manuali operativi, le planimetrie, etc. sono disponibili presso gli<br />

uffici dei Responsabili di Unità.<br />

Rev. 02 Aggiornamento maggio 2012 Pag. 26 di 26


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 1<br />

Estratto Piano di Emergenza del<br />

Centro Ecologico Romea<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA INTERNO -<br />

Planimetria Piano di Evacuazione<br />

COMPARTO OVEST SS 309 ROMEA km. 2,6 – RAVENNA<br />

Pag. 1 di 3<br />

NORME DI EMERGENZA<br />

PER AUTISTI/CONFERITORI<br />

SE SEI IMPEGNATO NELLE<br />

OPERAZIONI DI<br />

CARICO/SCARICO, DEVI:<br />

• SOSPENDERE tutte le operazioni<br />

ponendo particolare attenzione alle<br />

condizioni di stabilità del carico;<br />

• ALLONTANARE L’AUTOMEZZO, su<br />

eventuale disposizione del personale<br />

preposto, in luogo sicuro distante<br />

dall'evento su indicazione del<br />

personale preposto.<br />

Successivamente recarsi al punto di<br />

raccolta più vicino<br />

SE SEI IMPEGNATO NELLA<br />

GUIDA DELL'AUTOMEZZO<br />

PER AVVICINARTI O<br />

ALLONTANARTI DALLA ZONA<br />

DI CARICO/SCARICO, DEVI:<br />

• BLOCCARE L’AUTOMEZZO in<br />

sicurezza ai bordi dei piazzali o delle<br />

strade in maniera da non provocare<br />

ostacolo alla circolazione o<br />

all’accesso ad attrezzature<br />

antincendio;<br />

• SPEGNERE IL MOTORE<br />

immediatamente e lasciare le chiavi<br />

inserite.<br />

SUCCESSIVAMENTE ED IN<br />

OGNI CASO, DEVI:<br />

• RAGGIUNGERE IL PUNTO DI<br />

RACCOLTA più vicino, restando a<br />

disposizione del personale addetto al<br />

coordinamento dell'emergenza.<br />

NORME DI EMERGENZA PER VISITATORI<br />

a) Se si verifica un’emergenza nell’area che state visitando SEGNALATE L’EMERGENZA AI VOSTRI ACCOMPAGNATORI<br />

eventualmente non informati; ALLONTANATEVI E AVVERTITE IMMEDIATAMENTE IL PERSONALE HERA, seguendone poi le<br />

istruzioni;<br />

b) Se si verifica una emergenza in altra area del comparto seguite le istruzioni del personale Hera o dell’altoparlante;<br />

c) Raggiungete l’area di raccolta e seguite le istruzioni del personale HERA;<br />

d) In caso di emergenza gli accompagnatori dei gruppi scolastici o aziendali sono pregati di fare l’appello al punto di raccolta,<br />

prima di lasciare il sito.<br />

IN CASO DI ORDINE DI<br />

EVACUAZIONE (SUONO CONTINUO<br />

DELLA SIRENA) ABBANDONARE<br />

IMMEDIATAMENTE IL COMPARTO<br />

SEGUENDO LE INDICAZIONI<br />

IMPARTITE DAL PERSONALE HERA<br />

È VIETATO<br />

A CHIUNQUE NON PREPOSTO ALLE<br />

OPERAZIONI DI INTERVENTO<br />

AVVICINARSI ALLA ZONA DI<br />

PERICOLO


ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA INTERNO -<br />

Planimetria Piano di Evacuazione<br />

CENTRO ECOLOGICO ROMEA - Comparto km. 2,6 – RAVENNA<br />

Pag. 2 di 3<br />

NUMERI DI<br />

EMERGENZA<br />

SI SEGNALA CHE L'IMPIANTO È SOGGETTO ALLA NORMATIVA SUI RISCHI D'INCIDENTE RILEVANTE. IN PARTICOLARE:<br />

I RISCHI IDENTIFICATI consistono nello sversamento di ingenti quantitativi di rifiuti con conseguente dispersione di vapori tossici.<br />

I Top Events identificati a seguito di una approfondita indagine possono dar luogo ai seguenti eventi incidentali:<br />

- rottura manichetta in fase di scarico rifiuti da ATB in serbatoi S1000-1001-1002-1003 ed in Vasca V1;<br />

- rottura/perdita da tubazione tratto tra vasca V1/serbatoio TK1 del TCFA a trattamento;<br />

- rottura/perdita da tubazione tratto serbatoi S1000-1001-1002-1003 a trattamento;<br />

- sovrariempimento in fase di carico dei serbatoi S1000-1001-1002-1003 e della Vasca V1;<br />

- rottura manichetta in fase di carico ATB da serbatoi S1000-1001-1002-1003.<br />

I VISITATORI ESTERNI sono tenuti a rispettare la segnaletica orizzontale e verticale, in particolare il percorso pedonale segnalato.<br />

NEGLI ORARI DI<br />

APERTURA:<br />

Emergenza di comparto:<br />

051/287577<br />

Ufficio Impianto TCF:<br />

051/4225210<br />

NEGLI ORARI DI<br />

CHIUSURA:<br />

Reperibile in Turno il quale<br />

ha la responsabilità di<br />

comunicare con gli Enti<br />

preposti quali:<br />

Vigili del Fuoco 115<br />

Pronto Soccorso 118<br />

Polizia 113<br />

Carabinieri 112<br />

ARPA<br />

dalle ore 08.00 alle 18.00<br />

(da lunedì a venerdì):<br />

0544/210650<br />

dalle 18.00 alle 08.00<br />

(notturno) e dalle 00.00 alle<br />

24.00 (festivo): 118<br />

AUSL 0544/286828


NORME COMPORTAMENTALI<br />

ALL’INTERNO DEI COMPARTI HERA<br />

Pag. 3 di 3<br />

PER TUTTO IL PERSONALE CHE OPERA PRESSO IL COMPARTO È VIETATO:<br />

a) Rimuovere o danneggiare i materiali antincendio ed antinfortunistico o ingombrare le aree circostanti ad esso:<br />

b) Prelevare acqua dagli idranti antincendio;<br />

c) Accendere fiamme libere, effettuare lavori che possano provocare scintille, senza la dovuta autorizzazione;<br />

d) Fumare all’interno delle aree del sito;<br />

e) Introdurre armi da fuoco, materiale esplosivo, apparecchi cine-fotografici e bevande alcoliche;<br />

f) Toccare o manovrare macchine e/o apparecchiature se non autorizzati;<br />

g) Lanciare o scaricare a terra dall’alto materiale vario;<br />

h) Ostruire con materiali, automezzi o altro le strade ed i parcheggi senza autorizzazione;<br />

i) Parcheggiare il mezzo in prossimità degli ingressi agli impianti ed alle uscite degli edifici e comunque in modo che possano in<br />

qualche modo intralciare il traffico;<br />

j) Trasportare persone su predellini o parafanghi o cassoni di mezzi in movimento;<br />

k) Usufruire di qualsiasi sevizio (acqua, corrente elettrica, telefono, ecc) senza autorizzazione del personale addetto;<br />

l) Appropriarsi senza averne titolo di qualsiasi bene mobile naturale o manufatto<br />

m) Fare la cernita o prelevare qualsiasi cosa considerata rifiuto, presente negli impianti dell’area del Comparto anche se tale<br />

rifiuto è conferito dalla persona autorizzata allo scarico/smaltimento;<br />

n) Intrattenersi all’interno dell’area, oltre il tempo strettamente necessario allo svolgimento dei compiti o delle operazioni per le<br />

quali si è ottenuto il permesso di accesso e scarico.<br />

PER TUTTI I TRASPORTATORI<br />

1. Il trasportatore è responsabile civilmente e penalmente di ogni e<br />

qualsiasi danno che possa essere arrecato a persone e cose durante<br />

le operazioni effettuate all’interno dell’impianto.<br />

2. E’ fatto obbligo di rispettare tutta la segnaletica presente<br />

all’interno del comparto e degli impianti HERA.<br />

3. All’entrata del comparto HERA/SOTRIS gli automezzi che devono<br />

effettuare operazioni di scarico o carico rifiuti devono seguire le<br />

seguenti indicazioni:<br />

• Fermarsi nell’apposita piazzola antistante la pesa<br />

• Presentare i documenti relativi all’operazione all’addetto<br />

dell’ufficio pesa<br />

• Attendere l’emissione del “Permesso di accesso e scarico”<br />

• Ritirare il presente plastificato e prendere visione delle norme e<br />

indicazioni contenute<br />

• Rimuovere eventuali teli di copertura del carico che impediscano<br />

la verifica visiva da parte del pesatore<br />

• Posizionarsi sulla pesa, spegnere il motore e attendere il<br />

benestare per accedere agli impianti<br />

4. Nel caso necessitasse recarsi nel locale pesa, il conducente deve<br />

prima liberare la pesa e parcheggiare il mezzo nell’apposito piazzale<br />

adibito a parcheggio temporaneo in posizione tale da non ostacolare<br />

la circolazione di altri automezzi.<br />

5. Effettuata la pesatura il conducente deve riposizionare gli<br />

eventuali teli di protezione rimossi nel caso in cui siano necessari<br />

per evitare la dispersione dei rifiuti ed avviarsi alle aree assegnate<br />

di carico/scarico.<br />

6. La velocità massima consentita a tutti mezzi è di 30 Km/ora (se<br />

non diversamente segnalata ).<br />

Deve essere rispettata la segnaletica stradale.<br />

7. Il trasportatore è autorizzato ad accedere solo nelle aree<br />

indicate sul permesso di accesso e scarico.<br />

8. Il trasportatore diretto in discarica deve presentarsi negli uffici<br />

HERA nel caso in cui sia prevista la verifica visiva.<br />

9. Il trasportatore diretto al centro di stoccaggio deve<br />

parcheggiare il mezzo nell’apposita zona segnalata, presentarsi<br />

negli uffici e attendere disposizioni<br />

10. E’ assolutamente vietato salire sui rifiuti caricati nei<br />

cassoni degli automezzi.<br />

11. Nelle fasi di carico /scarico è obbligatorio attenersi alle<br />

disposizioni del personale addetto.<br />

12. E’ assolutamente vietato, al personale non addetto,<br />

avvicinarsi nel raggio d’azione delle macchine operatrici<br />

preposte alla movimentazione del rifiuto e alla<br />

manutenzione dell’impianto. In caso di necessità occorre<br />

riferire al personale addetto all’impianto.<br />

13. L’eventuale rimozione di residui di rifiuti dal cassone,<br />

dai predellini o parafanghi deve essere effettuata<br />

nell’area di scarico.<br />

14. Terminato lo scarico, gli automezzi in uscita si devono<br />

fermare sulla pesa per il rilievo della tara, quindi devono<br />

fermarsi nell’apposita piazzola e recarsi negli uffici per<br />

ritirare e copia della documentazione a loro dovuta.<br />

15. Tutte le operazioni che non rientrano in quanto<br />

precedentemente indicato devono ottenere autorizzazione<br />

dal responsabile dell’impianto<br />

16. Il trasportatore è responsabile dei rischi propri dell’arte<br />

o mestiere che esso esercita, nonché della propria e altrui<br />

sicurezza relativa all’impiego d’idonei mezzi di lavoro e<br />

all’appropriato uso dei mezzi di protezione personale.<br />

17. Il trasportatore è obbligato ad indossare i particolari<br />

indumenti o mezzi protettivi in relazione alla natura delle<br />

operazioni da svolgere (casco, occhiali, maschere<br />

respiratorie, guanti, scarpe di sicurezza, ecc) con<br />

riferimento a quanto stabilito dalla normativa vigente<br />

18. Per qualsiasi situazione di sospetto pericolo di qualsiasi<br />

natura il trasportatore dovrà sospendere immediatamente il<br />

lavoro e rivolgersi al personale che gestisce l’impianto<br />

Resta inteso che eventuali gravi infrazioni alle disposizioni e divieti elencati in precedenza saranno<br />

motivo d’immediato allontanamento dall’area dello stabilimento e faranno sospendere le<br />

autorizzazioni al conferimento, fatto salve eventuali azioni legali a carico dei trasgressori.<br />

PER TUTTI GLI APPALTATORI OPERANTI PRESSO IL COMPARTO È FATTO OBBLIGO:<br />

1. Segnalare la propria presenza al personale d’impianto 5. Non usare o rimuovere gli impianti e i dispositivi<br />

2. Indossare sempre i seguenti dispositivi di protezione individuali (DPI):<br />

scarpe di sicurezza, elmetto protettivo, guanti da lavoro e tuta da lavoro<br />

con cartellino identificativo della ditta datrice di lavoro, indumenti ad alta<br />

visibilità (in caso di nebbia, intemperie o scarsa visibilità).<br />

3. Osservare scrupolosamente le norme comportamentali, le norme di<br />

sicurezza e le disposizioni particolari contenute nei “Permessi di Lavoro”<br />

indossando i dispositivi di protezione individuale ivi prescritti per il tipo di<br />

lavorazione in corso.<br />

di sicurezza, (idranti, estintori, ecc.) senza<br />

l’autorizzazione del Responsabile di HERA.<br />

7. Segnalare immediatamente al personale<br />

dell’impianto eventuali condizioni di pericolo di cui<br />

venissero a conoscenza.<br />

8. Non compiere operazioni che possano<br />

compromettere la propria e altrui sicurezza.<br />

9. Rispettare con scrupolo la segnaletica<br />

4. Adottare una velocità moderata negli spostamenti all’interno<br />

dell’impianto.<br />

10. Non fumare se non nei locali preventivamente<br />

autorizzati.


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 2<br />

Estratto delle analisi e delle<br />

valutazioni di sicurezza<br />

(Estratto della Scheda Tecnica L.R. 26/03)<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(per ditte terze)<br />

Allegato 2<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6<br />

S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Premessa<br />

Il presente documento contiene un estratto delle analisi di rischio contenute all’interno della<br />

Scheda Tecnica (redatta ai sensi dell’art. 6 della L.R. Emilia Romagna n. 26 del 17/12/03) e<br />

dell’Integrazione alla Scheda Tecnica (richiesta con nota Provincia di Ravenna Prot. n. 68781<br />

del 04/08/2006) relative all’impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) sito all’interno del<br />

Comparto di trattamento/smaltimento rifiuti al km 2,6 della S.S. 309 Romea.<br />

Si evidenzia sin da ora che, tra tutti gli impianti HERAMBIENTE del Centro Ecologico Romea<br />

(ubicati presso i Comparti ai km 2,6 e 3,8 della S.S. 309 Romea), risulta soggetto alle<br />

disposizioni in materia di controllo dei pericoli di incidente rilevante di cui al D. Lgs. 334/99 e<br />

s.m.i. solamente l’Impianto TCF.<br />

Si ricorda che la citata Scheda Tecnica fu presentata, e per essa fu svolta la prevista<br />

istruttoria da parte dell’Autorità Competente, quando l’impianto in esame era sotto la<br />

gestione della Divisione Ambiente di HERA SpA ed era denominato Impianto Chimico Fisico<br />

Biologico (CFB o Chi-Fi-Bi).<br />

Successivamente si ebbe un conferimento di ramo d’azienda da parte di HERA SpA ad<br />

ECOLOGIA AMBIENTE Srl a seguito del quale la titolarità dell’impianto CFB (oggi Impianto<br />

TCF) passò ad ECOLOGIA AMBIENTE stessa.<br />

La presente revisione dell’estratto delle analisi di sicurezza tiene conto anche delle variazioni<br />

che hanno interessato le modalità di conduzione dell’impianto a seguito del conferimento di<br />

ramo d’azienda ad ECOLOGIA AMBIENTE Srl. In particolare si noti che è stata dismessa la<br />

sezione di trattamento biologico, ragione per cui l’impianto è stato denominato Impianto di<br />

Trattamento Chimico-Fisico (TCF) dall’inizio della gestione di ECOLOGIA AMBIENTE.<br />

Si ricorda infine che la società ECOLOGIA AMBIENTE Srl ha assunto la denominazione di<br />

HERAMBIENTE Srl con effetti decorrenti dal 01/07/09.<br />

L’Impianto TCF è risultato soggetto alla normativa sul controllo dei pericoli di incidente<br />

rilevante all’entrata in vigore del D.Lgs. 238/2005 del 21/09/05 ("Seveso-ter") che ha<br />

modificato il D.Lgs 334/99 del 17/08/99; in particolare a seguito della variazione delle soglie<br />

relative alle sostanze pericolose per l’ambiente (frasi di rischio R50 e R51/53 e<br />

rispettivamente categorie 9i e 9ii in Parte 2 dell’Allegato I al D.Lgs. 334/99 e s.m.i.) e rientra<br />

nel campo di applicazione degli artt. 6 e 7 del D.Lgs. 334/99 (Notifica, Politica di prevenzione<br />

degli incidenti rilevanti e Sistema di Gestione della Sicurezza).<br />

Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 1 di 8


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(per ditte terze)<br />

Allegato 2<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6<br />

S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Va precisato che, tra tutti i rifiuti in ingresso all’Impianto TCF, solamente i rifiuti oleosi<br />

ricevuti (caratteristica di pericolosità H14 “Ecotossici” secondo l’Allegato I della Parte Quarta<br />

del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.) risultano assimilabili alle sostanze e/o preparati pericolosi di cui<br />

all’Allegato I del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. e in particolare, come detto, alle sostanze pericolose<br />

per l’ambiente di cui alla categoria 9 in Parte 2 dell’Allegato I del decreto.<br />

Informazioni relative all'impianto<br />

Descrizione delle attività svolte nell’impianto<br />

All’impianto TCF possono essere conferite diverse tipologie di correnti di rifiuto così<br />

identificate:<br />

‣ Flussi interni al Comparto al km 2,6 della S.S. 309 Romea convogliati tramite<br />

condotta;<br />

‣ Flussi del Comparto al km 3,8 della S.S. 309 Romea convogliati tramite condotta;<br />

‣ Rifiuti liquidi industriali, conferiti tramite mezzi mobili, quali:<br />

• emulsioni oleose;<br />

• acque principalmente organiche;<br />

• acque da cabina di verniciatura;<br />

• acque principalmente inorganiche;<br />

• acque post-lavaggio frutta;<br />

• ecc.<br />

Nella tabella seguente si riporta un riepilogo dei corpi tecnici di impianto dedicati allo<br />

stoccaggio dei rifiuti conferiti e dei rifiuti prodotti, con indicazione delle capacità di stoccaggio<br />

relative e delle tipologie di rifiuti/reflui conferiti.<br />

Corpo tecnico Capacità (m 3 ) Tipologia rifiuto<br />

Vasca V1 400 (*) Acque di lavaggio fumi impianto IRE, acque di processo<br />

impianto IRE, Percolati di discarica, Acque piovane, Reflui<br />

Serbatoio TK1 100<br />

da trattamento fanghi<br />

Vasca V2 400 (*)<br />

Acque da trattamento fanghi, Percolati di discarica, Rifiuti<br />

non oleosi, Acque piovane<br />

Serbatoio TK2 100 Serbatoio Non utilizzato<br />

Vasca V3 400 (*)<br />

Acque reflue da trattamento fanghi, Percolati di discarica,<br />

Acque piovane<br />

Serbatoio TK3 100 Serbatoio Non utilizzato<br />

Vasca V4 400 (*) Rifiuti oleosi<br />

Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 2 di 8


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(per ditte terze)<br />

Allegato 2<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6<br />

S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Corpo tecnico Capacità (m 3 ) Tipologia rifiuto<br />

Serbatoio TK4 100 Serbatoio Non utilizzato<br />

Serbatoio TK23/A 15 Rifiuti oleosi<br />

Serbatoio TK24/A 15 Rifiuti oleosi<br />

(*) il precedente gestore sfruttava operativamente una capacità pari a 400 m 3 per ogni vasca, HERAMBIENTE, con<br />

l’occasione di un’ottimizzazione in corso di realizzazione, ha optato per sfruttare tutta la capacità utile delle vasche,<br />

pari a 500 m 3 cadauna.<br />

Al pretrattamento di separazione emulsioni oleose (Linea TEO), rifiuti che determinano<br />

l’applicabilità all’Impianto TCF delle disposizioni di cui al D.Lgs. 334/99, è dedicata una<br />

specifica linea di corpi tecnici dell'impianto che partono dalla vasca di stoccaggio iniziale V4 e<br />

terminano nei serbatoi di accumulo finale (TK 23/A e TK 24/A).<br />

I serbatoi TK23/A e TK24/A, unici serbatoi oggi dedicati allo stoccaggio dei rifiuti pericolosi<br />

per l’ambiente prodotti dal trattamento delle emulsioni, sono dotati di bacini di contenimento<br />

separati in cemento armato rivestiti con vernice epossidica.<br />

Questi bacini di contenimento hanno capacità pari a 15 m 3<br />

cadauno, quindi in grado di<br />

contenere l’intero volume dei serbatoi. A ridosso degli stessi è stato predisposto un piccolo<br />

contenimento atto a raccogliere eventuali sversamenti di olio di risulta durante le operazioni<br />

di carico da parte degli automezzi del consorzio di recupero oli esausti.<br />

I rifiuti oleosi pericolosi per l’ambiente sono ricevuti tramite ATB nella zona di scarico in<br />

prossimità della Vasca V4, ad essi adibita.<br />

In prossimità dei serbatoi TK23/A e TK24/A è presente una zona di carico dei rifiuti oleosi su<br />

ATB.<br />

Il suolo sul quale si svolgono le normali attività dell’azienda e specificatamente quelle<br />

interessate dalla presenza di rifiuti pericolosi per l’ambiente è completamente pavimentato e<br />

tutte le acque piovane e di lavaggio che recapitano sulle zone pavimentate sono raccolte<br />

dalla rete fognaria interna.<br />

Eventuali rilasci nell’area di manovra e scarico ATB possono essere intercettati e dirottati<br />

nella rete fognaria nera interna e da qui sollevati all’interno delle vasche di raccolta e<br />

trattamento.<br />

Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 3 di 8


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(per ditte terze)<br />

Allegato 2<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6<br />

S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Informazioni sulle sostanze presenti<br />

Nella presente sezione si illustrano i quantitativi massimi potenzialmente presenti<br />

nell’Impianto TCF delle sostanze pericolose di cui all’Allegato I del D.Lgs. 334/99.<br />

Nell’impianto possono essere trattati e movimentati rifiuti pericolosi e non pericolosi ai sensi<br />

del D.Lgs. 152/06 (prima del D.Lgs. 22/97 “Ronchi”), che possono essere assimilati alle<br />

categorie di sostanze e/o preparati pericolosi di cui all’Allegato I del D.Lgs. 334/99 e s.m.i.<br />

Le sostanze pericolose che possono essere detenute nell’impianto TCF, fra quelle riportate<br />

nell’Allegato I, Parte 1 e Parte 2, del D.Lgs. 334/99, sono quindi identificabili proprio nei<br />

rifiuti pericolosi cui sono assegnate le caratteristiche di pericolo H elencate in Allegato I alla<br />

Parte IV del D. Lgs. 152/06.<br />

Per quanto riguarda in generale i rifiuti allo stato liquido ricevuti all’impianto TCF, per riuscire<br />

a definire in maniera esaustiva l’applicabilità del D.Lgs. 334/99 alle attività svolte<br />

nell’impianto, fu svolta sotto la gestione HERA SpA un’attenta e approfondita analisi delle<br />

caratteristiche di pericolosità dei rifiuti conferiti e quindi ammessi al trattamento. Tali<br />

valutazioni, condotte per la stesura della Scheda Tecnica ex L.R. 26/03, risultano tuttora<br />

valide per i rifiuti ad oggi ammessi in impianto.<br />

L’analisi dei conferimenti aveva permesso di evidenziare come, tra le caratteristiche di<br />

pericolosità pertinenti rispetto all’applicazione del D.Lgs. 334/99, i rifiuti pericolosi conferiti<br />

nell’impianto TCF presentassero la caratteristica di pericolosità H14 Ecotossico, secondo la<br />

Parte Quarta del D.Lgs. 152/06.<br />

In particolare, anche sulla scorta di analisi chimiche svolte sui rifiuti liquidi conferiti presso<br />

altri impianti del Gruppo HERA, tra i rifiuti liquidi ammessi al trattamento erano risultati<br />

assimilabili alle sostanze Pericolose per l’ambiente in Parte 2 dell’Allegato I al D.Lgs. 334/99<br />

solamente i rifiuti oleosi ricevuti nella vasca dedicata V4 e gli oli recuperati dal loro<br />

trattamento stoccati nei serbatoi TK23/A e TK24/A.<br />

Le quantità valutate relativamente ai massimi quantitativi di rifiuti pericolosi assimilabili alle<br />

sostanze di cui all’allegato I del D. Lgs. 334/99 potenzialmente presenti/stoccati si riferiscono<br />

alla capacità dei seguenti corpi tecnici:<br />

• vasca V4 (esistente), avente capacità di esercizio di 400 m 3 e dedicata a rifiuti oleosi<br />

ecotossici/pericolosi per l’ambiente;<br />

• serbatoio TK23/A (esistente), avente capacità di 15 m 3 e dedicato a rifiuti oleosi<br />

ecotossici/pericolosi per l’ambiente;<br />

• serbatoio TK24/A (esistente), avente capacità di 15 m 3 e dedicato a rifiuti oleosi<br />

ecotossici/pericolosi per l’ambiente.<br />

Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 4 di 8


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(per ditte terze)<br />

Allegato 2<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6<br />

S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Si noti che tutti i rifiuti oleosi citati hanno proprietà di infiammabilità decisamente limitate, ed<br />

in particolare un punto di infiammabilità almeno superiore a 65°C.<br />

La seguente tabella illustra l’applicabilità del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. all’impianto in esame.<br />

Rif.to in All. I D.Lgs.<br />

334/99 e s.m.i.<br />

Parte 2 al n. 9ii<br />

SOSTANZE PERICOLOSE<br />

PER L’AMBIENTE R51/53<br />

Sostanze<br />

Soglia<br />

Col. 2<br />

Soglia<br />

col. 3<br />

Q.tà max<br />

presente (t)<br />

Corpi tecnici<br />

dedicati<br />

pericolo H14 (1) Serb. TK23/B<br />

PERICOLOSI<br />

200 500<br />

con caratteristica di<br />

430 (2) Serb. TK23/A<br />

(15 m 3 )<br />

RIFIUTI<br />

Vasca V4<br />

(400 m 3 )<br />

(15 m 3 )<br />

(1) secondo Parte IV D.Lgs. 152/06;<br />

(2) quantità teorica riferita alla capacità di esercizio della vasca e alla capacità utile dei serbatoi, avendo assunto per<br />

tutti una massa volumica media pari a 1 ton/m 3 .<br />

Dal confronto fra i massimi quantitativi detenuti in impianto ed i corrispondenti limiti di soglia<br />

per la categoria di appartenenza, ne consegue che l’impianto è soggetto agli adempimenti di<br />

cui agli art. 6 e 7 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. per il superamento della soglia limite di colonna<br />

2 in Parte 2 Allegato I, per quanto attiene alla categoria 9ii “Sostanze pericolose per<br />

l’ambiente” (cui sono associate le frasi di rischio R51/53).<br />

Per quanto riguarda il comportamento chimico/fisico dei rifiuti pericolosi per l’ambiente e in<br />

generale dei rifiuti trattati, si evidenzia che non sussistono possibilità che questi diano origine<br />

a fenomeni di instabilità nelle normali condizioni di processo.<br />

Inoltre non sono prevedibili e non si sono mai verificati sulla base dell’esperienza operativa di<br />

impianto variazioni di processo nel trattamento che comportino modificazioni o trasformazioni<br />

dei rifiuti indesiderate.<br />

Di seguito si riportano infine le principali sostanze pericolose (materie prime o ausiliarie)<br />

detenute in impianto, con indicazione della relativa funzione/utilizzo.<br />

MATERIE PRIME<br />

Cloruro ferroso<br />

(soluzione al 40%)<br />

CLASSIFICAZIONE<br />

MODALITÀ DI<br />

STOCAGGIO<br />

PRESIDI AMBIENTALI<br />

R22 - R34 Serbatoio Pavimentazione cementata<br />

Calce idrata R41 Serbatoio fuori terra<br />

Policloruro di alluminio<br />

(soluzione al 10%)<br />

Serbatoio con bacino di<br />

contenimento<br />

R36/38 Cisternetta Pavimentazione cementata<br />

Flocculante TMT15 R36 Cisternetta Pavimentazione cementata<br />

Acqua ossigenata<br />

(soluzione al 35%)<br />

R34 Cisternetta Pavimentazione cementata<br />

Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 5 di 8


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(per ditte terze)<br />

Allegato 2<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6<br />

S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Si precisa che sino a quando era in esercizio la sezione di trattamento biologico, era presente<br />

in impianto un serbatoio di ossigeno liquido. Dal subentro di ECOLOGIA AMBIENTE (ora<br />

HERAMBIENTE) nella gestione dell’impianto, detta sezione è stata dismessa, e con essa<br />

anche il serbatoio di ossigeno liquido, sostanza quindi non più presente nell’impianto in<br />

esame.<br />

Identificazione e valutazione dei possibili scenari incidentali<br />

A seguito della preliminare analisi storica, dell’esperienza operativa di impianto e sulla base<br />

delle considerazioni sopra riportate, si sono identificati due TOP EVENT iniziatori credibili, ai<br />

quali associare conseguenti scenari incidentali. Essi risultano:<br />

TOP EVENT 1<br />

TOP EVENT 2<br />

Rottura della manichetta di carico/scarico ATB<br />

Perdita da tubazione<br />

TOP EVENT 1: Rottura manichetta di scarico ATB<br />

E' possibile che in seguito a invecchiamento, usura, imperfezione del materiale, collegamento<br />

errato o errore di manovra dell'autista si possa assistere ad una rottura di una manichetta<br />

utilizzata per lo scarico delle autocisterne, con conseguente rilascio di rifiuti liquidi pericolosi<br />

e conseguente formazione di pozza al suolo.<br />

L’accadimento del TOP può essere localizzato:<br />

−<br />

−<br />

in zona di scarico ATB in prossimità della Vasca V4, adibita ai rifiuti oleosi;<br />

in zona di carico ATB in prossimità dei serbatoi TK23/A e TK24/A contenenti rifiuti oleosi.<br />

Tutte le operazioni di carico/scarico sono condotte dall’autista, sotto il presidio costante di un<br />

operatore di impianto HERAMBIENTE.<br />

L'operatore HERAMBIENTE e l'autista, essendo quindi sempre presenti durante le operazioni,<br />

possono rilevare immediatamente l'inconveniente, così da bloccare in brevissimo tempo la<br />

fuoriuscita intercettando la perdita.<br />

TOP EVENT 2: Rottura da tubazione<br />

L’ipotesi è quella di perdita da tubazione in seguito alla formazione di una cricca sul tratto di<br />

tubazione che collega la vasca destinata alla raccolta delle emulsioni oleose (V4) ai reattori<br />

batch della fase di pre-trattamento dell’impianto di separazione emulsioni o sul tratto di<br />

tubazione che collega i reattori batch ai due serbatoi destinati alla raccolta dei rifiuti oleosi<br />

smaltiti all’esterno (TK23/A e TK24/A).<br />

Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 6 di 8


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(per ditte terze)<br />

Allegato 2<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6<br />

S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Tale ipotesi incidentale è stata valutata riferendosi ad una rottura di tipo “catastrofico” della<br />

tubazione. In tal modo sono state valutate le conseguenze con approccio il più possibile<br />

conservativo, ricomprendere che ha ricompreso nelle valutazioni di rischio anche l’eventualità<br />

di rotture di minore entità o di perdite (trafilamenti) da accoppiamenti flangiati, senz’altro più<br />

frequenti, ma caratterizzate da conseguenze sicuramente molto meno significative.<br />

Le valutazioni sono state condotte tenendo in considerazione dotazioni/apprestamenti<br />

impiantistici ed organizzativi di sicurezza che valgono sia per perdite rilevanti, come quelle<br />

derivanti da rotture catastrofiche, sia, a maggior ragione, per perdite di minore entità come<br />

trafilamenti da accoppiamenti flangiati. La rottura catastrofica della linea è stata infatti<br />

valutata tenendo in considerazione che possa avvenire su tutto il tratto di linea interessato<br />

dalla movimentazione dei rifiuti liquidi pericolosi per l’ambiente.<br />

Tale valutazione, unitamente a quella relativa alla rottura della manichetta in fase di scarico<br />

da ATB, ha permesso di ricomprendere nell’analisi certamente conservativa anche possibili<br />

perdite dalle pompe di trasferimento dei rifiuti da vasca ai reattori e da reattori ai serbatoi,<br />

tutte caratterizzate da portate non elevate (da 1 a 10 m3/h), localizzate in diversi punti<br />

dell’impianto, tutti compresi nelle valutazioni di rischio e tutti contraddistinti dai medesimi<br />

apprestamenti di sicurezza.<br />

Per entrambi i TOP EVENT analizzati, lo scenario che si sviluppa in seguito al verificarsi<br />

dell’evento iniziale è quello relativo alla formazione di una pozza al suolo di rifiuto pericoloso<br />

per l’ambiente.<br />

TOP EVENT<br />

EVENTI INCIDENTALI<br />

FREQUENZA<br />

(EV./ANNO)<br />

1.A<br />

Rottura manichetta di scarico ATB in<br />

Vasca V4<br />

Formazione di pozza al suolo di<br />

rifiuto pericoloso per l’ambiente<br />

1.25 E-04<br />

1.B<br />

Rottura manichetta di carico ATB dai<br />

serbatoi TK23/A e TK24/A<br />

Formazione di pozza al suolo di<br />

rifiuto pericoloso per l’ambiente<br />

3.12E-05<br />

2<br />

Rottura tubazione<br />

(tra Vasca V4 e reattore batch di<br />

trattamento emulsioni e tra reattore e<br />

serbatoi TK23/A e TK24/A)<br />

Formazione di pozza al suolo di<br />

rifiuto pericoloso per l’ambiente<br />

7.26 E-04<br />

Di seguito si riporta una tabella di sintesi degli scenari incidentali individuati e valutati<br />

nell’analisi di rischio.<br />

Per quanto riguarda le misure di mitigazione e/o prevenzione attuate si riportano alcuni punti<br />

significativi.<br />

Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 7 di 8


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(per ditte terze)<br />

Allegato 2<br />

CENTRO ECOLOGICO ROMEA<br />

KM 2,6 E KM 3,8 SS ROMEA<br />

RAVENNA<br />

TOP EVENT LOCALIZZAZIONE DESCRIZIONE SINTETICA EVENTO FINALE CONSEGUENZE STIMATE<br />

FREQUENZA<br />

ACCADIMENTO<br />

MISURE DI PREVENZIONE E/O MITIGAZIONE<br />

ATTUATE<br />

1.<br />

Rottura<br />

manichetta<br />

Zona di scarico ATB<br />

in Vasca V4<br />

Zona di carico ATB da<br />

serbatoi TK23/A e<br />

TK24/A<br />

Rottura manichetta in fase di<br />

carico/scarico rifiuti liquidi<br />

in/da ATB<br />

Rilascio al suolo di<br />

rifiuto liquido e<br />

conseguente<br />

formazione di pozza<br />

Le conseguenze di un<br />

rilascio di rifiuti<br />

pericolosi per l’ambiente<br />

sono minimizzate,<br />

drasticamente ridotte e<br />

rese pressoché<br />

trascurabili dalle misure<br />

organizzative/gestionali<br />

e impiantistiche messe<br />

in atto<br />

1.25 E-04<br />

ev./anno<br />

3.12E-05<br />

ev./anno<br />

Area di scarico completamente asfaltata per<br />

prevenire eventuali contaminazioni ambientali.<br />

Sistema di raccolta delle acque nere che convoglia<br />

eventuali rilasci in vasca in testa all’impianto.<br />

Continuo presidio delle operazioni di scarico ATB.<br />

Tutte le aree interessate dal passaggio delle<br />

tubazioni di trasferimento di rifiuti pericolosi sono<br />

2.<br />

Rottura<br />

tubazione<br />

Tubazioni di<br />

alimentazione ai<br />

reattori batch<br />

dell’impianto di pretrattamento<br />

emulsioni<br />

oleose<br />

Tubazioni di<br />

trasferimento da<br />

reattori batch ai<br />

serbatoi TK23/A e<br />

TK24/A<br />

Rottura tubazione di<br />

movimentazione rifiuti liquidi<br />

pericolosi per l’ambiente<br />

Rilascio al suolo di<br />

rifiuto liquido e<br />

conseguente<br />

formazione di pozza<br />

Le conseguenze di un<br />

rilascio di rifiuti<br />

pericolosi per l’ambiente<br />

sono minimizzate,<br />

drasticamente ridotte e<br />

rese pressoché<br />

trascurabili dalle misure<br />

organizzative/gestionali<br />

e impiantistiche messe<br />

in atto<br />

7.26 E-04<br />

ev./anno<br />

completamente asfaltate.<br />

Buona parte del percorso delle tubazioni è<br />

localizzata al di sopra dei pozzetti di raccolta della<br />

rete di fognatura acque nere. La parte rimanente è<br />

localizzata al di sopra del bacino di contenimento dei<br />

serbatoi, realizzato in c.a. e rivestito con tempera<br />

antiacida.<br />

Sistema di raccolta delle acque nere che convoglia<br />

eventuali rilasci in vasca in testa all’impianto.<br />

Portate di trasferimento dei rifiuti pericolosi molto<br />

basse (comprese tra 2 – 10 m 3 /h) per le quali i<br />

quantitativi potenzialmente rilasciati risultano<br />

pienamente gestibili con le misure di sicurezza<br />

impiantistiche adottate.<br />

Rev. Settembre 2010 Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza Pag. 8 di 8


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 3<br />

Scheda di Informazione sui rischi di<br />

Incidente Rilevante<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

Scheda di informazione sui Rischi di incidente rilevante<br />

per i cittadini e i lavoratori<br />

ALLEGATO V (previsto dall’art.6 comma 5 - D.Lgs 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05)<br />

REVISIONE Ottobre 2008<br />

SEZIONE 1<br />

Nome della Società :<br />

ECOLOGIA AMBIENTE Srl<br />

(ragione sociale)<br />

Stabilimento di: Ravenna Ravenna<br />

(comune)<br />

(Provincia)<br />

S.S. 309 Romea km 2,6<br />

(indirizzo)<br />

Portavoce della società<br />

Stefano Tondini (Gestore)<br />

0544241706 0544241769<br />

(Telefono)<br />

(Fax)<br />

La società ha presentato la “notifica”<br />

[si X ] [no _ ]<br />

prescritta dall’art.6 del D.Lgs 334/99<br />

La società ha presentato il “rapporto di sicurezza” [si _ ] [no X ]<br />

prescritto dall’art. 8 del D.Lgs 334/99<br />

Responsabile dello stabilimento<br />

Stefano Tondini (gestore)<br />

A seguito dell’avvenuto conferimento di ramo d’azienda da parte di HERA SpA ad ECOLOGIA AMBIENTE<br />

Srl,, dell’impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico (CFB) sito all’interno del Comparto di<br />

trattamento/smaltimento rifiuti di Ravenna, km 2,6 S.S. 309 Romea (di seguito Comparto 2,6), il nuovo<br />

gestore ha provveduto nell’aprile 2008 ad inviare la Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante.<br />

La Scheda costituisce revisione della precedente versione ritenuta opportuna in quanto, a seguito del<br />

cambio di gestione con contestuale cessato utilizzo della sezione di trattamento biologico, l’impianto in<br />

esame è ora denominato Impianto di Trattamento Chimico Fisico TCF.<br />

La presente scheda:<br />

− è relativa alla sola area del Comparto che viene sottoposta al controllo di ECOLOGIA AMBIENTE Srl,<br />

che comprende l’impianto TCF ed una porzione del Comparto ad esso adiacente ove è presente un<br />

Impianto mobile di trattamento fanghi;<br />

− aggiorna e sostituisce quella trasmessa nel marzo 2007 da HERA SpA per l’intero Comparto 2,6<br />

all’interno del quale si trova l’impianto TCF (allora impianto CFB).<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

Pag. 1 di 14


IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

SEZIONE 2<br />

Riferimenti Pubblica Amministrazione<br />

Copia della presente documentazione è contestualmente inviata a:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Ministero dell'ambiente, Direzione per la Salvaguardia Ambientale, Divisione VI Rischio<br />

industriale, Via Cristoforo Colombo 44, 00147 Roma;<br />

Regione Emilia Romagna - Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo sostenibile - Direzione<br />

Generale Ambiente - Servizio Risanamento atmosferico, acustico, elettromagnetico; Via dei<br />

Mille 21, 40121 BOLOGNA<br />

Provincia di Ravenna, Piazza Caduti per la Libertà 2/4, 48100 Ravenna;<br />

Sindaco di Ravenna, Piazza del Popolo 1, 48100 Ravenna;<br />

Prefetto di Ravenna, Piazza del Popolo, 48100 Ravenna;<br />

Comitato Tecnico Regionale, c/o Direzione Regionale VVF Emilia Romagna, Via Aposazza 3,<br />

40128 Bologna<br />

<br />

Comando Provinciale VVF Ravenna, Viale Randi 25, 48100 Ravenna<br />

così come previsto dall’art. 6 comma 5 del D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05.<br />

Per conoscenza si invia anche a:<br />

ARPA Sezione Provinciale Ravenna - Servizio Territoriale Grandi Rischi, Viale Stradone 32,<br />

48018 Faenza (RA)<br />

Autorizzazioni e certificazioni adottate in campo ambientale<br />

−<br />

Provvedimento dirigenziale Provincia di Ravenna n. 717 del 30/10/2007 di Autorizzazione Integrata<br />

Ambientale (rilasciato ai sensi del D. Lgs. n. 59/05 e della L.R. n. 21/04).<br />

Si sottolinea inoltre che l’impianto TCF adotta un sistema di gestione ambientale conforme alla norma UNI<br />

EN ISO 14000:2004 e certificato da parte di ente esterno accreditato.<br />

Inoltre il complesso impiantistico costituito dal Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti di<br />

Ravenna all’interno del quale è compreso il TCF ha ottenuto in data 16/05/2008 la Registrazione EMAS con<br />

N. di registrazione IT-000879.<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

SEZIONE 3<br />

Descrizione delle attività svolte nello stabilimento<br />

Nelle aree immediatamente adiacenti al Comparto 2,6 non esistono insediamenti abitativi, strutture di<br />

servizio (ospedali, scuole, uffici pubblici, luoghi di ritrovo, etc.), grandi strutture commerciali aperte al<br />

pubblico quali iper o supermercati, stazioni ferroviarie e di autobus, ma unicamente altri insediamenti<br />

industriali.<br />

Nel raggio di 5.000 m dal centro dell’impianto rientrano la frazione di San Romualdo, il “villaggio Anic” e<br />

l'area artigianale-industriale Bassette del comune di Ravenna. Infine la zona non è interessata a corridoi<br />

aerei e di decollo.<br />

In allegato si riporta elaborato cartografico in formato A3 nel quale è individuata l’ubicazione del Comparto<br />

2,6 e, al suo interno, della porzione conferita ad Ecologia Ambiente contenente l’impianto TCF. Quale<br />

ulteriore riferimento grafico, si riporta anche immagine fotografica del comparto 2,6.<br />

All’interno del Comparto 2,6 di trattamento/smaltimento rifiuti sono presenti i seguenti impianti HERA S.p.A.:<br />

A. Discarica per rifiuti non pericolosi (ex Iª categoria);<br />

B. Discarica per rifiuti pericolosi (ex IIª categoria tipo C);<br />

C. Impianto produzione CDR<br />

D. Impianto Recupero Energetico (IRE)<br />

Nell’area sud-ovest del Comparto sono presenti anche i seguenti impianti della società SOTRIS S.p.A.:<br />

E. Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi<br />

F. Discarica per rifiuti pericolosi (I°/II° Stralcio)<br />

G. Discarica per rifiuti pericolosi (III°/IV° Stralcio).<br />

Nel presente ambito, va precisato che il Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche<br />

pericolosi (compresa miscelazione e inertizzazione) di SOTRIS S.p.A., localizzato all’interno del Comparto<br />

2,6, è soggetto alle disposizioni in materia di controllo dei pericoli di incidente rilevante di cui al<br />

D. Lgs. 334/99 ed in particolare agli artt. 6 (Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto<br />

di Sicurezza).<br />

Di seguito si approfondiscono le caratteristiche dell’impianto TCF conferito ad Ecologia Ambiente Srl, che<br />

riceve i rifiuti pericolosi assimilabili alle sostanze e/o preparati pericolosi compresi in Allegato 1<br />

D.Lgs. 334/99.<br />

Nell’impianto TCF si realizza il trattamento chimico-fisico dei reflui da depurare in due stadi successivi.<br />

Il trattamento chimico-fisico di 1° stadio è costituito da quattro linee in parallelo capaci di trattare 12 m 3 /h di<br />

reflui su cicli di lavoro giornalieri di 12 h.<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

Queste quattro linee sono essenzialmente identiche e costituite da due reattori nei quali avvengono le<br />

reazioni di neutralizzazione, destabilizzazione dei metalli complessati e precipitazione come idrossidi di<br />

metalli pesanti, e da un sedimentatore statico dove la frazione solida viene separata per precipitazione e<br />

smaltita come fango.<br />

Il trattamento chimico-fisico di II° stadio, si divide su due linee di abbattimento metalli sotto forma di solfuri,<br />

in grado di trattare ciascuna una portata di 15 m 3 /h per 12 h/giorno.<br />

Entrambe le linee sono composte da due camere di trattamento/flocculazione in cui i reflui possono essere<br />

additivati con reagenti e con prodotti flocculanti; l’effetto flocculante viene inoltre migliorato sfruttando la<br />

sinergia di un polielettrolita e di solfuro di sodio in soluzione. Le acque così additivate vengono<br />

successivamente convogliate ad un sedimentatore statico dove la frazione solida viene separata per<br />

precipitazione e smaltita come fango<br />

Le acque surnatanti raggiungono invece uno stoccaggio di polmonazione, costituita da una vasca di<br />

cemento armato da 300 m 3 , per l'alimentazione del successivo trattamento di depurazione biologica oppure<br />

l’accumulo finale preposto allo stoccaggio finale delle acque reflue conformi ai requisiti di scarico.<br />

La stazione di depurazione biologica si sviluppa in un unico bacino combinato al cui interno sono separate le<br />

camere di denitrificazione, ossidazione con ossigeno liquido, sedimentazione, ricircolo fanghi e mixed liquor.<br />

Nel trattamento biologico viene accelerato il processo di nitro-denitrificazione grazie, rispettivamente,<br />

all'insufflazione di ossigeno liquido e al dosaggio di un correttivo a sola base di carbonio.<br />

Dal sedimentatore le acque supernatanti sfiorano e raggiungono l'accumulo finale.<br />

Oltre alle acque sottoposte al trattamento biologico vengono inviate allo stoccaggio finale da 600 m 3 , anche i<br />

flussi di acque provenienti dalle fasi di pretrattamento e di trattamento chimico-fisico che risultano già<br />

conformi ai requisiti di scarico e dai rifiuti in ingresso all’impianto stesso che non necessitano di alcun<br />

trattamento.<br />

Da qui tali reflui, previa verifica analitica, sono rilanciati su condotta dedicata ad un impianto di Depurazione<br />

autorizzato. Nel caso in cui le acque trattate nell’impianto in esame e stoccate in tale accumulo finale non<br />

risultino conformi ai requisiti di scarico, esse vengono rilanciate in testa all’impianto stesso per subire gli<br />

opportuni trattamenti di depurazione.<br />

Si precisa che nella porzione del Comparto conferita ad Ecologia Ambiente, in adiacenza all’Impianto di<br />

trattamento Chimico-Fisico-Biologico, è presente un’area attualmente dedicata ad un Impianto Mobile di<br />

Trattamento Fanghi<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

SEZIONE 4<br />

Sostanze e preparati soggetti al D.Lgs. 334/1999<br />

Per determinare l’applicabilità del D.Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/05, alle attività svolte<br />

nell’impianto di trattamento TCF, è stata effettuata un’analisi approfondita dei conferimenti dei rifiuti. Tale<br />

analisi ha permesso di evidenziare come, tra le caratteristiche di pericolosità pertinenti rispetto<br />

all’applicazione del D.Lgs. 334/99, alcuni rifiuti pericolosi conferiti nell’impianto TCF presentino la<br />

caratteristica di pericolosità H14 (ecotossiche) secondo l’Allegato I Parte Quarta del D. Lgs. 152/06.<br />

Tale caratteristica di pericolo dei rifiuti, per analogia, è stata pertanto considerata assimilabile alle categorie<br />

di pericolo classificate con le Frasi R di cui alla normativa sulla classificazione delle sostanze pericolose<br />

(Dir. 67/548/CEE e s.m.i.) contemplate in Allegato I parte 2 del D. Lgs. 334/99, come modificato dall’Allegato<br />

A del D.Lgs. 238/05. Si veda la seguente tabella per quanto concerne l’assimilazione operata.<br />

Rif.to in All. 1 D.Lgs. 334/99<br />

come mod. da All. A D.Lgs. 238/05<br />

Sostanze<br />

Soglia<br />

Col. 2<br />

Soglia<br />

col. 3<br />

Q.tà max presente<br />

(t)<br />

Parte 2 al n. 9ii<br />

SOSTANZE PERICOLOSE PER<br />

L’AMBIENTE R51/53 (3)<br />

Parte 1 nominale<br />

OSSIGENO<br />

RIFIUTI PERICOLOSI<br />

con caratteristica di 200 500 430 (2)<br />

pericolo H14 (1)<br />

OSSIGENO LIQUIDO 200 2000 10 (4)<br />

(1) secondo Allegato I Parte Quarta al D. Lgs. 152/2006;<br />

(2) quantità teorica riferita alle capacità utili delle vasche e dei serbatoi avendo assunto per tutti una massa<br />

volumica media pari a 1 ton/m 3 .<br />

(3) per determinare l’appartenenza dei rifiuti conferiti all’impianto in oggetto ad una delle due categorie di<br />

SOSTANZE PERICOLOSE PER L’AMBIENTE previste in Allegato I (9i o 9ii), si è fatto riferimento ai test di<br />

tossicità condotti su rifiuti simili trattati/smaltiti anche da altri impianti del Gruppo HERA. Dai test condotti tali<br />

rifiuti sono risultati appartenere alla categoria 9ii. Inoltre, per similitudine con quanto previsto per la<br />

caratteristica di pericolo H6, che comprende le categorie Tossico e Molto Tossico, e pertanto consente<br />

ragionevolmente di riferirsi alle soglie relative alla categoria Tossico vista l’assimilazione cautelativa adottata<br />

rispetto ai rifiuti, è ragionevolmente possibile ritenere che la caratteristica di pericolosità H14 possa essere in<br />

generale assimilata alla categoria Sostanze pericolose per l’ambiente R51/53 (punto 9ii);<br />

(4) determinate riferendosi ad una massa volumica pari a 1.150 kg/m 3 .<br />

La tabella (ove i valori sono espressi in tonnellate) riporta quindi le quantità dei rifiuti pericolosi che possono<br />

essere presenti in impianto, con l'indicazione dei rispettivi valori di soglia. Ad essi si aggiunge, ai fini della<br />

verifica delle soglie, la quantità di una materia prima (e quindi sostanza pura) che viene utilizzata in impianto<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

per uno dei trattamenti previsti. Nella tabella è infine indicata la risultante categoria di applicabilità del D.<br />

Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/05.<br />

Le quantità riportate relativamente ai massimi quantitativi di rifiuti pericolosi potenzialmente presenti/stoccati<br />

si riferiscono alla capacità, pari a 400 m3, dell’unica vasca che per prassi operativa viene dedicata alle<br />

emulsioni oleose (H14 e punto di infiammabilità superiore a 65 °C) e alla capacità, pari a 15 m3 ciascuno,<br />

dei due serbatoi dedicati ai rifiuti oleosi (H14 e punto di infiammabilità superiore a 65 °C).<br />

Dal confronto fra i massimi quantitativi detenuti in impianto ed i corrispondenti limiti di soglia per le categorie<br />

di appartenenza, ne consegue che l’impianto è soggetto agli adempimenti di cui all’Art. 6 del<br />

D.Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/2005, per il superamento della soglia limite di colonna<br />

2 in Parte 2 Allegato I, per quanto attiene le seguenti categorie di sostanze pericolose:<br />

SOSTANZE PERICOLOSE PER L’AMBIENTE R51/R53 = 200 t < 430 t < 500 t<br />

Secondo quanto riportato in nota 4 Parte 2 dell’Allegato I D.Lgs. 334/99, come modificato da D.Lgs. 238/05,<br />

l’applicabilità del decreto è determinata senza applicare sommatorie tra i quantitativi di sostanze pericolose<br />

per l’ambiente e quelli di Ossigeno Liquido.<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

SEZIONE 5<br />

Natura dei rischi di incidenti rilevanti - Informazioni generali<br />

Incidenti<br />

Sostanza coinvolta<br />

INCENDIO<br />

Nessuno<br />

RILASCIO<br />

Rifiuti Ecotossici (H14)<br />

ESPLOSIONE<br />

Nessuna<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

SEZIONE 6<br />

Tipo di effetto per la popolazione e per l’ambiente<br />

In considerazione della tipologia delle sostanze che determinano l’applicabilità del D.Lgs. 334/99 alle attività<br />

svolte presso l’Impianto TCF, ovvero rifiuti pericolosi per l’ambiente H14, non sono ipotizzabili scenari<br />

incidentali ai quali siano associati effetti diretti ed immediati sulla popolazione.<br />

Quale evento incidentale credibile è possibile ipotizzare uno sversamento di rifiuto pericoloso, al quale<br />

potrebbe essere associato un effetto ambientale indiretto derivante da un potenziale interessamento del<br />

suolo, del sottosuolo ovvero delle acque sotterranee.<br />

Tuttavia, le concrete possibilità di effetti ambientali sono drasticamente ridotte grazie alle misure di<br />

prevenzione e sicurezza adottate.<br />

Misure di prevenzione e di sicurezza adottate<br />

Gli impianti sono stati costruiti secondo criteri di sicurezza consolidati e sono gestiti da personale altamente<br />

qualificato ed addestrato alla conduzione degli stessi in condizioni normali e di emergenza.<br />

Gli impianti sono provvisti di sistemi di controllo e di allarme che, in caso di anomalie, consentono<br />

l'intervento di emergenza tempestivamente.<br />

Tutte le aree dell’impianto TCF sono dotate di idonea pavimentazione che consente di impedire<br />

contaminazioni del suolo e del sottosuolo anche in caso di sversamenti di rilevante entità. Le vasche sono<br />

realizzate in cemento armato, sono dotate di copertura e quella dedicata ai rifiuti ecotossici è rivestita<br />

internamente con specifiche resine che ne assicurano la tenuta.<br />

Laddove si possa verificare un eventuale rilascio al suolo di rifiuto liquido pericoloso per l’ambiente la<br />

squadra di emergenza si attiva per contrastarne e mitigarne le conseguenze. La quantità rilasciata viene<br />

confinata e assorbita con materiali adsorbenti, a disposizione presso l’impianto; e nel caso in cui la perdita<br />

fosse rilevante, il liquido sversato viene convogliato con mezzi adeguati, e grazie alle pendenze delle<br />

pavimentazioni presenti nella rete di fognatura acque di processo, dalla quale il rilascio viene risollevato allo<br />

stoccaggio e da qui alla lavorazione.<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

SEZIONE 7<br />

Il P.E.E. è stato redatto dall'Autorità Competente [si ] [no X]<br />

Mezzi di segnalazione di incidenti<br />

Le situazioni di emergenza interna sono segnalate al personale con l’utilizzo di sistemi ottici ed acustici.<br />

Qualsiasi situazione di emergenza interna, che non sia gestibile e controllabile con mezzi propri della<br />

società, sarebbe immediatamente segnalata, con le modalità previste nel Piano di Emergenza Interno del<br />

Centro, mediante fonogramma agli Enti preposti quali:<br />

• Prefettura di Ravenna<br />

• Sindaco di Ravenna<br />

• Comando Provinciale dei VVF di Ravenna<br />

con indicazioni dettagliate sul tipo e la gravità dell’emergenza; sono inoltre allertati gli stabilimenti limitrofi.<br />

Comportamento da seguire<br />

Secondo quanto riportato in Sezione 6, la popolazione esterna non può essere ragionevolmente interessata<br />

in modo diretto da eventi incidentali avvenuti presso l’impianto TCF.<br />

Tutte le persone che si trovano all’interno del dello stabilimento seguono le istruzioni del piano di emergenza<br />

interno. La popolazione dovrà seguire le direttive emanate dalle Autorità competenti nella gestione del Piano<br />

di Emergenza Esterno.<br />

Mezzi di comunicazione previsti<br />

Le comunicazioni relative ad eventuali emergenze interne allo stabilimento sono effettuate dal Responsabile<br />

Emergenza TCF il quale avvisa:<br />

- il Capo Turno e relative unità di Emergenza (a mezzo telefono) dello Stabilimento<br />

- il personale operativo interno (a mezzo telefoni)<br />

Le comunicazioni relative a emergenze esterne sono trasmesse all’interno dello stabilimento dal Capo<br />

Turno, il quale avvisa il Responsabile Emergenza (a mezzo telefoni) che provvederà ad avvertire le Autorità<br />

pubbliche preposte.<br />

Non è prevista alcuna comunicazione rivolta alla popolazione essendo questo un compito che compete alla<br />

Pubblica Autorità.<br />

Presidi di Pronto Soccorso<br />

Per la popolazione si fa riferimento ai presidi pubblici territoriali (ospedali) indicati dalla Protezione Civile, la<br />

quale inoltre provvederà all'allertamento delle forze dell'ordine per il blocco della viabilità limitata all'area di<br />

stabilimento e la predisposizione di eventuali ambulanze e centri di raccolta.<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

SEZIONE 8<br />

Informazioni per le Autorità Competenti sulle sostanze elencate nella sezione 4<br />

Nel caso dei rifiuti, la compilazione delle schede previste in tale sezione risulta non completamente<br />

praticabile dal momento che i rifiuti sono generalmente sprovvisti di Schede di Sicurezza.<br />

Pertanto, per i RIFIUTI PERICOLOSI PER L’AMBIENTE (ECOTOSSICI H14), si riporta di seguito una<br />

Scheda informativa (Scheda 1), predisposta appositamente per segnalare proprietà chimico-fisiche e<br />

tossicologiche, caratteristiche di pericolosità associate e rischi presentati, che contiene quanto disponibile.<br />

Per l’OSSIGENO si riportano le informazioni richieste desunte dalla Schede di Sicurezza.<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

Sezione 8 - SCHEDA 1<br />

TIPO DI RIFIUTO<br />

RIFIUTO PERICOLOSO<br />

PER L’AMBIENTE<br />

CARATTERISTICHE DI PERICOLO<br />

secondo ALLEGATO I D. Lgs. 22/97<br />

CLASSIFICAZIONE di PERICOLO<br />

secondo Dir. 548/67/CE e s.m.i.<br />

CARATTERISTICHE CHIMICO/FISICHE<br />

NATURA DEL PERICOLO<br />

MEZZI PROTETTIVI PERSONALI<br />

PERDITE<br />

INCENDIO<br />

PRONTO SOCCORSO<br />

H14<br />

R 51/53<br />

• Incolore, odore caratteristico<br />

• Può causare degli effetti dannosi a lungo termine<br />

nell’ambiente acquatico<br />

• Maschera con filtro Tipo ABEKP3<br />

• Occhiali con protezione completa degli occhi<br />

• Tuta in gomma, stivali antinfortunistici e guanti in<br />

gomma o neoprene<br />

• Indossare i mezzi protettivi prima di entrare nell’area<br />

di pericolo<br />

• Bloccare le perdite se non c’è pericolo tramite<br />

assorbimento con materiale idoneo<br />

• Evitare che il materiale entri nelle fogne, in scavi o<br />

trincee<br />

• Estinguere l’incendio con acqua nebulizzata, schiuma<br />

o polvere chimica<br />

• L’acqua antincendio contaminata deve essere<br />

contenuta e se ne deve impedire l’accesso a corsi<br />

d’acqua, fognature o scarichi.<br />

• Dopo inalazione: aria fresca, liberare le vie<br />

respiratorie<br />

• Dopo contatto con la pelle: lavare la pelle con<br />

abbondante acqua, togliere immediatamente gli<br />

indumenti contaminati<br />

• Se la sostanza ha colpito gli occhi, lavarli<br />

immediatamente con abbondante acqua. Se<br />

l’irritazione persiste affidarsi alle cure di un medico.<br />

• E’ indispensabile rivolgersi al medico al più presto nel<br />

caso di contatto, inalazione ed ingestione con il<br />

prodotto<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

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Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

Sezione 8 - SCHEDA 2<br />

Sostanza presente in forma liquida<br />

(D.L.vo n. 334/99)<br />

OSSIGENO<br />

Sostanza<br />

Utilizzazione<br />

Materie prima SI Solvente NO<br />

Intermedio NO Catalizzatore NO<br />

Prodotto finito NO Altro NO<br />

Identificazione<br />

Nome chimico<br />

OSSIGENO<br />

Nomi commerciali<br />

Nomenclatura Chemical Abstracts<br />

Numero CAS 7782-44-7<br />

Formula bruta<br />

O2<br />

Peso molecolare 32<br />

Formula di struttura<br />

Caratteristiche chimico-fisiche<br />

Stato fisico:<br />

GAS LIQUEFATTO REFRIGERATO<br />

Colore:<br />

LIQUIDO DI COLORE AZZURRO<br />

Odore:<br />

INODORE<br />

Solubilità in acqua:<br />

39 mg/l (15°C, 1,013 bar)<br />

Solubilità nei principali solventi org. n.d.<br />

Densità relativa (gas, aria =1) 1.105<br />

Densità relativa (liquido, acqua =1) 1.141<br />

Peso specifico dei vapori<br />

Punto di fusione - 219 °C<br />

Punto di ebollizione - 183 °C<br />

Punto di infiammabilità<br />

Non applicabile<br />

Limite inf. Esplosività<br />

Non applicabile (comburente)<br />

Limite sup. esplosività<br />

Non applicabile (comburente)<br />

Temperatura autoaccensione Non applicabile<br />

Tensione di vapore<br />

Non applicabile<br />

Reazioni pericolose<br />

Può reagire violentemente con gli infiammabili e con gli agenti<br />

riducenti. Ossida violentemente i materiali organici. Evitare il contatto<br />

con oli, grassi e qualsiasi fonte di ignizione.<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

Classificazione ed etichettatura<br />

Di legge [Si X ] [no _ ] Provvisoria [Si _ ] [no _ ] Non richiesta [Si _ ] [no _ ]<br />

Simbolo di pericolo<br />

Indicazioni di pericolo<br />

O COMBURENTE<br />

Frasi di rischio R 8<br />

Consigli di prudenza<br />

S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.<br />

S17 Tenere lontano da sostanze combustibili.<br />

S 21 Non fumare durante l’impiego.<br />

Informazioni tossicologiche:<br />

Nessun effetto tossicologico<br />

Vie di penetrazione<br />

[ ] ingestione [ ] inalazione [ ] contatto<br />

Tossicità acuta:<br />

DL 50 via orale (4 ore)<br />

CL 50 per inalazione (4 ore)<br />

DL 50 via orale (ratto - 4 ore)<br />

CL 50 su uomo (30 minuti)<br />

I.D.L.H.<br />

Tossicità cronica: Dati non disponibili<br />

Cute occhi vie respiratorie<br />

Potere corrosivo [ SI ] [ SI ] [ SI ]<br />

Potere irritante [ SI ] [ SI ] [ SI ]<br />

Potere sensibilizzante [ NO ] [ NO ] [ NO ]<br />

Cancerogenesi -<br />

Mutagenesi -<br />

Taratogenesi -<br />

Informazioni ecotossicologiche:<br />

Può causare danni alla vegetazione per congelamento.<br />

Tipologia Aria Acqua Suolo<br />

Biodegradabilità non conosciuto BOD 5 /COD<br />

non conosciuto<br />

non conosciuto<br />

Dispersione non conosciuto non conosciuto non conosciuto<br />

Persistenza<br />

T 1/2 (m-g-h)<br />

non conosciuto<br />

non conosciuta Koc - T 1/2<br />

non conosciuto<br />

Bioaccumulo /<br />

Bioconcentrazione<br />

non conosciuto<br />

BCF - log Pow<br />

non conosciuto<br />

non conosciuto<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA<br />

SEZIONE 9<br />

Informazioni per le autorità competenti sugli scenari incidentali previsti nei piani di emergenza esterni<br />

Coordinate del baricentro dello stabilimento Longitudine : 12° 12' 15" EST Latitudine : 44° 28' 39” NORD (rif. Greenwich)<br />

EVENTO INIZIALE Condizioni Modello sorgente I zona (*) (m)<br />

Sicuro impatto<br />

INCENDIO<br />

Incendio da recipiente (tank fire) [ ]<br />

in fase liquida<br />

SI [ ]<br />

incendio da pozza (pool fire) [ ]<br />

localizzato in aria in fase gas/vapore getto di fuoco (jet fire) [ ]<br />

ad alta velocità incendio di nube (flash fire) [ ]<br />

NO [ X ]<br />

in fase gas sfera di fuoco (fire ball) [ ]<br />

ESPLOSIONE<br />

reazione sfuggente (run away reaction) [ ]<br />

SI [ ]<br />

confinata<br />

miscela gas/vapori infiammabili [ ]<br />

polveri infiammabili [ ]<br />

non confinata miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.) [ ]<br />

NO [ X ]<br />

transizione rapida di fase esplosione fisica [ ]<br />

RILASCIO<br />

dispersione liquido/liquido (fluidi solubili) [ ]<br />

emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) [ ]<br />

in acqua<br />

evaporazione da liquido (fluidi insolubili) [ ]<br />

SI [ X ]<br />

in fase liquida<br />

dispersione da liquido (fluidi insolubili) [ ]<br />

sul suolo<br />

dispersione [ ]<br />

evaporazione da pozza [ ]<br />

II zona (*) (m)<br />

Danno<br />

III zona (*) (m)<br />

Attenzione<br />

dispersione per turbolenza (den. nube inf.<br />

NO [ ]<br />

[ ]<br />

ad alta o bassa all'aria)<br />

in fase gas/vapore<br />

velocità<br />

dispersione per gravità (den.nube sup.<br />

[ ]<br />

all'aria)<br />

(*) In mancanza delle linee guida ministeriali di cui all'art. 8 comma 4 del D. Lgs. 334/99, allo stato attuale per l’analisi degli eventi incidentali, e quindi per la valutazione degli effetti<br />

connessi con sostanze pericolose per l’ambiente, non sono previsti dall’intero panorama normativo applicabile (D.P.C.M. 31.03.89, DM 09.05.01, DM 20.10.98, DM 15.05.96,<br />

DPCM 25.02.05) i criteri ed i rispettivi valori di soglia con cui valutare e quantificare l’entità degli effetti pericolosi per l’ambiente. L’analisi di rischio condotta per la predisposizione<br />

della Scheda Tecnica di cui alla L.R. 26/2003 ha comunque evidenziato come tutti gli scenari incidentali credibili non prevedano effetti di danno esterni ai confini dello stabilimento<br />

Ecologia Ambiente Srl<br />

Emissione<br />

Aprile 2008<br />

Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori<br />

Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05<br />

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Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 4<br />

Disposizioni per l’installazione di<br />

un cantiere all’interno del<br />

Centro Ecologico Romea<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

DISPOSIZIONI PER L’INSTALLAZIONE DI CANTIERI<br />

ALL’INTERNO DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA<br />

Per cantiere si intende la zona messa a disposizione dell’impresa per l’esecuzione di lavori fuori opera, per il<br />

deposito di attrezzi e di materiali di pronto impiego, per uffici, servizi, officine ecc..<br />

All’interno del cantiere devono essere osservate, da parte dell’impresa, le seguenti prescrizioni:<br />

1) L’area di cantiere deve essere delimitata da recinzione e da cartelli;<br />

2) Le baracche devono essere di aspetto decoroso e conformi alle norme di legge;<br />

3) L’impianto elettrico deve essere conforme alle norme CEI;<br />

4) Messa a terra e protezione contro le scariche atmosferiche per le baracche e strutture metalliche con regolare<br />

denuncia a ISPESL quando previsto;<br />

5) Presenza di estintori nell’area di cantiere;<br />

6) Divieto di stoccare bombole e sostanze infiammabili all’interno delle baracche;<br />

7) Mantenimento della fascia diserbata all’interno del cantiere;<br />

8) Divieto dell’uso di riscaldamento a vapore senza una preventiva autorizzazione della Committente;<br />

9) Divieto di fumo su tutta l’area di cantiere;<br />

10) Divieto di consumo di pasti caldi all’interno del cantiere;<br />

11) Attenersi alle leggi in vigore di Prevenzione e Igiene Industriale e alle Norme Aziendali;<br />

12) Mantenimento del cantiere in ordine ed i materiali di risulta devono essere accatastati in apposita area;<br />

13) Divieto di circolare sugli impianti senza autorizzazione;<br />

14) I lavori debbono essere sospesi su richiesta specifica del personale HERAmbiente (Emergenza in corso);<br />

15) Consegna giornaliera al Resp. di impianto dell’elenco di tutto il personale presente all’interno del cantiere;<br />

16) Obbligo di utilizzo dei DPI specifici in relazione alla tipologia di lavoro svolto.<br />

Data Timbro Impresa Firma Responsabile Impresa / cantiere<br />

............................ ………………………. ……………………………


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 5<br />

Elenco personale ditta terza<br />

con abilitazioni<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Modulo<br />

M.0400<br />

Rev 0 del 09/09/2010<br />

PAG. 1 DI 1<br />

ELENCO PERSONALE DITTA TERZA CON ABILITAZIONI<br />

L’impresa:___________________________________ comunica l’elenco del proprio personale con<br />

le seguenti abilitazioni:<br />

Nome e cognome Abilitazione (1) Note<br />

Nota 1<br />

PRE= preposto ai fini sicurezza; INC= addetto prevenzione incendi; PS= addetto primo soccorso;<br />

PdL= autorizzato alla firma dei permessi di lavoro; PES/PEI = addetti lavori elettrici, ALT=<br />

addetto formato per i lavori in quota uso cinture sicurezza; MOV= addetto uso carroponte/gru;<br />

SC= idoneo a svolgere lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati (D.M.177/2011)<br />

Altri: __________________________________________________________________________<br />

Per tali funzioni si allegano gli attestati di formazione obbligatori previsti dal D.Lgs 81/08.<br />

Il Datore di Lavoro si impegna ad aggiornare la presente ed a trasmetterla al Referente Aziendale<br />

in caso di variazione del personale.<br />

Data __________________ Firma ________________________<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE)<br />

Allegato 5<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

PERMESSI DI LAVORO<br />

IMPRESA:<br />

ELENCO PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI<br />

PERMESSI DI LAVORO SEMPLICI IN QUANTO<br />

PREPOSTI<br />

TIMBRO IMPRESA:<br />

___________________________________<br />

Allo scopo di ottemperare a quanto previsto dalla procedura “Permessi di lavoro” l’Impresa<br />

________________________________________ comunica l’elenco del proprio personale delegato alla<br />

firma dei Permessi di Lavoro Semplici in qualità di Preposto Esecutore.<br />

Il Responsabile Impresa è tenuto a trasmettere copia aggiornata del presente modulo al Referente Aziendale<br />

<strong>Herambiente</strong>, ogni qualvolta intenda modificarlo.<br />

1.<br />

Personale delegato alla firma<br />

(nome cognome in stampatello)<br />

2.<br />

3.<br />

4.<br />

5.<br />

6.<br />

7.<br />

8.<br />

9.<br />

10.<br />

11.<br />

12.<br />

Firma Responsabile Impresa ( Datore di Lavoro)<br />

Data<br />

ELENCO PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI PERMESSI DI LAVORO Pag. 1 di 2


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE)<br />

Allegato 5<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

PERMESSI DI LAVORO<br />

IMPRESA:<br />

ELENCO PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI<br />

PERMESSI DI LAVORO COMPLESSI IN QUANTO<br />

RESPONSABILE<br />

TIMBRO IMPRESA:<br />

____________________________________<br />

Allo scopo di ottemperare a quanto previsto dalla procedura “Permessi di lavoro” l’Impresa<br />

________________________________________ comunica l’elenco del proprio personale delegato alla<br />

firma dei Permessi di Lavoro Complessi in qualità di Responsabile.<br />

Il Responsabile Impresa è tenuto a trasmettere copia aggiornata del presente modulo all’Unità ESE, ogni<br />

qualvolta intenda modificarlo.<br />

1.<br />

Personale delegato alla firma<br />

(nome cognome in stampatello)<br />

2.<br />

3.<br />

4.<br />

5.<br />

6.<br />

7.<br />

8.<br />

9.<br />

10.<br />

11.<br />

12.<br />

Firma Responsabile Impresa (Datore di Lavoro)<br />

Data<br />

ELENCO PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI PERMESSI DI LAVORO Pag. 2 di 2


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 6<br />

Politica Qualità Sicurezza e Ambiente<br />

e per la Protezione dei Dati Personali<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


politica herambiente<br />

Politica per la qualità,<br />

la sicurezza e l’ambiente<br />

La presente politica discende dalla politica del Gruppo Hera e detta i principi quadro a cui riferirsi per l’individuazione<br />

degli obiettivi di miglioramento di <strong>Herambiente</strong> SpA.<br />

In particolare <strong>Herambiente</strong> SpA si impegna a rispettare e promuovere quanto di seguito riportato.<br />

Conformità legislativa<br />

Garantire per le proprie attività la piena conformità alle disposizioni legislative previste dalla normativa comunitaria,<br />

nazionale e regionale, applicando inoltre, laddove possibile, standard più restrittivi rispetto alla normativa vigente, nonché<br />

alle prescrizioni autorizzative afferenti ai singoli impianti ed in particolare relativamente alle emissioni di inquinanti.<br />

Sistemi di Gestione<br />

Garantire l’applicazione del sistema di gestione integrato “qualità sicurezza ed ambiente” dedicando risorse adeguate<br />

affinché la gestione sia condotta conformemente agli standards di riferimento adottati.<br />

Tutela dell’ambiente<br />

Garantire un sistema di gestione ambientale tale da consentire il minore impatto ambientale nell'ambito di tutte le filiere<br />

impiantistiche, per la durata dell’intero ciclo di vita del singolo impianto.<br />

L’applicazione di tale gestione viene effettuata attraverso un sistema di monitoraggio e di controllo sistematico finalizzato<br />

al contenimento ed alla riduzione dei principali impatti ambientali legati alle attività svolte ed, in particolare, le emissioni<br />

atmosferiche, gli scarichi idrici, i rilasci nel suolo, la gestione e produzione di rifiuti, il rumore, le emissioni odorigene e<br />

l’utilizzo di risorse. Parte degli sforzi è finalizzata alla prevenzione di incidenti ambientali all'interno e all'esterno dei siti<br />

impiantistici.<br />

Ottimizzazione processi e attività<br />

Ottimizzare le procedure di gestione, fornendo indirizzi a tutte le filiere impiantistiche al fine di rendere il più possibile<br />

omogeneo il comportamento su tutto il territorio, promuovere e razionalizzare, laddove possibile, il recupero di risorse<br />

umane e naturali, il ricorso all’energia prodotta da fonti rinnovabili, l’efficienza energetica ed il risparmio nei trasporti ed<br />

effettuare una gestione delle attività mirata al riciclo ed al recupero di materia ed energia dai rifiuti.<br />

Migliori tecnologie<br />

Introdurre, dove possibile, le migliori tecnologie disponibili a costi economicamente sostenibili in considerazione<br />

della salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori e della prevenzione e riduzione degli impatti ambientali,<br />

sostenendo e partecipando attivamente anche alle attività di ricerca in collaborazione con gli enti preposti alla vigilanza e<br />

al controllo delle attività, le università, gli istituti di ricerca e con i partners industriali.<br />

Sicurezza sul lavoro<br />

Promuovere ed attuare tutte le misure necessarie (valutazione dei rischi e delle situazioni di emergenza, misure di<br />

prevenzione degli incidenti, procedure mirate ad un efficace e pronto contenimento delle conseguenze dannose per<br />

il personale, l’ambiente e la salute della popolazione) al fine di assicurare un sistema di gestione della sicurezza che<br />

garantisca indistintamente i lavoratori di <strong>Herambiente</strong> e delle ditte appaltatrici nei luoghi di svolgimento delle proprie attività<br />

nonché la popolazione limitrofa e prevenga i rischi alla fonte.<br />

Comunicazione<br />

Assicurare la comunicazione interna favorendo il coinvolgimento, la sensibilizzazione e la responsabilizzazione di tutto il<br />

personale dipendente e delle ditte terze sui temi e sugli obiettivi della qualità, dell’ambiente, e della sicurezza.<br />

Mantenere il dialogo con i portatori di interessi, con gli organi di controllo e con le istituzioni locali nell’ottica della<br />

trasparenza e del massimo coinvolgimento e promuovere verso le Amministrazioni locali l'adozione di criteri il più possibile<br />

uniformi su tutto il territorio servito.<br />

Miglioramento continuo<br />

Perseguire il miglioramento continuo delle proprie prestazioni in termini di efficienza, efficacia, ed economicità aziendale,<br />

di prevenzione dei rischi e prestazioni ambientali e di efficienza energetica nonché definendo obiettivi e traguardi misurabili<br />

tramite l’utilizzo di indicatori concordati effettuando all'uopo un’analisi costante delle interazioni delle proprie attività con<br />

l’ambiente circostante. Gli interventi conseguenti formeranno parte integrante dei processi di pianificazione.<br />

La Direzione di <strong>Herambiente</strong> è coinvolta in prima persona nel rispetto e nell’attuazione di questi principi assicurando e<br />

verificando periodicamente che la presente Politica sia documentata, resa operante, mantenuta attiva, diffusa a tutto il<br />

personale e resa disponibile al pubblico.<br />

Filippo Brandolini<br />

Presidente<br />

Claudio Galli<br />

Amministratore Delegato


Politica per la protezione<br />

dei dati personali<br />

Hera vuole essere la migliore multiutility italiana per i suoi clienti, i lavoratori<br />

e gli azionisti, attraverso l’ulteriore sviluppo di un originale modello di impresa capace<br />

di innovazione e di forte radicamento territoriale, nel rispetto dell’ambiente.<br />

I VALORI DI HERA SONO:<br />

> Integrità: orgogliosi di essere un Gruppo di persone corrette e leali.<br />

> Trasparenza: sinceri e chiari verso tutti gli interlocutori.<br />

> Responsabilità personale: impegnati per il bene dell’azienda insieme.<br />

> Coerenza: concentrati nel fare ciò che diciamo.<br />

La presente Politica, in coerenza con la Missione e i Valori aziendali, si fonda su un insieme di valori e principi ai quali devono fare riferimento strategie ed obiettivi:<br />

> Impegno a proteggere i dati personali di ogni individuo (Protezione);<br />

> Garanzia dell’intimità della sfera personale e della vita privata di ognuno (Riservatezza);<br />

> Rispetto dell’identità e della personalità, della dignità di ogni essere umano (Individualità e Dignità);<br />

> Rispetto delle libertà fondamentali costituzionalmente garantite (Tutela).<br />

I principi fondamentali della privacy, tra i quali la garanzia della conformità legislativa, sono recepiti da Hera come segue:<br />

• i dati personali sono raccolti e trattati solo per finalità predeterminate, esplicite e legittime (Finalità della raccolta);<br />

• l’utilizzo di dati personali è sempre ridotto al minimo necessario essenziale per il raggiungimento delle finalità dichiarate (Necessità, Non eccedenza e<br />

Essenzialità);<br />

• i dati personali sono raccolti e trattati solo se funzionali al raggiungimento delle finalità dichiarate (Pertinenza);<br />

• i dati personali sono trattati con modalità e strumenti proporzionali alle finalità da raggiungere (Proporzionalità);<br />

• i dati personali raccolti e trattati sono sempre puntualmente verificati in modo che sia garantita la loro correttezza e attendibilità (Esattezza e Completezza);<br />

• i dati personali raccolti e trattati sono sempre aggiornati con cadenza periodica (Aggiornamento);<br />

• i dati personali raccolti sono sempre conservati per un periodo di tempo limitato al raggiungimento delle finalità dichiarate (Conservazione);<br />

• i dati personali sono sempre raccolti e trattati previa adozione di idonee misure di sicurezza (Sicurezza);<br />

• i dati personali non possono essere trattati per finalità diverse da quelle dichiarate in fase di raccolta o in violazione della disciplina in materia di protezione dei<br />

dati personali (Divieto di Trattamenti Illeciti).<br />

OBIETTIVI PERSEGUITI<br />

Miglioramento continuo della Tutela dei dati personali mediante:<br />

• L’adozione di un adeguato sistema documentale integrato nel sistema di gruppo (linee guida, procedure, istruzioni operative, modelli documentali standard);<br />

• La definizione di specifici indicatori per la misura di obiettivi e traguardi raggiungibili;<br />

• L’identificazione degli aspetti connessi ai rischi derivanti dal trattamento dei dati personali già in fase di definizione/progettazione/revisione dei processi<br />

aziendali;<br />

• L’identificazione di delegati dotati di adeguati requisiti e poteri per garantire il corretto funzionamento del sistema di gestione privacy;<br />

• La definizione di un modello organizzativo adeguato al presidio del trattamento dei dati personali inerenti ad ogni processo aziendale;<br />

• L’adozione di pareri di conformità normativa nell’integrazione, modifica e/o revisione di processi aziendali che prevedano un trattamento di dati personali;<br />

• L’adozione di misure di sicurezza idonee a prevenire e ridurre al minimo i rischi inerenti il trattamento di dati personali;<br />

• L’adozione delle migliori tecniche disponibili ed economicamente sostenibili per limitare i danni in caso di incidenti o eventi negativi in materia di trattamento di<br />

dati personali;<br />

• L’adozione di opportuni criteri e modalità di ripristino dei dati in caso di danneggiamento e perdita accidentale;<br />

Coinvolgimento degli stakeholder e protezione dei dati personali con azioni mirate a:<br />

• Sensibilizzare dipendenti, fornitori, clienti, azionisti e cittadini su obiettivi, traguardi e impegni assunti in materia di protezione dei dati personali;<br />

• Motivare e coinvolgere il personale dipendente affinché vengano raggiunti gli obiettivi prefissati e sviluppato, ad ogni livello, il senso di responsabilità verso la<br />

tutela dei dati personali e la sicurezza delle informazioni;<br />

• Formare informare ad un lecito e corretto trattamento dei dati personali e sicurezza delle informazioni;<br />

• Promuovere il dialogo e il confronto con tutti i portatori d’interesse (P.A., Autorità , Cittadini, Associazioni, clienti, lavoratori, ecc.), tenendo conto delle loro<br />

istanze, in materia di trattamento di dati personali, in coerenza con gli strumenti di partecipazione e comunicazione adottati dal gruppo.<br />

Il Consiglio di Amministrazione riconosce come scelta strategica lo sviluppo di un sistema di gestione per la<br />

protezione dei dati personali integrato e condiviso a livello di Gruppo. L’Amministratore Delegato, per il<br />

tramite di suoi delegati, è coinvolto nel rispetto e nell’attuazione di questi impegni assicurando e verificando<br />

periodicamente che la Politica sia documentata, resa operante, mantenuta attiva, periodicamente<br />

riesaminata, diffusa a tutto il personale e resa disponibile al pubblico.<br />

Bologna, 8 luglio 2009<br />

Il Presidente<br />

Tomaso Tommasi di Vignano<br />

L’Amministratore Delegato<br />

Maurizio Chiarini


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 7<br />

Elenco documentazione richiesta<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE)<br />

ALLEGATO 7<br />

ELENCO DOCUMENTAZIONE RICHIESTA<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

N. Documento Obbligatorio Note<br />

1<br />

Dichiarazione relativa all’idoneità tecnico-professionale<br />

(art. 26 del D. Lgs. 81/2008)<br />

Il fac-simile da utilizzare è<br />

riportato in Allegato 8 del<br />

Documento di sicurezza. Va<br />

predisposto su carta<br />

intestata dell’Impresa e<br />

sottoscritto da parte del<br />

Rappresentante<br />

Legale/Datore di Lavoro<br />

Copia certificato di iscrizione alla CCIAA con oggetto<br />

2<br />

inerente le tipologie del servizio richiesto<br />

3 Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC)<br />

Copia nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione<br />

4<br />

e Protezione (RSPP)<br />

5 Copia nomina del Medico Competente<br />

6<br />

Nominativo del Rappresentante dei Lavoratori per la<br />

Sicurezza (RLS)<br />

7 Copia nomina addetti al Pronto Soccorso<br />

8 Copia nomina addetti al primo intervento antincendio<br />

9<br />

Attestati inerenti la formazione ed i requisiti professionali<br />

delle figure di cui ai punti 3, 5, 6 e 7<br />

10 Nome del Responsabile operativo<br />

Documentazione attestante l’idoneità tecnico-professionale<br />

11 allo svolgimento dei lavori richiesti (certificati e/o<br />

patentini, ecc.)<br />

Elenco nominativo delle persone per le quali è richiesto<br />

l’accesso in stabilimento con relativa dichiarazione del<br />

12<br />

Datore di Lavoro in merito alla loro idoneità sanitaria a<br />

svolgere l’attività lavorativa (l’elenco dei presenti deve<br />

essere consegnato quotidianamente al momento del<br />

rilascio del permesso di lavoro).<br />

Stralcio Libro Unico del Lavoro o Comunicazione telematica<br />

13 SARE per il personale assunto dopo il 18/08/08 relativo al<br />

personale indicato nell’elenco di cui al punto precedente.<br />

14<br />

Modulo QSA – AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA<br />

FORMAZIONE” debitamente compilato e sottoscritto quale<br />

evidenza che tutto il personale destinato ad operare<br />

all’interno degli impianti di HERAMBIENTE ha ricevuto<br />

adeguata formazione sui contenuti del Documento di<br />

sicurezza per ditte terze, con particolare riferimento alle<br />

informazioni contenute negli allegati 1,2,3 del Documento<br />

relativi ai rischi di incidente rilevante<br />

[N.B. La verifica dell’efficacia dell’avvenuta formazione dei<br />

lavoratori dell’Impresa potrà essere eseguita da <strong>Herambiente</strong> sia<br />

all’inizio delle attività appaltate che durante le stesse. In caso di<br />

verifica con esito negativo, il Datore di lavoro/Appaltatore sarà<br />

chiamato a provvedere immediatamente all’effettuazione della<br />

formazione]<br />

Possono essere contenuti<br />

nel PMS.<br />

Tutto il personale dovrà<br />

esibire il tesserino di<br />

riconoscimento conforme a<br />

quanto previsto dal D.Lgs.<br />

81/08 come modificato dalla<br />

Legge 136/2010.<br />

L’elenco nominativo delle<br />

persone formate dovrà<br />

essere tenuto<br />

costantemente aggiornato<br />

ad ogni modifica del<br />

personale. Copia aggiornata<br />

dell’elenco nominativo dovrà<br />

essere inviata al Referente<br />

aziendale ad ogni modifica<br />

del personale.<br />

La formazione in tema di<br />

rischio di incidente rilevante<br />

(si vedano gli Allegati 1-2-3<br />

del Documento di Sicurezza)<br />

dovrà essere ripetuta<br />

trimestralmente e ne dovrà<br />

essere data evidenza<br />

documentale ad<br />

<strong>Herambiente</strong>.<br />

Rev. 01 Novembre 2010 Pag. 1 di 2


<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE)<br />

ALLEGATO 7<br />

ELENCO DOCUMENTAZIONE RICHIESTA<br />

Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

N. Documento Obbligatorio Note<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

21<br />

22<br />

23<br />

24<br />

25<br />

Modulo “M.0400 - ELENCO DEL PERSONALE DELLA DITTA<br />

TERZA CON ABILITAZIONI” firmato dal Datore di Lavoro<br />

(vedi allegato 5 del Documento di Sicurezza)<br />

ELENCO DEL PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI<br />

PERMESSI DI LAVORO SEMPLICI ed ELENCO DEL<br />

PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI PERMESSI DI<br />

LAVORO COMPLESSI firmati dal Datore di Lavoro (vedi<br />

allegato 5 del Documento di Sicurezza)<br />

Elenco delle macchine, delle attrezzature e delle opere<br />

provvisionali previste<br />

Dichiarazioni di conformità alle disposizioni del D. Lgs.<br />

81/08 delle macchine, delle attrezzature e dei ponteggi<br />

previsti (di cui all’elenco precedente).<br />

Elenco automezzi utilizzati nell’esecuzione delle prestazioni<br />

appaltate con indicazione di marca, modello e numero di<br />

targa.<br />

Elenco dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) forniti<br />

ai lavoratori per lo svolgimento dell’attività in oggetto.<br />

Piano delle Misure di Sicurezza o altro documento<br />

equivalente inerente i rischi connessi alle prestazioni da<br />

svolgere all’interno dello Stabilimento<br />

Dichiarazione dell’organico medio annuo, distinto per<br />

qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei<br />

lavoratori effettuate dall’INPS, all’INAIL e alle casse edili.<br />

Copia dell’iscrizione all’albo gestori (anche informatica o<br />

indicazione del link al sito del trasportatore)<br />

Schede di Sicurezza delle sostanze pericolose<br />

eventualmente utilizzate<br />

Dichiarazione relativa alla qualificazione nel settore degli<br />

ambienti sospetti di inquinamento o confinati<br />

Fa parte dell’Allegato 5<br />

previsto nel Documento di<br />

sicurezza per ditte terze<br />

Fanno parte dell’Allegato 5<br />

previsto nel Documento di<br />

sicurezza per ditte terze<br />

Può essere contenuto nel<br />

PMS<br />

L’Allegato 10 del Documento<br />

di sicurezza per ditte terze<br />

ne specifica i contenuti<br />

minimi<br />

Per interventi ricadenti nel<br />

Titolo IV del D. Lgs. 81/08 e<br />

s.m.i.<br />

Per trasportatori di rifiuti<br />

Per interventi svolti in<br />

ambienti sospetti di<br />

inquinamento o confinati<br />

(D.M.177/2011)<br />

Rev. 01 Novembre 2010 Pag. 2 di 2


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 8<br />

Dichiarazione relativa all’idoneità<br />

Tecnico Professionale<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


BOZZA DA REDIGERE SU<br />

CARTA INTESTATA DELL’APPALTATORE<br />

…..<br />

…..<br />

Spett.le HERAmbiente S.p.A<br />

OGGETTO : Dichiarazione relativa all’idoneità tecnico professionale<br />

con riferimento all’art. 26 comma 1 lett. a) del D.Lgs 81 Aprile 2008<br />

Lavori di ……………………………. da eseguire presso il sito di ……….<br />

Rif. contratto / ordine ………………………<br />

Il sottoscritto …………………. nato a ………………..<br />

il …………… , residente a................................ prov. (.............) in via<br />

…………………………………....... n. .......... in qualità di Legale Rappresentante e Datore<br />

di Lavoro della ditta ………………………………… con sede in via<br />

………………………… a ……………… .P. IVA:……………..………………… ,<br />

ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 47 del Dpr 28.12.2000 n. 445, nonché dell'art. 26<br />

comma 1 lettera a) punto 1 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, consapevole delle<br />

pene stabilite per le false attestazioni e mendaci dichiarazioni previste dal Codice Penale e<br />

dalle leggi speciali in materia e delle conseguenti responsabilità civili e contrattuali<br />

sotto la mia personale responsabilità di:<br />

D I C H I A R A *<br />

possedere tutti requisiti di idoneità tecnico professionale previsti art. 26 comma 1<br />

lettera a) punto 1 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 per l’esecuzione delle<br />

attività in oggetto;<br />

non essere oggetto di provvedimento di sospensione o interdettivi di cui all’Art 14<br />

D.Lgs 81/2008;<br />

di avere ottemperato agli obblighi previsti dal D.Lgs.81/2008 in materia di salute e<br />

sicurezza dei lavoratori;<br />

avere valutato la documentazione ricevuta dal Committente inerente i rischi<br />

specifici e di attuare le misure di prevenzione e protezione;<br />

aver elaborato il documento di valutazione dei rischi comprendente le attività in<br />

oggetto;<br />

aver nominato il responsabile del servizio prevenzione e protezione sig<br />

…………………….., il medico competente Dott. ………………………………………<br />

e inoltre stato eletto l’RLS Sig. …………………………………………….. e che<br />

stessi dispongono della formazione prevista dal D.Lgs 81/08;<br />

applicare il contratto collettivo nazionale di lavoro …………………………………..…<br />

di avere assolto ogni obbligo retributivo, assicurativo, contributivo e previdenziale<br />

previsto dalla legge vigente; Posizione INAIL ………………………………………..<br />

Posizione INPS ………………………………….


che il nominativo del Responsabile Operativo per lo svolgimento delle attività<br />

oggetto del contratto è:………………………………………………….<br />

che tutte le persone sotto elencate, per le quali è richiesto l’accesso in stabilimento,<br />

sono regolarmente assunte e inserite nel Documento Unico del Lavoro e sono state<br />

informate sui rischi propri della mansione, sui contenuti degli allegati 1-2-3 relativi al<br />

rischio di incidente rilevante, sui rischi di sito indicati nella Nota informativa e da<br />

interferenza indicati nel DUVRI e formate sulle misure di prevenzione e protezione.<br />

Elenco dei nominativi ………………………………………………………………………<br />

…………………………………………………………………………………………………<br />

…………………………………………………………………………………………………<br />

avere valutato la conformità alle norme vigenti ed idoneità delle macchine ed<br />

attrezzature previste per l’esecuzione delle attività;<br />

avere fornito ai lavoratori i dispositivi di protezione individuali necessari per<br />

l’esecuzione delle attività e per ridurre le interferenze segnalate dal Committente;<br />

utilizzare personale con idoneità sanitaria sulla base del parere del medico<br />

competente ed idoneo alle mansioni previste;<br />

osservare, durante l’esecuzione dell’opera, le misure generali di tutela di cui all’art.<br />

15 del D. Lgs. 81/2008;<br />

accettare gli oneri per la sicurezza per l’eliminazione delle interferenze;<br />

non affidare in subappalto o a lavoratori autonomi lavori o servizi senza preventiva<br />

autorizzazione da parte del Committente<br />

Che il personale straniero è a conoscenza della lingua italiana e quindi in grado di<br />

comprendere la cartellonistica di stabilimento e le comunicazioni del personale di<br />

stabilimento.<br />

E presenta in allegato la seguente documentazione<br />

- CCIAA;<br />

- Fotocopia documento di identità;<br />

- DURC;<br />

In fede<br />

……………. lì …………………….<br />

………………………<br />

(*) Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 30.06.2003 n. 196 il dichiarante è informato che i dati<br />

contenuti nella presente dichiarazione saranno utilizzati dall’Amministrazione procedente esclusivamente per<br />

l’uso per il quale sono stati richiesti e consente il loro utilizzo a tal fine.


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 9<br />

Modulistica per domanda di<br />

autorizzazione al subappalto<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


SISTEMA DI GESTIONE QSA<br />

Revisione 0 PAG. 1 DI 2<br />

Manuale di gestione dei contratti di appalto<br />

ALLEGATO 1<br />

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE AL SUBAPPALTO<br />

.........................., li<br />

Spettabile<br />

Hera Spa/Hera SOT<br />

Via ...........................<br />

.................................<br />

Oggetto: contratto d’appalto relativo alla realizzazione di ......................................................<br />

Importo contrattuale .........................EURO<br />

Richiesta di autorizzazione al subappalto.<br />

Il sottoscritto ………….. nato a ……………. il …………., a …………. C.F. n. …….. in qualità di legale<br />

rappresentante dell’impresa……………. con sede in …………. , via ….<br />

città ……………iscritta alla CCIAA di ……….. in data ……. al numero di registro imprese …….n.<br />

iscrizione REA …………… C.F. n. ………. e P.I. n. …………..in qualità di impresa affidataria del<br />

servizio /lavori relativo a …………………. con contratto sottoscritto con Hera /Hera SOT in data .. per<br />

l’importo complessivo di ……..euro, con la presente<br />

chiede<br />

di autorizzare l’affidamento in subappalto dei lavori di ........................................., per l’importo di<br />

........................................ alla ditta ....................................................<br />

Dichiaro che il servizio/lavori oggetto del subappalto rientrano tra quelli che l’impresa si è riservata di<br />

subappaltare in sede di gara e a tal fine allego la documentazione richiesta dalla normativa vigente.<br />

Dichiaro altresì che, ai sensi dell’art. 118/7° comma del D. Lgs. 163/2006, la scrivente Impresa curerà il<br />

coordinamento di tutti i subappaltatori operanti nel cantiere al fine di rendere gli specifici piani redatti dai<br />

subappaltatori compatibili fra loro e coerenti con il piano presentato da questa Impresa. (in caso di<br />

appalto soggetto al Decr. Lgs. 626/’94)<br />

Si trasmette inoltre il modello GAP subappaltatori.<br />

Distinti saluti.<br />

.....................................<br />

Impresa affidataria<br />

Allegati:<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI PROPRIETA’ DEL GRUPPO HERA CHE SE NE RISERVA TUTTI I DIRITTI


SISTEMA DI GESTIONE QSA<br />

Revisione 0 PAG. 2 DI 2<br />

Manuale di gestione dei contratti di appalto<br />

ALLEGATO 2<br />

AUTODICHIARAZIONE RESA DAL SUBAPPALTATORE<br />

Dichiarazione sostitutiva di certificazione<br />

(resa ai sensi dell’art. 1 del D.P.R. n. 403/’98 dall’Impresa subappaltatrice)<br />

Il sottoscritto ................................................................. (dati da dichiarare: nome, cognome data e luogo<br />

di nascita, Codice Fiscale, residenza)<br />

in qualità di Legale Rappresentante della ditta .........................................................<br />

al fine del rilascio dell'autorizzazione al subappalto di ........................................ (descrizione dei<br />

lavori/servizi e importo di essi) nell’ambito del contratto d’appalto relativo a<br />

..............................................., consapevole delle responsabilità che assume e delle sanzioni stabilite<br />

dalla legge nei confronti di chi attesta il falso nelle autocertificazioni:<br />

D I C H I A R A<br />

- che l’Impresa è idonea, ai sensi del D.P.R. n. 34/2000 ad eseguire i lavori oggetto del contratto di<br />

subappalto per l’importo di euro. ............ (solo per subappalti di lavori) e che a tal fine riporta la<br />

seguente documentazione : (riportata agli allegati a e b) ;<br />

- che l’Impresa è iscritta al Registro delle Imprese della Provincia di .......................................;<br />

- di osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai CCNL in vigore per il<br />

settore e la zona in cui si svolgono i lavori e di adempiere ai versamenti delle ritenute fiscali sui<br />

redditi di lavoro dipendente, dei contributi previdenziali e assicurativi e di quelli dovuti agli organismi<br />

paritetici previsti dalla contrattazione collettiva e che l’importo corrisposto nell’ultimo mese è pari a €<br />

........................;<br />

- che il numero delle posizioni INPS e INAIL aperte è …… presso la sede di iscrizione di……;<br />

- che se HERA/SOT predisporrà controlli sulla veridicità delle dichiarazioni rese, l’Impresa produrrà<br />

documentazione a comprova;<br />

- che sussistono/non sussistono forme di controllo o di collegamento a norma dell’art. 2359 del<br />

Codice Civile con l’Impresa affidataria .................................. (Ragione sociale dell’Impresa<br />

affidataria);<br />

- che non sussistono i presupposti di incompatibilità di cui all’art. 90 comma 8 del D. Lgs. 163/2006<br />

con l’affidatario dell’incarico di progettazione ing……;<br />

- di accettare le disposizioni contenute nel Codice Etico di HERA S.p.A., visionabile dal sito<br />

www.gruppohera.it;<br />

- di autorizzare HERA a compiere, ai sensi del D. Lgs. 196/2003, il trattamento dei dati forniti dal<br />

dichiarante nel presente procedimento al solo fine di svolgere la propria attività istituzionale;<br />

- di avere reso tutte le dichiarazioni sopraindicate, consapevole delle sanzioni penali previste dall’art.<br />

76 del D.P.R. N. 445/2000.<br />

FIRMA<br />

…………………<br />

________________<br />

(N.B.: qualora la sottoscrizione della dichiarazione venga resa in presenza di un Funzionario HERA (Direttore Lavori, Referente<br />

Aziendale o loro assistenti) costoro sono tenuti a controfirmare la sottoscrizione dichiarando che è stata resa in loro presenza. Qualora<br />

la dichiarazione sostitutiva venga inviata per posta o consegnata da persone diverse dal Legale Rappresentante occorre che venga<br />

prodotta contestualmente alla dichiarazione copia fotostatica del documento d’identità del Legale Rappresentante.)<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI PROPRIETA’ DEL GRUPPO HERA CHE SE NE RISERVA TUTTI I DIRITTI


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 10<br />

Modulo M.0365<br />

Contenuti minimi PMS<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Modulo<br />

M.0365<br />

CONTENUTI MINIMI DEL PMS<br />

Rev 0 del 28/09/2010<br />

PAG. 1 DI 1<br />

Il PMS é redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici in riferimento alle<br />

attività oggetto del contratto; esso deve contenere almeno i seguenti elementi:<br />

a) i dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono:<br />

• il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e<br />

degli uffici;<br />

• la specifica attività e le singole lavorazioni che l’impresa esecutrice dovrà svolgere<br />

compreso eventuali lavoratori autonomi subaffidatari;<br />

• i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, del<br />

rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale (RLS) o territoriale, ove eletto o<br />

designato;<br />

• il nominativo del medico competente ove previsto;<br />

• il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP);<br />

• il nominativi del responsabile operativo del contratto (o capocantiere);<br />

• il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei<br />

lavoratori autonomi operanti per conto della stessa impresa;<br />

b) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte da ogni figura nominata allo scopo<br />

dall'impresa esecutrice;<br />

c) la descrizione dell'attività oggetto del contratto, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro;<br />

d) l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole<br />

importanza, delle macchine, degli impianti utilizzati, compreso i mezzi aziendali;<br />

e) l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati con le relative schede di sicurezza;<br />

f) l'esito del rapporto di valutazione del rumore;<br />

g) l'individuazione delle misure preventive e protettive adottate in relazione ai rischi connessi alle<br />

proprie lavorazioni;<br />

h) le procedure complementari e di dettaglio richieste dal Committente quando previsto;<br />

i) l'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori;<br />

l) informazione e formazione effettuata ai lavoratori.<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 11<br />

Autodichiarazione di avvenuta<br />

formazione<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 12<br />

Nota Informativa sui Rischi<br />

ambientali ed interferenziali relativa<br />

al Complesso impiantistico al km 2,6<br />

della S.S. 309 Romea a Ravenna<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002<br />

Rev 1 del 01/03/2011<br />

PAG. 1 DI 19<br />

Argomento:<br />

NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E<br />

INTERFERENZIALI PER IL COMPLESSO IMPIANTISTICO SS<br />

309 ROMEA KM 2,6<br />

CAMPO DI APPLICAZIONE<br />

- Trattamento Chimico Fisico Disidrat Ravenna (4)<br />

- Discarica Non Pericolosi Ravenna km 2,6 (4)<br />

- Discarica Pericolosi Ravenna km 2,6 (4)<br />

- Termovalorizzatore Ravenna e Impianto Produzione CDR (4)<br />

- Trattamento Chimico Fisico Ravenna (4)<br />

Documenti di riferimento:<br />

• Documento di Sicurezza per Ditte Terze - Centro Romea <strong>Herambiente</strong>.<br />

• P.0048 - Modalità di accesso al Comparto Ovest.<br />

• EME.005 – Piano di Emergenza Comparto Ravenna.<br />

• IO.0266 – Accesso automezzi e scarico RSU in fossa.<br />

• IO.0265 “Accesso, scarico e movimentazione materiali/rifiuti presso la discarica”<br />

Rev. Sintetico modifiche<br />

1 revisione per modalità scarico fossa<br />

Approvazione<br />

Stato Funzione Firma<br />

Sicurezza<br />

Creato<br />

Katia Carafoli<br />

Redatto<br />

Qualità Sicurezza e Ambiente<br />

Nicoletta Lorenzi<br />

Verifica 1<br />

Discariche Area Romagna<br />

Carlo Fiorentini<br />

Verifica 1<br />

Termovalorizzatori Romagna<br />

Ruggero Panizzolo<br />

Verifica 1<br />

Verifica 2<br />

Esercizio<br />

Discariche<br />

Raoul Chiaruzzi<br />

Claudio Dradi<br />

Verifica 2<br />

Impianti Rifiuti Industriali<br />

Stefano Tondini<br />

Verifica 2<br />

Termovalorizzatori<br />

Giovanni Sandei<br />

Approvato<br />

Direzione Produzione<br />

Paolo Cecchin<br />

Approvato<br />

Giancarlo Ravaioli<br />

Direzione Mercato<br />

Il Sistema QSA prevede la gestione di firma elettronica tramite password per il rilascio dei documenti attraverso Sistema Informatico.<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002<br />

Rev 1 del 01/03/2011<br />

PAG. 2 DI 19<br />

INDICE<br />

Premessa ..................................................................................................... 4<br />

1 Descrizione del Complesso impiantistico ............................................... 5<br />

2 Norme comportamentali ....................................................................... 12<br />

2.1 Norme comportamentali generali ............................................................................... 12<br />

2.2 Norme per la gestione degli accessi e della viabilità ............................................... 13<br />

2.3 Norme aggiuntive per i soggetti conferenti rifiuti (trasportatori)......................... 13<br />

2.4 Norme aggiuntive per fornitori/appaltatori ............................................................... 16<br />

2.5 Norme aggiuntive per visitatori ................................................................................... 16<br />

2.6 Norme di rispetto ambientale ...................................................................................... 17<br />

2.7 Collaborazione con i lavoratori del committente ...................................................... 18<br />

3 Norme comportamentali in caso di emergenza .................................... 18<br />

4 Pericoli e rischi presenti nel Complesso .............................................. 18<br />

5 Misure di prevenzione e protezione ..................................................... 19<br />

ELENCO APPENDICI<br />

APPENDICE A.1<br />

APPENDICE A.2<br />

APPENDICE A.3<br />

APPENDICE B.1<br />

APPENDICE B.2<br />

APPENDICE B.3<br />

APPENDICE B.4<br />

APPENDICE B.5<br />

APPENDICE B.6<br />

APPENDICE C.1<br />

APPENDICE C.2<br />

Rischi presenti nelle aree di discarica - Discarica per rifiuti non pericolosi in<br />

gestione operativa (5° e 6° settore)<br />

Rischi presenti nelle aree di discarica - Discarica per rifiuti non pericolosi in<br />

gestione post-operativa (1°, 2°, 3° e 4° settore)<br />

Rischi presenti nelle aree di discarica - Discarica per rifiuti pericolosi in<br />

gestione post-operativa<br />

Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Impianto di produzione<br />

CDR<br />

Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Termovalorizzazione a<br />

letto fluido e trattamento fumi<br />

Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Recupero energetico<br />

Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Demineralizzazione delle<br />

acque<br />

Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Stoccaggio rifiuti pericolosi<br />

da termovalorizzatore<br />

Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Utilities<br />

Rischi presenti nelle aree del Centro Ecologico Romea – Impianto di<br />

trattamento chimico-fisico (TCF)<br />

Rischi presenti nelle aree del Centro Ecologico Romea – Impianto di<br />

trattamento fanghi Disidrat<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002<br />

Rev 1 del 01/03/2011<br />

PAG. 3 DI 19<br />

ELENCO ALLEGATI<br />

ALLEGATO 1<br />

ALLEGATO 2<br />

ALLEGATO 3<br />

ALLEGATO 4<br />

ALLEGATO 5<br />

ALLEGATO 6<br />

ALLEGATO 7<br />

Planimetria dei punti di rilievo fonometrico – Discariche<br />

Planimetria dei punti di rilievo fonometrico – Impianto CDR<br />

Planimetria dei punti di rilievo fonometrico – Impianto IRE<br />

Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Discariche<br />

Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Impianto<br />

CDR<br />

Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Impianto IRE<br />

Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Impianto<br />

TCF<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002<br />

Rev 1 del 01/03/2011<br />

PAG. 4 DI 19<br />

Premessa<br />

Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni rivolte alle Imprese che per<br />

ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature all’interno delle aree di pertinenza del<br />

complesso impiantistico della società HERAMBIENTE SpA ubicato a Ravenna, al km<br />

2,6 della S.S. 309 Romea (anche denominato Comparto 2,6).<br />

Esse rappresentano precise esigenze del Complesso in quanto costituiscono completamento<br />

delle norme di legge e delle norme specifiche riportate nei singoli ordini/contratti/capitolati e<br />

devono essere applicate rigorosamente.<br />

Rientra nei principi di HERAMBIENTE il perseguimento dell'obiettivo di garantire la sicurezza e<br />

la salute di tutti i lavoratori, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'incolumità pubblica.<br />

Si fa pertanto affidamento alla massima collaborazione delle Imprese operanti all'interno dello<br />

stabilimento, dei loro Responsabili e delle figure preposte alla vigilanza sulla conduzione delle<br />

attività in sicurezza, affinché, con opera di preventiva formazione del personale dipendente,<br />

con un’accurata organizzazione tecnica qualificata e con un’adeguata e continua vigilanza,<br />

vengano evitati incidenti ed infortuni sul lavoro.<br />

Sugli impianti i lavori vengono eseguiti solo se autorizzati da Permesso di lavoro sul quale sono<br />

evidenziati i rischi individuati, le azioni di prevenzione da attuare ed i DPI che il personale<br />

esecutore potrebbe utilizzare in relazione ai rischi specifici ambientali dei luoghi in cui viene<br />

chiamato ad operare, ovvero per certe tipologie di attività (ad esempio di carattere<br />

continuativo) comunque solo se preventivamente autorizzati dal Responsabile di Impianto o<br />

suo delegato.<br />

L'Impresa riconosce di sua esclusiva pertinenza e responsabilità l'osservanza di tutte le norme<br />

in materia di sicurezza, salute e ambiente, la predisposizione e l'applicazione di tutte le cautele<br />

antinfortunistiche necessarie nonché la necessità di formare i propri dipendenti sulla base delle<br />

informazioni fornite da HERAMBIENTE relativamente ai rischi presenti in stabilimento, prima<br />

che questi siano ammessi all'interno dello stabilimento stesso.<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002<br />

Rev 1 del 01/03/2011<br />

PAG. 5 DI 19<br />

1 Descrizione del Complesso impiantistico<br />

SOCIETA’<br />

SEDE LEGALE<br />

DATORE DI LAVORO<br />

RESPONSABILE SERVIZIO DI<br />

PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

<strong>Herambiente</strong> SpA<br />

Viale C. Berti Pichat 2/4, Bologna<br />

Ing. Claudio Galli<br />

Dott.ssa Nicoletta Lorenzi<br />

A. Discarica per rifiuti non pericolosi<br />

IMPIANTI HERAMBIENTE COMPRESI<br />

NEL COMPLESSO<br />

B. Discarica per rifiuti pericolosi<br />

C. Impianto di produzione CDR e impianto di<br />

recupero energetico (IRE)<br />

D. Centro Ecologico Romea (Impianti TCF e<br />

DISIDRAT)<br />

SEDE DEL COMPLESSO<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea - Ravenna<br />

Il complesso impiantistico è servito dalle 06.30 alle 18.30 da un Servizio Pesa, tutti i giorni ad<br />

eccezione della domenica e degli altri festivi.<br />

Di seguito si riporta un estratto planimetrico con individuazione degli impianti presenti nel sito.<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002<br />

Rev 1 del 01/03/2011<br />

PAG. 6 DI 19<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002<br />

Rev 1 del 01/03/2011<br />

PAG. 7 DI 19<br />

Si riportano ora brevi descrizioni degli impianti HERAMBIENTE compresi nel complesso in<br />

esame.<br />

Oltre agli impianti HERAmbiente riportati nelle tabelle sottostanti, sono presenti<br />

presso il Complesso:<br />

• nell’area nord-est una piazzola opportunamente pavimentata dedicata allo<br />

Stoccaggio del verde presso cui saltuariamente viene effettuata triturazione delle<br />

ramaglie a cura di ditta terza (area zona nord-est);<br />

• nella parte est del Complesso ed adiacenti all’ingresso posto sulla S.S. 309 Romea<br />

sono presenti gli uffici della Discarica ed il servizio pesa, quest’ultimo a servizio<br />

del interno Comparto;<br />

• nell’area sud-ovest i seguenti impianti della società SOTRIS S.p.A.:<br />

• Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi;<br />

• Discarica per rifiuti pericolosi (I/II Stralcio);<br />

• Discarica per rifiuti pericolosi (III Stralcio);<br />

• Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (IV Stralcio).<br />

Si evidenzia che il Centro Sotris è un impianto a rischio di incidente rilevante soggetto agli artt.<br />

6 (Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto di Sicurezza) del<br />

D.Lgs. 334/99 e s.m.i.<br />

A. DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI<br />

La discarica per rifiuti non pericolosi è costituita da alcuni settori attualmente in fase di gestione<br />

operativa ed altri invece in fase di gestione post-operativa, nei quali sono quindi cessati i<br />

conferimenti di rifiuti.<br />

Tutti i settori presenti sono dotati di:<br />

• impermeabilizzazione del fondo e delle sponde della discarica;<br />

• sistema di regimazione e convogliamento delle acque superficiali;<br />

• impianto di raccolta e gestione del percolato;<br />

• impianto di captazione e gestione del biogas.<br />

Settori Discarica per rifiuti non pericolosi in gestione post-operativa<br />

La discarica per rifiuti non pericolosi di Ravenna si compone di settori giunti ad esaurimento<br />

della volumetria disponibile per la messa a dimora dei rifiuti.<br />

I settori 1°, 2° e 3° sono in fase di gestione post-operativa da alcuni anni e nell’agosto 2006<br />

sono stati avviati gli interventi di copertura finale. Il 4° settore 1° stralcio e il 4° settore 2°<br />

stralcio risultano in fase di gestione post-operativa dall’inizio del 2010. Sul 1°, 2°, 3° e 4°<br />

settore di discarica sono quindi cessati i conferimenti di rifiuti destinati allo smaltimento.<br />

Su tali settori stanno proseguendo le attività di copertura definitiva (1°, 2°, 3°) e di messa in<br />

sicurezza (4°), per le quali vi sono conferimenti periodici di fanghi provenienti dall’impianto<br />

DISIDRAT di <strong>Herambiente</strong> al fine del loro recupero, oltre a conferimenti di altri materiali per la<br />

copertura.<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002<br />

Rev 1 del 01/03/2011<br />

PAG. 8 DI 19<br />

A. DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI<br />

La rete di estrazione del percolato dal fondo dei settori 1°, 2° e 3° della discarica è costituita da<br />

un collettore primario centrale, disposto parallelamente al lato di dimensione maggiore, più una<br />

serie di collettori secondari, disposti perpendicolarmente al collettore principale; ogni<br />

sottosettore convoglia quindi il percolato raccolto alla rete di allontanamento attualmente<br />

esistente sul lato est della discarica, che convoglia il percolato ad una vasca di sollevamento.<br />

Da questa il percolato può essere pompato una vasca di stoccaggio in cemento armato della<br />

capienza di 1200 m 3 . Il sistema di captazione e raccolta del percolato del 4° settore, 1° stralcio<br />

è realizzato in modo similare e convoglia il percolato all'interno di un pozzetto di raccolta<br />

posizionato al piede interno dell'argine ovest della discarica, dal quale, tramite pompa, viene<br />

rilanciato in una linea a gravità che adduce il percolato alla suddetta vasca.<br />

Il sistema di raccolta del percolato per il 4° settore, 2° stralcio è analogo, ma è dotato anche di<br />

un sistema di stoccaggio intermedio (parco serbatoi da 400 m 3 ). In particolare dalla vasca di<br />

rilancio, mediante una linea interrata in pressione, il percolato può essere convogliato al<br />

sistema di stoccaggio intermedio e da quest’ultimo nella linea esistente di raccolta, a gravità,<br />

adiacente al lato est dei settori 1°, 2° e 3° della discarica.<br />

Il sistema di captazione del biogas ha lo scopo di captare e convogliare ad un’apposita stazione<br />

di aspirazione il biogas formatosi a seguito dei processi di fermentazione anaerobica delle<br />

sostanze organiche contenute nei rifiuti conferiti in discarica.<br />

È presente un impianto di convogliamento, aspirazione e combustione del biogas captato dai<br />

pozzi realizzati in fase di messa in sicurezza per i settori di discarica esauriti (1°, 2°, 3°)<br />

mentre i pozzi di estrazione per il 4° settore (1° e 2° stralcio) sono stati realizzati in fase di<br />

gestione e alimentano un impianto di combustione con recupero energetico affidato a ditta<br />

terza.<br />

Il biogas prodotto dal corpo discarica viene captato per mezzo di pozzi ai quali corrispondono<br />

linee di tubazioni indipendenti, che lo trasportano a delle stazioni intermedie di regolazione, in<br />

cui si separano le condense trascinate in depressione (assicurata da una centrale di<br />

aspirazione).<br />

La centrale di aspirazione è costituita da due motori turbosoffianti con potenzialità tale da<br />

garantire sia l'aspirazione dai pozzi sia la mandata del biogas all'impianto di recupero<br />

energetico oppure alle due torce di combustione.<br />

Discarica per rifiuti non pericolosi in gestione operativa (5° e 6° settore)<br />

Allo stato attuale il 5° settore risulta essere in fase di gestione operativa; i conferimenti di rifiuti<br />

sul 5° settore sono iniziati a febbraio 2010.<br />

Il 6° settore è attualmente in corso dei realizzazione e successivamente sarà interessato dalla<br />

relativa fase di gestione operativa associata al conferimento di rifiuti.<br />

Detti settori sono ubicati nell’area nord del Complesso in oggetto.<br />

Per quanto riguarda il sistema di raccolta e gestione del percolato, si veda quanto riportato per<br />

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A. DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI<br />

il 4° settore 2° stralcio.<br />

I settori in gestione operativa saranno anch’essi collegati ad un secondo sistema di aspirazione<br />

e combustione analogo a quello descritto.<br />

B. DISCARICA PER RIFIUTI PERICOLOSI<br />

La discarica per rifiuti pericolosi è in fase di gestione post-operativa a seguito dell’esaurimento<br />

del volume utile autorizzato, di conseguenza i conferimenti di rifiuti a smaltimento nella<br />

discarica sono cessati (in data 31/07/2008).<br />

La discarica per rifiuti pericolosi è costituita da un bacino con capacità di circa 50.000 m 3 ,<br />

impermeabilizzato con un doppio telo in polietilene alternato da strati d’argilla a bassa<br />

permeabilità.<br />

La discarica riceveva rifiuti solidi classificati anche come pericolosi, di provenienza regionale ed<br />

extra regionale. All’interno della discarica sono stati smaltiti rifiuti sia in big-bags sia sfusi.<br />

A servizio della discarica per rifiuti pericolosi è presente un sistema dedicato alla raccolta e<br />

allontanamento del percolato. La rete è costituita da condotte di drenaggio in HDPE e da una<br />

condotta di allontanamento in PVC, interrata, che si sviluppa lungo il lato sud della discarica e<br />

per gravità trasporta il percolato fino ad una vasca di sollevamento, dalla quale viene pompato<br />

ad una vasca di stoccaggio provvisorio in cemento armato. Da questa il percolato viene avviato<br />

a trattamento all’impianto TCF.<br />

Per le caratteristiche dei rifiuti conferiti in discarica, nei quali non si rileva la presenza di<br />

materiale organico putrescibile, non si ha produzione di biogas; per tale ragione nella discarica<br />

per rifiuti pericolosi non è presente una rete di raccolta e combustione del biogas.<br />

C. IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR E IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO (IRE)<br />

È possibile distinguere le seguenti macro-aree:<br />

- Impianto di produzione di combustibile da rifiuto CDR (di seguito Impianto CDR);<br />

che alimenta l’Impianto di Recupero Energetico IRE (di seguito Impianto IRE), composto da:<br />

- termovalorizzazione a letto fluido e sistemi di trattamento dei fumi;<br />

- recupero energetico;<br />

- demineralizzazione delle acque;<br />

- stoccaggio rifiuti pericolosi provenienti dal termovalorizzatore;<br />

- utilities (comuni anche all’Impianto CDR).<br />

Impianto CDR<br />

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C. IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR E IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO (IRE)<br />

I rifiuti in ingresso all’impianto di produzione CDR sono costituiti principalmente da rifiuti solidi<br />

urbani ed in quota inferiore da rifiuti speciali, ex RSA (assimilabili agli urbani), tutti non<br />

pericolosi.<br />

I vettori che conferiscono i rifiuti, dopo l’ingresso nel Complesso, pervengono, mediante una<br />

rampa di accesso, al piazzale di manovra antistante la fossa di ricezione e stoccaggio. La fossa<br />

ha 10 bocche di carico disposte orizzontalmente, che mediante uno scivolo consentono<br />

un’agevole alimentazione della fossa stessa; le bocche di carico sono provviste di portelloni di<br />

chiusura aventi dimensioni di 3,5 x 3 m comandati automaticamente e sono corredati di<br />

apparecchiature semaforiche per l’indicazione di via libera. In corrispondenza delle bocche di<br />

carico è presente un gradino batti-ruota di altezza pari a cm 25.<br />

La fossa è dotata di due carroponti provvisti di benne a polipo e di tramogge di carico per<br />

l’alimentazione delle due linee di selezione primaria.<br />

Alle estremità della fossa sono presenti due zone di appoggio temporaneo dei rifiuti ingombranti<br />

e di riposo per i carroponti e due aperture, provviste di portelloni a comando automatico<br />

disposte orizzontalmente alla stessa quota del piano di carico delle tramogge, per il calo,<br />

all’esterno della stessa fossa, dei materiali ingombranti e delle benne per esigenze di<br />

manutenzione. Sulla fossa si affaccia la cabina di manovra e comando dei due sistemi<br />

carroponti/benne, disposta centralmente rispetto alle due tramogge.<br />

Su ogni tramoggia è presente un mulino trituratore che scarica su un trasportatore a catena, il<br />

quale conferisce il rifiuto al vaglio primario.<br />

La selezione primaria viene effettuata con vagli rotanti che consentono la separazione della<br />

prima frazione di scarto (definita sovvallo), ossia il rifiuto umido.<br />

Si procede poi con la separazione del materiale ferroso mediante deferrizzatore primario; il<br />

sopravaglio in uscita dalla deferrizzazione primaria viene inviato ad un trituratore che provvede<br />

allo sminuzzamento del materiale, di seguito si procede con la deferrizzazione secondaria e con<br />

l’invio del materiale in un sistema di separazione pneumogravimetrica. Qui il rifiuto incontra<br />

una corrente ascensionale di aria che trascina le parti leggere verso l’alto lasciando cadere gli<br />

inerti ed i materiali pesanti (sovvallo secco).<br />

In coda al ciclo sono presenti i vagli secondari che provvedono alla separazione della frazione<br />

fine (inerti e sabbie) dalla frazione grossolana (coriandoli o fluff).<br />

Infine il CDR è inviato a quattro macchine addensatrici operanti in parallelo che provvedono<br />

all’aumento del peso specifico del combustibile conferendogli la forma di “pellets”.<br />

Il CDR prodotto viene trasportato tramite nastri ad un silos esterno, da cui è estratto in<br />

continuo per l’alimentazione dell’adiacente termovalorizzatore (impianto di recupero energetico<br />

- IRE).<br />

Impianto IRE<br />

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C. IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR E IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO (IRE)<br />

Termovalorizzazione a letto fluido e sistema di trattamento fumi<br />

Il CDR prodotto viene trasferito mediante un sistema di estrazione oleodinamica e nastri<br />

trasportatori in un sistema di dosaggio posto in prossimità del combustore che dosa<br />

automaticamente il combustibile con coclee a giri variabili.<br />

Il processo di combustione avviene nella camera di combustione che sfrutta la tecnologia del<br />

Letto Fluidizzato Atmosferico (AFB), che utilizza un letto di sabbia riscaldato in sospensione<br />

(fluidizzato) all’interno di una corrente d’aria ascendente.<br />

I fumi caldi in uscita della camera di combustione vengono convogliati in una caldaia dove si<br />

genera il vapore.<br />

L’impianto è dotato di un sistema di trattamento fumi nel quale si utilizzano i seguenti reagenti:<br />

• soluzione ammoniacale al 25% immessa nella camera di combustione per abbattimento<br />

ossidi di azoto (NOx);<br />

• dolomite che viene additivata al combustibile per la parziale cattura degli ossidi di zolfo<br />

(SOx);<br />

• sorbalite (miscela di calce idrata e carbone attivo) immessa nel reattore a secco per il<br />

parziale abbattimento di HCl, HF e metalli pesanti;<br />

• soluzione di soda al 5% immessa nella torre di lavaggio ad umido per l’abbattimento di HCl<br />

e HF.<br />

Recupero energetico<br />

Il vapore surriscaldato prodotto in caldaia viene inviato al turboalternatore che trasforma<br />

l’energia meccanica del vapore in energia elettrica; il processo avviene in ciclo chiuso.<br />

L’energia elettrica prodotta a 6000 V dal gruppo turboalternatore è innalzata a 15000 V dal<br />

trasformatore elevatore, posto all’interno del sito, e viene immessa direttamente nella rete<br />

ENEL.<br />

Demineralizzazione delle acque<br />

Per evitare fenomeni di incrostazione o di corrosione del circuito termico è necessario utilizzare<br />

acqua demineralizzata proveniente da un apposito impianto di demineralizzazione delle acque.<br />

Detto impianto, del tipo a letto misto, prevede l’utilizzo di acido cloridrico e idrossido di sodio.<br />

Stoccaggio rifiuti pericolosi provenienti dalla termovalorizzazione<br />

I rifiuti prodotti dalla termovalorizzazione del CDR che si presentano sotto forma di polverino<br />

vengono stoccati in appositi silos.<br />

Utilities<br />

All’impianto di produzione CDR e all’impianto IRE sono associati diversi servizi ausiliari quali:<br />

uffici, servizi igienici, spogliatoi, vasca di accumulo delle acque di processo.<br />

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D. CENTRO ECOLOGICO ROMEA<br />

All’interno del Complesso impiantistico in oggetto sono presenti anche i seguenti impianti della<br />

Filiera Mercato di <strong>Herambiente</strong>:<br />

• Impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi;<br />

• Impianto di trattamento fanghi (DISIDRAT);<br />

che costituiscono nel loro insieme il Centro Ecologico Romea.<br />

In merito ad istruzioni, informazioni e disposizioni per le Imprese che dovessero impegnare<br />

personale all’interno di tali impianti, si rimanda al “Documento di Sicurezza per Ditte Terze” del<br />

Centro Ecologico Romea.<br />

Si noti che il Centro Ecologico Romea è un impianto a rischio di incidente rilevante attualmente<br />

soggetto agli artt. 6 (Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto di<br />

Sicurezza) del D. Lgs. 334/99 e s.m.i.<br />

2 Norme comportamentali<br />

2.1 Norme comportamentali generali<br />

1. Chiunque acceda/esca dagli impianti deve rispettare le procedure aziendali di<br />

riconoscimento e registrazione.<br />

2. In caso di sosta prolungata per l’accesso agli impianti si invitano i conducenti dei mezzi a<br />

spegnere il motore.<br />

3. Accedere solo ed esclusivamente alle aree a cui si è stati autorizzati; non allontanarsi<br />

dall’area assegnata.<br />

4. Rispettare le indicazioni provenienti dalla segnaletica fissa presente sull’impianto, dai<br />

dispositivi luminosi e acustici dei mezzi e dagli operatori del reparto.<br />

5. Rispettare le regole della viabilità.<br />

6. Indossare i dispositivi di protezione individuale idonei alle operazioni da svolgere ed in<br />

particolare indumenti ad alta visibilità qualora si transiti a piedi nelle aree di circolazione<br />

interna.<br />

7. Rispettare le procedure e la segnaletica <strong>Herambiente</strong> relative alla circolazione interna.<br />

8. La velocità massima consentita a tutti i mezzi è di 30 km/ora (salvo condizioni più<br />

restrittive opportunamente segnalate).<br />

9. Segnalare immediatamente al personale tecnico <strong>Herambiente</strong> la presenza di rischi<br />

imprevisti, l’impossibilità di operare seguendo la presente procedura, la mancata<br />

collaborazione da parte di operatori dell’impianto.<br />

10. In caso di emergenza seguire le istruzioni impartite dal personale <strong>Herambiente</strong> o<br />

dall’altoparlante.<br />

11. Rispettare eventuali istruzioni consegnate dal personale dell’impianto.<br />

12. Seguire scrupolosamente quanto indicato nel corso della riunione di coordinamento e nel<br />

relativo verbale.<br />

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Divieti:<br />

1. È vietato fumare o assumere cibi o bevande al di fuori degli specifici spazi presenti nella<br />

sede.<br />

2. È vietato accendere fiamme libere e altre potenziali fonti di innesco se non debitamente<br />

autorizzati.<br />

3. È vietato introdurre armi da fuoco, materiale esplosivo, apparecchi cine-fotografici e<br />

bevande alcoliche.<br />

4. È vietato ostruire con materiale, automezzi o altro le strade ed i parcheggi senza<br />

autorizzazione e senza le necessarie segnalazioni.<br />

5. È vietato parcheggiare il mezzo in prossimità degli ingressi e delle uscite agli impianti e<br />

agli edifici e comunque in modo che possano in qualche modo intralciare il traffico.<br />

6. È vietato appropriarsi senza averne titolo di qualsiasi bene naturale o manufatto lungo<br />

tutti i percorsi o le aree all’interno dell’impianto.<br />

7. È vietato intrattenersi all’interno dell’area oltre il tempo strettamente necessario allo<br />

svolgimento dei compiti o delle operazioni per le quali si è ottenuto il permesso di<br />

accesso e/o di transito.<br />

8. I lavoratori di ditte esterne non possono utilizzare attrezzature di lavoro di proprietà di<br />

<strong>Herambiente</strong> se non dopo essere stati preventivamente autorizzati da <strong>Herambiente</strong> o in<br />

sede di contratto o, per l’esecuzione di particolari attività non preventivate, dal<br />

Responsabile impianto.<br />

9. È vietato rimuovere o danneggiare i presidi antincendio ed antinfortunistici o ingombrare<br />

le aree circostanti ad esso.<br />

10. È vietato prelevare acqua dagli idranti antincendio.<br />

11. È vietato fare la cernita o prelevare qualsiasi cosa considerata rifiuto, presente<br />

nell’impianto anche se tale rifiuto risulta conferito dalla persona autorizzata allo<br />

scarico/smaltimento.<br />

12. È vietato introdurre in fognatura qualsiasi tipo di sostanza liquida.<br />

13. È vietato abbandonare rifiuti presso il sito.<br />

2.2 Norme per la gestione degli accessi e della viabilità<br />

In sito è presente idonea cartellonistica verticale ed orizzontale che disciplina la viabilità<br />

interna; tale cartellonistica deve essere rigorosamente rispettata.<br />

Contestualmente alla presente nota informativa si consegna anche l’istruzione P.0048 che<br />

disciplina l’accesso al Complesso in oggetto anche con l’ausilio di opportuni elaborati grafici.<br />

2.3 Norme aggiuntive per i soggetti conferenti rifiuti (trasportatori)<br />

1. Il trasportatore è responsabile civilmente e penalmente di qualsiasi danno possa essere<br />

arrecato a persone o cose di <strong>Herambiente</strong> o di terzi, durante le operazioni effettuate<br />

all’interno degli impianti <strong>Herambiente</strong>, che si ritiene pertanto sollevata da ogni<br />

responsabilità al riguardo.<br />

2. Il trasportatore deve attenersi a quanto previsto dal codice della strada (divieto di<br />

sovraccarico, ecc) ed utilizzare mezzi idonei al servizio svolto.<br />

3. Il trasportatore è responsabile dei rischi propri dell’arte o mestiere che esercita, nonché<br />

della propria e dell’altrui sicurezza relativa all’impiego di idonei mezzi di lavoro e<br />

all’appropriato uso dei mezzi di protezione personale.<br />

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4. Entrati nel perimetro dell’impianto, gli automezzi che devono effettuare operazioni di<br />

scarico/carico rifiuti devono fermarsi sulla piattaforma della pesa ed attendere la<br />

pesatura e registrazione nel rispetto delle apposite procedure di accettazione.<br />

5. Il trasportatore è obbligato ad indossare i particolari indumenti o mezzi protettivi in<br />

relazione alla natura delle operazioni da svolgere. In particolare nel caso sia necessario<br />

scendere dal mezzo è necessario indossare:<br />

• indumento/gilet ad alta visibilità;<br />

• scarpe di sicurezza;<br />

• altri DPI previsti nella segnaletica d'obbligo del sito.<br />

In caso di discesa dal mezzo accertarsi che non siano presenti veicoli in transito nelle<br />

vicinanze; è fatto divieto di allontanarsi dal mezzo stesso (se non indicato diversamente<br />

dal responsabile unità o suo delegato o in caso di emergenza).<br />

6. Il trasportatore è obbligato ad avere a disposizione il tesserino di riconoscimento.<br />

7. Il trasportatore, per recarsi dalla pesa alla zona di scarico deve effettuare esclusivamente<br />

il percorso consentito senza deviazioni o soste intermedie. In caso di impedimenti che<br />

comportano variazioni di percorsi, al momento dell’ingresso al sito saranno fornite al<br />

trasportatore tutte le informazioni necessarie.<br />

8. Il trasportatore è autorizzato ad accedere solo alle aree di scarico/carico rifiuti; per lo<br />

scarico c/o impianti con fossa rifiuti si veda quanto previsto dalle istruzioni specifiche di<br />

impianto.<br />

9. Per lo scarico attenersi alle istruzioni ricevute da <strong>Herambiente</strong> (istruzioni operative<br />

specifiche / indicazioni dell’operatore addetto allo scarico ove presente) ed alla<br />

cartellonistica presente in sito, verificando costantemente che nessun operatore si trovi,<br />

o si avvicini, all’area interessata alla manovra di scarico. Qualora mezzi e personale si<br />

avvicinino, l'operatore provveda ad arrestare il mezzo ed astenersi da manovre fino a che<br />

il personale terzo si sia allontanato.<br />

10. In fase di scarico è responsabilità dell’autista conferitore assicurare la stabilità del mezzo<br />

secondo quanto previsto dal manuale d’uso del mezzo e dalle proprie procedure<br />

aziendali. In particolare per i mezzi con sistema di scarico per ribaltamento durante lo<br />

scarico in fossa rifiuti, l'autista dovrà avere cura di utilizzare i piedini (o rullo)<br />

stabilizzatori posteriori. L’avvicinamento al gradino battiruota deve essere tale da<br />

garantire lo spazio utile al corretto azionamento dei dispositivi di stabilizzazione. Nel caso<br />

l’automezzo non consenta l’abbassamento dei sistemi di stabilizzazione durante lo scarico<br />

o non ne sia provvisto e/o non siano idonei a svolgere il ruolo di dispositivo di<br />

stabilizzazione anti ribaltamento, l’autista dovrà dichiararlo in pesa in modo che venga<br />

adottata una procedura di scarico assistita durante la quale verranno verificate dal<br />

personale di impianto come minimo gli aspetti di seguito (punti a) e b)) ed<br />

eventualmente altri indicati dal conferitore.<br />

a. Acquisizione della dichiarazione dell’autista sulla portata massima del mezzo ai<br />

fini dello scarico in fossa e confronto con il peso registrato all’accettazione.<br />

b. Durante la fase di scarico l’operazione deve essere interrotta a metà del<br />

sollevamento del cassone per verificare l’effettiva apertura delle porte ed il<br />

corretto deflusso del rifiuto nella fossa.<br />

11. Completato lo scarico/carico allontanarsi dal piazzale di scarico/carico rispettando le<br />

procedure relative alla circolazione dell’impianto, provvedere al lavaggio ruote presso lo<br />

specifico impianto (se previsto) e nel caso di sversamenti provvedere alla pulizia delle<br />

parti interessate quindi avviarsi alla piattaforma di pesatura.<br />

12. L’eventuale rimozione di residui di rifiuti dal cassone, dai predellini e dai parafanghi deve<br />

essere effettuata nell’area di scarico.<br />

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13. Ultimate le operazioni di registrazione allontanarsi dall’impianto.<br />

14. In caso il conducente sia accompagnato da altro operatore dell’azienda conferente,<br />

questo ultimo può svolgere le attività a terra previste dalla presente a carico del<br />

conducente. In ogni caso un solo operatore della conferente è autorizzato a scendere dal<br />

mezzo, salvo diverse disposizioni riportate nelle procedure aziendali, per svolgere le<br />

operazioni di scarico dei rifiuti.<br />

15. Tutte le operazioni che non rientrano in quanto precedentemente indicato devono<br />

ottenere autorizzazione dal Responsabile dell’impianto.<br />

16. Per qualsiasi situazione di sospetto pericolo di qualsiasi natura il trasportatore dovrà<br />

sospendere immediatamente il lavoro e rivolgersi al personale che gestisce l’impianto.<br />

17. In caso di AVARIA sulla viabilità dell’impianto, il conducente del mezzo deve attuare tutte<br />

le attività previste dal codice della strada per casi analoghi (posizionare il triangolo di<br />

segnalazione, attivare i lampeggiatori di emergenza, ecc.) e contattare gli operatori<br />

<strong>Herambiente</strong>.<br />

E’ vietato:<br />

1. L’accesso agli impianti con mezzi non idonei al servizio svolto e non idonei alle tipologie di<br />

carico/scarico presenti nel sito.<br />

2. Accedere all’impianto e scaricare mezzi in sovraccarico.<br />

3. Lanciare o scaricare a terra dall’alto materiale vario.<br />

4. Parcheggiare i mezzi ove non diversamente indicato.<br />

5. Trasportare persone su predellini o parafanghi o cassoni di mezzi in movimento.<br />

6. Salire sui rifiuti caricati nei cassoni degli automezzi.<br />

7. Usufruire di qualsiasi servizio (acqua, gas, corrente elettrica, telefono, ecc.) ad eccezione<br />

del servizio igienico ad uso pubblico.<br />

8. Svuotare le vasche di raccolta percolamenti dei mezzi adibiti alla raccolta rifiuti.<br />

Resta inteso che eventuali gravi infrazioni alle disposizioni e divieti elencati saranno motivo di<br />

immediato allontanamento dalle aree di proprietà di <strong>Herambiente</strong> e saranno sospese le<br />

autorizzazioni di conferimento, fatto salve eventuali azioni legali a carico dei trasgressori.<br />

Utilizzo delle rampe di scarico rifiuti CDR-IRE<br />

Nello complesso in oggetto, per ridurre i rischi associati all’assetto ed all’utilizzo delle rampe di<br />

scarico rifiuti, devono essere rispettate anche le modalità operative riportate nel seguente<br />

documento trasmesso contestualmente alla presente Nota informativa:<br />

• IO.0266 - Accesso automezzi e scarico RSU in fossa.<br />

L’Istruzione IO.0266 riporta in forma tabellare le modalità operative per l’accesso degli<br />

automezzi e lo scarico di RSU in fossa, assieme all’indicazione degli elementi di rischio e dei<br />

provvedimenti da intraprendere.<br />

Il conferitore, constatato e preso coscienza della metodologia di scarico del rifiuto in fossa<br />

dovrà valutare la congruità dei propri automezzi alle zone di scarico considerando anche il<br />

caso di utilizzo non conforme dei dispositivi di scarico da parte dell’autista al fine di evitare<br />

l’instabilità del mezzo ed il rischio di ribaltamento/caduta.<br />

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Conferimento rifiuti/materiali in discarica<br />

Per ridurre i rischi associati alla mobilità dei mezzi conferenti i rifiuti/materiali ai settori<br />

operativi di discarica (5° e 6°), tutti i mezzi che intendono accedere al piazzale di scarico<br />

rifiuti devono osservare le modalità operative riportate nel seguente documento trasmesso<br />

contestualmente alla presente Nota Informativa:<br />

• IO.0265 - Accesso, scarico e movimentazione materiali/rifiuti presso la discarica.<br />

L’Istruzione IO.0265 riporta le modalità operative per l’accesso delle varie tipologie di mezzi in<br />

discarica e le modalità di scarico dei rifiuti/materiali sul fronte di scarico.<br />

2.4 Norme aggiuntive per fornitori/appaltatori<br />

Per tutti i fornitori/appaltatori operanti presso gli impianti di <strong>Herambiente</strong> è fatto obbligo di:<br />

1. Segnalare la propria presenza al personale dell’impianto.<br />

2. Indossare i dispositivi di protezione individuale previsti per il tipo di lavorazione in corso.<br />

Portare visibile il cartellino identificativo della ditta con il proprio nominativo.<br />

3. Osservare scrupolosamente le norme comportamentali, le norme di sicurezza e le<br />

disposizioni particolari contenute nei “Permessi di Lavoro”.<br />

4. Non usare o rimuovere gli impianti e i dispositivi di sicurezza (idranti, estintori, ecc).<br />

5. Segnalare immediatamente al personale dell’impianto eventuali condizioni di pericolo di<br />

cui venissero a conoscenza.<br />

6. In caso di emergenza incendio il personale si attiene alle disposizioni impartite dal<br />

personale <strong>Herambiente</strong> addetto all’emergenza.<br />

7. Adottare misure atte al contenimento degli aspetti ambientali legati e alla prevenzione di<br />

eventuali impatti ambientali legati allo svolgimento delle proprie attività. In particolare si<br />

veda quanto riportato nella tabella seguente.<br />

2.5 Norme aggiuntive per visitatori<br />

1. I visitatori possono accedere presso gli impianti solo se accompagnati.<br />

2. Le attività dei visitatori non devono interferire per alcun motivo con le attività produttive<br />

dell’area impiantistica.<br />

3. I visitatori che accedono agli impianti possono percorrere autonomamente, dopo essere<br />

stati autorizzati e avere effettuato la registrazione, solo i tratti tra la portineria e le zone<br />

uffici. Eventuali accessi agli impianti o alle zone operative possono avvenire solo se<br />

accompagnati da personale <strong>Herambiente</strong>, o altri da questi autorizzati, e muniti dei<br />

prescritti DPI per le zone a cui si accede.<br />

4. Il caso di emergenza gli accompagnatori dei gruppi scolastici o aziendali sono tenuti a<br />

verificare che tutte le persone entrate siano presenti nel punto di raccolta, segnalando al<br />

responsabile della squadra di emergenza eventuali assenze. I gruppi scolastici e i visitatori<br />

potranno lasciare il luogo sicuro solo a seguito dell’autorizzazione del responsabile<br />

dell’emergenza.<br />

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2.6 Norme di rispetto ambientale<br />

Aspetto<br />

Ambientale<br />

Emissioni<br />

atmosferiche<br />

Scarichi<br />

Idrici<br />

Rumore<br />

Sostanze<br />

pericolose<br />

Gestione<br />

Rifiuti<br />

Gestione<br />

risorse<br />

idriche ed<br />

energetiche<br />

Norme comportamentali<br />

È responsabilità della ditta:<br />

- garantire che le emissioni dei propri automezzi siano periodicamente<br />

verificate secondo quanto previsto dalla normativa vigente;<br />

- comunicare al Responsabile Impianto eventuali emissioni prodotte durante la<br />

lavorazione (es utilizzo di gruppi elettrogeni) ed utilizzare le apparecchiature<br />

solo dopo specifica autorizzazione.<br />

È vietato:<br />

- introdurre sostanze in fognatura: tutti i reflui delle lavorazioni devono essere<br />

raccolti e trasportati presso impianti autorizzati allo smaltimento a cura della<br />

ditta stessa.<br />

In caso di sversamento accidentale di sostanze, al fine di prevenire eventuali<br />

inquinamenti degli scarichi idrici sia in pubblica fognatura che in acque<br />

superficiali, la ditta è tenuta a tamponare tempestivamente lo sversamento<br />

anche utilizzando il materiale assorbente disposto presso il sito e a darne<br />

segnalazione al Responsabile Impianto.<br />

La ditta è responsabile delle emissioni di rumore generate all’interno del Sito:<br />

deve garantire il rispetto delle normative, soprattutto nel caso di<br />

apparecchiature particolarmente rumorose.<br />

La ditta deve:<br />

- Comunicare preventivamente l’impiego di eventuali sostanze pericolose<br />

nelle lavorazioni e comunicare al Responsabile Impianto le aree di<br />

stoccaggio provvisorio di tali sostanze per il tempo strettamente necessario<br />

alla esecuzione dei lavori. Le sostanze e le aree di stoccaggio andranno<br />

utilizzate solo previa autorizzazione.<br />

- Osservare nelle fasi di trasporto e scarico all’interno del Sito tutte le<br />

precauzioni necessarie ad evitare qualsiasi rischio per le persone e per<br />

l’ambiente.<br />

- Tutte le sostanze pericolose devono essere adeguatamente etichettate ai<br />

sensi delle vigenti norme, manipolate e stoccate secondo le modalità<br />

previste nell’etichetta stessa.<br />

- Essere in possesso della SdS della sostanza trasportata (aggiornata<br />

secondo la normativa vigente) e l’eventuale documentazione richiesta dalla<br />

normativa per il trasporto in ADR.<br />

- In caso di sversamento accidentale di sostanze pericolose la ditta è tenuta<br />

a procedere come indicato nelle schede di sicurezza e a tamponare<br />

tempestivamente lo sversamento anche utilizzando il materiale assorbente<br />

disposto presso il sito e a darne segnalazione al Responsabile Impianto.<br />

- La gestione dei rifiuti prodotti durante le attività della ditta esterna deve<br />

essere svolta come previsto nel capitolato di appalto o contratto.<br />

- È fatto divieto assoluto di introdurre rifiuti all’interno delle aree di<br />

stoccaggio di pertinenza di <strong>Herambiente</strong>, (ad esempio fossa di stoccaggio<br />

rifiuti, aree di deposito temporaneo, ecc..).<br />

- In nessun caso i rifiuti prodotti dalla ditta potranno venire abbandonati<br />

all’interno del sito.<br />

- Per l’utilizzo di risorse del sito, la ditta deve obbligatoriamente richiedere<br />

autorizzazione al Responsabile Impianto.<br />

- La ditta è comunque tenuta ad ottimizzare l’utilizzo di tali risorse.<br />

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Rev 1 del 01/03/2011<br />

PAG. 18 DI 19<br />

2.7 Collaborazione con i lavoratori del committente<br />

I lavoratori esterni possono richiedere un appoggio operativo agli addetti <strong>Herambiente</strong> solo<br />

previo accordo con il Responsabile Impianto.<br />

3 Norme comportamentali in caso di emergenza<br />

In caso di emergenza tutto il personale presente nel sito in oggetto, sia interno che esterno,<br />

opera secondo quanto previsto dal “Piano di Emergenza Comparto Ravenna – EME.0005”, che<br />

viene fornito alle ditte terze operanti nel complesso contestualmente alla presente Nota<br />

Informativa.<br />

4 Pericoli e rischi presenti nel Complesso<br />

Nella presente sezione si forniscono informazioni riguardanti i pericoli e i potenziali rischi che<br />

caratterizzano il complesso impiantistico in oggetto. Dette informazioni sono state estratte dal<br />

Documento di Valutazione di Rischi predisposto in ossequio all’art. 28 del D.Lgs. 81/2008 e<br />

s.m.i.<br />

Sono state predisposte specifiche schede di riepilogo dei pericoli/rischi di pertinenza dei diversi<br />

impianti compresi all’interno del complesso impiantistico in esame, cui si rimanda interamente,<br />

riportate in Appendice al presente documento.<br />

Per quanto riguarda le aree “comuni” del complesso impiantistico, si indicano i seguenti rischi<br />

potenziali:<br />

− rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze<br />

scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.);<br />

− rischio associato alla viabilità interna del Complesso per la circolazione di automezzi di<br />

<strong>Herambiente</strong>, dei mezzi pesanti per il conferimento/trasporto dei rifiuti ed anche<br />

eventualmente di altri mezzi di ditte esterne per attività di manutenzione;<br />

− rischio di investimento del personale durante la movimentazione dei mezzi operanti sul<br />

piazzale di conferimento rifiuti;<br />

− rischio da agenti atmosferici (neve, ghiaccio, pioggia, nebbia, ecc.).<br />

Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui<br />

all’art. 26 del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal<br />

personale di <strong>Herambiente</strong> o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del<br />

Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI).<br />

Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi<br />

essere gestiti negli impianti <strong>Herambiente</strong> attraverso l’adozione della procedura dei Permessi di<br />

lavoro.<br />

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5 Misure di prevenzione e protezione<br />

Gli impianti ed i luoghi di lavoro del sito in oggetto sono conformi a quanto previsto dal D.Lgs.<br />

81/08 e sono attuate diverse misure di prevenzione organizzative ed impiantistiche che<br />

limitano i rischi presenti ai livelli di rischio illustrati nel paragrafo 4 del presente documento.<br />

Le lavorazioni svolte sono regolamentate da Istruzioni operative che vengono redatte con la<br />

consultazione dei Responsabili d’impianto e distribuite, oltre che al personale interno, al<br />

Referente Operativo delle ditte esterne che operano negli Impianti.<br />

Tutti coloro che effettuano attività d’impianto o di servizio soggette a rischi generici devono<br />

indossare gli indumenti di lavoro.<br />

All’ingresso di ogni area di lavoro sono installati cartelli segnaletici che individuano i D.P.I.<br />

standard obbligatori da indossare (elmetto protettivo, scarpe di sicurezza, ecc.) in quell’area.<br />

Il personale impegnato in attività che comportano rischi specifici deve fare uso dei D.P.I.<br />

prescritti sul Permesso di lavoro o da specifiche procedure operative.<br />

In generale i D.P.I. a disposizione del personale <strong>Herambiente</strong> SpA che opera in stabilimento<br />

sono costituiti da:<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

elmetto protettivo;<br />

scarpe antinfortunistiche;<br />

giubbino ad alta visibilità;<br />

guanti, per la protezione dal rischio di esposizione ad agenti chimici per contatto e per<br />

la protezione da colpi/tagli;<br />

facciale filtrante FFP3 e maschera con filtro tipo polveri 3M, per la protezione dal rischio<br />

di esposizione ad agenti chimici per inalazione;<br />

otoprottetori, per la protezione dall’esposizione al rumore.<br />

In merito alle misure di prevenzione e protezione prese al fine di ridurre i rischi di investimento<br />

del personale nel piazzale di scarico rifiuti si rimanda alle indicazioni fornite al capitolo 2.3.<br />

Le specifiche misure di prevenzione e protezione adottate per ridurre i rischi presenti nelle<br />

diverse aree del sito sono infine riportate nelle Appendici A-B-C del presente documento.<br />

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NIR.0002 APPENDICE C1<br />

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PAG. 1 DI 7<br />

NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E INTERFERENZIALI PER IL<br />

COMPLESSO IMPIANTISTICO SS 309 ROMEA KM 2,6 - RAVENNA<br />

APPENDICE C1<br />

RISCHI PRESENTI NELLE AREE DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA – IMPIANTO<br />

DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO (TCF)<br />

INDICE<br />

1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE ........... 2<br />

2 RISCHIO ELETTRICO ...................................................................... 3<br />

3 RISCHIO RUMORE ......................................................................... 3<br />

4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE .......................... 4<br />

5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI ........................ 4<br />

6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ..................................... 4<br />

7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI ................ 5<br />

8 RISCHIO BIOLOGICO ..................................................................... 6<br />

9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE ........................... 6<br />

10 RISCHIO INCENDIO ..................................................................... 6


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PAG. 2 DI 7<br />

1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE<br />

[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]<br />

Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere<br />

esposti anche lavoratori esterni operanti nell’area in oggetto.<br />

− Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia.<br />

− Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di<br />

cadute di livello, urti, ecc.).<br />

− Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc…).<br />

− Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze<br />

scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). In particolare le zone pavimentate dei sedimentatori al TCF<br />

possono diventare scivolose per il rilascio di prodotti (es. flocculanti). È necessario quindi fare molta<br />

attenzione quando si transita in queste zone ed è obbligatorio indossare sempre le scarpe<br />

antinfortunistiche.<br />

− Rischio caduta materiali dall’alto. Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la<br />

struttura dell’impianto TCF, tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in vicinanza<br />

delle apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione complessi.<br />

Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto.<br />

− Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività<br />

temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti.<br />

− Rischio associato all’assetto della zona di scarico liquami in vasche.<br />

− Punture/morsi di insetti o animali.<br />

Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26<br />

del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di<br />

<strong>Herambiente</strong> o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di<br />

Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione<br />

di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti <strong>Herambiente</strong> attraverso l’adozione<br />

della procedura dei Permessi di lavoro o altre specifiche procedure.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della<br />

cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle<br />

zone di competenza.<br />

− Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di<br />

sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto.<br />

− Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici<br />

calde.<br />

− Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta.<br />

− Presenza di piano di calpestio delle passerelle/andatoie realizzate in grigliato a trama di adeguato<br />

passo.<br />

− Utilizzo indumenti ad alta visibilità.<br />

− Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a<br />

piedi.<br />

− Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria.<br />

− Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi.<br />

− Utilizzo indumenti ad alta visibilità in caso di attraversamento a piedi delle aree interessate da<br />

traffico veicolare.<br />

− Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai


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Rev 2 del 20/05/2012<br />

PAG. 3 DI 7<br />

1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE<br />

[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]<br />

mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere.<br />

− In caso di utilizzo di gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario circoscrivere<br />

la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli. Il posizionamento di<br />

apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree all’interno degli impianti,<br />

dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile dell’Impianto. L’Impresa dovrà<br />

adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo non controllato)<br />

al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di lavoro in uso. Gli<br />

addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale<br />

anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento.<br />

2 RISCHIO ELETTRICO<br />

[Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008]<br />

L’impianto elettrico dell’impianto TCF è costituito da:<br />

• una cabina MT/BT destinata ad alimentare l’impianto, che riceve energia dalla rete proveniente dal<br />

prefabbricato di ricevimento energia attiguo alla cabina ENEL situata sulla via Guiccioli;<br />

• un sistema di distribuzione interna in BT, alimentato dalla Cabina precedente a 400V;<br />

• un sistema di distribuzione MT per l’alimentazione della cabina di settore dalla cabina posta su via<br />

Guiccioli.<br />

Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile<br />

come basso.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.<br />

− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla<br />

normativa di riferimento.<br />

− Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l’alimentazione di attrezzature dell’appaltatore se non<br />

previa specifica autorizzazione del responsabile committente.<br />

− Uso di cartellonistica per l’indicazione degli impianti in tensione.<br />

− Uso di idonei DPI.<br />

− Le aree in cui risultano presenti apparecchiature in MT risultano accessibili solo al seguito di<br />

personale adeguatamente formato.<br />

− Ove la rimozione di barriere e protezioni comporta l’accesso a parti in MT tale pericolo risulta<br />

segnalato da cartello con folgore e relativo livello di tensione.<br />

3 RISCHIO RUMORE<br />

[Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]<br />

Il rischio rumore risulta poco significativo in tutti gli impianti.<br />

Solo nelle vicinanze di pompe o compressori in funzione si possono raggiungere valori > 85 dBA.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Informazione e formazione ai lavoratori.<br />

− Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 dB(A) ed obbligo di<br />

utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 dB(A).<br />

− Le zone in cui la rumorosità è maggiore di 85 dBA sono segnalate con appositi cartelli.<br />

− Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti.


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PAG. 4 DI 7<br />

4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE<br />

[Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]<br />

La Valutazione del Rischio da vibrazioni ha evidenziato che il rischio vibrazioni associato alle zone<br />

oggetto della presente Nota informativa è da considerarsi basso, sia per l’esposizione a corpo intero<br />

che per il sistema mano-braccio, in quanto le accelerazioni rilevate risultano ampiamente al di sotto<br />

dei valori limite d’azione.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Informazione e formazione ai lavoratori.<br />

− Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione.<br />

5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI<br />

[Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]<br />

Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati<br />

dell’impianto elettrico descritti al paragrafo 2.<br />

La valutazione del rischio di esposizione a campi elettromagnetici, effettuata secondo la norma EN<br />

50499, ha evidenziato un rischio basso per tutte le attività svolte all’interno dell’impianto TCF.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.<br />

− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla<br />

normativa di riferimento.<br />

6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI<br />

[Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]<br />

Tra le attività potenzialmente svolte all’interno dell’impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di<br />

radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad operazioni di manutenzione.<br />

La revisione 2 del 11/03/2010 delle “Indicazioni operative” per l’applicazione del Titolo VIII del D. Lgs.<br />

81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle<br />

Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite<br />

di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell’ordine<br />

dei 10 secondi a distanza di un metro dall’arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica,<br />

benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare.<br />

In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all’impianto, in caso di<br />

concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte<br />

nel seguito.<br />

In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra<br />

elencate, si ritiene che il rischio derivante dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere<br />

valutato come basso.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all’uso di queste<br />

attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura).<br />

− Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla<br />

sorgente di radiazione se non dotato anch’esso degli opportuni DPI.<br />

− Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea<br />

cartellonistica di sicurezza.


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PAG. 5 DI 7<br />

7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI<br />

[Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008]<br />

Le valutazioni sul rischio chimico effettuate hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed<br />

irrilevante per la salute dei lavoratori relativamente a tutti i reagenti/chemicals utilizzati in<br />

impianto.<br />

Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nell’impianto TCF.<br />

Sostanza / prodotti Codifica pericolo Tipologia utilizzo / stoccaggio<br />

Policloruro di alluminio in<br />

soluzione<br />

R41<br />

Soluzione liquida in serbatoio fuori terra<br />

Cloruro ferrico / ferroso in<br />

soluzione<br />

R22<br />

Soluzione liquida in serbatoio<br />

Soluzione trimercapto-striazina<br />

R36<br />

Soluzione liquida in serbatoio fuori terra / cisternetta da 1<br />

m 3<br />

(precipitatore per metalli)<br />

Calce idrata (solida) R41 Sfuso in silos con adiacente preparatore di latte di calce<br />

Polielettrolita anionico in<br />

soluzione<br />

R36<br />

Cisternetta<br />

Ipoclorito di sodio R31, R34 Liquido in serbatoio fuori terra / cisternetta da 1 m 3<br />

Carbone attivo - Solido in silo<br />

Disemulsionante (poliammina<br />

cationica in soluzione)<br />

R36<br />

Serbatoio in polietilene con bacino di contenimento<br />

Gasolio<br />

R20, R38, R40, R65<br />

Utilizzato per rabbocchi di carrelli elevatori mediante<br />

R51-53<br />

manichetta<br />

Rifiuti liquidi pericolosi e non<br />

pericolosi<br />

Pericolosi e non<br />

(H4, H5, H6, H8, H14)<br />

Rifiuti liquidi ed acque reflue scaricati con manichette da<br />

autobotti o tramite linee fisse. L’alimentazione<br />

dell’impianto viene effettuato mediante tubazioni e<br />

pompe. Lo stoccaggio viene effettuato in vasche/serbatoi<br />

Oli da trattamento emulsioni<br />

oleose<br />

Pericolosi e non<br />

(H4, H5, H6, H7, H8, H10,<br />

H11, H14)<br />

Stoccati in serbatoi in acciaio al carbonio<br />

L’unico agente chimico classificato come cancerogeno è il gasolio per autotrazione, al quale è associata<br />

la frase di rischio R40, che caratterizza le sostanze cancerogene di categoria 3 (sospette<br />

cancerogene).<br />

L’impianto TCF tratta emulsioni oleose che possono contenere sostanze classificate<br />

cancerogene/mutagene, gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (R45).<br />

I campionamenti effettuati sulle sostanze cancerogene/mutagene nell’impianto TCF hanno riportato<br />

valori di concentrazione inferiori al 25% del valore limite di esposizione; pertanto il rischio di<br />

esposizione ad agenti cancerogeni/mutageni può ritenersi basso anche nel nuovo assetto.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori (scarpe antinfortunistiche, caschi protettivi, occhiali, guanti da<br />

lavoro, maschere a facciale completo con filtri combinati ABEK, tute in tyvek usa e getta).<br />

− Formazione ed informazione ai lavoratori.<br />

− Presenza di doccie di emergenza e lavaocchi.<br />

− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di<br />

lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).<br />

− La ricezione dei rifiuti potenzialmente contenenti sostanze chimiche pericolose avviene<br />

normalmente in un sistema chiuso attraverso linea o ATB con stoccaggio in vasche chiuse e serbatoi<br />

aspirati; le emissioni di vasche e serbatoi sono inviate ad un sistema di abbattimento odori che<br />

produce un’efficace depurazione dell’aria.


SISTEMA GESTIONE<br />

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Rev 2 del 20/05/2012<br />

PAG. 6 DI 7<br />

8 RISCHIO BIOLOGICO<br />

[Titolo X D. Lgs. 81/2008]<br />

La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell’impianto di Trattamento<br />

Chimico Fisico è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all’aumentare della<br />

permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle<br />

caratteristiche individuali.<br />

L’ordine di grandezza dei valori registrati durante il monitoraggio effettuato per la valutazione del<br />

rischio biologico risulta comunque essere inferiore a quello dei limiti di soglia riportati in letteratura.<br />

Il rischio di esposizione ad agenti biologici può ritenersi basso, purché vengano rispettate le normali<br />

norme di igiene ambientale e rispettato l’uso di DPI appropriati dove previsto.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori.<br />

− Formazione ed informazione ai lavoratori.<br />

− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di<br />

lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).<br />

− Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone.<br />

9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE<br />

[Titolo XI D. Lgs. 81/2008]<br />

Nell’impianto di Trattamento Chimico Fisico si evidenzia la presenza delle seguenti aree a rischio di<br />

esposizione ad atmosfere esplosive, tutte legate all’utilizzo di metano:<br />

• Zona 2, in corrispondenza degli accoppiamenti filettati presenti sulla linea di distribuzione del<br />

metano, posta in quota 3 m dal suolo su rack, in caso di perdita per un volume sferico di raggio<br />

pari a circa 0,259 m;<br />

• Zona 2, in corrispondenza delle tenute delle valvole presenti sulla linea di distribuzione del<br />

metano, posta in quota 3 m dal suolo su rack, in caso di perdita per un volume sferico di raggio<br />

pari a circa 0,183 m.<br />

Sulla base delle misure organizzative ed impiantistiche adottate e delle operazioni e delle reazioni<br />

presenti nell’impianto, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all’interno dell’area è<br />

stato valutato essere basso.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Vengono eseguiti controlli periodici dello stato manutentivo delle apparecchiature meccaniche ed<br />

elettriche con particolare riguardo a possibili infiltrazioni di polvere.<br />

− E’ presente un sistema di aspirazione a servizio dell’impianto.<br />

− Per tutte le attività di terzi è necessario il rilascio di un Permesso di lavoro nel quale sono indicati i<br />

provvedimenti e le misure di protezione da adottare per lo svolgimento in sicurezza dell’attività,<br />

compreso l’eventuale controllo del rischio di esplosività.<br />

10 RISCHIO INCENDIO<br />

[D.M. 10/03/1998]<br />

Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed<br />

indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l’insorgenza di<br />

un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi.<br />

Per l’area dell’impianto TCF la valutazione del rischio incendio è connessa al fatto che esso rientra,<br />

assieme all’impianto DISIDRAT, tra gli impianti del Centro Ecologico Romea soggetti alle disposizioni<br />

del D.Lgs. 334/99 in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti e quindi, sulla base delle<br />

indicazioni dell’Allegato IX punto a) del D.M. 10/03/1998, è da considerarsi a rischio di incendio


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Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002 APPENDICE C1<br />

Rev 2 del 20/05/2012<br />

PAG. 7 DI 7<br />

elevato. Tuttavia secondo i criteri del suddetto decreto e considerando anche le misure di prevenzione<br />

e protezione presenti indica i seguenti livelli di rischio:<br />

• Zona uffici: rischio basso;<br />

• Area vasche di stoccaggio: rischio basso;<br />

• Area serbatoi di stoccaggio: rischio basso;<br />

• Area impianto coperta: rischio medio.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce<br />

all’ingresso degli edifici.<br />

− Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all’interno dell’impianto.<br />

− Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi.<br />

− Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di<br />

emergenza.<br />

− E’ adottato uno specifico Piano di Emergenza.<br />

− Formazione ed informazione.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002 APPENDICE C2<br />

Rev 2 del 20/05/2012<br />

PAG. 1 DI 7<br />

NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E INTERFERENZIALI PER IL<br />

COMPLESSO IMPIANTISTICO SS 309 ROMEA KM 2,6 - RAVENNA<br />

APPENDICE C2<br />

RISCHI PRESENTI NELLE AREE DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA – IMPIANTO<br />

DI TRATTAMENTO FANGHI (DISIDRAT)<br />

INDICE<br />

1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE ........... 2<br />

2 RISCHIO ELETTRICO ...................................................................... 3<br />

3 RISCHIO RUMORE ......................................................................... 3<br />

4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE .......................... 4<br />

5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI ........................ 4<br />

6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ..................................... 4<br />

7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI ................ 5<br />

8 RISCHIO BIOLOGICO ..................................................................... 6<br />

9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE ........................... 6<br />

10 RISCHIO INCENDIO ..................................................................... 6


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002 APPENDICE C2<br />

Rev 2 del 20/05/2012<br />

PAG. 2 DI 7<br />

1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE<br />

[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]<br />

Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere<br />

esposti anche lavoratori esterni operanti nell’area in oggetto.<br />

− Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia.<br />

− Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di<br />

cadute di livello, urti, ecc.).<br />

− Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc…).<br />

− Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze<br />

scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). In particolare le zone scoperte dell’impianto DISIDRAT possono<br />

diventare scivolose causa terreno sconnesso o fangoso. E’ necessario quindi fare molta attenzione<br />

quando si transita in queste zone ed è obbligatorio indossare sempre le scarpe antinfortunistiche.<br />

− Rischio caduta materiali dall’alto. Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la<br />

struttura dell’impianto DISIDRAT, tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in<br />

vicinanza delle apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione<br />

complessi. Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto.<br />

− Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività<br />

temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti.<br />

− Rischio associato all’assetto della zona di scarico rifiuti in vasche.<br />

− Punture/morsi di insetti o animali.<br />

Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26<br />

del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di<br />

<strong>Herambiente</strong> o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di<br />

Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione<br />

di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti <strong>Herambiente</strong> attraverso l’adozione<br />

della procedura dei Permessi di lavoro o altre specifiche procedure.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della<br />

cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle<br />

zone di competenza.<br />

− Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di<br />

sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto.<br />

− Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici<br />

calde.<br />

− Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta.<br />

− Presenza di piano di calpestio delle passerelle/andatoie realizzate in grigliato a trama di adeguato<br />

passo.<br />

− Utilizzo indumenti ad alta visibilità.<br />

− Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a<br />

piedi.<br />

− Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria.<br />

− Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi.<br />

− Utilizzo indumenti ad alta visibilità in caso di attraversamento a piedi delle aree interessate da<br />

traffico veicolare.<br />

− Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai<br />

mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere.<br />

− In caso di utilizzo di carriponte, gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario


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PAG. 3 DI 7<br />

1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE<br />

[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]<br />

circoscrivere la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli. Il<br />

posizionamento di apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree all’interno<br />

degli impianti, dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile dell’Impianto.<br />

L’Impresa dovrà adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo<br />

non controllato) al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di<br />

lavoro in uso. Gli addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di<br />

protezione individuale anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento.<br />

2 RISCHIO ELETTRICO<br />

[Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008]<br />

L’impianto elettrico dell’impianto DISIDRAT è costituito da:<br />

• una cabina di trasformazione MT/BT, alimentata dalla rete proveniente dal prefabbricato di<br />

ricevimento energia attiguo alla cabina ENEL situata sulla via Guiccioli;<br />

• una cabina di distribuzione BT nella quale sono ubicati i quadri di potenza;<br />

• un sistema di distribuzione MT per l’alimentazione della cabina di trasformazione dalla cabina<br />

posta su via Guiccioli.<br />

Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile<br />

come basso.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.<br />

− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla<br />

normativa di riferimento.<br />

− Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l’alimentazione di attrezzature dell’appaltatore se non<br />

previa specifica autorizzazione del responsabile committente.<br />

− Uso di cartellonistica per l’indicazione degli impianti in tensione.<br />

− Uso di idonei DPI.<br />

− Le aree in cui risultano presenti apparecchiature in MT risultano accessibili solo al seguito di<br />

personale adeguatamente formato.<br />

− Ove la rimozione di barriere e protezioni comporta l’accesso a parti in MT tale pericolo risulta<br />

segnalato da cartello con folgore e relativo livello di tensione.<br />

3 RISCHIO RUMORE<br />

[Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]<br />

Il rischio rumore risulta poco significativo. Solo nelle vicinanze di pompe, compressori, filtropresse o<br />

ventilatori in funzione si possono raggiungere valori > 85 dBA.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Informazione e formazione ai lavoratori.<br />

− Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 dB(A) ed obbligo di<br />

utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 dB(A).<br />

− Le zone in cui la rumorosità è maggiore di 85 dBA sono segnalate con appositi cartelli.<br />

− Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti.


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PAG. 4 DI 7<br />

4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE<br />

[Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]<br />

La Valutazione del Rischio da vibrazioni ha evidenziato che il rischio vibrazioni associato alle zone<br />

oggetto della presente Nota informativa è da considerarsi basso, sia per l’esposizione a corpo intero<br />

che per il sistema mano-braccio, in quanto le accelerazioni rilevate risultano ampiamente al di sotto<br />

dei valori limite d’azione.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Informazione e formazione ai lavoratori.<br />

− Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione.<br />

5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI<br />

[Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]<br />

Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati<br />

dell’impianto elettrico descritti al paragrafo 2.<br />

Sulla base della valutazione del rischio di esposizione a campi elettromagnetici degli impianti del<br />

Comparto km 2,6 e km 3,8, effettuata secondo la norma EN 50499, si può considerare un rischio<br />

basso per le attività svolte all’interno dell’impianto DISIDRAT.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.<br />

− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla<br />

normativa di riferimento.<br />

− <strong>Herambiente</strong> eseguirà specifiche valutazioni dell’esposizione a campi elettromagnetici per l’Impianto<br />

DISIDRAT a seguito dell’entrata in esercizio ed entro le scadenze fissate dalla normativa di<br />

riferimento (ottobre 2013).<br />

6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI<br />

[Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]<br />

Tra le attività potenzialmente svolte all’interno dell’impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di<br />

radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad operazioni di manutenzione.<br />

La revisione 2 del 11/03/2010 delle “Indicazioni operative” per l’applicazione del Titolo VIII del D.Lgs.<br />

81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle<br />

Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite<br />

di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell’ordine<br />

dei 10 secondi a distanza di un metro dall’arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica,<br />

benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare.<br />

In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all’impianto, in caso di<br />

concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte<br />

nel seguito.<br />

In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra<br />

elencate, si ritiene che il rischio derivante dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere<br />

valutato come basso.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all’uso di queste<br />

attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura).<br />

− Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla<br />

sorgente di radiazione se non dotato anch’esso degli opportuni DPI.<br />

− Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea<br />

cartellonistica di sicurezza.


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7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI<br />

[Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008]<br />

Le valutazioni sul rischio chimico effettuate hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed<br />

irrilevante per la salute dei lavoratori.<br />

Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nell’impianto DISIDRAT.<br />

Sostanza/ prodotti Codifica pericolo Tipologia utilizzo / stoccaggio<br />

Calce idrata (solida) R41 Sfuso in silos con adiacente preparatore di latte di calce<br />

Latte di calce R38, R41 Soluzione in silo<br />

Acido solforico in soluzione<br />

Cloruro ferrico/ferroso in<br />

soluzione<br />

Disemulsionante<br />

Solfuro di sodio in scaglie od<br />

in soluzione<br />

Sodio silicato in soluzione<br />

Acqua ossigenata<br />

R35<br />

R22<br />

R36<br />

R31, R50<br />

R36/37/38<br />

R34<br />

Soluzione in serbatoio in vetroresina con bacino di<br />

contenimento<br />

Soluzione in serbatoio in PVC con bacino di contenimento<br />

Soluzione in serbatoio in polietilene con bacino di<br />

contenimento<br />

Sacchi da 25 kg con preparatore da 1 m 3 dotato di bacino<br />

di contenimento serbatoio trasportabile in PE oppure<br />

serbatoi trasportabili in polietilene da 1 m 3<br />

Soluzione in serbatoio trasportabile in polietilene con<br />

bacino di contenimento<br />

Serbatoio trasportabile in polietilene con bacino di<br />

contenimento<br />

Cemento R36/37/38, R41, R43 Solido in 4 silos da 60 m 3<br />

Gasolio<br />

Fanghi pompabili pericolosi<br />

Fanghi pompabili non<br />

pericolosi<br />

Fanghi palabili pericolosi e<br />

non pericolosi<br />

Rifiuti solidi polverulenti<br />

R20, R38, R40, R65<br />

R51-53<br />

Pericolosi<br />

(H4, H5, H6, H7, H8, H10,<br />

H11, H14)<br />

-<br />

-<br />

Possono contenere sostanze<br />

pericolose<br />

Utilizzato per rabbocchi di carrelli elevatori mediante<br />

manichetta<br />

Stoccati in apposita area dedicata.<br />

I fanghi pompabili sono trasportati in autocisterne<br />

Stoccati in apposita area dedicata.<br />

I fanghi pompabili sono trasportati in autocisterne<br />

Stoccati in apposita area dedicata.<br />

Caricati su mezzi tramite pala<br />

Rifiuti solidi polverulenti scaricati in sili<br />

L’unico agente chimico utilizzato nell’impianto DISIDRAT e classificato come cancerogeno è il gasolio<br />

per autotrazione, al quale è associata la frase di rischio R40, che caratterizza le sostanze cancerogene<br />

di categoria 3 (sospette cancerogene).<br />

L’impianto DISIDRAT tratterà rifiuti pompabili che possono contenere sostanze classificate<br />

cancerogene e/o mutagene. I campionamenti effettuati in passato sulle sostanze<br />

cancerogene/mutagene hanno riportato valori di concentrazione inferiori al 25% del valore limite di<br />

esposizione; pertanto il rischio di esposizione ad agenti cancerogeni/mutageni può ritenersi basso<br />

anche nel nuovo assetto.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori (scarpe antinfortunistiche, caschi protettivi, occhiali, guanti da<br />

lavoro, maschere a facciale completo con filtri combinati ABEK, tute in tyvek usa e getta).<br />

− Formazione ed informazione ai lavoratori.<br />

− Presenza di doccie di emergenza e lavaocchi.<br />

− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di<br />

lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002 APPENDICE C2<br />

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PAG. 6 DI 7<br />

8 RISCHIO BIOLOGICO<br />

[Titolo X D. Lgs. 81/2008]<br />

La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell’impianto di trattamento<br />

fanghi è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all’aumentare della<br />

permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle<br />

caratteristiche individuali.<br />

Il rischio di esposizione ad agenti biologici può ritenersi basso, purché vengano rispettate le normali<br />

norme di igiene ambientale e rispettato l’uso di DPI appropriati dove previsto.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori.<br />

− Formazione ed informazione ai lavoratori.<br />

− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di<br />

lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).<br />

− Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone.<br />

9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE<br />

[Titolo XI D. Lgs. 81/2008]<br />

Nell’impianto DISIDRAT non si evidenzia la presenza di aree a rischi di esposizione ad atmosfere<br />

esplosive.<br />

Sulla base delle misure organizzative ed impiantistiche adottate e delle operazioni e delle reazioni<br />

presenti nell’impianto, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all’interno dell’area è<br />

stato valutato essere basso.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Vengono eseguiti controlli periodici dello stato manutentivo delle apparecchiature meccaniche ed<br />

elettriche con particolare riguardo a possibili infiltrazioni di polvere.<br />

− E’ presente un sistema di aspirazione a servizio dell’impianto in grado di garantire fino a sei ricambi<br />

all’ora per le aree chiuse dei capannoni.<br />

− E’ presente un sistema di monitoraggio con rilevatore di idrocarburi in grado di rilevare e segnalare<br />

l’eventuale presenza di atmosfere esplosive.<br />

− Per tutte le attività di terzi è necessario il rilascio di un Permesso di lavoro nel quale sono indicati i<br />

provvedimenti e le misure di protezione da adottare per lo svolgimento in sicurezza dell’attività,<br />

compreso l’eventuale controllo del rischio di esplosività.<br />

10 RISCHIO INCENDIO<br />

[D.M. 10/03/1998]<br />

Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed<br />

indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l’insorgenza di<br />

un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi.<br />

Per l’area dell’impianto DISIDRAT, la valutazione del rischio incendio è connessa al fatto che esso<br />

rientra, assieme all’impianto TCF, tra gli impianti del Centro Ecologico Romea soggetti alle disposizioni<br />

del D.Lgs. 334/99 in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti e quindi, sulla base delle<br />

indicazioni dell’Allegato IX punto a) del D.M. 10/03/1998, è da considerarsi a rischio di incendio<br />

elevato.<br />

Tuttavia secondo i criteri del suddetto decreto e considerando anche le misure di prevenzione e<br />

protezione presenti si possono indicare i seguenti livelli di rischio per le diverse aree presenti<br />

nell’impianto DISIDRAT:<br />

• Zona uffici: rischio basso;


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Nota Informativa Rischi<br />

NIR.0002 APPENDICE C2<br />

Rev 2 del 20/05/2012<br />

PAG. 7 DI 7<br />

• Area trattamento fanghi (DISIDRAT): rischio basso.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

− Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce<br />

all’ingresso degli edifici.<br />

− Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all’interno dell’impianto.<br />

− Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi.<br />

− Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di<br />

emergenza.<br />

− E’ adottato uno specifico Piano di Emergenza.<br />

− Formazione ed informazione.


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 13<br />

Nota Informativa sui Rischi<br />

ambientali ed interferenziali relativa<br />

all’impianto DISIDRAT – Area di<br />

competenza Appaltatore (SIMAM)<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E<br />

INTERFERENZIALI PER L’IMPIANTO DISIDRAT<br />

AREA DI COMPETENZA SIMAM<br />

(Centro Ecologico Romea)


INDICE<br />

1 Premessa .................................................................................... 3<br />

1.1 Documenti di riferimento .................................................................................................................. 3<br />

2 IMPIANTO DISIDRAT ...................................................................... 4<br />

2.1 Descrizione dell’impianto .................................................................................................................. 4<br />

2.2 Pericoli e rischi presenti presso l’impianto........................................................................................ 5<br />

2.2.1 Misure di prevenzione e protezione ........................................................................................ 10<br />

2.2.2 Gestione delle emergenze ....................................................................................................... 10


NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT<br />

1 Premessa<br />

Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni rivolte alle Imprese che per<br />

ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature all’interno delle aree di pertinenza<br />

dell’impianto Disidrat ubicato a Ravenna, al km 2,6 della S.S. 309 Romea (anche denominato<br />

Comparto 2,6).<br />

Sugli impianti i lavori vengono eseguiti solo se autorizzati da Permesso di lavoro sul quale sono<br />

evidenziati i rischi individuati, le azioni di prevenzione da attuare ed i DPI che il personale<br />

esecutore potrebbe utilizzare in relazione ai rischi specifici ambientali dei luoghi in cui viene<br />

chiamato ad operare, ovvero per certe tipologie di attività (ad esempio di carattere continuativo)<br />

comunque solo se preventivamente autorizzati dal Responsabile di Impianto o suo delegato.<br />

L'impresa riconosce di sua esclusiva pertinenza e responsabilità l'osservanza di tutte le norme in<br />

materia di sicurezza, salute e ambiente, la predisposizione e l'applicazione di tutte le cautele<br />

antinfortunistiche necessarie nonché la necessità di formare i propri dipendenti sulla base delle<br />

informazioni fornite da Simam SpA relativamente ai rischi presenti presso l’impianto Disidrat,<br />

prima che questi siano ammessi all'interno dell’area.<br />

1.1 Documenti di riferimento<br />

• Documento di Sicurezza per Ditte Terze - Centro Romea <strong>Herambiente</strong>.<br />

• NIR.0002 APPENDICE C2 - RISCHI PRESENTI NELLE AREE del CENTRO ECOLOGICO ROMEA –<br />

IMPIANTO DI TRATTAMENTO FANGHI (DISIDRAT)<br />

• P.0048 - Modalità di accesso al Comparto Ovest.<br />

• EME.005 – Piano di Emergenza Comparto Ravenna.<br />

• P0120 - Procedura permessi di lavoro<br />

• P0190 – Gestione interferenze Impianto Disidrat<br />

Revisione n.0 Del 25/05/2012 Pagina 3 di 10


NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT<br />

2 IMPIANTO DISIDRAT<br />

2.1 Descrizione dell’impianto<br />

All’interno del Complesso impiantistico Romea sono presenti i seguenti impianti:<br />

• Impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi;<br />

• Impianto di trattamento fanghi (DISIDRAT);<br />

che costituiscono nel loro insieme il Centro Ecologico Romea.<br />

L’impianto di trattamento fanghi e terreni DISIDRAT è in grado di trattare diverse tipologie di<br />

rifiuti, pompabili e palabili. Le filiere impiantistiche sono state studiate per ottenere dei prodotti<br />

finali destinati al recupero e che non seguano la via dello smaltimento in discarica o presso altri<br />

impianti.<br />

La tipologia dei rifiuti accettabili in impianto comprende rifiuti speciali pericolosi e non, liquidi e<br />

solidi riassumibili come di seguito riportato:<br />

• Fanghi inorganici pompabili;<br />

• Fanghi oleosi pompabili;<br />

• Fanghi palabili (terre di bonifica, fanghi biologici, detriti inorganici, detriti oleosi);<br />

• Polverino.<br />

Revisione n.0 Del 25/05/2012 Pagina 4 di 10


NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT<br />

2.2 Pericoli e rischi presenti presso l’impianto<br />

Nella presente sezione si forniscono informazioni riguardanti i pericoli e i potenziali rischi che<br />

caratterizzano il complesso impiantistico in oggetto.<br />

Sono state predisposte specifiche schede di riepilogo dei pericoli/rischi all’interno dell’impianto<br />

Disidrat di seguito riportate.<br />

1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE<br />

[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]<br />

L’accesso ai luoghi di lavoro, i passaggi o le aree di transito sono considerati in genere adeguati anche se<br />

non possono essere esclusi eventuali situazioni di rischio. I rischi sono principalmente associati alla<br />

presenza di impianti e attrezzature e/o alla conformazione del suolo.<br />

La verticalità degli impianti fa sì che durante lo svolgimento di attività o durante il semplice transito in zone<br />

sottostanti altri piani di lavoro, il lavoratore possa essere colpito da oggetti che cadono dall’alto. Altra<br />

operazione che espone a questo rischio è lo smontaggio di pezzi posti in quota con la temporanea<br />

presenza di carichi sospesi, in zone dove può esserci transito o svolgimento di attività di altri operatori, in<br />

particolare attività di manutenzione. Si evidenzia che nell’eventualità circolazione a piedi nell’ambito<br />

dell’area da visitare possono essere presenti buche, avvallamenti, difetti della pavimentazione (in<br />

particolar modo nel caso di circolazione all’interno di aree di impianto).<br />

È presente anche un rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione di sostanze scivolose<br />

(rifiuti, oli, grassi, ecc…) è necessario pertanto fare molta attenzione a quando si transita in queste zone ed<br />

è obbligatorio utilizzare sempre le scarpe antinfortunistiche<br />

Inoltre, non è inoltre da escludere che vi sia il transito di macchine e veicoli, con conseguente pericolo di<br />

investimento dei lavoratori.<br />

Possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività temporanee correlate alla manutenzione<br />

impiantistica/strutturale di siti esistenti.<br />

Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26 del<br />

D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di<br />

<strong>Herambiente</strong> o di altre imprese. Detti rischi saranno valutati all’interno del Documento Unico di<br />

Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di<br />

tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti attraverso l’adozione della procedura dei Permessi di<br />

lavoro.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

• Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della<br />

cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle<br />

zone di competenza.<br />

• Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di<br />

sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto.<br />

• Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici<br />

calde.<br />

• Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta.<br />

• Utilizzo indumenti ad alta visibilità.<br />

• Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi.<br />

Revisione n.0 Del 25/05/2012 Pagina 5 di 10


NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT<br />

• Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai<br />

mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere.<br />

• Rispetto di quanto emerso durante la riunione di coordinamento.<br />

• Applicazione della procedura P0120 “Procedura permessi di lavoro” (<strong>Herambiente</strong>) per la<br />

regolamentazione di lavori complessi e/o non previsti.<br />

2 RISCHIO ELETTRICO<br />

[Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008]<br />

Il personale che accede alle aree di impianto nella normale operatività non prevede, tra le sue attività,<br />

lavori elettrici, intesi come interventi su impianti o apparecchi elettrici con accesso alle parti attive (sotto<br />

tensione o fuori tensione) nell’ambito del quale, se non si adottano misure di sicurezza, si è in presenza di<br />

rischio elettrico.<br />

Le manovre di apparecchiature elettriche costruite ed installate a regola d’arte non sono considerati lavori<br />

elettrici. Pertanto per i terzi che accedono all’area di impianto Disidrat si configurano esclusivamente la<br />

condizione di persone comuni che utilizzano impianti ed apparecchi elettrici, che risultano progettati e<br />

installati per lo specifico uso e rispondenti alle specifiche normative.<br />

Gli eventuali lavori elettrici , necessari ad esempio per le attività di manutenzione, dovranno essere gestiti<br />

con Permesso di Lavoro, come previsto dalla Procedura P0120 di <strong>Herambiente</strong><br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

• Gli impianti elettrici sono conformi alla normativa vigente in materia di sicurezza e sono mantenuti<br />

sicuri nel tempo; questi inoltre sono costruiti in modo tale da impedire qualsiasi contatto diretto con<br />

elementi in tensione e i contatti indiretti pericolosi mediante idoneo impianto di terra ed<br />

interruttori differenziali ad alta sensibilità;<br />

• Le apparecchiature sono conformi alla normativa di sicurezza di riferimento (direttiva 73/23/CEE e<br />

s.m.i.) e utilizzate rispettando il fine e l’ambiente per il quale sono state progettate e costruite.<br />

3 RISCHIO MICROCLIMA<br />

[Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]<br />

I luoghi di lavoro risultano in linea generale adeguatamente illuminati con luce naturale, ovvero con<br />

illuminazione artificiale per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori quando<br />

l’illuminazione naturale non è sufficiente.<br />

E’ pertanto garantito il comfort visivo attraverso illuminamenti non eccessivi e fonti luminose poste al di<br />

fuori del campo visivo, che non si discostano, per intensità, in misura rilevante da quelle degli oggetti e<br />

superfici presenti nelle immediate vicinanze.<br />

Le escursioni termiche e le esposizioni a temperature anomale dovute alle condizioni meteorologiche<br />

presenti non sono prese in considerazione in quanto si ritiene che le attività svolte non siano aggravate in<br />

maniera significativa da condizioni meteo estreme dato il ridotto tempo di permanenza all’esterno.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

Nessuna<br />

Revisione n.0 Del 25/05/2012 Pagina 6 di 10


NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT<br />

3 RISCHIO RUMORE<br />

[Capo II Titolo III D. Lgs. 81/2008]<br />

Allo stato attuale, considerate le apparecchiature presenti presso l’impianto Disidrat e sulla base delle<br />

note tecniche fornite dai fabbricanti non è previsto il superamento dei valori di soglia previste dal decreto.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

Simam provvederà nei tempi stabiliti dal D.Lgs 81/08 e s.m.i. a realizzare una campagna fonometrica<br />

propedeutica alla valutazione del rischio rumore nelle aree di impianto.<br />

4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE<br />

[Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]<br />

I terzi che accedono all’impianto non sono soggetti a vibrazioni meccaniche mano-braccio e corpo intero. Il<br />

rischio è connesso al solo utilizzo di automezzi, per il quale ogni ditta dovrà predisporre idonea valutazione<br />

dei rischi connessi alle proprie attività.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

Nessuna<br />

5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI<br />

[Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]<br />

Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite da quadri elettrici,<br />

pompe ecc.<br />

Si evidenzia che il rischio connesso all’esposizione a tali sorgenti è limitata nel tempo e pertanto tale da<br />

non rappresentare un rischio elevato per i terzi che accedodo alle aree di impianto<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

Simam provvederà ad eseguire la valutazione del rischio dell’esposizione a campi elettromagnetici entro le<br />

scadenza fissate dalla normativa di riferimento.<br />

6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI<br />

[Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]<br />

Le sorgenti di ROA in campo risultano essere generalmente rappresentate da apparecchi di illuminazione<br />

di uffici / strade di viabilità interne.<br />

Tale tipologia di illuminazione e comunque tutti i display in generale rientrano nella categoria “esente” ai<br />

sensi della CEI EN 62471:2009 come riportato nel documento: “Decreto Legislativo 81/2008 Titolo VIII,<br />

Capo I, II, III, IV, V sulla prevenzione e protezione dei rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi<br />

di lavoro – INDICAZIONI OPERATIVE – rev.02” emesso dal Coordinamento Tecnico per la Prevenzione e la<br />

Protezione dei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Provincie Autonome – Istituto Superiore per la<br />

Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro in data 11/03/2010.<br />

In occasioni di imprese terze impegnate in attività che comportano l’esposizione a sorgenti ROA (es:<br />

saldature ad arco elettrico) dovrà essere compilato da Simam idoneo permesso di Lavoro come previsto<br />

dalla procedura Permessi di Lavoro di <strong>Herambiente</strong>. I lavoratori, le persone presenti e di passaggio<br />

possono in questi casi essere sovraesposti in assenza di adeguate precauzioni tecnico-organizzative.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

Revisione n.0 Del 25/05/2012 Pagina 7 di 10


NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT<br />

• Regolamentazione dei lavori che comportano esposizione a ROA tramite permesso di Lavoro.<br />

• Formazione e informazione del personale.<br />

7 RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE<br />

[D. Lgs. 334/1999 e s.m.i.]<br />

L’impianto DISIDRAT non risulta soggetto alle disposizione del D.Lgs 334/99 e s.m.i.. Si evidenzia<br />

comunque che il vicino impianto TCF si configura come attività a Rischio Incidente Rilevante.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

I terzi che accedono all’impianto devono essere formati ed informati in tema di rischio di incidente<br />

rilevante con cadenza trimestrale, come richiesto dalle procedure <strong>Herambiente</strong>.<br />

7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI<br />

[Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008]<br />

Il rischio chimico all’interno dell’impianto Disidrat è connesso principalmente alla presenza di chemicals<br />

necessari alla normale operatività dell’impianto e alla presenza dei rifiuti che vi vengono conferiti.<br />

Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze utilizzate presso l’impianto Disidrat.<br />

Sostanza/prodotto Frasi di Pericolo Tipologia di utilizzo/stoccaggio<br />

Cloruro ferroso R22-R34-R37-R41 Serbatoio<br />

Cemento R36/37/38 Serbatoio<br />

Gasolio R20-R38-R40-R65-R51/53 Serbatoio<br />

Silicato di Sodio R36/37/38 Bulk<br />

Solfuro di sodio R31-R34 Vasca<br />

Calce idrata R41 Serbatoio<br />

Acido solforico R35 Serbatoio<br />

Acqua ossigenata R34 Bulk<br />

Disemulsionante R36 Serbatoio<br />

Acido Cloridrico R34-R37 Serbatoio<br />

Fanghi pompabili pericolosi<br />

Pericolosi(H4, H5, H6, H7, H8, Stoccati in apposita area<br />

H10, H11, H14)<br />

dedicata.<br />

Fanghi pompabili non pericolosi -<br />

Stoccati in apposita area<br />

dedicata.<br />

Fanghi palabili pericolosi e non<br />

Stoccati in apposita area<br />

-<br />

pericolosi<br />

dedicata.<br />

Rifiuti solidi polverulenti<br />

Possono contenere sostanze Rifiuti solidi polverulenti scaricati<br />

pericolose<br />

in sili<br />

All’interno dell’impianto Disidrat si evidenzia l’utilizzo di gasolio per autotrazione; tale agente chimico<br />

pericoloso è classificato come R40 (sostanza cancerogena di Cat.3). Possono inoltre essere conferiti in<br />

impianto rifiuti contenenti sostanze cancerogene/mutagene.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

Simam provvederà nei tempi stabiliti dal D.Lgs 81/08 e s.m.i. all’elaborazione della valutazione dei rischi.<br />

Di seguito si riportano le misure di prevenzione e protezione attualmente adottate:<br />

• Presenza di docce di emergenza e lavaocchi.<br />

• Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di<br />

lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).<br />

Revisione n.0 Del 25/05/2012 Pagina 8 di 10


NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT<br />

8 RISCHIO BIOLOGICO<br />

[Titolo X D. Lgs. 81/2008]<br />

Chiunque operi nell’impianto Disidrat è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce<br />

all’aumentare della permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in<br />

funzione delle caratteristiche individuali.<br />

Il rischio di esposizione ad agenti biologici può ritenersi basso, purché vengano rispettate le normali norme<br />

di igiene ambientale e rispettato l’uso di DPI appropriati dove previsto.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

Simam provvederà nei tempi stabiliti dal D.Lgs 81/08 e s.m.i. all’elaborazione della valutazione dei rischi.<br />

Di seguito si riportano le misure di prevenzione e protezione attualmente adottate:<br />

• Formazione ed informazione ai lavoratori.<br />

• Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di<br />

lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).<br />

• Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone.<br />

9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE<br />

[Titolo XI D. Lgs. 81/2008]<br />

Nell’impianto Disidrat non si evidenzia la presenza di aree a rischio di esposizione ad atmosfere esplosive.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

Per tutte le attività di terzi è necessario il rilascio di un Permesso di lavoro nel quale sono indicati i<br />

provvedimenti e le misure di protezione da adottare per lo svolgimento in sicurezza dell’attività, compreso<br />

l’eventuale controllo del rischio di esplosività<br />

10 RISCHIO INCENDIO<br />

[D.M. 10/03/1998]<br />

La valutazione del Rischio incendio verrà condotta contestualmente alla redazione del Documento di<br />

Valutazione dei Rischi nei tempi previsti dalla normativa vigente.<br />

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

• Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce<br />

all’ingresso degli edifici.<br />

• Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all’interno dell’impianto.<br />

• Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi.<br />

• Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di<br />

emergenza.<br />

• E’ adottato uno specifico Piano di Emergenza.<br />

• Formazione ed informazione.<br />

Revisione n.0 Del 25/05/2012 Pagina 9 di 10


NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI – IMPIANTO DISIDRAT<br />

2.2.1 Misure di prevenzione e protezione<br />

Gli impianti ed i luoghi di lavoro del sito in oggetto sono conformi a quanto previsto dal D. Lgs.<br />

81/08 e sono attuate diverse misure di prevenzione organizzative ed impiantistiche per il<br />

mantenimento del livello di rischio al di sotto di valori accettabili.<br />

Tutti coloro che effettuano attività d’impianto o di servizio soggette a rischi generici devono<br />

indossare gli indumenti di lavoro.<br />

All’ingresso di ogni area di lavoro sono installati cartelli segnaletici che individuano i D.P.I.<br />

standard obbligatori da indossare (elmetto protettivo, scarpe di sicurezza, ecc.) in quell’area.<br />

Il personale impegnato in attività che comportano rischi specifici deve fare uso dei D.P.I. prescritti<br />

sul Permesso di lavoro o da specifiche procedure operative. Anche se l’impianto Disidrat non si<br />

configura come attività soggetta agli adempimenti del D.Lgs 334/99 e s.mi.i., i terzi che accedono<br />

all’area devono essere formati e informati in materia di incidente rilevante, come previsto dalle<br />

procedure <strong>Herambiente</strong>.<br />

2.2.2 Gestione delle emergenze<br />

I terzi che durante lo svolgimento delle proprie attività dovessero rilevare una situazione anomala<br />

e/o di emergenza devono:<br />

• avvisare il Responsabile Operativo di Impianto;<br />

• mettere in sicurezza le proprie attrezzature;<br />

• raggiungere il punto di raccolta come previsto dal Piano di Emergenza in vigore.<br />

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Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 14<br />

Procedura P.0048 - Modalità di<br />

accesso al Comparto Km 2,6<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Procedura<br />

P.0048<br />

Argomento:<br />

Rev 0 del<br />

PAG. 1 DI 19<br />

MODALITÀ DI ACCESSO AL COMPARTO OVEST<br />

CAMPO DI APPLICAZIONE<br />

Trattamento Chimico Fisico CTIDA Ravenna (4)<br />

Trattamento Chimico Fisico Disidrat Ravenna (4)<br />

Trattamento Chimico Fisico Ravenna (4)<br />

Discarica Non Pericolosi Ravenna km 2,6 (4)<br />

Discarica Pericolosi Ravenna km 2,6 (4)<br />

Manutenzione (2)<br />

Termovalorizzatore Ravenna e Impianto Produzione CDR (4)<br />

Accettazione Rifiuti (3)<br />

Documenti di riferimento:<br />

• P.0065 “Modalità di accesso e comportamento presso gli impianti di <strong>Herambiente</strong>”<br />

Rev. Sintetico modifiche<br />

0 In sostituzione Pcw.07.03<br />

Approvazione<br />

Stato Funzione Firma<br />

Il Sistema QSA prevede la gestione di firma elettronica tramite password per il rilascio dei documenti attraverso Sistema Informatico.<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Procedura<br />

P.0048<br />

Rev 0 del<br />

PAG. 2 DI 19<br />

INDICE<br />

1 GENERALITÀ ........................................................................................................................ 3<br />

1.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE ............................................................................... 3<br />

1.2 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO ......................................................................................... 3<br />

1.3 RESPONSABILITA’ E ATTRIBUZIONI .............................................................................. 3<br />

1.4 TERMINI E DEFINIZIONI ..................................................................................................... 3<br />

2 MODALITÀ D’ACCESSO ..................................................................................................... 5<br />

2.1 AUTOVEICOLI CON PIÙ PERSONE A BORDO .............................................................. 13<br />

2.2 MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI EMERGENZA .................................................. 14<br />

2.3 MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI MALFUNZIONAMENTO DEL SISTEMA .... 15<br />

2.4 NORME DI CARATTERE GENERALE ............................................................................. 15<br />

3 AMMINISTRAZIONE DATI ............................................................................................... 15<br />

4 STRUTTURA DEL SISTEMA ............................................................................................. 16<br />

4.1 S.S. 309 ROMEA KM. 2.6 .................................................................................................... 16<br />

4.2 VIA GUICCIOLI ................................................................................................................... 16<br />

4.3 VARCHI PEDONALI ........................................................................................................... 17<br />

5 PLANIMETRIE VARCHI D’ACCESSO ............................................................................. 18<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Procedura<br />

P.0048<br />

Rev 0 del<br />

PAG. 3 DI 19<br />

1 GENERALITÀ<br />

1.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE<br />

Scopo della presente procedura è quello di regolamentare il controllo degli accessi al Comparto<br />

Ovest HERAMBIENTE S.p.a di Ravenna, S.S. 309 Romea km 2,6 al fine di:<br />

• avere un costante monitoraggio delle presenze all’interno del Comparto del personale interno ed<br />

esterno (ditte terze, visitatori,...);<br />

• definire le norme di sicurezza da osservare all’interno del Comparto;<br />

In particolare la procedura si applica al:<br />

• Personale HERAMBIENTE che svolge la propria attività lavorativa presso il Comparto<br />

Ovest km 2,6 sito in Ravenna S.S. 309 (compresi i borsisti/stagisti o comunque personale in<br />

addestramento presso unità del Comparto);<br />

• personale HERAMBIENTE che svolge la propria attività lavorativa presso altri siti<br />

aziendali;<br />

• personale dipendente della Società Sotris S.p.A. situata all’interno del Comparto;<br />

• conferitori di rifiuti,<br />

• personale di ditte appaltatrici;<br />

• conferitori di materie prime, reagenti o materiale vario;<br />

• funzionari e rappresentanti pubblici autorizzati per legge all'ingresso,<br />

• visitatori.<br />

1.2 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO<br />

La presente procedura fa riferimento:<br />

Istruzioni di Divisione Ambiente:<br />

• P.0065 " Modalità di accesso e comportamento presso gli impianti di <strong>Herambiente</strong>"<br />

Altri documenti:<br />

La presente procedura è stata preparata in accordo con:<br />

• Piano di Emergenza Interno del Comparto Ovest<br />

1.3 RESPONSABILITA’ E ATTRIBUZIONI<br />

La responsabilità relativa al controllo accessi all’interno del Comparto è affidata al Coordinamento<br />

Servizi Ambientali Servizio Accettazione Rifiuti come illustrato nei paragrafi successivi.<br />

Ogni Responsabile di Impianto/Servizio ha comunque la responsabilità della registrazione di tutto il<br />

personale entrato agli impianti di propria competenza. E’ facoltà del Responsabile di<br />

Impianto/Servizio utilizzare le modalità di verifica più opportune (cartolina marcatempo, lista<br />

cartacea, lista da sistema gestione controllo accessi, ecc…) per il controllo delle effettive presenze<br />

del personale facente capo al suo servizio.<br />

La responsabilità della gestione del sistema di controllo degli accessi è affidata al Servizio Gestione<br />

Discariche Area Romagna.<br />

1.4 TERMINI E DEFINIZIONI<br />

Sistema di gestione controllo accessi<br />

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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Procedura<br />

P.0048<br />

Rev 0 del<br />

PAG. 4 DI 19<br />

Strumento informatico composto da un software specifico e da un hardware dedicato che consente<br />

il riconoscimento automatico delle entrate ed uscite del personale, ditte terze e dei visitatori che<br />

accedono al Comparto Impianti SS 309 Romea km 2,6 Ravenna .<br />

Badge di riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda (Gruppo Hera)<br />

Badge elettronico in possesso di tutti i dipendenti del Gruppo Hera che consente, se abilitato, il<br />

riconoscimento personale e l’automatica registrazione dell’ingresso/uscita del singolo lavoratore dal<br />

Comparto.<br />

Badge di riconoscimento delle persone<br />

Badge elettronico rilasciato dal responsabile della gestione del sistema di controllo accessi su<br />

richiesta dei Responsabili di Impianto/Servizio, che hanno impianti insediati presso il Comparto,<br />

attraverso il quale si autorizza l’accesso del personale sia delle ditte appaltatrici in servizio<br />

continuativo presso gli impianti sia dei visitatori che necessitano di accedere al Comparto. Tale<br />

badge consente il riconoscimento personale e l’automatica registrazione dell’ingresso/uscita del<br />

singolo lavoratore, della ditta esterna o del visitatore. Il badge di riconoscimento delle persone è<br />

strettamente personale, non cedibile e non commerciabile.<br />

Sistema di entrata ed uscita dal Comparto<br />

Dispositivo elettromeccanico che consente l’ingresso/uscita dal Comparto previo riconoscimento<br />

attraverso badge elettronico.<br />

Cancelli pesanti scorrevoli (accessi di via Romea e via Guiccioli)<br />

Non intervengono nella gestione del sistema di controllo accessi tuttavia la loro apertura in orario<br />

notturno o festivo comporta la registrazione dell’accesso sul sistema informatico di gestione<br />

controllo accessi.<br />

Sistema di regolamentazione accesso notturno di emergenza<br />

Sbarra a tutta larghezza stradale posta presso il varco di Via Guiccioli gestita manualmente da sala<br />

quadri IRE a comando del Capo Turno che consente in qualunque momento l’interdizione del<br />

passaggio anche a soggetti autorizzati.<br />

Colonnette di riconoscimento<br />

Sono costituiti da due lettori di badge disposti in prossimità dei varchi di accesso/uscita del<br />

Comparto, nei punti di raccolta del personale individuati nel piano di emergenza. Il primo è un<br />

lettore di prossimità che consente il riconoscimento del badge tramite accostamento alla apposita<br />

finestrella, il secondo è un lettore di badge a strisciamento. Di norma è preferibile utilizzare il<br />

lettore di prossimità.<br />

Autoveicoli con più persone a bordo<br />

Qualora in uno stesso autoveicolo siano presenti più persone munite di badge, verrà illustrata nella<br />

presente procedura la metodica da seguire sia in entrata che in uscita dal Comparto.<br />

Visitatore<br />

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SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Procedura<br />

P.0048<br />

Rev 0 del<br />

PAG. 5 DI 19<br />

Persona diversa dal lavoratore in situ che accede al Comparto a qualunque titolo. Si intendono per<br />

visitatori tutti coloro che non prestano abitualmente servizio presso il Comparto.<br />

In particolare nella presente procedura sono considerati visitatori tutte le persone ad esclusione di:<br />

- personale del Gruppo HERA che presta servizio presso il Comparto in modo continuativo;<br />

- lavoratori del Gruppo HERA che per ragioni di servizio hanno la necessità di accedere al<br />

Comparto con cadenza periodica;<br />

- personale di ditte terze che presta servizio continuativo presso gli impianti del Comparto<br />

- dipendenti Sotris S.p.A<br />

Ufficio Ricezione visitatori<br />

Ufficio preposto al controllo operativo del sistema accessi, facente parte della struttura di<br />

Accettazione Rifiuti. Tale ufficio gestisce l’ingresso dei visitatori esterni ed il rilascio<br />

dell’autorizzazione all’accesso al Comparto. Eccezionalmente in caso di avaria meccanica o<br />

elettronica o in emergenza, provvede allo sblocco totale dei sistemi di accesso o uscita dal<br />

Comparto.<br />

Può interagire a distanza tramite citofono con i visitatori che si approssimano al sistema di accesso.<br />

Tale ufficio ha la facoltà di intervenire nel Sistema Informatico Gestione Accessi limitatamente<br />

alla verifica della funzionalità dei badge consegnati/ritirati .<br />

Amministratore del Sistema Informatico Gestione Accessi<br />

Persona, facente parte della struttura Discariche Area Romagna, autorizzata dal responsabile della<br />

gestione del sistema di controllo accessi preposta alla gestione del sistema informatico, al<br />

rilascio/ritiro dei badge di riconoscimento, all’abilitazione/disabilitazione dei badge di<br />

riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda (Gruppo Hera), alla verifica e manutenzione<br />

complessiva del sistema.<br />

Comparto impianti HERAMBIENTE sede di Ravenna<br />

Area delimitata dalle recinzioni lungo S.S. 309 Romea km 2,6 ad Est, Via Guiccioli a Sud, lo scolo<br />

Tomba ad Ovest e lo scolo Cerba a Nord. All’interno del Comparto sono ubicati impianti di<br />

<strong>Herambiente</strong> S.p.a e Sotris S.p.A. ( nella parte sud occidentale ).<br />

DDT<br />

Documento di trasporto<br />

2 MODALITÀ D’ACCESSO<br />

Il Comparto ha una entrata principale posta sulla S.S. 309 Romea km 2,6 ed una entrata secondaria<br />

(Via Guiccioli). Il varco secondario è utilizzato di norma dai seguenti soggetti:<br />

• dipendenti dell’Azienda (Gruppo Hera) che prestano servizio presso il Comparto stesso<br />

muniti di apposito badge di riconoscimento;<br />

• mezzi chiamati per emergenze (VV.FF., 118, ecc..);<br />

• dipendenti Sotris S.p.a<br />

• mezzi conferitori di rifiuti urbani con o senza FIR che accedono all’impianto di trattamento<br />

CDR con o senza badge in orario di chiusura dell’accesso principale del Comparto posto su<br />

S.S. 309 Km. 2.6 (Romea).<br />

L’orario di apertura del Comparto riservato ai visitatori è previsto dal lunedì al venerdì dalle<br />

07.00 alle ore 18.00 e l’accesso è controllato e gestito come descritto nella tabella seguente.<br />

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SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Procedura<br />

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La tabella di seguito riportata descrive ogni singolo caso di accesso e le relative modalità :<br />

Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita<br />

Comparto<br />

Dipendenti Gruppo Hera • Varchi autorizzati<br />

e Soc. Sotris S.p.a che S.S. 309 Romea km 2,6 e Via Guiccioli, mediante badge di<br />

prestano servizio presso riconoscimento.<br />

il Comparto<br />

Orario: qualsiasi orario diurno-notturno, feriale e festivo.<br />

Modalità di accesso e di uscita:<br />

Con il proprio badge di riconoscimento è consentito al personale<br />

accedere al Comparto con il proprio mezzo privato o aziendale.<br />

La registrazione della presenza/uscita del lavoratore all’interno del<br />

Comparto è eseguita automaticamente dal sistema di gestione controllo<br />

accessi.<br />

Dipendenti Gruppo<br />

Hera, che non prestano<br />

servizio continuativo<br />

presso il Comparto ma<br />

che per ragioni di<br />

servizio hanno la<br />

necessità di accedere con<br />

cadenza periodica.<br />

(N.B. Tale personale deve<br />

abilitare il proprio badge di<br />

riconoscimento, per un tempo<br />

definito,<br />

presso<br />

l’Amministratore del Sistema<br />

Informatico Gestione Accessi)<br />

• Varchi autorizzati<br />

Da S.S. 309 Romea km 2,6 e da Via Guiccioli, mediante badge di<br />

riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda.<br />

Orario: qualsiasi orario diurno-notturno, feriale e festivo.<br />

Modalità di accesso e di uscita:<br />

Con il proprio badge di riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda è<br />

consentito accedere al Comparto al personale in oggetto con il proprio<br />

mezzo privato o aziendale.<br />

La registrazione della presenza/uscita del lavoratore all’interno del<br />

Comparto è eseguita automaticamente dal sistema di gestione controllo<br />

accessi.<br />

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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Procedura<br />

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Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita<br />

Comparto<br />

Visitatori e dipendenti • Varco autorizzato<br />

Gruppo Hera che non Esclusivamente S.S. 309 Romea km 2,6<br />

prestano servizio presso Orario consentito: di norma dal lunedì al venerdì dalle 7.00 alle 18.00<br />

il Comparto e non hanno salvo diversamente concordato.<br />

necessità di accedere al • Procedura di accesso:<br />

comparto con cadenza 1. Entra dal varco di accesso principale<br />

periodica.<br />

2. Parcheggia l'auto aziendale (o il mezzo privato) nell'apposito<br />

parcheggio mezzi/auto (si veda planimetrie paragrafo 5)<br />

3. Si presenta presso il personale addetto all'Ufficio Ricezione<br />

Visitatori indicando generalità e motivo della visita; l’addetto<br />

avverte telefonicamente i referenti dell’impianto interessato alla<br />

visita previa segnalazione telefonica e provvede a compilare il<br />

registro delle presenze<br />

4. Ritira un badge di riconoscimento (già abilitato) delle persone che<br />

consente l’accesso al Comparto ed una copia plastificata delle<br />

“Norme Comportamentali in caso di emergenza EME.0005”<br />

5. Riprende il mezzo dal parcheggio<br />

6. Si avvicina al varco di entrata<br />

7. Avvicina il badge alla lettore di prossimità posto nella colonnetta di<br />

riconoscimento<br />

8. Entra all’interno del Comparto<br />

• Procedura di Uscita:<br />

1. Si avvicina alla colonnetta di riconoscimento del varco di uscita<br />

2. Supera il sistema a gabbia costituito da 2 sbarre automatiche che<br />

impediscono l’accodamento in uscita di più mezzi<br />

contemporaneamente.<br />

3. Superato il sistema parcheggia l’auto aziendale (o il mezzo privato)<br />

nella zona segnalata oltre il varco di uscita.<br />

4. Si reca presso l’Ufficio Ricezione Visitatori utilizzando l’apposito<br />

percorso segnalato<br />

5. Riconsegna il badge e la copia plastificata delle “Norme<br />

Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” all'Ufficio<br />

Ricezione Visitatori<br />

6. Riprende l’auto raggiungendola attraverso il percorso segnalato<br />

7. Esce dal cancello<br />

8. Nel caso in cui un visitatore si trattenga al comparto dopo le<br />

18.00 consegna il badge di riconoscimento al capoturno<br />

(preventivamente avvisato dal personale <strong>Herambiente</strong> che ha in<br />

carico il visitatore), il quale provvederà a farlo uscire dal comparto<br />

dal varco secondario posto in Via Guiccioli.<br />

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Procedura<br />

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Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita<br />

Comparto<br />

Personale di ditte • Varco autorizzato<br />

appaltatrici con S.S. 309 Romea km 2,6.<br />

contratto di lavoro • Modalità di assegnazione dei badge di riconoscimento<br />

continuativo presso il Ogni Responsabile di Servizio che intende autorizzare l’accesso ad una<br />

Comparto.<br />

ditta appaltatrice con contratto di lavoro continuativo presso il proprio<br />

impianto deve fornire all’Amministratore del Sistema informatico<br />

Gestione Accessi le seguenti indicazioni:<br />

• nominativo della ditta<br />

• nominativi del personale da autorizzare per l’esecuzione del<br />

servizio<br />

• periodo di tempo per il quale si richiede il permesso di accesso<br />

al Comparto<br />

• impianto dove si esplica di norma l’attività lavorativa<br />

• responsabile della ditta titolare dell’esecuzione del servizio<br />

con recapito telefonico (preferibilmente cellulare)<br />

Successivamente il Responsabile di Servizio Gestione Discariche Area<br />

Romagna (in qualità di Amministratore del sistema) provvederà al<br />

rilascio dei badge di riconoscimento delle persone, numerati, tramite<br />

apposita dichiarazione di ritiro del badge da parte della singola persona<br />

autorizzata all’accesso che diventa così responsabile dell’utilizzo del<br />

badge stesso nonché della sua conservazione e restituzione.<br />

Tali badge saranno identificati dal sistema informatico con un<br />

NUMERO PROGRESSIVO.<br />

La registrazione del personale delle ditte appaltatrici che accedono al<br />

Comparto ai fini della presente procedura non esime il lavoratore<br />

esterno dagli obblighi di segnalazione della propria presenza in uso<br />

presso l’impianto dove presta la propria opera.<br />

Conferitori di rifiuti con<br />

FIR<br />

Con il proprio badge di riconoscimento è consentito accedere al<br />

Comparto al personale in oggetto con il proprio mezzo privato o<br />

aziendale e parcheggiare esclusivamente nelle zone consentite.<br />

• Varchi autorizzati<br />

Principale. S.S. 309 Romea km 2,6.<br />

Secondario: Via Guiccioli<br />

Orario consentito: di norma dal lunedì al sabato dalle 6.30. alle 18.30.<br />

è consentito l’accesso esclusivamente dal varco principale mentre in<br />

orario notturno (dal lunedì al sabato dalle ore 18.30 alle ore 6.30, e<br />

festivi) è consentito l’accesso dal varco secondario di Via Guiccioli.<br />

Si precisa che l’accesso di conferitori di rifiuti muniti di FIR dal varco<br />

secondario di Via Guiccioli è esclusivamente concesso per<br />

conferimenti di rifiuti urbani preventivamente segnalati tramite<br />

specifico programma di scarico.<br />

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Procedura<br />

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Personale che accede al<br />

Comparto<br />

Modalità di accesso e di uscita<br />

• Procedura di accesso varco principale di Via Romea:<br />

La loro presenza è registrata dal ritiro del FIR.<br />

I mezzi conferitori di rifiuti arrivano presso il Comparto e seguono la<br />

seguente procedura:<br />

1. ingresso dal cancello di SS309 Romea km 2,6<br />

2. parcheggio nelle apposite corsie delimitate incolonnandosi ad<br />

eventuali mezzi precedenti<br />

3. consegna in pesa della documentazione prevista (formulario rifiuti)<br />

4. ingresso con il mezzo sulla pesa designata e comunicata dal<br />

pesatore all’autista<br />

5. effettuazione della pesata<br />

6. uscita dalla pesa<br />

7. parcheggio del mezzo allo STOP nell’apposita corsia<br />

8. ritiro del modulo di scarico e delle “Norme Comportamentali in<br />

caso di emergenza EME.0005”<br />

9. avvio all’impianto di destinazione<br />

In caso insorgano problematiche di varia natura a seguito<br />

dell’effettuazione della verifica amministrativa della documentazione<br />

di viaggio, l’autista del mezzo una volta uscito dalla pesa (p.to 6)<br />

dovrà parcheggiare nell’apposito box dedicato agli autocarri indicato<br />

in planimetria e recarsi a piedi in pesa al fine di risolvere la<br />

problematica. Una volta risolto il problema l’autista dovrà seguire le<br />

indicazioni dal p.to 8 in avanti.<br />

In ogni momento potranno essere presenti al massimo un mezzo su<br />

ogni pesa ed un mezzo nell’apposita corsia in prossimità dello STOP.<br />

Finché il mezzo parcheggiato nell’apposita corsia in prossimità dello<br />

STOP non avrà terminato il suddetto iter, al mezzo presente sulla pesa<br />

(p.to 5) non dovrà essere consentito di proseguire nelle operazioni di<br />

ingresso. Durante tutte le operazioni suddette è fatto obbligo agli<br />

autisti di ARRESTARE IL MOTORE.<br />

• Procedura di Uscita:<br />

1. arrivo in pesa a seguito delle operazioni di scarico<br />

2. effettuazione della pesata<br />

3. uscita dalla pesa<br />

4. parcheggio nell’apposita corsia antecedente il cancello di uscita<br />

5. consegna del modulo di scarico firmato e delle “Norme<br />

Comportamentali in caso di emergenza EME.0005”<br />

6. ritiro della documentazione prevista (formulario rifiuti)<br />

7. uscita dal cancello<br />

In caso insorgano problematiche di varia natura a seguito<br />

dell’effettuazione della verifica amministrativa della documentazione<br />

di viaggio, l’autista del mezzo una volta consegnato il modulo di<br />

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Procedura<br />

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PAG. 10 DI 19<br />

Personale che accede al<br />

Comparto<br />

Modalità di accesso e di uscita<br />

scarico firmato e delle “Norme Comportamentali in caso di emergenza<br />

EME.0005” (p.to 5) dovrà tornare sul proprio mezzo, parcheggiarlo<br />

nell’apposito box indicato con segnaletica orizzontale nel parcheggio<br />

antecedente il cancello di uscita e recarsi a piedi in pesa al fine di<br />

risolvere la problematica. Una volta risolto il problema l’autista dovrà<br />

seguire le indicazioni dal p.to 6 in avanti. In caso di problematiche non<br />

risolvibili in tempi brevi il mezzo viene indirizzato al parcheggio<br />

autocarri, posto in prossimità della palazzina uffici, in modo da<br />

lasciare libero il box riservato alle soste brevi.<br />

Nel caso due o più mezzi presentino contemporaneamente dei<br />

problemi nella fase di uscita non risolvibili in tempi brevi, l’addetto<br />

pesa li indirizzerà immediatamente presso il parcheggio interno<br />

adiacente alla palazzina pesa, dando priorità di risoluzione ai mezzi<br />

secondo l’ordine cronologico con cui gli stessi si sono presentati in<br />

pesa. Durante tutte le operazioni suddette è fatto obbligo agli autisti di<br />

ARRESTARE IL MOTORE.<br />

In ogni momento potranno essere presenti al massimo un mezzo sulla<br />

pesa, un mezzo parcheggiato nel box riservato alle soste brevi ed un<br />

mezzo nell’apposita corsia antecedente il cancello di uscita. Finché il<br />

mezzo parcheggiato nell’apposita corsia antecedente all’uscita non<br />

avrà terminato il suddetto iter, al mezzo presente sulla pesa (p.to 2)<br />

non dovrà essere consentito di proseguire nelle operazioni di uscita.<br />

• Procedura di accesso/uscita varco secondario di Via Guiccioli:<br />

Con le modalità previste dal paragrafo 4.2 (VIA GUICCIOLI) della<br />

seguente procedura, gli accessi sono consentiti esclusivamente sulla<br />

base di un programma giornaliero di conferimenti che viene reso noto<br />

direttamente al Capo Turno IRE da parte della B.U. SOT Ravenna in<br />

cui viene indicato di norma la targa del mezzo conferitore, il nome<br />

dell’autista e il nominativo della ditta di trasporto . Nel caso in cui si<br />

renda necessario (per i casi previsti par.2 pag.5 Modalità di accesso)<br />

riconoscere manualmente il mezzo che accede agli impianti, il Capo<br />

Turno IRE si avvale del citofono posto sul varco secondario. Qualora<br />

le condizioni di esercizio dell’impianto IRE non consentano al Capo<br />

Turno IRE presente di presidiare il varco, l’accesso risulterà<br />

momentaneamente interdetto e i mezzi conferitori dovranno accodarsi<br />

ed attendere il ripristino delle normali condizioni di esercizio<br />

dell’impianto IRE.<br />

Al momento dell’uscita, per l’apertura della sbarra a tutta larghezza<br />

stradale è necessario che venga richiesta autorizzazione al Capo Turno<br />

IRE tramite citofono posizionato in loco.<br />

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Procedura<br />

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PAG. 11 DI 19<br />

Personale che accede al<br />

Comparto<br />

Conferitori HERA senza<br />

FIR. (Rifiuti Urbani).<br />

Modalità di accesso e di uscita<br />

• Varchi autorizzati<br />

Principale. S.S. 309 Romea km 2,6.<br />

Secondario: Via Guiccioli<br />

Orario consentito: di norma dal lunedì al sabato dalle 6.30 alle 18.30.<br />

è consentito l’accesso esclusivamente dal varco principale mentre in<br />

orario notturno (dal lunedì al sabato dalle ore 18.30 alle ore 6.30, e<br />

festivi) è consentito l’accesso dal varco secondario di Via Guiccioli.<br />

• Procedura di accesso varco principale di Via Romea:<br />

Si tratta di mezzi che effettuano la raccolta nel territorio servito da<br />

HERA B.U SOT Ravenna.. I mezzi accedono alla pesa centrale senza<br />

rilasciare il formulario rifiuti (l’autista non scende dal mezzo) in<br />

quanto il Servizio Raccolta ha preventivamente inviato l'elenco dei<br />

mezzi in ingresso al Comparto con il relativo percorso da effettuarsi<br />

nella giornata.<br />

I conferitori sono già provvisti della copia plastificata delle “Norme<br />

Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” in quanto,<br />

preventivamente, è stato spedito il materiale al Servizio Raccolta della<br />

SOT.<br />

• Procedura di Uscita:<br />

Per uscire dal Comparto i veicoli utilizzano la pesa dedicata<br />

incolonnandosi ai mezzi eventualmente già presenti.<br />

• Procedura di accesso/uscita varco secondario di Via Guiccioli:<br />

Con le modalità previste dal paragrafo 4.2 (VIA GUICCIOLI) della<br />

seguente procedura, gli accessi sono consentiti esclusivamente sulla<br />

base di un programma giornaliero di conferimenti che viene reso noto<br />

direttamente al Capo Turno IRE da parte della B.U. SOT Ravenna in<br />

cui viene indicato di norma la targa del mezzo conferitore, il nome<br />

dell’autista e il nominativo della ditta di trasporto . Nel caso in cui si<br />

renda necessario (per i casi previsti par.2 pag.5 Modalità di accesso)<br />

riconoscere manualmente il mezzo che accede agli impianti, il Capo<br />

Turno IRE si avvale del citofono posto sul varco secondario. Qualora<br />

le condizioni di esercizio dell’impianto IRE non consentano al Capo<br />

Turno IRE presente di presidiare il varco, l’accesso risulterà<br />

momentaneamente interdetto e i mezzi conferitori dovranno accodarsi<br />

ed attendere il ripristino delle normali condizioni di esercizio<br />

dell’impianto IRE. Al momento dell’uscita, per l’apertura della sbarra<br />

a tutta larghezza stradale è necessario che venga richiesta<br />

autorizzazione al Capo Turno IRE tramite citofono posizionato in<br />

loco.<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Procedura<br />

P.0048<br />

Rev 0 del<br />

PAG. 12 DI 19<br />

Personale che accede al<br />

Comparto<br />

Scolaresche e gruppi di<br />

visitatori<br />

Funzionari<br />

e<br />

rappresentanti pubblici<br />

autorizzati per legge<br />

all'ingresso (es. ARPA,<br />

AUSL, Carabinieri,...)<br />

Modalità di accesso e di uscita<br />

Alle scolaresche e ai gruppi in visita al Comparto viene richiesta una<br />

lista, sottoscritta dall'accompagnatore, attestante il numero dei<br />

componenti del gruppo. L'accompagnatore è il responsabile della<br />

presenza di ciascun componente del gruppo all’interno del Comparto.<br />

• Varco autorizzato: esclusivamente S.S. 309 Romea km 2,6.<br />

Orario consentito: di norma dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00<br />

• Modalità di accesso e di uscita:<br />

Arrivato presso l'Ufficio Ricezione Visitatori, l'accompagnatore si fa<br />

riconoscere, lascia le proprie generalità, consegna la lista attestante il<br />

numero dei componenti del gruppo e ritira il badge di riconoscimento<br />

personale e le “Norme Comportamentali in caso di emergenza<br />

EME.0005” attendendo l'arrivo del personale preposto<br />

all’accompagnamento della comitiva.<br />

• Il gruppo accede al Comparto attraverso il varco di accesso o<br />

attraverso la pesa centrale .<br />

• nel caso in cui si utilizzi il varco di accesso, avvicinare il badge<br />

alla lettore di prossimità posto nella colonnetta di riconoscimento<br />

• Il sistema di gestione controllo accessi provvede ad aprire il varco<br />

e registrare automaticamente l’accesso del gruppo di visitatori<br />

Per i funzionari e rappresentanti pubblici, incluse le forze dell'ordine e<br />

relativi mezzi, l'accesso è consentito senza formalità di norma dal<br />

varco di SS 309 Romea km.2,6. Il personale dell' Ufficio Ricezione<br />

Visitatori si accerta dell’effettiva appartenenza ad un Ente Pubblico e<br />

l'indicazione della destinazione.<br />

Il personale dell' l'Ufficio Ricezione Visitatori provvede quindi a:<br />

• informare il Responsabile amministrativo Gestionale<br />

• informare il Responsabile di Impianto/Servizio interessato<br />

• consegnare le “Norme Comportamentali in caso di emergenza<br />

EME.0005”<br />

• sbloccare il varco di accesso principale<br />

• registrare l'avvenuto ingresso e la successiva uscita nel registro<br />

delle presenze<br />

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SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Procedura<br />

P.0048<br />

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PAG. 13 DI 19<br />

Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita<br />

Comparto<br />

Conferitori di materie • Varco autorizzato: esclusivamente S.S. 309 Romea km 2,6.<br />

prime, reagenti o Orario consentito: concordato con l’impianto ricevente ma comunque<br />

materiale vario con non al di fuori del normale orario di apertura del Comparto (dal lunedì<br />

mezzo di trasporto al venerdì dalle 8.00 alle 17.00).<br />

leggero (inferiore alle 3.5 • Procedura di accesso/uscita per mezzi adibiti a trasporto di<br />

ton)<br />

materie prime:<br />

- Se il trasporto è relativo ad un servizio svolto in maniera<br />

continuativa e costante gli autisti dei mezzi devono attenersi alle<br />

stesse procedure previste per i mezzi adibiti al trasporto di rifiuti, la<br />

tipologia di documentazione da consegnare/ritirare sarà il DDT<br />

anziché il formulario rifiuti.<br />

- Se il trasporto è relativo a consegne occasionali (es. corrieri), gli<br />

autisti dei mezzi devono attenersi alle procedure previste per i<br />

visitatori. Per alcune tipologie di consegne è possibile lasciare la<br />

merce/documentazione direttamente all’Ufficio Ricezione<br />

Visitatori, che avrà cura di recapitarla al destinatario; in questi casi,<br />

poiché non si accede al Comparto, non sarà necessario<br />

l’espletamento delle procedure di accesso.<br />

• Procedura di accesso/uscita per mezzi adibiti a lavori vari (es.<br />

espurghi, autocaricatori, furgoni, ecc…)<br />

− Se il mezzo riesce a passare attraverso entrambi i varchi di accesso<br />

previsti per le autovetture, gli autisti dei mezzi devono attenersi<br />

alle procedure previste per i visitatori.<br />

− Se il mezzo non riesce a passare attraverso entrambi i varchi di<br />

accesso previsti per le autovetture, gli autisti dei mezzi devono<br />

accedere al Comparto Ovest transitando sulle pese.<br />

Mezzi in ingresso per In caso di emergenza per intervento del Servizio di Assistenza medica<br />

EMERGENZE<br />

118 o per intervento dei Vigili del Fuoco è fatto obbligo al Capo Turno<br />

(118; Vigili del Fuoco ; IRE di posizionare il varco di Via Guiccioli in assetto TUTTO<br />

ecc…)<br />

APERTO coerentemente con il PIANO DI EMERGENZA INTERNO.<br />

La palazzina degli uffici in cui sono custoditi gli hardware ed i software necessari alla gestione del<br />

sistema controllo accessi, è presidiata dagli Addetti pesa dal lunedì al sabato dalle 6.30 alle 18.30.<br />

Durante i giorni festivi e al di fuori degli orari suddetti le porte di accesso alla palazzina degli uffici<br />

sono normalmente mantenute chiuse a chiave e risulta attivo un sistema di allarme anti intrusione<br />

direttamente collegato con il sistema centrale di allarme presente presso la sede centrale di Hera<br />

B.U. SOT Ravenna. E’ inoltre presente un sistema di vigilanza che effettua controlli su tutta l’area<br />

del Comparto in oggetto nei periodi di non presidio della palazzina degli uffici da parte degli<br />

Addetti pesa.<br />

2.1 AUTOVEICOLI CON PIÙ PERSONE A BORDO<br />

La procedura da seguire qualora in uno stesso autoveicolo siano presenti più persone munite di<br />

badge, sarà la seguente:<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Procedura<br />

P.0048<br />

Rev 0 del<br />

PAG. 14 DI 19<br />

Ingresso<br />

L’autista si farà riconoscere dal sistema di gestione controllo accessi presso la gabbia di entrata<br />

consentendo a tutte le persone a bordo del veicolo di accedere al Comparto. Le altre persone che si<br />

trovano a bordo del veicolo dovranno utilizzare una delle 4 postazioni in prossimità dei<br />

marcatempo posti nei punti di accesso ai seguenti impianti:<br />

• Uffici/Pesa;<br />

• Impianti CDR/IRE;<br />

• Impianto TCF;<br />

• Impianti Sotris.<br />

Tali postazioni dovranno essere utilizzate al solo fine di segnalare il proprio ingresso/uscita dal<br />

Comparto nei casi in cui più persone dotate di badge siano a bordo della stessa autovettura. La<br />

registrazione presso tali postazioni infatti non comporterà nessuna apertura/chiusura delle sbarre<br />

presenti nei varchi di accesso.<br />

Nel caso in cui a bordo della vettura siano presenti passeggeri non dotati di badge, questi dovranno<br />

seguire le procedure previste per i visitatori. Pertanto, in sede di emissione del Permesso di<br />

Lavoro deve essere verificato che tutti i lavoratori della ditta terza siano in possesso del badge<br />

di riconoscimento, se tale condizione non dovesse verificarsi non potrà essere emesso il<br />

Permesso di Lavoro.<br />

Uscita<br />

Le persone che si trovano a bordo del veicolo, ad esclusione dell’autista, dovranno utilizzare una<br />

delle 4 postazioni in prossimità dei marcatempo posti nei punti di accesso ai suddetti impianti, in<br />

tal modo il sistema registrerà la loro uscita dal Comparto. Solo l’autista si farà riconoscere dal<br />

sistema di gestione controllo accessi presso la gabbia di uscita, consentendo a tutte le persone a<br />

bordo del veicolo di uscire dal Comparto. Nel caso in cui a bordo della vettura siano presenti<br />

passeggeri non dotati di badge, questi dovranno seguire le procedure previste per i visitatori.<br />

Pertanto, dovranno recarsi all’Ufficio Ricezione Visitatori al fine di riconsegnare il badge di<br />

riconoscimento personale, consegnato in fase di ingresso al Comparto.<br />

La registrazione del personale delle ditte appaltatrici che accedono al Comparto ai fini della<br />

presente procedura non esime il lavoratore esterno dagli obblighi di segnalazione della propria<br />

presenza in uso presso l’impianto dove presta la propria opera. Ogni Responsabile di<br />

Impianto/Servizio ha comunque la responsabilità della registrazione di tutto il personale entrato agli<br />

impianti di propria competenza. E’ facoltà del Responsabile di Servizio utilizzare le modalità di<br />

verifica più opportune (cartolina marcatempo, lista cartacea, lista da sistema gestione controllo<br />

accessi, ecc…) per il controllo delle effettive presenze del personale facente capo al suo servizio.<br />

.<br />

2.2 MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI EMERGENZA<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Procedura<br />

P.0048<br />

Rev 0 del<br />

PAG. 15 DI 19<br />

INGRESSO/USCITA<br />

Se l’emergenza si verifica in orario di apertura del comparto, i sistemi di ingresso/uscita in<br />

entrambi i varchi (principale e secondario) vengono totalmente sbloccati al fine di consentire<br />

il passaggio dei mezzi di soccorso.<br />

Se l’emergenza si verifica in orario di chiusura del comparto o in giornate festive,<br />

l’ingresso/uscita dei suddetti mezzi dovrà avvenire esclusivamente dal varco di Via Guiccioli<br />

così come descritto nel Piano di Emergenza Interno.<br />

2.3 MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI MALFUNZIONAMENTO DEL SISTEMA<br />

INGRESSO/USCITA<br />

In caso un lettore ubicato in prossimità di un varco di ingresso/uscita dal Comparto venga<br />

danneggiato in modo da non risultare più funzionante, la gestione degli ingressi/uscite dal<br />

Comparto è garantita tramite metodi alternativi che garantiscano comunque il presidio del varco<br />

stesso.<br />

2.4 NORME DI CARATTERE GENERALE<br />

E’ fatto assoluto obbligo il rispetto della segnaletica orizzontale e verticale.<br />

E’ fatto assoluto divieto agli autisti di scendere dal proprio mezzo mentre sono sulle pese.<br />

Per tutti gli obblighi e divieti da rispettare presso il Comparto si veda P.0065 “Modalità di accesso e<br />

comportamento presso gli impianti di <strong>Herambiente</strong>”<br />

Nel caso il badge di riconoscimento dei dipendenti dell’azienda (Gruppo Hera) venga smarrito o<br />

sostituito con altro, sarà necessario riabilitare il nuovo badge presso l’amministratore del sistema<br />

informatico gestione accessi.<br />

3 AMMINISTRAZIONE DATI<br />

L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi è responsabile dell’integrità dei dati che<br />

conserva in locale sulla postazione di lavoro informatica adibita alla sola gestione del sistema<br />

suddetto e deve tenere in considerazione il fatto che i dati potrebbero essere persi o compromessi.<br />

L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi dei dati deve pertanto valutare se<br />

mantenere o meno una copia dei files residenti sul proprio disco fisso. Se la copia è eseguita su<br />

supporti esterni (es. floppy disk, CD-ROM, DVD, nastri, etc.), gli stessi devono essere custoditi in<br />

modo adeguato al tipo di informazioni contenute, e devono essere distrutti o ripuliti a seguito di<br />

periodi non superiori ai 7 giorni solari.<br />

Normalmente la protezione ai dati gestiti dal Sistema viene garantita dal fatto che il sistema è<br />

collegato tramite una rete interna e dalla presenza di un antivirus e da un firewall periodicamente<br />

aggiornati che impediscono accessi dall’esterno. La macchina sulla quale è installato il Sistema di<br />

gestione controllo accessi inoltre viene alimentata attraverso prese poste sotto gruppo di continuità.<br />

L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi è tenuto ad utilizzare i dati<br />

esclusivamente per finalità connesse all’esercizio della rispettiva mansione, osservando le misure di<br />

sicurezza adottate, è tenuto ad operare con la diligenza necessaria per tutelare le risorse aziendali,<br />

evitando utilizzi impropri che possano causare danno o riduzione dell'efficienza, o comunque in<br />

contrasto con l'interesse dell'azienda. Parimenti, è cura dell’amministratore del Sistema di gestione<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


SISTEMA GESTIONE<br />

QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE<br />

Procedura<br />

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controllo accessi non solo proteggere tali beni, ma anche impedirne l'uso fraudolento o improprio, a<br />

vantaggio loro, di terzi o anche delle società del Gruppo.<br />

Ogni attività sul Sistema di gestione controllo accessi necessita di una preventiva autenticazione<br />

basata sulla combinazione di una password. E’ da considerarsi una violazione della Policy di<br />

sicurezza ogni accesso al sistema o ai dati aziendali senza l’utilizzo di una corretta procedura di<br />

autenticazione.<br />

L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi, unica persona abilitata ad accedere al<br />

sistema, viene identificato tramite una password personale.<br />

La responsabilità della segretezza della password è del proprietario.<br />

Deve essere sua cura, ogni qualvolta sussista il dubbio di violazione della segretezza, provvedere al<br />

cambiamento della password.<br />

4 STRUTTURA DEL SISTEMA<br />

Di seguito è descritto il funzionamento nel dettaglio dei varchi di S.S. 309 Romea km. 2,6 e Via<br />

Guiccioli nonché la componentistica ivi installata. (si veda planimetrie al paragrafo 5).<br />

4.1 S.S. 309 ROMEA KM. 2.6<br />

Questo varco rappresenta la via di accesso ed uscita principale del Comparto.<br />

Il sistema di controllo accessi è indipendente dal sistema di gestione accessi/uscite degli autocarri<br />

diretti agli impianti. Tale flusso di traffico è coordinato dal personale addetto Pesa che non può<br />

interferire in alcun modo nella gestione del sistema accessi.<br />

Alla chiusura dell’ufficio pesa, gli addetti lasceranno le sbarre elettromeccaniche di accesso alle<br />

pese stesse in posizione di apertura mentre le sbarre del sistema accessi saranno sempre in funzione<br />

in posizione di chiusura.<br />

4.2 VIA GUICCIOLI<br />

Questo varco rappresenta la via di accesso ed uscita secondaria del Comparto.<br />

In fase diurna (6.30-18.30) dal lunedì al sabato in modalità automatica il varco si presenta<br />

così:<br />

-cancello pesante scorrevole aperto e bloccato manualmente (coperchio metallico su fotocellula).<br />

-cancello leggero ad ante chiuso<br />

-sbarre stradali di accesso-uscita abbassate<br />

-sbarra a tutta larghezza alzata<br />

Si accede un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti Gruppo Hera) o badge di<br />

riconoscimento (Soc. Sotris S.p.a).<br />

Viceversa si esce dal varco sempre un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti<br />

Gruppo Hera) o badge di riconoscimento (Soc. Sotris S.p.a).<br />

In fase notturna (18.30-6.30) e durante i giorni festivi in modalità automatica il varco si<br />

presenta così:<br />

-cancello pesante scorrevole chiuso<br />

-cancello ad ante leggero aperto<br />

-sbarre stradali di accesso-uscita alzate<br />

-sbarra stradale a tutta larghezza in posizione abbassata .<br />

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Si accede un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti Gruppo Hera) o badge di<br />

riconoscimento (lavoratori ditte terze preventivamente autorizzate).<br />

Viceversa si esce dal varco sempre un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti<br />

gruppo Hera) o badge di riconoscimento (lavoratori ditte terze preventivamente autorizzate).<br />

Il sistema di accesso prevede anche una regolamentazione in modalità manuale gestita dal Capo<br />

Turno IRE tramite cancello a tutta larghezza strada e citofono presente sul varco. Le condizioni<br />

sono previste dal paragrafo 2 (MODALITA D’ACCESSO pag.5) (procedura di accesso/uscita<br />

varco secondario di via Guiccioli pag.10 e 11), nei casi di mezzi di emergenza (VV.FF., 118<br />

ecc…) e conferitori di rifiuti con o senza FIR, con o senza badge.<br />

Il Capo Turno IRE di norma consente l’accesso al comparto solo dopo aver controllato sulla base<br />

del programma giornaliero di conferimenti reso noto al Capo Turno IRE da parte della B.U. SOT<br />

Ravenna la corrispondenza della targa del mezzo conferitore, il nome dell’autista e il nominativo<br />

della ditta di trasporto. Al momento dell’uscita, per l’apertura della sbarra a tutta larghezza stradale<br />

è necessario che venga richiesta autorizzazione al Capo Turno IRE tramate citofono posizionato in<br />

loco.<br />

Il passaggio dalla configurazione notturna-diurna del varco tramite temporizzatori avviene in modo<br />

del tutto automatico.<br />

In sala quadri IRE è posto un terminale (PC) che consente la visualizzazione e la stampa della lista<br />

del personale presente in Comparto in caso di emergenza.<br />

Ogni passaggio o tentativo di passaggio, sia in fase diurna che notturna, viene automaticamente<br />

registrato dal sistema al fine di individuare eventuali tentativi di accessi immotivati e di migliorare<br />

la gestione del Piano di Emergenza Interno.<br />

4.3 VARCHI PEDONALI<br />

Il varco principale di SS 309 Romea km 2,6 e quello secondario di Via Guiccioli sono gli unici due<br />

varchi tramite i quali è consentito l’ingresso e l’uscita (tramite mezzo privato o aziendale, a piedi).<br />

Esistono altri 5 varchi esclusivamente pedonali, 4 di competenza di <strong>Herambiente</strong> ed 1 di<br />

competenza di Sotris.<br />

La lista di distribuzione delle chiavi che consentono l’apertura dei lucchetti che mantengono<br />

normalmente chiusi i suddetti cancelli di competenza <strong>Herambiente</strong> è conservata presso gli uffici del<br />

Servizio Gestione Discariche Area Romagna.<br />

A. Due varchi pedonali di competenza <strong>Herambiente</strong> adiacenti rispettivamente al varco principale di<br />

SS 309 Romea km 2,6 e a quello secondario di Via Guiccioli e consentono l’ingresso al<br />

Comparto in caso di malfunzionamento dei varchi di accesso.<br />

B. Due varchi di competenza <strong>Herambiente</strong> per la sola uscita dal Comparto in caso di necessità di<br />

campionamento dei punti di scarico delle acque meteoriche da parte degli organi di controllo.<br />

C. Il varco di competenza di Sotris consente l’uscita dal Comparto del personale presente presso<br />

tale stabilimento nel solo caso di emergenza<br />

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Procedura<br />

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5 PLANIMETRIE VARCHI D’ACCESSO<br />

C1, C2, C3, C4, C5: LETTORI DI RICONOSCIMENTO BADGE<br />

C5: LETTORE RICONOSCIMENTO BADGE DA UTILIZZARSI SOLO IN CASO DI<br />

PROCEDURA DI EMERGENZA<br />

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Procedura<br />

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C6, C7, C8, C9, C10: LETTORI DI RICONOSCIMENTO BADGE<br />

C8: LETTORE RICONOSCIMENTO BADGE DA UTILIZZARSI SOLO IN CASO DI<br />

PROCEDURA DI EMERGENZA<br />

Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.


Centro Ecologico Romea<br />

km 2,6 S.S. 309 Romea<br />

Ravenna<br />

Allegato 15<br />

Dichiarazione relativa alla<br />

qualificazione nel settore degli<br />

ambienti sospetti di inquinamento o<br />

confinati<br />

Aggiornamento Maggio 2012<br />

<strong>DOCUMENTO</strong> DI SICUREZZA<br />

(PER DITTE TERZE)


BOZZA DA REDIGERE SU<br />

CARTA INTESTATA DELL’APPALTATORE<br />

…..<br />

…..<br />

Spett.le HERAmbiente S.p.A.<br />

OGGETTO : Dichiarazione relativa alla qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di<br />

inquinamento o confinati con riferimento all’art. 2 comma 1 del D.P.R.<br />

177/2011<br />

Lavori di ……………………………. da eseguire presso il sito di ……….<br />

Rif. contratto / ordine ………………………<br />

Il sottoscritto …………………. nato a ………………..<br />

il …………… , residente a................................ prov. (.............) in via<br />

…………………………………....... n. .......... in qualità di Legale Rappresentante e Datore<br />

di Lavoro della ditta ………………………………… con sede in via<br />

………………………… a ……………… .P. IVA:……………..………………… ,<br />

ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 47 del DPR 28.12.2000 n. 445, nonché dell'art. 2<br />

comma 1 del Decreto del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011 n. 177,<br />

consapevole delle pene stabilite per le false attestazioni e mendaci dichiarazioni previste<br />

dal Codice Penale e dalle leggi speciali in materia e delle conseguenti responsabilità civili<br />

e contrattuali<br />

sotto la mia personale responsabilità di:<br />

D I C H I A R A *<br />

applicare integralmente le vigenti disposizioni in materia di valutazione dei rischi,<br />

sorveglianza sanitaria e misure di gestione delle emergenze;<br />

essere in possesso di D.P.I., strumentazione ed attrezzature di lavoro idonei alla<br />

prevenzione dei rischi propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di<br />

inquinamento o confinati e di aver effettuato attività di addestramento all’uso<br />

corretto di tali dispositivi, strumentazione e attrezzature;<br />

aver effettuato attività di informazione e formazione di tutto il personale, ivi<br />

compreso il Datore di Lavoro ove impiegato per attività lavorative in ambienti<br />

sospetti di inquinamento o confinati, specificamente mirato alla conoscenza dei<br />

fattori di rischio propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o<br />

confinati;<br />

aver effettuato attività di addestramento di tutto il personale impiegato per le attività<br />

lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, ivi compreso il Datore di<br />

Lavoro, relativamente all’applicazione di procedure di sicurezza coerenti con le<br />

previsioni di cui agli artt. 66 e 121 e dell’Allegato IV, punto 3, del D.Lgs. 81/08 e<br />

s.m.i.;<br />

rispettare le vigenti previsioni, ove applicabili, in materia di Documento unico di<br />

regolarità contributiva;


applicare integralmente la parte economica e normativa della contrattazione<br />

collettiva di settore, compreso il versamento della contribuzione all’eventuale ente<br />

bilaterale di riferimento, ove la prestazione sia di tipo retributivo, con riferimento ai<br />

contratti e accordi collettivi di settore sottoscritti da organizzazioni dei datori di<br />

lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;<br />

utilizzare in lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, in percentuale<br />

non inferiore al 30 per cento della forza lavoro, personale con esperienza almeno<br />

triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, assunta<br />

con contratto di lavoro a tempo indeterminato ovvero anche con altre tipologie<br />

contrattuali o di appalto, a condizione, in questa seconda ipotesi, che i relativi<br />

contratti siano stati preventivamente certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del<br />

D.Lgs. 276/03, e che i lavoratori che svolgono le funzioni di preposto sono in<br />

possesso di tale esperienza.<br />

Elenco nominativi del personale con esperienza almeno triennale in lavori in<br />

ambienti sospetti di inquinamento o confinati: …...………………………………………<br />

…………………………………………………………………………………………………<br />

…………………………………………………………………………………………………<br />

…………………………………………………………………………………………………<br />

…………………………………………………………………………………………………<br />

D I C H I A R A INOLTRE<br />

l'avvenuta formazione per un periodo non inferiore ad un giorno dei propri lavoratori<br />

impiegati nelle attività effettuate in ambienti sospetti di inquinamento o confinati<br />

relativamente a caratteristiche dei luoghi di lavoro, rischi esistenti negli ambienti e<br />

sulle misure di prevenzione e emergenza adottate.<br />

L’avvenuta formazione ai lavoratori impiegati dall'impresa nelle attività effettuate in<br />

ambienti sospetti di inquinamento o confinati su:<br />

• contenuti del documento "Informazione rischi specifici ambientali e DUVRI" o del<br />

Piano di Sicurezza e Coordinamento;<br />

• informazioni sui rischi riportate nella Nota Informativi sui Rischi ambientali ed<br />

interferenziali;<br />

• contenuti della procedura operativa P.0139 “Lavori in ambienti sospetti di<br />

inquinamento o confinati”.<br />

E presenta in allegato la seguente documentazione<br />

- Fotocopia documento di identità;<br />

In fede<br />

……………. lì ……………………………………………………….………………………<br />

(*) Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 30.06.2003 n. 196 il dichiarante è informato che i dati<br />

contenuti nella presente dichiarazione saranno utilizzati dall’Amministrazione procedente esclusivamente per<br />

l’uso per il quale sono stati richiesti e consente il loro utilizzo a tal fine.

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