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Bobtcheva Ivelina Ciucci Sara Ercoli Francesca ... - ITIS E. Divini

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA<br />

SCUOLA INTERUNIVERSITARIA DI SPECIALIZZAZIONE<br />

ALL’INSEGNAMENTO SECONDARIO<br />

Anno Accademico 2006/2007<br />

VII Ciclo – III semestre<br />

Tirocinio indiretto<br />

11 Ottobre 2006<br />

Nuclei fondanti<br />

Componenti del gruppo<br />

<strong>Ivelina</strong> <strong>Bobtcheva</strong> A049<br />

<strong>Sara</strong> <strong>Ciucci</strong> A049<br />

<strong>Francesca</strong> <strong>Ercoli</strong> A049<br />

Alessandro Staderini A047


1. INTERPRETARE I DIVERSI MODELLI PROPOSTI PER I NUCLEI<br />

FONDANTI DI FISICA<br />

Ricordiamo che per nuclei fondanti si intendono concetti fondamentali che ricorrono in vari luoghi<br />

di una disciplina e hanno perciò valore strutturante e generativo di conoscenze. Per l’insegnamento<br />

della fisica l’applicazione della definizione dei nuclei fondanti non è immediata per motivi legati sia<br />

alla natura della disciplina, sia a considerazioni di opportunità didattica.<br />

Abbiamo a disposizione due proposte di nuclei fondanti per l’insegnamento della fisica:<br />

1) Modello proposto da AIF<br />

Secondo questo modello nella fisica è opportuno proporre due insiemi di nuclei fondanti: quelli<br />

disciplinari come ad esempio il concetto di interazione o di energia, e quelli metodologici, che<br />

riguardano il modo di far scienza (quindi non esclusivi della fisica), come la necessità di misurare o<br />

il ricorso a modelli descrittivi e interpretativi:<br />

• nuclei fondanti disciplinari<br />

– Spazio e tempo<br />

– Materia<br />

– Sistema fisico<br />

– Interazione<br />

– Stato e trasformazione<br />

- Grandezze invarianti<br />

• nuclei fondanti metodologici<br />

– Osservazione e misura<br />

– Descrizione e schematizzazione<br />

– Sintesi<br />

- Condivisione<br />

Osserviamo che in questa proposta non vengono indicati quali argomenti devono essere affrontati<br />

nel biennio e quali nel triennio. Secondo la nostra interpretazione i concetti vengono introdotti e<br />

approfonditi a spirale puntando nel biennio ai rapporti tra «conoscenza comune» e «conoscenza<br />

scientifica» e facendo adeguato uso della discussione in classe come strumento didattico. Nel


triennio, invece, riteniamo che si debbano curare di più gli aspetti teorici e formali mostrando il loro<br />

potere interpretativo nei riguardi dell’evidenza sperimentale e fenomenologica e proponendo un<br />

laboratorio costituito di esperimenti emblematici e significativi.<br />

.<br />

2) Proposta del PNI<br />

• biennio<br />

- L'equilibrio ed i processi stazionari<br />

- Il movimento<br />

- La propagazione della luce<br />

- L’energia<br />

• triennio<br />

- forze e campi<br />

- sistemi di riferimento e relatività<br />

- principi di conservazione - processi reversibili e irreversibili<br />

- onde meccaniche ed elettromagnetiche<br />

- struttura della materia<br />

- l'Universo fisico<br />

In questo caso i concetti sono specifici, vengono suddivisi in biennio e triennio e tramite questa<br />

suddivisione viene suggerito un ordine cronologico di svolgimento. Alcuni di noi ritengono che<br />

questo ordine non sia adeguato e difficilmente proponibile dal punto di vista didattico perché<br />

concetti proposti nel biennio come quello di energia non possono essere capiti in profondità senza<br />

alcuni concetti che sono invece proposti nel triennio.<br />

2. CONFRONTARLI E ASSUMERNE UNO COME RIFERIMENTO<br />

Il confronto verte sui seguenti punti:<br />

1) Come già detto, la proposta del PNI suddivide i nuclei del biennio da quelli del triennio,<br />

mentre l’altro no. Questo, secondo no,i rende il modello dell’AIF più flessibile e sostenibile<br />

da un punto di vista didattico.<br />

2) La proposta dell’AIF risulta più generale e permette e presuppone un insegnamento della<br />

fisica non in isolamento, ma collegato alle altre scienze naturali e alla matematica.<br />

Assumiamo il modello dell’AIF come riferimento.


3. IMPLEMENTARE UN POSSIBILE CURRICOLO CENTRATO SU UNO<br />

DEI NUCLEI DEL MODELLO ASSUNTO<br />

Consideriamo il nucleo disciplinare “spazio e tempo” nel biennio di un Liceo Scientifico<br />

Tecnologico.<br />

Possiamo così suddividerlo:<br />

I anno:<br />

- ordine di grandezza; nozione scientifica esponenziale;<br />

- descrizione delle grandezze spazio e tempo: ordine di grandezza spazio-temporale di<br />

diversi processi naturali;<br />

- strumenti di misurazione di piccole distanze;<br />

- misurazione del tempo: cenni storici; il pendolo;<br />

- sistema di riferimento: illustrare l’importanza della scelta di un sistema di riferimento;<br />

sviluppare la capacità di descrivere i fenomeni dal punto di vista di diversi sistemi di<br />

riferimento;<br />

- descrizione delle grandezze derivate velocità e accelerazione: unità di misura; diagrammi<br />

spazio-tempo e velocità-tempo del moto rettilineo uniforme e rettilineo uniformemente<br />

accelerato;<br />

- primo principio della dinamica: relativismo classico;<br />

II anno:<br />

- fenomeni periodici: onde e la loro velocità di propagazione;<br />

- misurazione del tempo oggi;<br />

- significato e implicazioni della costanza della velocità della luce; la crisi del relativismo<br />

classico;

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