Picasso

Picasso Picasso

10.04.2015 Views

Nei mesi scorsi, mentre riordinavo le idee sul “personaggio” Picasso, stringevo tra le mani i cataloghi e i vecchi libri di famiglia, l’odore della biblioteca dei miei nonni mi avvolgeva. È in quei momenti che mi sono resa conto del grande privilegio che ho avuto nel crescere respirando quelle immagini fino ad assorbirle ed esserne assorbita. Queste poche pagine sono il frutto dell’amore e della dedizione per l’arte della mia famiglia: grazie a nonna Teresa, a papà e a zio Silverio. PABLO PICASSO Malaga 1881 - Mougins 1973 La fierezza del predatore “Ognuno desidera comprendere l’arte. Perché non tentare di capire il canto di un uccello? Perché amiamo la notte, i fiori e tutto ciò che ci circonda, senza cercare di capirlo? Ma nel caso della pittura la gente sente il bisogno di capire. Se solo potesse rendersi conto prima di tutto che un artista lavora per necessità interiore, che egli stesso è un insignificante frammento del mondo, e che non le si dovrebbe attribuire maggiore importanza che a una quantità di altre cose che ci procurano piacere, anche se non sappiamo spiegarle!” (2) Questa dichiarazione è in parte una ragionevole protesta contro tutte le pretenziose costruzioni intellettuali che hanno condizionato gran parte dell’arte. Ma è anche una giustificazione della natura del suo stesso genio: egli crea arte così come un uccello canta. La comprensione non ha niente a che fare con tutto questo, anzi è un ostacolo, quasi una minaccia. Picasso è un rivoluzionario, un costruttore, essenzialmente. Il mondo e’ la sua preda, si impossessa di concetti, colori, forme e riesce a cogliere i risvolti segreti delle cose e delle figure umane, stravolgendo le regole dell’anatomia, della prospettiva e della composizione nello spazio. È realista, ma mai decorativo o accademico. Il suo punto di forza è l’assenza della retorica. Mai appagato, ha sempre ricominciato, rinnovandosi ogni volta e segnando tappe fondamentali nella storia dell’arte. Cita tutti i più grandi artisti senza mai copiarli, reinventa e sperimenta senza sosta, trasfigurando tutto. Picasso elimina la terza dimensione illusoria della prospettiva, frantuma la forma nella scomposizione dei piani nello spazio: in pratica, cambia il 2 modo di vedere le cose dell’arte. Più che grande pittore è stato sommo artista, per questa sua inesausta creatività innovativa, eccelso disegnatore, grande fra i grandi. “Non riesco a capire l’importanza che si dà alla parola ricerca nella pittura moderna. Secondo me cercare non significa nulla nella pittura, trovare è l’espressione giusta. Io non cerco, trovo.” (2) Pochi privilegiati trovano senza cercare. Questa affermazione è forse la più citata tra tutte quelle di Picasso. L’ha detta solo per provocare? No, Picasso non inventa paradossi fine a se stessi, non è orgoglio, è più semplicemente una dichiarazione di metodo. Come sosteneva Gertrude Stein: “I suoi disegni non erano di cose vedute ma di cose espresse, insomma erano parole per lui; il disegno fu sempre il suo modo di parlare, e lui parlava tantissimo.” (3) È questa la sua autentica forza creatrice, quella di uno dei più grandi trasgressori dell’ideale estetico di bellezza di tutti i tempi. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Fernand Olivier nel 1904 scrive di Picasso: “Piccolo, massiccio, inquieto, inquietante, con occhi neri, profondi, perforanti, strani, quasi sfrontati”. (2) BERGAMINI G. - DE MARTINO E. Picasso. La potenza del segno, Udine 2002. BLOCH G. Picasso, 4 voll., Berna 1968 - 1979. GESISER B.-BAER B. Picasso peintre-graveur, 7 voll. più addenda, Berna 1933 - 1996. GOEPPERT S.-CRAMER P. Pablo Picasso, The Illustrated Books, catalogue raisonné, Ginevra 1983. (1) F. Gilot e C. Lake, Vita con Picasso, Allemandi, 1999. (2) John Berger, Splendori e miserie di Pablo Picasso, Il Saggiatore, 1996 (3) Gertrude Stein, Picasso, Adelphi, 1973 3

Nei mesi scorsi, mentre riordinavo le idee sul “personaggio” <strong>Picasso</strong>,<br />

stringevo tra le mani i cataloghi e i vecchi libri di famiglia,<br />

l’odore della biblioteca dei miei nonni mi avvolgeva.<br />

È in quei momenti che mi sono resa conto del grande privilegio che ho avuto nel crescere<br />

respirando quelle immagini fino ad assorbirle ed esserne assorbita.<br />

Queste poche pagine sono il frutto<br />

dell’amore e della dedizione per l’arte della mia famiglia:<br />

grazie a nonna Teresa, a papà e a zio Silverio.<br />

PABLO PICASSO<br />

Malaga 1881 - Mougins 1973<br />

La fierezza del predatore<br />

“Ognuno desidera comprendere l’arte. Perché non tentare di capire il canto di un uccello? Perché<br />

amiamo la notte, i fiori e tutto ciò che ci circonda, senza cercare di capirlo? Ma nel caso della pittura<br />

la gente sente il bisogno di capire. Se solo potesse rendersi conto prima di tutto che un artista<br />

lavora per necessità interiore, che egli stesso è un insignificante frammento del mondo, e che non<br />

le si dovrebbe attribuire maggiore importanza che a una quantità di altre cose che ci procurano<br />

piacere, anche se non sappiamo spiegarle!” (2)<br />

Questa dichiarazione è in parte una ragionevole protesta contro tutte le pretenziose<br />

costruzioni intellettuali che hanno condizionato gran parte dell’arte. Ma è anche<br />

una giustificazione della natura del suo stesso genio: egli crea arte così come un<br />

uccello canta. La comprensione non ha niente a che fare con tutto questo, anzi è<br />

un ostacolo, quasi una minaccia.<br />

<strong>Picasso</strong> è un rivoluzionario, un costruttore, essenzialmente. Il mondo e’ la sua preda,<br />

si impossessa di concetti, colori, forme e riesce a cogliere i risvolti segreti delle<br />

cose e delle figure umane, stravolgendo le regole dell’anatomia, della prospettiva<br />

e della composizione nello spazio. È realista, ma mai decorativo o accademico. Il<br />

suo punto di forza è l’assenza della retorica. Mai appagato, ha sempre ricominciato,<br />

rinnovandosi ogni volta e segnando tappe fondamentali nella storia dell’arte.<br />

Cita tutti i più grandi artisti senza mai copiarli, reinventa e sperimenta senza sosta,<br />

trasfigurando tutto. <strong>Picasso</strong> elimina la terza dimensione illusoria della prospettiva,<br />

frantuma la forma nella scomposizione dei piani nello spazio: in pratica, cambia il<br />

2<br />

modo di vedere le cose dell’arte. Più che grande pittore è stato sommo artista, per<br />

questa sua inesausta creatività innovativa, eccelso disegnatore, grande fra i grandi.<br />

“Non riesco a capire l’importanza che si dà alla parola ricerca nella pittura moderna. Secondo<br />

me cercare non significa nulla nella pittura, trovare è l’espressione giusta. Io non cerco, trovo.” (2)<br />

Pochi privilegiati trovano senza cercare. Questa affermazione è forse la più citata<br />

tra tutte quelle di <strong>Picasso</strong>. L’ha detta solo per provocare? No, <strong>Picasso</strong> non inventa<br />

paradossi fine a se stessi, non è orgoglio, è più semplicemente una dichiarazione<br />

di metodo.<br />

Come sosteneva Gertrude Stein: “I suoi disegni non erano di cose vedute ma di cose espresse,<br />

insomma erano parole per lui; il disegno fu sempre il suo modo di parlare, e lui parlava<br />

tantissimo.” (3) È questa la sua autentica forza creatrice, quella di uno dei più grandi<br />

trasgressori dell’ideale estetico di bellezza di tutti i tempi.<br />

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE<br />

Fernand Olivier nel 1904 scrive di <strong>Picasso</strong>: “Piccolo,<br />

massiccio, inquieto, inquietante, con occhi neri,<br />

profondi, perforanti, strani, quasi sfrontati”. (2)<br />

BERGAMINI G. - DE MARTINO E. <strong>Picasso</strong>. La potenza del segno, Udine 2002.<br />

BLOCH G. <strong>Picasso</strong>, 4 voll., Berna 1968 - 1979.<br />

GESISER B.-BAER B. <strong>Picasso</strong> peintre-graveur, 7 voll. più addenda, Berna 1933 - 1996.<br />

GOEPPERT S.-CRAMER P. Pablo <strong>Picasso</strong>, The Illustrated Books, catalogue raisonné,<br />

Ginevra 1983.<br />

(1) F. Gilot e C. Lake, Vita con <strong>Picasso</strong>, Allemandi, 1999.<br />

(2) John Berger, Splendori e miserie di Pablo <strong>Picasso</strong>, Il Saggiatore, 1996<br />

(3) Gertrude Stein, <strong>Picasso</strong>, Adelphi, 1973<br />

3

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!