03.04.2015 Views

cibo locale e vendita diretta in campagna - Consorzio della Quarantina

cibo locale e vendita diretta in campagna - Consorzio della Quarantina

cibo locale e vendita diretta in campagna - Consorzio della Quarantina

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Ecoistituto delle Tecnologie Appropriate<br />

Associazione Civiltà Contad<strong>in</strong>a<br />

Coldiretti Forlì-Cesena<br />

<strong>Consorzio</strong> Agrario Interprov<strong>in</strong>ciale Forlì-Cesena-Rim<strong>in</strong>i<br />

col patroc<strong>in</strong>io<br />

Assessorato all’Agricoltura Comune di Cesena<br />

Banca di Cesena – Credito Cooperativo Cesena - Ronta<br />

Sabato 28 gennaio 2006 - ore 9,00 - 17,00<br />

Sala convegni - Ecoistituto delle Tecnologie Appropriate<br />

via Germazzo 189<br />

Località Mol<strong>in</strong>o Cento a Cesena<br />

Convegno<br />

CIBO LOCALE E VENDITA<br />

DIRETTA IN CAMPAGNA<br />

…fra certificazione e autocertificazione<br />

Relatori:<br />

- Leonardo Belli (Assessore Agricoltura - Comune di Cesena)<br />

Perché un convegno <strong>in</strong> Romagna sul <strong>cibo</strong> <strong>locale</strong><br />

- Maurizio Pallante (Movimento per la Decrescita Felice)<br />

Decrescita, autoproduzione ed economia <strong>locale</strong><br />

- Alberto Mantovani (Agricoltore <strong>della</strong> Associazione Solidarietà Campagna Italiana)<br />

L’esperienza <strong>della</strong> <strong>vendita</strong> <strong>diretta</strong> nei mercat<strong>in</strong>i locali<br />

- Davide Modigliani (Agricoltore <strong>della</strong> Federazione Coltivatori Diretti)<br />

L’esperienza <strong>della</strong> <strong>vendita</strong> <strong>diretta</strong> nell’azienda agricola<br />

- Alberto Olivucci (Presidente dell’Associazione Civiltà Contad<strong>in</strong>a)<br />

Contro i brevetti: autoprodursi e scambiare semi tradizionali<br />

- Massimo Angel<strong>in</strong>i (<strong>Consorzio</strong> <strong>della</strong> Quarant<strong>in</strong>a)<br />

Varietà tradizionali, prodotti locali: esperienze concrete <strong>in</strong> agricoltura<br />

- Giorgio Ferigo (Medico USL di Tolmezzo)<br />

Il certificato come sevizia: l'igiene pubblica tra irrazionalità e irrilevanza<br />

- Filippo Tramonti (Presidente <strong>Consorzio</strong> Agrario)<br />

L’esperienza <strong>della</strong> filiera corta: dal grano al pane<br />

Coord<strong>in</strong>a il convegno:<br />

- Gianfranco Zavalloni (Ecoistituto Tecnologie Appropriate)<br />

-------------------------------------------------------------------------------------<br />

SCAMBIO DI SEMI<br />

durante il convegno sarà allestito un punto per lo<br />

"scambio di semi" fra custodi di semi di Civiltà Contad<strong>in</strong>a<br />

-------------------------------------------------------------------------------------<br />

Per <strong>in</strong>formazioni:


telefono cellulare 335.5342213<br />

email: grta-c<strong>in</strong>@libero.it<br />

siti <strong>in</strong>ternet: http://www.tecnologieappropriate.it - http://www.<strong>cibo</strong><strong>locale</strong>.org<br />

-------------------------------------------------------------------------------------<br />

Un convegno a Cesena per affrontare la crisi dell’Agricoltura alle radici<br />

CIBO LOCALE E VENDITA DIRETTA IN CAMPAGNA<br />

Perché un convegno per parlare di cibi <strong>in</strong>contam<strong>in</strong>ati e pensare <strong>locale</strong>?<br />

"Non c'è nulla di esterno all'uomo che, entrando <strong>in</strong> lui, possa contam<strong>in</strong>arlo;<br />

sono <strong>in</strong>vece le cose che escono da lui che lo contam<strong>in</strong>ano..." Gesù<br />

Ogni volta che si addenta un <strong>cibo</strong> ci si chiede se è buono o cattivo. Però attribuire al <strong>cibo</strong> qualche<br />

cattiveria è sbagliato, quanto accusare il gatto di essere un serial killer di topi. La funzione naturale di<br />

un gatto è di essere un cacciatore quanto quella di un <strong>cibo</strong> è di nutrire con gusto. Ma se i gatti<br />

com<strong>in</strong>ciassero a mordere e a mangiarsi le persone saremmo davanti all'evidenza di qualcosa contro<br />

natura, di sbagliato e fondamentalmente di cattivo. Altrettanto succede quando un <strong>cibo</strong> è <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ante,<br />

senza un naturale sapore e potenzialmente dannoso per chi lo usa. Nel caso dei gatti il cambiamento<br />

di ist<strong>in</strong>to può essere determ<strong>in</strong>ato solo dal progetto di un'addestratore, malvagio killer di umani che ne<br />

cambia la natura fel<strong>in</strong>a per asservirla a f<strong>in</strong>i diversi da quelli naturali. Altrettanto se il <strong>cibo</strong> <strong>in</strong>izia a<br />

<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>are l'ambiente e la salute, impoverisce chi lo coltiva e chi lo mangia, smette di avere profumo,<br />

sapore e freschezza ci troviamo di fornte alla malvagità del progetto di <strong>cibo</strong> <strong>della</strong> attuale civiltà, un<br />

<strong>cibo</strong> che non è più visto come f<strong>in</strong>e ma come strumento.<br />

La dimostrazione più evidente di questa funzione di strumento è che il costo vero del <strong>cibo</strong>, ovvero il<br />

costo <strong>in</strong> azienda agricola, è attestato <strong>in</strong>torno al 15% del valore f<strong>in</strong>ale che lo stesso <strong>cibo</strong> avrà nel<br />

supermercato al cliente che lo compra per mangiarlo. Il <strong>cibo</strong> è diventato solo uno strumento per<br />

rendere possibili altre manifestazioni di utilizzazione del <strong>cibo</strong> stesso a scopo di lucro:<br />

confezionamento: quasi sempre si tratta di <strong>in</strong>volucri di materiali plastici che lo avvolgono e che<br />

devono essere avviati <strong>in</strong> discarica, che <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ano l'ambiente quando sono prodotti, quando sono<br />

elim<strong>in</strong>ati e soprattutto rilasciano i loro detriti allo stesso <strong>cibo</strong> che contengono, come il caso del latte<br />

<strong>in</strong>fantile nel tetrapac <strong>in</strong>segna;<br />

trasporto: i cibi costano mediamente il 15% <strong>in</strong> più per i costi di trasporto che, sempre mediamente, li<br />

avviano su distanze di 1.500 km prima di arrivare sullo scaffale di <strong>vendita</strong>, bruciando migliaia di<br />

tonnellate di petrolio che concorrono a sporcare l'aria che respiriamo e a cambiare il clima del pianeta;<br />

perdita <strong>della</strong> biodiversità: per una commercializzazione <strong>in</strong>dustriale dei cibi occorrono frutti e ortaggi<br />

il più possibili uguali di pezzatura e tempi di raccolta, che crescono <strong>in</strong> campi concimati chimicamente,<br />

capaci di sopportare la frigoconservazione, di essere lavorati e confezionati a macch<strong>in</strong>a e sopportare<br />

urti e trasporti.<br />

Sono tutte caratteristiche che le vecchie varietà non avevano e ciò ne ha determ<strong>in</strong>ato il graduale e<br />

completo abbandono da parte dell'agricoltura. Queste varietà antiche però avevano il sapore, i colori,<br />

la morbidezza delle polpe e i profumi. Un tempo i mercati erano profumati, oggi i banconi dei<br />

supermercati sono asettici e <strong>in</strong>odori.<br />

<strong>in</strong>termediazione e certificazione: prima che il <strong>cibo</strong> arrivi al cliente f<strong>in</strong>ale deve seguire una tortuosa<br />

strada di vendite susseguenti. È notorio <strong>in</strong>fatti come un supermercato non compri mai dagli agricoltori<br />

<strong>diretta</strong>mente. Passerà qu<strong>in</strong>di di mano più volte senza una precisa ragione. Ogni passaggio deve<br />

essere spesso, come nel caso dei prodotti a coltivazione biologica, seguito da una certificazione il cui<br />

costo va poi a cumularsi sul prezzo f<strong>in</strong>ale.<br />

Tutto ciò non accadrebbe se la gente potesse comprare <strong>diretta</strong>mente dalla fattoria <strong>in</strong>vece che dal


supermercato.<br />

Cosa ha cambiato il <strong>cibo</strong>? E soprattutto chi governa il <strong>cibo</strong> di oggi? Chi è il responsabile del<br />

cambiamento? Non lo sappiamo, è senza volto la regia del progetto di <strong>cibo</strong> attuale e globale. A volte<br />

le si chiamano mult<strong>in</strong>azionali e altre grandi distribuzioni organizzate. Ma se il prodotto avesse le<br />

stesse qualità di chi lo produce, ne portasse la sua immag<strong>in</strong>e e le stesse caratteristiche, l'identikit di<br />

chi crea i progetti di <strong>cibo</strong> oggi è il seguente: persone <strong>in</strong>sipide, che stanno molto tempo su un mezzo di<br />

trasporto, che guadagnano non dal fare ma dalla gestione e speculazione, persone noiose e annoiate,<br />

senza fantasia, che amano gli impianti frigor, che non hanno un odorato e gusto aff<strong>in</strong>ato.<br />

Il <strong>cibo</strong> di oggi ha molti marchi ma ha perso la faccia. Il <strong>cibo</strong> prodotto e venduto <strong>diretta</strong>mente <strong>in</strong> fattoria<br />

<strong>in</strong>vece la faccia ce l'ha: è quella dell'agricoltore che lo coltiva e lo vende <strong>diretta</strong>mente. Il <strong>cibo</strong> con una<br />

faccia è l'unico progetto che possa avere speranza di contrastare il <strong>cibo</strong> massificato, è l'unico progetto<br />

per un <strong>cibo</strong> non <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ante, saporito, fresco, biodiverso, remunerativo per chi lo produce ed<br />

economico per chi lo acquista.<br />

Di questo <strong>cibo</strong> vogliamo parlare a Cesena organizzando un convegno su "Cibo Locale e Vendita<br />

Diretta" per riunire chi del <strong>cibo</strong> ne fa un f<strong>in</strong>e così come lo fanno i semi: un seme piantato ha come<br />

scopo quello di dare altro <strong>cibo</strong> che al suo <strong>in</strong>terno ha altro seme. Per questo allo stesso tavolo<br />

riuniremo <strong>in</strong>sieme i relatori e i semi <strong>della</strong> biodiversità rurale, quei semi che scomparsi dai campi per<br />

lasciare il posto, nel progetto di <strong>cibo</strong> globalizzato, agli ibridi e agli organismi geneticamente alterati,<br />

rischiano di est<strong>in</strong>guersi nell'oblio. Di essi, per diffonderli, ne faremo scambio gratuito fra conservatori<br />

e, a chi non ne ha fra i visitatori, ne regaleremo qualcuno.<br />

Alberto Olivucci<br />

Presidente di Civiltà Contad<strong>in</strong>a

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!