L'ospedale del Verbano-Cusio-Ossola - Italia - l'Ospedale nel Terzo ...
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L’ospedale Del <strong>Terzo</strong> millennio<br />
L’ospedale Della Montagna<br />
Alba, 17/19 maggio ‘06<br />
Marco Vitali
Premessa:<br />
Il progetto per il nuovo ospedale <strong>del</strong> verbano cusio ossola, è stato oggetto<br />
di un concorso internazionale di progettazione, conclusosi <strong>nel</strong> 2004 con la<br />
vittoria <strong>del</strong> progetto qui illustrato.<br />
Si tratta di un presidio ospedaliero per acuti, con 435 letti e dea di 1°<br />
livello, da realizzarsi in una superficie pianeggiante di oltre 26 ettari,<br />
circondata su 3 lati da rilievi montuosi coperti da fitti boschi e aperta a nord<br />
verso i massicci <strong>del</strong> monte rosa e <strong>del</strong> sempione: quindi di grande sensibilità<br />
paesaggistica.<br />
Le linee guida che hanno determinato l’impostazione <strong>del</strong> progetto possono<br />
suddividersi in due grandi categorie:<br />
‣ inserimento <strong>nel</strong> contesto che circonda l’area <strong>del</strong>l’intervento ai fini di<br />
contenere l’impatto ambientale;<br />
la ricerca <strong>del</strong>l’ottimizzazione <strong>del</strong>la funzionalità.
1. L’inserimento <strong>nel</strong> contesto che circonda l’area<br />
<strong>del</strong>l’intervento<br />
Per quanto riguarda il primo obiettivo, e cioè diminuire il più possibile il<br />
disturbo che il progetto avrebbe provocato <strong>nel</strong> contesto naturale, sono stati<br />
assunti come presupposti:<br />
‣ una forma articolata<br />
‣Un’altezza contenuta<br />
‣L’utilizzo di materiali<br />
tradizionali ed ecocompatibili<br />
‣Un’immagine che recuperi i<br />
valori ambientali <strong>del</strong> sito e<br />
quindi, in qualche modo, sia<br />
ispirata alla montagna<br />
Queste linee guida compositive, applicate al mo<strong>del</strong>lo funzionale descritte <strong>nel</strong><br />
capitolo successivo, hanno portato al progetto di quello che è stato chiamato<br />
ospedale <strong>del</strong>la montagna e che si configura come un monoblocco articolato<br />
a sviluppo orizzontale, costituito da quattro piani fuori terra più un<br />
seminterrato, inserito all’interno di un grande parco.
L’idea architettonica parte da un nucleo centrale, completamente vetrato, che<br />
contiene una grande piazza coperta da cui, grazie alla trasparenza<br />
<strong>del</strong>l’involucro, si può godere <strong>del</strong>l’incantevole vista dei rilievi montuosi che<br />
circondano la valle.<br />
A questo nucleo sono attaccate sei stecche che contengono le unità di<br />
degenza, che si protendono <strong>nel</strong>la vegetazione che circonda l’edificio,<br />
penetrando in mezzo a questi raggi fino ad entrare all’interno <strong>del</strong>la stessa<br />
piazza coperta.
Molta attenzione è stata<br />
riservata all’utilizzo dei<br />
materiali locali ed<br />
ecocompatibili, quali il legno e<br />
la pietra per le maniche<br />
laterali; la copertura, in<br />
lamiera di rame preossidata,<br />
assume un movimento che<br />
ricorda quello <strong>del</strong>le montagne<br />
circostanti. Il manto di<br />
copertura è collegato al<br />
terreno da tiranti metallici che<br />
permettono la salita di piante<br />
rampicanti.<br />
L’utilizzo di energie alternative<br />
e tecnologie per il risparmio<br />
energetico completano<br />
l’attenzione posta<br />
relativamente all’impatto<br />
ambientale.
2. L’impostazione funzionale<br />
La ricerca <strong>del</strong>la rispondenza alle esigenze <strong>del</strong>la complessa attività che si<br />
svolge in un presidio ospedaliero di queste dimensioni ha portato<br />
all’individuazione dei seguenti aspetti, particolarmente importanti, che hanno<br />
determinato l’impostazione funzionale <strong>del</strong> progetto:<br />
‣Un’opportuna collocazione <strong>del</strong>le varie<br />
attività sanitarie, per rispondere ad una<br />
organizzazione dipartimentale e per intensità<br />
di cure;<br />
‣Percorsi brevi, efficienti e separati per<br />
ciascuna categoria;<br />
‣Flessibilità intesa come capacità di<br />
adattarsi, senza inconvenienti, alle diverse<br />
esigenze gestionali ed organizzative che si<br />
prospetteranno <strong>nel</strong> tempo, anche a lungo<br />
termine;<br />
‣Umanizzazione effettiva e cioè la<br />
realizzazione di un ambiente che assecondi le<br />
esigenze fisiche e psicologiche, soprattutto<br />
dei malati, ma anche <strong>del</strong> personale addetto e<br />
dei visitatori.
L’impostazione funzionale ha come idea centrale un’area “filtrodipartimentale”<br />
con un fianco che si affaccia sulla grande piazza coperta, e<br />
l’altro fianco, collegato direttamente con le unità di degenza; tra queste<br />
ultime due aree si sviluppa un percorso “sanitario” che collega<br />
orizzontalmente le degenze e l’area filtro dipartimentale e, tramite una serie<br />
scale- ascensori, interconnette questo percorso sanitario con la sottostante<br />
piastra di diagnosi e cura.
Questo sistema consente di raggiungere gli obiettivi posti a base <strong>del</strong> progetto<br />
prima enunciati:<br />
‣organizzare l’attività sanitaria sul mo<strong>del</strong>lo dipartimentale;<br />
‣I percorsi brevi e diretti, e rigorosamente separati tra loro;<br />
‣Si ottiene una vera e propria flessibilità strutturale;<br />
‣unità di degenza separate dalle zone accessibili dagli esterni.
3. La piazza coperta<br />
Uno degli aspetti caratterizzanti <strong>del</strong> progetto è senza dubbio la piazza<br />
coperta, cuore <strong>del</strong> complesso edilizio e idea formale che ha guidato lo<br />
sviluppo <strong>del</strong> progetto stesso.<br />
Essa costituisce lo spazio di raccordo e transizione fra il territorio e la<br />
realtà ospedaliera; può al tempo stesso assolvere al compito di accoglienza<br />
<strong>del</strong>l’utenza, di indirizzo e smistamento dei flussi, senza denunciare la propria<br />
collocazione che è pur sempre all’interno di un luogo di cura.
È qui che si arriva dall’esterno; in questo grande spazio luminoso si affaccia<br />
tutta la parte “accessibile” da..’ospedale e quindi si ha la percezione immediata<br />
di dove si deve andare in quanto tutte le destinazioni, aperte agli utenti<br />
esterni, sono individuabili a colpo d’occhio; in questo modo si otterrà una<br />
grande facilità di accesso alle varie attività senza peraltro incrociare, ne<br />
disturbare, i percorsi sanitari.
Attorno alla piazza ruota tutta<br />
la funzionalità <strong>del</strong>la struttura<br />
ospedaliera ed è da qui che si<br />
diramano tutti i percorsi dedicati<br />
all’utenza per la fruizione dei<br />
servizi sanitari.<br />
Distribuiti sul perimetro di<br />
questo grande spazio coperto, si<br />
trovano il poliambulatorio, la<br />
dialisi, il centro prelievi, gli<br />
uffici amministrativi, l’area<br />
didattica, la chiesa e le aree<br />
commerciali e di ristoro.<br />
Sempre dalla piazza sarà<br />
possibile, per i parenti dei<br />
ricoverati, raggiungere, tramite<br />
collegamenti diretti e dedicati, i<br />
diversi reparti di degenza.
4. L’area di degenza<br />
L’area di degenza è stata organizzata con sei stecche che si aprono a<br />
raggiera dalla manica filtro-dipartimentale che circonda la piazza.<br />
Le unità di degenza sono state progettate a manica quintupla, quindi con le<br />
camere per ciascun lato <strong>del</strong>la stecca, due corridoi con i servizi di reparto<br />
all’interno.<br />
Questa tipologia presenta indiscutibili vantaggi di accorciare i percorsi <strong>del</strong><br />
personale e di ridurre lo spazio utilizzato (e quindi i costi). Per dar luce e<br />
aria alla manica interna, è stata prevista un’ampia chiostrina, un ampio<br />
soggiorno vetrato e sono stati previsti vetrati i collegamenti con il corpo<br />
centrale.
Alla convergenza di ciascuna coppia di unità di degenza, è stato studiato un<br />
blocco di scale/ascensori che consente di disimpegnare ciascuna tipologia di<br />
percorso mantenendone la brevità e la reciproca separazione:<br />
‣I visitatori arrivano con la propria<br />
scala e due ascensori ed entrano<br />
direttamente nei reparti di degenza, in<br />
appositi locali di attesa;<br />
‣Il personale sanitario e i pazienti<br />
ricoverati, con una scala e quattro<br />
montaletti, accedono direttamente ai<br />
reparti ed al percorso sanitario<br />
dipartimentale;<br />
‣Merci e personale non sanitario, con<br />
due montacarichi sbarcano in propri<br />
locali deposito (sporco-pulito).
L’orientamento <strong>del</strong> nuovo edificio<br />
L’orientamento <strong>del</strong> nuovo edificio consente di non avere camere di degenza<br />
esposte completamente a nord, permettendo così ai ricoverati di usufruire in<br />
qualunque stagione <strong>del</strong>l’anno <strong>del</strong>la migliore illuminazione naturale<br />
disponibile.
5. La camera di degenza<br />
Un altro elemento caratterizzante<br />
<strong>del</strong> progetto è rappresentato<br />
dalla camera di degenza che<br />
risponde soprattutto a requisiti di<br />
funzionalità per il personale e di<br />
confort per i pazienti.<br />
Attualmente si ritiene che il<br />
massimo <strong>del</strong> confort sia<br />
rappresentato dalla camera<br />
singola; tuttavia una recente<br />
indagine ha rilevato che la grande<br />
maggioranza dei pazienti preferisce<br />
la camera doppia pur lamentando<br />
una carenza di privacy durante le<br />
Visite o le medicazioni, ed il disagio <strong>nel</strong>l’utilizzo di servizi igienici in comune.<br />
si è quindi studiata una tipologia innovativa che consente di eliminare, o per<br />
lo meno attenua gli inconvenienti tipici di una camera doppia.<br />
Si tratta di un vano con una forma esagonale allungata in cui i letti sono<br />
disposti ai lati <strong>del</strong>la porta e godono ciascuno di uno spazio riservato;<br />
entrambi i pazienti hanno la vista diretta verso l’ampia vetrata che affaccia<br />
sulla loggia esterna e con servizio igienico esclusivo.
Caratteristiche <strong>del</strong>la camera degenza tipo<br />
Facile mobilitazione dei<br />
letti<br />
Privacy dei pazienti<br />
I visitatori non<br />
interferiscono tra loro<br />
Vista esterna<br />
agevolata ad<br />
entrambi i pazienti<br />
Controllo agevole di<br />
entrambi i pazienti da<br />
parte <strong>del</strong> personale<br />
Un servizio<br />
igienico per<br />
paziente
6. La piastra dei servizi<br />
Al piano seminterrato si<br />
sviluppa la piastra dei servizi.<br />
Da un lato la parte sanitaria:<br />
l’area <strong>del</strong>l’emergenza con DEA<br />
e terapia intensiva contigui ed<br />
intrinsecamente collegati; a<br />
fianco di queste il blocco<br />
operatorio, la diagnostica per<br />
immagini e l’area dei<br />
laboratori. In questo modo<br />
tutte le attività di diagnosi e<br />
cura sono ben collegate<br />
orizzontalmente tra loro e con<br />
i piani superiori attraverso i<br />
tre blocchi di scale/ascensori.<br />
Dall’altro lato <strong>del</strong>la piastra sono state poste tutte le altre attività di<br />
servizio: la farmacia, la sterilizzazione, la cucina, etc.<br />
Le centrali tecnologiche, i locali per la manutenzione e l’isola ecologica<br />
sono stati previsti in un edificio a parte, distaccato dalla piastra da una<br />
ampia strada interna di servizio che serve per il carico e lo scarico <strong>del</strong>le<br />
merci.
Il verde è stato ritenuto la componente paesaggistica di maggior rilevanza,<br />
improntato a caratteri di forte naturalità con fasce a bosco misto,<br />
vegetazione riparia lungo il rio e intorno ai bacini di raccolta <strong>del</strong>l’acqua, il<br />
prato arborato, da utilizzare per attività varie riabilitative e ricreative.<br />
I parcheggi, che<br />
rappresentano componenti<br />
importanti <strong>del</strong>la struttura<br />
<strong>del</strong> parco, sono anch’essi<br />
alberati con specie arboree<br />
di grande dimensione sia per<br />
fornire ombra alle auto, che<br />
nasconderne in parte la<br />
vista, e sono così distribuiti:<br />
parcheggio principale (750<br />
posti auto), parcheggio taxi<br />
(20 posti auto), parcheggio<br />
camere mortuarie (50 posti<br />
auto),parcheggio di servizio<br />
( 30 posti auto) parcheggio<br />
dedicato per il DEA (60<br />
posti auto).
La viabilità veicolare interna comprende:<br />
‣la grande rotonda che si inserisce sulla strada statale e permette una facile<br />
accessibilità al complesso ospedaliero.<br />
Da questa rotonda partono tre vie<br />
d’ingresso all’ospedale:<br />
‣sulla destra la strada che porta ai<br />
parcheggi per i visitatori e, in area<br />
riservata per il personale; da questa<br />
strada i taxi e le auto per gli handicappati<br />
possono avvicinarsi all’ingresso<br />
principale <strong>del</strong>l’Ospedale;<br />
‣al centro il viale alberato, affiancato<br />
da una vasca d’acqua, consente di<br />
accedere pedonalmente direttamente<br />
dentro la piazza coperta;<br />
‣dall’altro lato la via riservata al<br />
pronto soccorso.<br />
L’eliporto si colloca in posizione prossima al DEA ed è formato da due piste<br />
di atterraggio e da un edificio di servizi. Il collegamento diretto con il DEA<br />
è assicurato da un montalettighe.<br />
‣i mezzi di servizio accedono alle aree di carico/scarico da un ingresso<br />
dedicato;<br />
‣Inoltre è stato previsto, in posizione decentrata, un viale alberato<br />
riservato all’uscita dei funerali.
Dati parametrici<br />
‣ Posti letto 435<br />
‣ Superficie lotto mq 268.000<br />
‣ Superficie a verde mq 251.541<br />
‣ Superficie a parcheggi mq 20.541<br />
‣ Superficie utile ( s. l. p.) mq 59.920<br />
‣ Superficie per posto letto 138 mq/p.l.
Gruppo di lavoro<br />
‣ Studio Vitali & Solmona (capogruppo e architettura)<br />
• Marco Vitali<br />
• Edgardo Senatore<br />
• Paola Aggradi<br />
• Nino Carota<br />
• Sergio Ronco<br />
• Elena Simonetta<br />
‣ Studio Manara (architettura)<br />
• Giuseppe Manara<br />
• Nicola Ciaburri<br />
‣ Studio di architettura (architettura)<br />
• Roberto Fraternali<br />
• Ugo Quattroccolo<br />
‣ Abaco Engineering (impianti)<br />
• Fabio Inzani<br />
• Stefano Bonfante<br />
‣ Ing. Barbero (strutture)<br />
il gruppo si è avvalso <strong>del</strong>la consulenza di:<br />
• Dott. Antonio Odasso (igiene e organizzazione ospedaliera)<br />
• Arch. Carlo Buffa di Perrero (sistemazione aree esterne)<br />
• Arch. Carlo Ostorero (restituzioni grafiche)