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Miconews - settore agricoltura - Provincia di Venezia

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IL GENERE LACTARIUS<br />

5° SEMINARIO PROVINCIALE<br />

01<br />

Sabato 17 maggio, nella splen<strong>di</strong>da villa Widmann<br />

Foscari, sulla Riviera del Brenta, la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Venezia</strong> ha organizzato il 5° Seminario micologico, una<br />

ricorrente offerta formativa per i Gruppi micologici; oltre<br />

80 micologi – anche <strong>di</strong> altre province – hanno potuto<br />

seguire una eccellente presentazione <strong>di</strong> Maria Teresa<br />

Basso, certamente la maggior esperta italiana – e tra le più<br />

apprezzate anche in ambito internazionale – nel Genere<br />

Lactarius, sul quale ha pubblicato nel 1999 una monografia,<br />

che costituisce il testo più completo oggi a <strong>di</strong>sposizione.<br />

Dopo una dettagliata illustrazione dell’evoluzione nella<br />

sistematica del Genere, la dott. Basso ha presentato la sua<br />

interpretazione, basata essenzialmente sulla struttura della<br />

pileipellis; è seguita una esauriente presentazione delle<br />

<strong>di</strong>verse specie, raggruppate in 6 sottogeneri, 16 sezioni e<br />

13 sottosezioni. La relatrice ha completato, infine, la sua<br />

lezione presentando i nuovi “taxa” descritti dal 1999. Va<br />

dato atto a Maria Teresa Basso <strong>di</strong> una grande correttezza<br />

scientifica, perché, pur non convinta <strong>di</strong> alcune proposte, le<br />

ha presentate con il massimo dell’obbiettività.<br />

02<br />

Debbo confessare che della dott. Basso ho, personalmente,<br />

gra<strong>di</strong>to non solo la grande competenza, ma, anche, la<br />

chiarezza e l’impeccabile forma espositiva: insomma, sarà<br />

un vecchio vizio professionale, ma apprezzo sempre chi sa<br />

destreggiarsi con proprietà tra congiuntivi e avverbi.<br />

Meno apprezzabile mi è parsa l’animosità <strong>di</strong> un<br />

partecipante, che ha replicato con tono sprezzante a una<br />

legittima osservazione su un quesito dallo stesso posto;<br />

è certamente lecito <strong>di</strong>ssentire e, anche, polemizzare, ma<br />

sempre rispettando le opinioni altrui, quando sono espresse<br />

con civiltà.<br />

Al <strong>di</strong> là, comunque, del piccolo incidente finale, abbiamo<br />

passato una giornata <strong>di</strong> intenso appren<strong>di</strong>mento, in<br />

una magnifica cornice, che neppure un tempo un po’<br />

imbronciato è riuscito a guastare.<br />

Nota a margine<br />

Anche in occasione del Seminario è emerso un tema che<br />

è causa <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussioni, polemiche, controversie, capaci<br />

anche <strong>di</strong> mettere in crisi rapporti <strong>di</strong> stima e <strong>di</strong> amicizia: la<br />

creazione <strong>di</strong> nuovi “taxa”.<br />

Senza voler entrare nel merito <strong>di</strong> singoli casi, va detto che si<br />

nota una certa … larghezza <strong>di</strong> manica nel riconoscere come<br />

valide proposte basate su elementi <strong>di</strong>fferenziali piuttosto<br />

opinabili, soprattutto se riferiti a caratteri macroscopici e<br />

agli habitat.<br />

In effetti modeste variazioni morfologiche possono essere<br />

ricondotte a con<strong>di</strong>zioni ecologiche particolari e non<br />

giustificare la creazione troppo <strong>di</strong>sinvolta <strong>di</strong> varietà, se non,<br />

ad<strong>di</strong>rittura, <strong>di</strong> specie nuove.<br />

Quanto all’habitat (a meno che non ci troviamo <strong>di</strong> fronte<br />

a funghi dalla <strong>di</strong>mostrata simbiosi esclusiva), ci dovremmo<br />

chiedere come mai, mentre esistono specie pacificamente<br />

accettate come ubiquitarie, si consideri elemento sufficiente<br />

per la <strong>di</strong>versificazione tassonomica l’ambiente <strong>di</strong> crescita.<br />

Con tutto il rispetto, perché il Boletus edulis è … sempre<br />

lui, sia in boschi <strong>di</strong> latifoglie che <strong>di</strong> aghifoglie, e il Boletus<br />

calopus <strong>di</strong>venta pachypus se cresce sotto conifera? Non<br />

voglio credere che sia soltanto la vanità <strong>di</strong> iscrivere il<br />

proprio nome come “scopritore” <strong>di</strong> un nuovo “taxon” …<br />

ma, come insegna una vecchia volpe “A pensar male si fa<br />

peccato, ma spesso si indovina.” (C.C.)<br />

(Di norma i contributi non sono firmati, ma, in questo<br />

caso, esprimendo un’opinione del tutto personale, ho<br />

ritenuto corretto siglarla, per assumermene tutta la<br />

responsabilità.)<br />

01 L’assessore Scaboro apre i lavori<br />

02 Lactarius torminosus<br />

Questo numero <strong>di</strong> <strong>Miconews</strong> era già chiuso in tipografia, quando ci ha colpito la notizia<br />

dell’improvvisa scomparsa dell’ing. Paolo Popolizio, componente della nostra redazione.<br />

È doveroso ricordare la sua competenza <strong>di</strong> micologo e la sua generosità nel collaborare<br />

con molti interessanti materiali da pubblicare, ma per noi Paolo era, innanzitutto, un<br />

amico che sapeva far valere il suo sincero spirito costruttivo. Ci mancherai, Paolo; ci<br />

mancherà il tuo senso dell’umorismo, che sapeva spesso risolvere situazioni imbarazzanti<br />

con il sorriso, che sapeva che si può essere seri senza prendersi troppo sul serio.<br />

Ci stringiamo con affettuosa solidarietà alla sua famiglia e al suo gruppo A.M.M.<br />

Nemmeno le caratteristiche e le misurazioni dei caratteri<br />

microscopici sono, secondo noi, così marcate e tali da<br />

caratterizzarne una <strong>di</strong>fferenziazione sicura. Abbiamo<br />

inoltre notato che queste Lachnella si sviluppano su rametti<br />

morti quando questi sono ancora attaccati all’albero, tale<br />

fatto potrebbe spiegare l’inutilità, per queste specie, <strong>di</strong><br />

possedere un gambo. Lo svilupparsi sugli alberi, se da<br />

un lato aiuta moltissimo la <strong>di</strong>sseminazione delle spore<br />

(cosa questa che giustificherebbe la ridotta produzione<br />

delle stesse), dall’altro, rende più <strong>di</strong>fficile la maturazione<br />

dell’imenio causa il vento e la ridotta umi<strong>di</strong>tà dell’ habitat.<br />

In effetti la maggior parte del tempo, i corpi fruttiferi,<br />

lo passano arrotolati su se stessi sotto forma <strong>di</strong> palline<br />

irregolari, i lunghi ed abbondanti peli si racchiudono e si<br />

inviluppano a protezione dell’imenoforo. Solo nei perio<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> pioggia, quando l’umi<strong>di</strong>tà dell’aria è abbondante, le<br />

nostre Lachnella si aprono ed assumono la classica forma<br />

<strong>di</strong> scodelline, allora una parte dei basi<strong>di</strong>oli si trasforma<br />

rapidamente in basi<strong>di</strong>, e, sempre velocemente, maturano le<br />

spore che vengono presto rilasciate nell’ambiente. Questo<br />

spiegherebbe anche il perché l’indagine microscopica<br />

(eseguita sempre su materiale raccolto da terra) riveli<br />

sempre pochi basi<strong>di</strong>, poche spore e moltissimi basi<strong>di</strong>oli.<br />

Quando il rametto ospite cade a terra, il ciclo <strong>di</strong> vita dei<br />

carpofori è praticamente terminato.<br />

Lachnella alboviolascens<br />

(Alb. & Schwein.: Fr.) Fr.<br />

Sinonimi: Cyphella alboviolascens (Alb. & Schwein. : Fr.) P.<br />

Crouan & H. Crouan, Collocazione sistematica<br />

Divisione: Basi<strong>di</strong>omycota<br />

Or<strong>di</strong>ne: Agaricales<br />

Famiglia: Tricholomataceae<br />

Genere: Lachnella<br />

Corpo fruttifero aggregato in colonie <strong>di</strong> numerosi in<strong>di</strong>vidui a forma<br />

<strong>di</strong> piccole coppette sessili, <strong>di</strong>ametro 0,5-1,5 (2) mm, con interno<br />

ceruleo-violaceo chiaro grigio-lillacino e con il bordo coperto da lunghi<br />

peli bianchi. Carne biancastra, cerosa, molle e fragile. Saprofiti su<br />

legni e residui <strong>di</strong> Ficus Sycomorus, Robinia, Vitis e soprattutto Tilia.<br />

All’interno <strong>di</strong> alcuni corpi fruttiferi è comune riscontrare lo sviluppo<br />

<strong>di</strong> altri basi<strong>di</strong>omi in fieri.<br />

13<br />

Microscopia: Spore 10-12 x 12,5-15 µm. Di forma ellissoidale<br />

poco marcata, quasi circolare con un lato appiattito, debolmente<br />

destrinoi<strong>di</strong>.<br />

Peli: marginali cilindrici con evidenti granulazioni che<br />

si colorano <strong>di</strong> marrone bruno con il reattivo <strong>di</strong><br />

Melzer, 5-5,5 x 180-220 µm.<br />

Basi<strong>di</strong>: 9-12 x 44-64 µm, sterigmi <strong>di</strong> forma primor<strong>di</strong>ale<br />

cornificata non filiforme. Sistema ifale monomitico.<br />

Ritrovamenti :<br />

08/03/01 Zianigo (VE), su tralci <strong>di</strong> vite ammassati tagliati<br />

l’anno precedente.<br />

20/05/01 Soiano sul Garda (BS), su foglia <strong>di</strong> palma secca.<br />

(Giar<strong>di</strong>no privato fam.Micheletti).<br />

18/06/01 Mirano (VE), su rametto secco <strong>di</strong> tiglio, viale<br />

alberato (via A. Moro).<br />

02/07/01 Mirano (VE), su vari rami caduti e secchi <strong>di</strong> tiglio<br />

(via N. Paganini).<br />

Estratto dall’articolo del C.S. “Amici Micologi Mirano”<br />

apparso sul bollettino A.M.B RdM,2002,3:251-255<br />

Essicata: MCVE 907.<br />

13 basi<strong>di</strong><br />

14 spore<br />

15 peli<br />

14<br />

15

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