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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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INDICE AXALITICO §§ •237-262. 14. a. H<br />

ARABIA. - Il vino presso gli Arabi antichi e nei primi tempi dell' Isiàm. — § 237. 1 Semiti primitivi conoscevano<br />

la vite, ma ignorarono la fabbricazione del vino: i Semiti settentrionali la conobbero e<br />

la praticarono dopo la loro immigrazione in Siria e in Mesopotamia; da essi appresero gli Arabi l'uso<br />

del vino; il quale restò per loro sino all'Islam merce straniera e d'impoi-tazione, p. 448-450. —<br />

§ 238. Considerato come cosa preziosa e articolo di lusso, portato di lontano e pagato a caro prezzo,<br />

il vino - nonostante la frequentissima e vanagloriosa menzione che ne fanno i poeti - era in Arabia<br />

consumato in modica quantità, soltanto dagli Arabi sedentari e quasi affatto dai nomadi : pressoché<br />

sconosciuto a Madinah, p. 450452. — § 239. Il commercio del vino, quale oggetto di produzione<br />

straniera, era in mano di mercanti giudei e cristiani: i religiosi degl'innumerevoli cenobii della<br />

frontiera siria e mesopotamica ne facevano spediente di attrazione ospitale e di propaganda verso<br />

i viaggiatori e i pellegrini del deserto, p. 452-154. — § 240. Facile diffusione in Arabia del cristianesimo<br />

e del giudaismo prima <strong>dell'Islam</strong>. Contro l'uso del vino, considerato quale caratteristica<br />

essenzialmente cristiana, quale riprovevole importazione straniera, insorge e protesta una frazione<br />

non trascurabile dell'opinione araba antica, p. 454-455. — § 241. Della quale ai trova un'eco nelle<br />

numerose tradizioni in dispregio del vino e nella notizia degli astemi preislamici, che furono innovatori<br />

xenofobi nazionalisti, a cui il Profeta si associò, p. 455457. — § 242. Motivi e ragioni<br />

che diedero origine al divieto quranico del vino. Genesi evolutiva e graduale di questo divieto<br />

nella mente di Maometto e nel testo del Quràn. Uso del vino tra i beati in Paradiso, affermato<br />

nelle su re makkane, p. 4574.58. — § 243. Data madinese del divieto, che ebbe per iscopo<br />

di opporsi alla propaganda antimusulmana dei bettolieri cristiani e giudei, e per occasione di frenare<br />

qualche eccesso pericoloso dei neo-musulmani. Il Profeta dapprima raccomanda di non bere<br />

vino: poi riprova la ubbriachezza in generale, specialmente nell'ora della preghiera; da ultimo<br />

forse alla vigilia della presa di Makkah - dichiara il vino cosa abominevole e impura, incentivo<br />

satanico a dissensi, odii e peccaminose distrazioni dei doveri islamici : perciò ne proibisce<br />

1' uso.<br />

Avversione dei nomadi a influenze corruttrici straniere : i Nabatei sedentari e quelli Safaiti,<br />

p. 4.59-463. — § 244. Psicologia evolutiva di Maometto nel suo contegno rispetto al vino, dalla<br />

primitiva tolleranza makkana conciliante con il cristianesimo, all'indirizzo madinese schiettamente<br />

arabo, antigiudaico e anticristiano, p. 463464. — § 245. Divario di opinioni dei commentatori<br />

quranici sulla natura vera e sui limiti del divieto quranico. La bevanda vietata dal Profeta fu<br />

propriamente il<br />

vino, p. 465-466, — § 246. non già ogni bevanda alcoolica usata in Arabia, come credettero<br />

commentatori, tradizionisti e teologi del secondo secolo, ignari della grande trasformazione<br />

subita dall'Isiàm nel primo secolare periodo della sua vita, p. 466-467. — § 247. Le rozze bevande<br />

inebbrianti nazionali furono usate e permesse, per il carattere essenzialmente democratico di esse<br />

e della dottrina islamica primitiva, p. 467469. — § 248. Effetti delle conquiste in Siria e in Mesopotamia<br />

sugli animi dei vincitori: scatenamento di passioni, soddisfazione scapestrata di tutti gli<br />

istinti, eccessi nel bere, p. 469-470. — § 249. Intervento energico e opportuno di 'Umar a ristabilire<br />

l'osservanza e il rispetto della morale quranica, p. 470-472. — § 2.50. Moto evolutivo dell'Isiàm,<br />

favorito dalla licenza mondana e dalla rilassatezza religiosa delli Umayyadi, arrestato e<br />

irrigidito dalla intolleranza inquisitoria e rigorista delli Abbasidi, quando le scuole giuridiche<br />

proscrivono l' uso di tutte le bevande inebbrianti, p. 472-474. — § 251. La pena di batter con<br />

verghe i colpevoli di ebbrezza non fu già istituita da) Profeta, p. 474-475, — § 2.52. come pretendono<br />

alcune tradizioni poco fededegne; ma dal Califfo 'Umar: e, se infi-enò, certo non pose fine<br />

all'abuso del vino, continuatosi sotto li Umayyadi e i pi-imi 'Abbasidi, poco o nulla preoccupati<br />

dai rigidi concetti di formalismo religioso delle generazioni successive, p. 476-478.<br />

Il pellegrinaggio annuale: § 253. (ibn Ishàq) diretto da 'Umar, p. 479.<br />

Luogotenenti di Umar, § 254, p. 479.<br />

NECROLOGIO:<br />

Afra bint Ubayd, § 2.55, p. 479.<br />

al- Ala b. alHadrami, § 2.56, p. 479480.<br />

Ghànim b. Qays, § 257. p. 480.<br />

al-Hàrith b. Qay» b. Khàlid, § 268, p. 480-481.<br />

abù Hàsim Salamah b. Hisàm b. al-Mughirah, § 25'.», p. 481.<br />

Hind bInt Utbah, § 2';o. p. 4-sl-4«3.<br />

al-Muthanna b. Hàrithah, § 261, p. 483.<br />

Nàfi' b. Ghaylàn, § 262, p. 484.<br />

Vili

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