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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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fi 19K ^ ^* ^*<br />

14. a. H. Barada. Il quale serviva allora da fossato, e per gl'inesperti guemeri del-<br />

'^"'I^,,^!!.'!''?,^" l'Isiàm doveva costituire un ostacolo insormontabile.<br />

CriilCO 06118 Ila"<br />

dizioni sul primo Pa questa osservazione appuriamo dunque com.e gli Arabi non cinasse<br />

IO<br />

a-<br />

1<br />

^,. ^j.^ j^ città da tutti i lati, ma soltanto da quelli dove i<br />

masco.| t> ^<br />

loro movi-<br />

menti non erano ostacolati dal corso rapido di un fiume o da altre difficoltà<br />

naturali, e dove meglio stessero a loro agio in quella pianura incantata,<br />

ricca di acque coiTenti, di alberi finittiferi (noci, albicocchi, melograni) e<br />

di pendule viti : vero<br />

Eden in quella primavera inoltrata, per quei trasecolati<br />

figli del deserto. Damasco quindi non fu stretta da regolare assedio,<br />

ma tenuta soltanto in osservazione sn tutta la linea meridionale della .sua<br />

cinta fortificata: al nord i Greci avevano libere le comunicazioni. Chi conosce<br />

la ricca pianura di Damasco ed i meravigliosi giardini murati,<br />

che la contornano da tutti i lati, accetterà prontamente anche un'altra<br />

congettura, che cioè gli Arabi, almeno in principio, debbono essersi tenuti<br />

ad una considerevole distanza dalle mura propriamente dette per timore<br />

di perdersi nel laberinto delle viuzze serpeggianti tra i giardini. E bene<br />

porre in rilievo il fatto che al secondo assedio, e non al primo, gli Arabi<br />

ritennero esser divenuti padroni di quindici chiese sparse nella Ghiitah,<br />

pianura di Damasco (cfr. § 170 h e e). Questo mi fa credere che durante<br />

il primo assedio gli Arabi si avvicinassero di ben poco alle mura,<br />

ignari com'erano della topografia degl'innumerevoli giardini cinti da alti<br />

muri di fango e degl'infiniti e tortuosi sentieri che li dividono. Avventurarsi<br />

alla cieca in quel laberinto era esporsi a qualche pericoloso aggviato :<br />

tra il primo ed il secondo assedio i Musulmani, che passarono l' inverno<br />

in Damasco, poterono impratichirsi dei luoghi ;<br />

perciò quando tornarono<br />

a riconquistare la città, gli Arabi, pratici dei sobborghi, osarono avventurarsi<br />

più arditamente innanzi e prendere possesso effettivo dei sobborghi medesimi,<br />

oltre che delle chiese e dei conventi sparsi in mezzo a quella conca<br />

d'oro della Siria. Per tali ragioni noi concludiamo che nel secondo assedio<br />

gli Arabi presero posizioni assai più vicine alle miu"a e poterono affei"-<br />

marsi padroni per vii'tù delle armi di molti luoghi abitati, chiese e conventi,<br />

che nel primo assedio non avevano molestati.<br />

Noi ci figuriamo perciò che gli Arabi durante il presente assedio incominciassero<br />

con chiudere tutte le vie che sboccano dalla lussui-eggiante<br />

zona suburbana di boschi e giardini entro la campagna aperta circostante alla<br />

medesima, e che solo parzialmente, dal lato meridionale e orientale, man<br />

mano che si impratichivano dei luoghi, occupassero una parte del centro sì<br />

intensivamente coltivato<br />

del piano damasceno. In sifiàtto modo l'assedio .si<br />

ridusse realmente ad un servizio di continua sorveglianza intorno ai giardini<br />

412.

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