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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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§ li>.'. 14. a. H.<br />

14. a. H. Q[(y vuol dire che i Greci debbono essere penetrati nell'assalto fino alle tende<br />

critico delle' tra"<br />

arabe piantate sulle rive del fiume, presso il ponte. È probabile quindi che<br />

dizionisui primo Q torrente rimanesse colorato in rosso non di solo sangue greco, ma anche<br />

asse IO I a-<br />

^. g^j^g^^^ arabo. Par certo tuttavia che alla fine, forse per il sopraggiuno-ere<br />

del grosso delle forze arabe, i Greci furono costretti a ritii-arsi verso<br />

Damasco, lasciando gli Arabi padroni del ca"bipo di battaglia.<br />

Ma i Greci non erano stati battuti completamente e si ritirarono su<br />

Damasco in buon ordine, non rotti e fugati come ad Agnàdayn: difatti i<br />

cronisti Arabi non parlano d'inseguimento dei fuggiaschi, ma narrano che<br />

i Musulmani tardassero quindici giorni prima di avanzare su Damasco. Da<br />

Damasco a Marg al-Sufifar il cammino è breve e si percorre in meno di<br />

una gioi'nata: la sosta degli Arabi è quindi un indizio che fossero trattenuti,<br />

oltre che dalla cura dei feriti e dal seppellimento dei morti, anche<br />

dalla necessità di decidere il piano di campagna. È fors'anche probabile<br />

che a Marg al-Su£far non fossero impegnate tutte le forze musulmane, e<br />

che il ritardo nel muovere su Damasco provenisse dalla necessità di attendere<br />

l'arrivo di tutte le altre forze arabe. Ve poi da rammentare che<br />

ancor oggi tutto il piano a mezzodì di Damasco è famoso e temuto da<br />

tutti i viaggiatori per la natura del terreno, che in inverno e nella primavera,<br />

dopo la pioggia, si tramuta in un pantano di fango, o melma rossastra<br />

vischiosa, faticosissima a traversare. Marg al-Suffar fu combattuta<br />

appunto agii ultimi di febbraio del 635 È. V., ossia nella stagione in cui<br />

le dette condizioni sono più sfavorevoli per il via:ggiatore : le mosse quindi<br />

degli Arabi dovettero essere molto ritardate dalla natiu-a del suolo. Gli<br />

Arabi si<br />

resero ben conto di queste ed altre difficoltà e agirono con energia<br />

e prudenza. I Greci erano stati respinti in tre battaglie consecutive, Baysàn,<br />

Fihl e Marg al-Suffar; ma le loro forze erano rimaste ancora tanto considerevoli<br />

da poter costituire una seria minaccia, se gli Arabi si fossero abbandonati<br />

al sistema antico di sbandarsi in cerca di bottino dopo ogni<br />

vittoria. Gli elementi più h-requieti ed indisciplinati dell'esercito musulmano<br />

avrebbero anche ora voluto ripetere le gioie selvagge dei sei mesi<br />

dopo la vittoria di Agnàdayn; ma a questo fermamente si oppose Khàlid<br />

b. al-Walid, il quale sostenne che gli Arabi dovessero rimanere uniti e<br />

proseguir la caccia dell'esercito di Bàhàn, prima che nuovi rinforzi dell'imperatore<br />

fossero venuti dalla Siria settentrionale a riempire i vuoti<br />

delle tre battaglie combattute nell'Urdunn e nella Gaulonite.<br />

In tale circostanza si fece sentire tutta l'^influenza del grande capitano<br />

arabo, il quale, divenuto ora di fatto il comandante generale delle<br />

forze musulmane per il consenso dei suoi colleghi, prese gli opportuni<br />

410.

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