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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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'<br />

g 190.<br />

i4. a. n.<br />

14. a. H. ,, eliporto (li gciniuf prcziu.soj cade in potere dei Musulmani, nonostante<br />

di Damasco* se° r?'i «^">'^' imrodil)ili dei Cristiani per salvare il prezioso emblema. Noi quindi<br />

condoioPseudo- daremo un })revissimo sunto del testo, eliminando i particolari predetti,<br />

*<br />

**''<br />

''<br />

che rispecchiano tempi assai posteriori e le passioni ardenti del v e del<br />

VI secolo della Higrah.<br />

La notizia della vittoria di Agnàdayn, diffusasi in Arabia, indusse<br />

molti altri abitanti della penisola a recarsi in Siria ed a prender parte<br />

alla campagna contro i Greci. Partirono allora abù Sufyàn b. Harb e molti<br />

Qurays, più altri jiumerosi abitanti del Yaman : alla testa di questi ultimi<br />

si misero il prode 'Amr b.<br />

Ma'dikarib al-Zuba3-di, e Màlik al-Aìstar al-Nakhai,<br />

poi famoso come uno dei fedeli Compagni del CaliftV) 'Ali. Tutta questa<br />

gente accorse a Madinah per ottenere dal Califfo abù Bakr il permesso<br />

di andare in Siria. Umar disapprovò nondimeno assai vivamente che i<br />

Quraj's si recassero in Siria, perchè, a suo modo di vedere, essi, cattivi<br />

Musulmani, avrebbero corrotto i devoti e bravi guerrieri dell' Islam e carpito<br />

a questi i frutti delle loro vittorie (insinuazione tendenziosa contro<br />

gli Umayyadi!). abù Sutyan seppe però, con un abile discorso, calmare le<br />

apprensioni di 'Umar, dichiarandosi<br />

un buono e devoto Musulmano; perciò<br />

abù Bakr, il quale prima, in ossequio ai desideri di 'Umar, aveva negato ai<br />

Qurays il permesso di andare in Siria, diede alfine licenza ai medesimi di<br />

partire per raggiungere Khàlid b. al-Walid. In tutto nove mila uomini si<br />

mossero da Madinah verso la Siria.<br />

In questo frattempo Khàlid b. al-AValid, lasciato il campo di Agnàdayn,<br />

arriva dinanzi a Damasco : il suo esercito si componeva di circa quindici<br />

mila uomini. Omettiamo i particolari delle disposizioni date da Khàlid<br />

b. al-Walid (il quale agisce quale comandante generale dell'esercito), rilevando<br />

soltanto come lo Pseudo-Wàqidi affermi che i Musulmani si attendassero<br />

avanti a tutte le porte, chiudendo così la città da tutte le parti.<br />

Gli abitanti si prepararono alla difesa, ma il timore incusso dalle vittorie<br />

musulmane era tale, che i Damasceni avrebbero volentieri intavolato immediate<br />

trattative con gli Arabi: dal che li distolse il capo della città,<br />

un certo Tùmà, il quale, insieme con un collega per nome Harbìs, è presentato<br />

nella narrazione con caratteri specialmente odiosi e sovente con<br />

l'epiteto maledetto! Trascinati dalle insistenze di questo Tùmà, i difensori<br />

di Damasco fecero varie sortite dalle mura contro i Musulmani, ed una<br />

gran parte della presente narrazione dello Pseudo-Wàqidi consiste nella<br />

storia di una lunga e sanguinosissima battaglia (')<br />

impegnata tra Tùmà e le<br />

schiere di Sui-ahbil b. Hasanah, accampate innanzi alla porta di Damasco<br />

detta Bàb Tùmà. (È evidente che l'autore ha dato al capo dei Greci in<br />

406.

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