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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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§ 185.<br />

^^' ^' "*<br />

14. a. H. cou abù 'Ubaydah (!), 'lyàd (b. Ghanm) a capo della cavalleria, e Surahbil<br />

ISIRIA. - Assedio<br />

i i n x- i.<br />

e presa di Da- HI oomaiulo (lolla<br />

•<br />

fanteria.<br />

masco: versione Q\\ abitanti di Damasco, sotto gli ordini di Nistàs (o Nastàs) h. Nudi<br />

Sayfb. mar.|<br />

p^.^^pj^j-gj-Qj^o a oppoiTC una valida difesa, mentre i comandanti mu-<br />

^^_^<br />

^.<br />

sulmani si disposero tutto intorno alla città, tagliando ogni comunicazione<br />

'<br />

fi-a la medesima e Hims, ove si trovava ancora l' imjjeratore Eraclio (!).<br />

L'assedio durò circa settanta giorni, ed i Musulmani vennero vigorosamente<br />

all'assalto<br />

con tutte le macchine d'assedio; ma gli abitanti per lungo<br />

tempo furono sorretti dalla speranza che l' imperatore sarebbe venuto in loro<br />

soccorso. Un corpo di cavalieri greci partito da Hims tentò infatti di rompere<br />

le file musulmane e di penetrare in Damasco, ma ad una giornata da questa<br />

città trovò la cavalleria musulmana sotto Dzù-1-Kalà' pronta a contrastare<br />

il passo e dovette retrocedere. Il govei-natore greco di Damasco e gli abitanti<br />

speravano molto che l'aggressione dei Musulmani fosse soltanto una<br />

razzia, e che i primi fi-eddi dell' inverno sarebbero bastati ad allontanare<br />

gli Arabi dalle mui'a; ma rimasero assai amaramente delusi quando, al tramontare<br />

della stella (al-nagm), ossia le Pleiadi (cfi-. De Goeje, Mém.,<br />

86-87), videro i Musulmani ancora sotto le mura. Dinanzi alla tenacia con<br />

la quale i nemici persistevano nell'assedio, i Damasceni incominciarono a<br />

disperare della propria salvezza. Avvenne che durante l'assedio nascesse<br />

un figlio del Batrìq (= patrizio), che comandava nella città, ed i Greci<br />

tennero perciò in quella circostanza un grande festino. Di questo fu minutamente<br />

informato il sempre vigile Khalid b. al-Walid, il quale aveva un<br />

servizio perfetto di spie entro la città. Egli seppe che in quella notte la<br />

parte delle mura di fronte a lui, e che era la meglio fortificata di tutte,<br />

munita anche di un larghissimo fossato pieno di acqua, sarebbe rimasta<br />

sguernita di guardie. Organizzò quindi una sorpresa; ed un corpo scelto<br />

di uomini, fra cui Khalid stesso, al-Qa'qà b. 'Anoi- e Madz'ùr b. 'Adi, nelle<br />

ore più buie della notte, con l'aiuto di otri di pelle (gonfie d'aria), traversò<br />

il fossato e giunto sulla riva opposta riuscì con eorde a laccio ad assicurarne<br />

una ai merli delle mura. Su per questa corda salì uno degli Arabi,<br />

il quale assicurò subito alcune scale a corda, portate dai compagni, alla<br />

merlatura. Allora tutti gii altri lo seguirono senza incontrare alcuna resistenza,<br />

perchè i difensori di nulla sospettavano. Mentre una schiera piombava<br />

con le spade sguainate sulla guardia greca della porta più vicina,<br />

altri alzavano il grido convenuto di Allah akbar! e il restante delle<br />

genti di Khalid si precipitavano ora sulla porta della città. Grazie ai compagni,<br />

che avevano massacrata la guardia ed aperto i battenti, tutti poterono<br />

ora entrare facilmente in Damasco. Intanto era dato<br />

1" allarme<br />

400.

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