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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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14. a. H.<br />

§ 153.<br />

mando di queste schiere ad uuo dei suoi generali, per nome Màhàn, e diresse i*- a- "•<br />

lesercito contro Damasco: allo stesso tempo scrisse al suo rappresentante in „! sulla presa'dì<br />

Damasco, Mansùr, ordinandogli di pagare il soldo alle milizie di detto eser- Damasco: Fonti<br />

cito. Quando Màhàn giunse con le sue schiere a Damasco, Mansùr gli disse:<br />

i^ madinese e<br />

« Non era necessario che l'imperatore allestisse un esercito si grande: gli<br />

siria.]<br />

* Arabi sono venuti soltanto con l'idea di predane e basterebbe che pochi<br />

« uomini movessero arditamente contro di loro per metterli tutti in fuga.<br />

« D'altra parte questo esercito richiede molti danari, ed in Damasco non ve<br />

« ne sono da distribuirne tra tanta gente ». Alcuni scrittori affermano che<br />

Mansùr dicesse questo meditando di tenere per sé questi danari con astuzia<br />

o dolo, ed aflSjichè l'esercito venisse a sapere come in Damasco non erano<br />

danari e perciò si disperdesse: già allora intatti aveva in mente di tradire<br />

Damasco ai Musulmani. A queste parole di Mansùr, Màhàn ri.spose: « Tu<br />

« dacci quei danari che hai presso di te: noi intanto scriveremo all'impera-<br />

« tore. assicurandolo che in Damasco non v'è danaro, e che se l'imperatore<br />

« ha bisogno di questo esercito, escogiti lui un qualche spediente per rac-<br />

« cogliere moneta e mandarla, in qualunque modo sia ».<br />

(e) Di poi Màhàn fu informato che gli Arabi usciti dal territorio di<br />

Tiberiade, si dirigevano su Damasco (*): egli allora riunite le sue schiere,<br />

lasciò Damasco, e, dopo due giorni di marcia, arrivò ad una grande valle<br />

chiamata Wàdi al-Ramàd, (o Wàdi al-Ruqqàd: cfi-. Miednikoff, II. 262<br />

e nota 3) (^); tutto questo (paese) chiamasi anche al-Oawlàn e popolarmente<br />

al-Yàqùsah. Màhàn dispose le sue schiere in modo che la valle<br />

predetta si stendesse a mo' di trincea tra lui e gli Arabi. Quivi i (Jreci<br />

rimasero per qualche giorno avendo dinanzi a loro i Musulmani.<br />

Dopo qualche giorno Man.sùr il prefetto, uscito da Damasco, si avviò<br />

all'accampamento di Màhàn, portando con sé i danari raccolti in città per<br />

es.sere conseguati alle genti di Màhàn. Egli si avviò verso il campo di<br />

notte tempo, accompagnato da molti Damasceni con fiaccole. Arrivati nelle<br />

vicinanze del campo greco, gli uomini con Mansùr si misero a battere tamburi,<br />

a soffiare nelle trombe ed a lanciare alte grida: questa era un'insidia<br />

escogitata da Man.sùr. Quando i Greci videro alle proprie spalle tutte<br />

queste fiaccole, e udirono i tamburi e le trombe, sospettarono subito che gli<br />

Arabi avessero girato le loro posizioni e fossero in procinto di piombare su<br />

di loro. Furono perciò presi dal panico e precipitarono tutti in quel burrone,<br />

ossia nella Wàdi al-Eamàd, che era valle tremenda e grande, e vi perirono<br />

(in gran numero). Ben pochi, salvatisi dal disastro, fuggirono dispersi<br />

in varie direzioni: alcuni ritornarono a Damasco, altri a Gerusalemme,<br />

altri a Cesarea ed in Palestina.<br />

369. 47

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