Annali dell'Islam - The Search For Mecca

gj iii-UH. ^4. a. H.
Sina.
14. a. H. ilivori^i'iizii rim l'introduzione delle notizie sul mutamento del comando in Siria. Si noti il ripiego tra-
-
SIRIA. Tradizio- dizioni.stico ben infantilo di tener reliita ii KliAlid In sua deposizione dal comando per tutta la durata
ni sulla prssa di dell'asMedio. Tale invenzione fu necessaria perchè ai tradizionisti constava di sicuro aver Kliàlid dirette
Damasco: Fonti tutte le operazioni militari del (primo) assedio. Siccome eravi però memoria di un assedio in cui co.
arabe della scuo- mandava invece abiì 'Ubaydali, allora per accomodare tutto immaj^inarono un solo assedio in cui Kliàlid
la madinese b era l'apparente comandante generale, mentre can/empora«ea»n«n/e abiì 'Ubaydah fosse il legittimo comandante
nominato dal Califfo. — È assurdo che abu TJbaydah potesse tener nascosta la sua nomina por nei
mesi, quanti durò l'assedio.
Nota Sì. — Questa breve notizia è preziosa, perchè asconde un particolare di sommo momento: le
schiere di Ràhan sono quelle di guajTiigione in Damasco, le quali, quando la città fu in procinto di
capitolare, ne uscirono con armi e bagagli, forse dalla parte che gli Arabi, per deficienza di numero,
non avevan potuto chiudere. Possiamo ritenere che questa ritirata dei Greci su Hims, benché non esplicitamente
menzionata nei patti della resa e nelle tradizioni sulla medesima, fu o tacitamente, o verbalmente
concessa dai comandanti musulmani per sollecitare la resa. L' incidente, come risulta dal nome
del generale greco, appartiene al primo assedio di Damasco.
§ 145. — (ibn Ishàq, senza isnàd). Nell'anno 14. H. il generale abù
'Ul)a\dali 1). al-Cfarrah entrò nella città di Damasco, e vi passò l' inverno
(T a bari, I, 2347, Un. 3 e segg.). — Il nome di abù UbaA'^dali è qni un anacronismo,
una conseguenza dell'eiTore or ora rilevato nel paragrafo precedente.
Se noi sostituiamo il nome di Khàlid b. al-Walid, o più sicuramente
il
termine generico di Musulmani, abbiamo una notizia che riguarda
le operazioni degli Arabi dopo la prima resa di Damasco, nell'inverno che
precede la campagna del Yarmùk.
§ 146. — (al-Wàqidi, senza isnàd). La presa di Damasco avvenne
nell'anno 14. H. dopo un assedio di sei mesi. La battaglia del Yarmùk
fu combattuta nel 16. H., e nello Sa'bàn di quello stesso anno l'imperatore
Eraclio lasciò Antàkiyah per ritornare a Costantinopoli. Dopo la giornata
del Yarmùk non fu più combattuta alcuna (grande) battaglia (in Siria)
(T a bari, I, 2155).
§ 147. — (al-Qàsim, da abù Mushir, da Yahva V>. Hamzah, da aliù-l- Muhallab
al-San'àni, da abù-1-As'ath al-San'àni, o da abù Uthmàn al-San'àni).
abù 'Ubaydah rimase innanzi alla porta Bàb al-Oàbiyah assediando Damasco
per ben quattro mesi (Balàdzuri, 124).
È lecito affermare con sicurezza che la presente notizia si riferisce al
secondo assedio di Damasco, perchè questo appunto durò meno del primo
(tre o quattro mesi) e fu diretto da abù Ubaydah.
§ 148. — (abù-l-'Abbàs ibn al-Raqqi, da Muhanimad b. Muhammad I).
Mu.s'ab, da Muhammad b. al-Mubàrak, da al-\Valìd. da vari asyàkh Damasceni).
Mentre i Musulmani erano ancora occupati nell'assedio di Damasco,
si avvicinò un potente esercito greco, che venne giù dal passo di
Salamiyyah (? non può esser certo la Salamj'^ah o Salami}'yah, odierna Sulemije,
tra Hims e Hamà: Yàqùt, III, 123-124). I Musulmani mossero
contro di loro fra Ijihyà (o Lahyà, anche Bayt Lihyà, « celebre Iwrgo
362.