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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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§§ 138, VM. ^4. a. H.<br />

14. a. H. stridenti e le varianti inconciliabili delle tradizioni ci vietano di arrivare<br />

(SIRIA. • La cam- , . .<br />

pa«na araba In<br />

ad nna conclusione .sicui-a.<br />

Siria durante gli<br />

Si Osservi infatti lina condizione di cose singolare: abu Ubaydah è il<br />

solo dei capitani arabi, sul conto del quale noi sappiamo con assoluta ceranni<br />

14. H. e 15.<br />

H.: il problema<br />

dei due assedi di tezza che per un certo tempo (dal 15-18. a. H.) fu comandante generale<br />

Damasco.)<br />

delle foi'ze arabe in Siria e governatore di tutte le provincia ivi conquistate.<br />

Accettando ora la tesi del De Goeje, che egli si trovasse in Siria<br />

lin dal principio dell' invasione, risulta evidente ed inesplicabile l'anomalia<br />

che, per quasi due anni, il Califfo abù Bakr gli assegnasse un posto dei più<br />

umili, lo mettesse perfino sotto gli ordini di 'Amr b. al-'As. Per qual motivo<br />

egli, l'uomo di pace per eccellenza, mite, religioso ed integro amministratore,<br />

ma per nulla guerriero e stratega, fu poi scelto da 'Umar alla<br />

carica allora più importante, più ditlicile di tutto il nascente impero?<br />

Perchè fu egli preferito ad altri (come, per esempio, a Khàlid b. al-Walid),<br />

che avevano rivelato qualità straordinarie e che erano stati i<br />

veri e massimi<br />

artefici dei prodigiosi trionfi? La modesta posizione di abù 'Ubaydah, uno<br />

dei più antichi e venerati Compagni del Profeta, al principio delle conquiste<br />

e la sua dipendenza da Compagni assai più recenti, non sono forse<br />

affermazioni in contradizioiie intrinseca con l'oificio si cospicuo ed elevato<br />

dei tempi posteriori?<br />

§ 134. — La tradizione musulmana ha sentito intuitivamente la fbi-za<br />

di tali t)hl)iezioni ed ha mostrato chiaramente il desiderio di eliminarle. In<br />

principio, come è rivelato dal tenore delle tradizioni più antiche, i tentativi<br />

di accomodamento sono incerti e contradittori; ma con l'andar del<br />

tempo, fra tante tendenze e deduzioni in vicendevole contrasto, terminò<br />

con predominare il concetto che alla maggioranza delle .scuole tradizionistiche<br />

sembrò più logico, vale a diie, prevalse la tesi<br />

che abù 'Ubaydah fin<br />

dai primordi comandasse tutte le forze mu.sulmane per incarico avutone<br />

dal Califlfo abù Bakr. Tale tesi tendenziosa, ignorata da alcune fonti più<br />

antiche, ma già. avvertibile in altre contemporanee a queste, si manifesta<br />

alfine con tutta la maggiore chiarezza nelle ultime produzioni storico-romantiche<br />

della narrazione pseudo-waqidea. In questa, abù Ubaydah è la<br />

figma che la tradizione tenta di far emergere su tutte le altre. Dico fenici,<br />

perchè non vi riesce che parzialmente, ostacolata da un fatto sicuro, indiscutibile,<br />

che cioè a un certo momento della campagna siria (non precisatx3<br />

dalle fonti, ma da tutte concordemente indicato alla vigilia, o durante<br />

un grande avvenimento militare: la battaglia di al-Yarmùk o l'assedio di<br />

Damasco) Khàlid b. al-Walld teneva il grado più alto in Siria, ed il Califfo<br />

Umar glielo tolse, sostituendogli abù Ubaydah. Questo era un fatto storico<br />

354.

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