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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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t<br />

§§ 124, i>ó.<br />

'4. a. H.<br />

14. a. H. lunga resistenza per circa sette anni, e cadde in potere dei Musulmani<br />

ISIRIA. - La Cam-<br />

.<br />

pagna araba in<br />

^lo<br />

i.<br />

per tradimento.<br />

Siria durante gli<br />

Queste couslderazioni mettoiiu subito in evidenza che l'affermazioue<br />

h""'ìi probrema ^sser stata Damasco presa d'assalto riesce, per dii-e il meno, sospetta, pur<br />

dei due assedi di<br />

se iioii avessimo, oltre il testo del trattato stesso, anche tradizioni le quali<br />

Damasco.)<br />

esplicitamente affermano il contrario ed assicurano che la città si an-ese<br />

con un trattato. Ma, si potrebbe obbiettare, forse una delle due volte la<br />

città cadde in potere dei Musulmani dopo un assalto.<br />

Ora, osserva giustamente il Miednikoff, le naiTazioni sulla conquista di<br />

Damasco affermano che una parte della città fu presa d'assalto ed un'altra<br />

fu occupata dagli Arabi mercè regolare trattato: del qual fatto sarebbe<br />

prova e conseguenza la condizione singolare della moschea di Damasco,<br />

la quale per un tempo, si dice, appartenne metà ai Musulmani e metà ai<br />

Cristiani. Quanto c'è di vero in tale versione dei fatti? Tutta la questione<br />

ha un intimo legame con la storia della costruzione della celebre moschea<br />

(li Damasco : è quindi nostro dovere di rintracciare questa storia per cercare<br />

in essa gli elementi che si riferiscono al nostro problema.<br />

§ 125. — (Vicende della basilica e moschea di Damasco).<br />

Il De Goeje (Mém., 93) sottopose già la questione ad un acuto esame.<br />

Le schiere di Khàlid b. al-Walid, secondo la maggioranza delle tradizioni,<br />

si accamparono (durante il primo assedio) dinanzi alla porta orientale al-<br />

Bàb al-Sarqi di Damasco, mentre abù 'Ubajdah e Yazìd piantarono le<br />

tende sul lato sud-ovest della città, di fronte alle porte Bàb al-Saghii- e<br />

Bàb al-Cxàbiyah, la quale ultima era così chiamata perchè la strada che<br />

ne usciva menava poi ad al-Gràbiyah nella Trans-Griordanica. Osserva il<br />

De Goeje che la notizia sul conto di Khàlid non è esatta, se non in quanto<br />

l'estrema ala sinistra del suo campo arrivava alla predetta porta al-Sarqi,<br />

mentre il<br />

suo quartier generale stendevasi tra essa e quella di San Tommaso,<br />

dove ora si trova il cimitero. Il Porter {Ff've Years in Damascus, I. 55) ha<br />

visto infatti in questo luogo i resti d'una costruzione con un' iscrizione<br />

cufica che conferma la notizia. Il Wetzstein {Reisebericht, 121 e segg.)<br />

invece afferma che il così detto convento di Khàlid (cfì-. Balàdzuri, 121,<br />

lin. 2, e più avanti § 149) si trovi a qualche chilometro (mezza lega, ossia<br />

cii-ca sei chilometri) dalla Porta del Paradiso (Bàb al-Faràdis) ('), ossia<br />

sul lato nord della città; la qual cosa non è ammissibile, continua il De<br />

Groeje, tranne che il quartiere generale di Khàlid fosse piantato sul lato<br />

nord-est della città. Si legge infatti presso ibn Saddàd {Ms. di Leida,<br />

11. 1466, pag. 125): « Il convento Dayr Salibà a Damasco domina la<br />

Ghutah: la porta di Damasco, che gii è più vicina, è Bàb al-Faràdis.<br />

Mi.

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