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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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§§ 104, 106. ^^' ^- H-<br />

14. a. H. formaruno un esercito molto numeroso, clie s' incontrò con i Musulmani<br />

'<br />

zioni sulla Dai- r> — ^ -i<br />

al-Suffar.]<br />

u 't . in Mar": al-Suffar. mentre questi si avanzavano per assalire Damasco. Ciò<br />

taglia di Marg accadeva al comparire della nuova luna di Muharram del 14. H. Il combattimento<br />

fii accanitissimo: il sangue corse a rivi e diede movimento a<br />

un molino. Circa 4000 Musulmani furono feriti, ma alla fine gì" infedeli si<br />

diedero alla fuga, ricovrandosi a precipizio entro la città di Damasco ed in<br />

Gerusalemme. In questa battaglia perì abù Sa'id Khàlid b. Sa'id b. al-'As<br />

b. Umayyah ('), il quale aveva preso in moglie, nella notte precedente alla<br />

battaglia, unim Hakìm bint al-Hàrith b. Hisàm ai-Ma khzùmiyyah, vedova<br />

di Ikrimah b. abì Grahl. Quando seppe che lo sposo era ucciso, umm Hakim<br />

afferrò il palo della tenda e si gettò nella mischia, uccidendo, si dice, sette<br />

nemici: essa aveva ancora (la faccia) coperta di unguento profumato di<br />

zafferano (rad al-khalùq. con cui si spalmavano le donne per la prima<br />

notte del matrimonio) fBalàdzuri, 118).<br />

Nota 1. — iViceude della spada al-Samsàinahi. Secondo Hisàm b. Muhammad al-Kalbi,<br />

Ehàlid b. Sa'id fu ucciso alla battaglia di Marg al-Suffar, avendo appesa al collo la celebre spada al-Samsàinah,<br />

che egli aveva tolta a 'Amr b. Ma'dikarib al-Zubaydi ai-Ma Izliigi, mentre si trovava nei Yaman<br />

quale luogotenente del Profeta. Infatti, in uu combattimento con quel capo arabo, Kliàlid aveva catturato<br />

la moglie di 'Amr b. Ma'dikarib e varie persone della sua famiglia: 'Amr per ottenerne la liberazione<br />

aveva ceduto a Khàlid la propria spada al-Samsàmah. La spada fu raccolta sul campo di battaglia<br />

di Marg al-Suffar da Mu'àwiyah, che la tenne per se. Molti anni dopo, il figlio dell'ucciso, Sa'id<br />

b. Khàlid b. Sa'id, contese a Mu'àwiyah il possesso della celebre spada, ed il Califfo 'Uthmàn diede<br />

ragione al figlio di Khàlid. Sa'id b. Khàlid divenne quindi possessore di al-Samsàmah fino al giorno detto<br />

Yawm al -Dar, in cui fu ucciso il Califfo 'Uthmàn, quando Marwàn b. al-Hakam fu ferito al collo e<br />

Sa'id b. Khàlid b. Sa'id, colpito anch'egli, fu gettato in terra (nel 35. a. H.i. Un beduino dei Guhaynah, che si<br />

trovava con lui, s' impadroni della spada e la portò via. Di poi la consegnò ad un ripulitore di spade<br />

(sayqal) perchè la xùmettesse a nuovo, ma il ripulitore, maravigliandosi che un beduino possedesse<br />

un'arma si perfetta, la mostrò a Marwàn b. al-Hakam, allora governatore di Madinah. Questi fece chiamare<br />

il beduino e sottopostolo ad un interrogatorio venne a sapere come egli se ne era impadronito:<br />

l'arabo dovette restituire al-Samsàmah al suo antico padrone, Sa'id b. Khàlid, che allora vi appose il suo<br />

sigillo e la diede in consegna ad 'Amr b. Sa'id al-Asdaq, governatore in quel tempo di Makkah. Morto<br />

Sa'id, la spada rimase in possesso di 'Amr b. Sa'id : quando questi fu ucciso in Damasco ed i suoi beni<br />

confiscati, suo fratello Muhammad b. Sa'id si prese la spada, la quale passò successivamente in possesso<br />

di Yahj'a b. Sa'id, poi di 'Anbasah b. Sa'id b. al-'Às, poi di Sa'id b. 'Amr b. Sa'id, poi di Muhammad<br />

b. 'Abdallah b. Sa'id e di suo figlio, che abitavano in Bàriq. Quindi fu posseduta da Abàn b. Yahya b.<br />

Sa'id, che fregiò la spada con un manico d'oro... (lacuna nel testo)... Poi Ayyfib b. abi Ayyub b. Sa'id<br />

b. 'Amr b. Sa'id la vendette al Califfo al-Mahdi [168-169. a. H.] per più di 80,000 (dirham), ma riebbe<br />

indietro il manico d'oro. Ai tempi del Califfo Musa al-Hàdi [169-170. a. H.] un poeta, abii-1-Hawl, compose<br />

un poema in lode della famosa spada (sei versi sono citati da al-Balàdzuri ì. Più tardi il Califfo al-<br />

Wàthiq [•227-232. a. H.] diede la spada ad uno spadaro affinchè la riforbisse, ma questa operazione rovinò<br />

la lama (Balàdzuri, 119-120).<br />

§ 105. — (al-Wàqidi, da 'Abd al-hamid b. (ja'far, da suo padre [ó-a'far]).<br />

Alla battaglia di Agnàdayn era morto 'Iki-imah b. abì (xahl, lasciando vedova<br />

umm Hakim bint al-Hàrith b. Hisàm: tanto Yazìd b. abì Sufj^àn quanto<br />

Khàlid b. Sa'id le fecero richiesta di matrimonio, ma essa prima di convolare<br />

ad altre nozze insistè a voler rispettare la legge fissata<br />

da Maometto<br />

nel Qur àn, non dovesse una vedova riprender marito avanti che quattro<br />

322.

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