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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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70, 71.<br />

14. a. H.<br />

14. a. H. guaiuigione persiana; ma egli fu ucciso dai Persiani ('), e il Califfo 'Umar<br />

[ARABIA-PERSIA<br />

-Tradizioni sulla<br />

bllonlde<br />

dionale<br />

meri<br />

mandò allora 'Utbah b. Ghazwàn (-) (Tabari, I. 2381-2382).<br />

prima spedizio- Cfr. A th i r, II, 377, che riassume (sotto l'anno 14. H.) questa tradine<br />

di al-Basrah . ,. i -.r j- •<br />

e le operazioni<br />

^lone di<br />

•<br />

al-Mada-mi.<br />

militari nella Bafft)<br />

Cft'. abu-1-Farag, 174, Un. 1 e segg. ; Yàqut,<br />

I, 637, ult. Un.<br />

e segg., e 638, Un. 9 e segg., dove erroneamente è stampato (cfi'. A n-<br />

merkungen) 'Uqbah, invece di Utbah, b. Ghazwàn. Egli aggiunge però<br />

che ad 'Utbah si unirono le s.chiere di Bakr b. Wàil e di Tamim che trovavansi<br />

nel paese con Suwayd b. Qutbah.<br />

(e) al-Dzahabi narra pure il rovescio di Surayh b. 'Amii-, ed afferma<br />

che al-Madàini lo pone nell'anno 14. H. (Dzahabi Pari.s, I. fol. 125. r.j.<br />

Nota 1. — Questa notizia è per noi di sommo rilievo, perchè ci dà un'indicazione del vero modo<br />

come ebbero principio le conquiste, tanto in Persia, quanto in Siria. Orde poco disciplinate di Arabi, per<br />

lo più predoni temerari, si slanciano oltre il confine, irrompono senza ordine o piano di guerra, unicamente<br />

per fare bottino, nel cuore del paese nemico, e poi poco pratici dei luoghi, inebbriati da qualche<br />

primo felice successo, si allontanano di soverchio dal confine, cadono in un agguato, o sono accerchiate<br />

da forze superiori e rimangono decimate. Cosi avvenne la disfatta degli Arabi sotto Hims, della quale<br />

avremo a discorrere tra breve, così il disastro del Ponte, cosi ora infine questo piccolo rovescio nella Babilonide<br />

meridionale. Il Califib 'Umar, che era vero uomo di stato, intuì immediatamente le ragioni di<br />

sifiatti rovesci, che compromettevano l'esito finale della campagna militare iniziata quasi pazzescamente<br />

contro il mondo intiero. Egli comprese che gli Arabi si erano messi a un cimento superiore alle loro<br />

forze, se non agivano con criteri precisi, con ordine, e sacrificando piccoli momentanei vantaggi personali<br />

all' interesse generale della loro causa. Bisognava por fine alle bande sparpagliate di pi'edoni irresponsabili<br />

e indipendenti, che facevan più male che bene perfino a loro stessi: bisognava riunire in un<br />

fascio solo tutte queste forze, che fuse assieme sarebbero divenute invincibili : bisognava dar loro capi<br />

responsabili che invigilassero su tutto e<br />

che dipendessero direttamente da Madinah, compiendo un piano<br />

prestal'ilito. In quésta guisa e per questi motivi vediamo 'Umar mandare abii 'Ubaydah in Siria, Sa'd<br />

b. abi Waqqàs nel Sawàd, e 'Utbah b. (rliazwàn nella Babilonide meridionale: tutti e tre, si noti, tra<br />

il 15. e il 16. H. In questo momento il governo di Madinah dispose alfine che cessasse la grande<br />

razzia ed avesse principio la vera conquista. Tale trasformazione si compiè nel corso dei due anni<br />

14. e 15. H. : prima in Siria, poi nel Sawàd, e infine nella Babilonide meridionale. In ognuna di queste<br />

regioni il Califfo prese il nuovo provvedimento, dopo che in essa i Musulmani avevan subito uno scacco.<br />

I tradizionisli hanno ignorato sifi'atto processo evolutivo, ed anticiparono erroneamente condizioni di<br />

tempi posteriori fino ai primi giorni delle conquiste, regnante abu Bakr: invece noi riteniamo che ciò<br />

si avverasse soltanto sotto 'Umar, e ohe fosse necessario parecchio tempo a ristabilire un poco d'ordine<br />

nel caos generato dall'erompere contemporaneo di tante orde di predoni quasi completamente indipendenti,<br />

i quali assai malvolentieri piegavano il capo ad ordini da Madinah. Si vede che il Califfo 'Umar<br />

potè allora soltanto afferrare le redini e dominare lo stato di cose, quando trovò gli animi turbati e<br />

scorati da qualche insuccesso militare, e quando quei pazzi guerrieri, scoperti alfine i propri gravi errori,<br />

calmati dalla perdita di tanti amici e congiunti, furono più disposti ad obbedire al sovrano di Madinah.<br />

Maometto stesso non potè mai agire come un autocrate, nemmeno nella stessa Madinah; tanto meno<br />

poi i suoi primi successori: l'autorità del CaliSb tardò assai più a farsi riconoscere e ad essere rispettata,<br />

che non appaia dalle tradizioni, le quali, per ignoranza dei trasmettitori e non per desiderio d' inganno,<br />

rispecchiano uno stato di cose di tempi molto posteriori. Fu pi-incipalmente l'opera politica di<br />

"Umar, che fondò la vera potenza del califfato. Ma su questo punto avremo a ritornare discorrendo di<br />

"Umar e dell'opera sua sotto l'anno 23. H.<br />

Nota 2. — Secondo un'altra tradizione dello stesso al-Madà'ini, il Califfo ordinò pure ad al-'Alà<br />

b. al-IIaijrami (luogotenente nel Bahrayn) di mandare in aiuto di 'Utbah b. Ghazwàn il prode 'Arfagah<br />

b. Hartjiamah (Tabari, I, 2382, lin. 9 e segg.j.<br />

Atjiir, II, 377-378; Yàqut, I, 639, lin. 6 e segg.<br />

§ 71. — ('Umar b. Sabbah, da al-Madà-ini, da abu Mikhnaf, da Mugàlid,<br />

da al-Òa'bi). Quando fu ucciso Mihiàn nel mese di Safar dell'anno 14. H.<br />

296.

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